007 Furto e Clistere (1998) I° Domenica 2 Ottobre 2005 II° gg 40° settimana
di
Namtar
genere
dominazione
Mi sveglio, sono le 5, dorme tranquilla, i capelli neri sparsi sul cuscino, sorride rilassata e rannicchiata, respira leggera, è un angelo o un demone tentatore? inizio a capire chi nel medioevo bruciava le streghe, mi alzo, lavo, vesto e un caffè, sotto il portico che prolunga la camera da letto verso la piscina accendo il portatile, faccio la posta, alzando il capo la vedo, mi basta
Le 7, dorme ancora, un vago sorriso sulla bocca vermiglia, naturale, Dio quanto è bella, la sveglio, mi guarda stupita, non si raccapezza in quella stanza, improvvisamente realizza, mai visto nessuno muoversi così svelto, mi si catapulta ai piedi, pancia a terra, gambe dritte leggermente scostate, mi afferra ambedue le caviglie
I-“ perdono, Padrone” T-“ perché?“ I-“ per non essermi alzata prima di te ed eseguito i miei doveri, non succede più, ho dormito così bene e sognato” detto questo, senza lasciarmi le caviglie, tira avanti le cosce ed alza il culetto a squadra, in attesa, è ben segnato ma gli sfregi iniziano a sfumare, deve pizzicarle ancora parecchio e ne vuole altre, ma quante era abituata a prenderne?
T-“ smettila sciocca, perdi tempo, non ti ho svegliato perché non era l’ora” I-“ ma tu devi farlo! io non posso dormire mentre tu sei sveglio” T-“ basta! si fa tardi, subito la doccia, mettiti la cuffia per i capelli” sparisce, torna dopo 10 minuti pronta per uscire con la tunica della sera prima, velo in testa e piedi scalzi
T-“ e le scarpe?“ I-“ le ciabatte sono per casa, le scarpe per il vestito di ieri, non so che usare, sono abituata a stare scalza, le scarpe me le hanno date ieri, ti ringrazio per averle cambiate, facevano male” se gira scalza come ha conservato i piedini da Fata che ha senza un callo? ho controllato
T-“ prendi le pianelle aperte, quelle con i tacchi da 8” le indossa e via, barcolla, le sto vicino, per un corridoio arriviamo al garage, incede diritta e sicura, sembra quasi che da sempre indossi scarpe con tacchi alti, si dirige all’Hummer di ieri, metto in moto il Pikup, in garage ci sono altre vetture, accorre, partiamo
I-“ sei ricchissimo, con tutte quelle belle macchine” T-” non le uso mai” svolto e mi fermo, ho fatto 200 m
I-“ perché ti fermi?” T-“siamo arrivati” I-“ è così vicino che fai prima a piedi” T-“ vero, ma non devi passare inosservata, qui tutti hanno occhi e orecchi, da domani sei me” I-“ hai ragione, non ci ho pensato, fino a ieri mi sono nascosta e oggi sono in vista” entriamo nel forno, le indico ciò che voglio e la quantità da acquistare, per Lei e la figlia ciò che vuole, prima di uscire informo il padrone che da domani gli acquisti li fa Lei, china la testa sorridendo, rientriamo, spiego e mostro come preparare la colazione, con la bacchetta colpisco se sbaglia, onde ricordi, mangiamo, le illustro la sua giornata tipo e le indico i suoi compiti, finito di magiare sono le 8
T-“ hai capito? da adesso in poi fa come non ci fossi” I-“ Padrone ho buona memoria, faccio il mio meglio, se sbaglio correggimi e stasera puniscimi, devo imparare in fretta e bene per te” mi compiaccio e non stupisco più, prepara la colazione di Jasman, rassetta la ns. camera e quella della bimba, la veste per uscire e si prepara, la conduco in lavanderia, le insegno che fare per i panni del gg. precedente e usciamo a far spese, a piedi
I-“ Padrone, non prendiamo l’automobile?“ T-“ sanno chi sono, devono vederti con me, domani sei sola, ti riconoscono e rispettano” a 300 m il mercato, arriviamo, al mio fianco spinge il passeggino con figlia alla mano, silente e irrequieta, ieri tranquilla quasi assente, forse le danno dei farmaci per sedarla, al ns. passaggio gli uomini salutano, rispondo portando la destra al basco che indosso quando esco, come la giubba è una divisa da cui tutti mi riconoscono in città, rispondo alla voce solo ai conoscenti, ci aggiriamo tra i banchi, sceglie e palpa, mi piace frutta e verdura della Cisgiordania, sugosa, matura e sapida più della nostra e senza chimica, prende ciò che serve e marmellate, datteri, frutta seccata al sole, sbircia di sottecchi le banane
T-“ non le acquisti?“ I-“ posso? davvero?“ T-“ si” I-“ desidero assaggiarle per sapere che sapore hanno, vedo che a tutti piacciono ma non me ne danno e non posso acquistarle senza denaro” le compera tigrate e dolcissime, ne mangia una con piacere visibili, un’altra alla figlia, mi ricorda i fazzoletti, le bavaglie per Jasman, aggiungo grembiuli da casa per ambedue, il passeggino non contiene altro, un facchino ci accompagna con il seggiolone, a un tratto si ferma interdetta
T-“ dimmi, che c’è?” I-“ la“ indica uno spaventapasseri che chiede l’elemosina
T-“ allora?“ I-“ una mia compagna di camerata“ T-” ecco 5 $ in moneta locale, per lei“ I-“ noi abbiamo delle femmine lei un maschio, non so perché è li, è prepotente, più volte mi ha fatto tenere dalle altre per sculacciarmi, se non obbedivano picchiava anche loro” T-“ fai quello che ti senti” è buona, si avvicina alla sua ex compagna e le porge il denaro, osservo questa intascarlo furtiva; il viso pur bello è distorto in un ghigno maligno, invidia, al Supermercato all'Occidentale, mi attende fuori con figlia e passeggino carico ed entro, acquisto che mi serve per gli invitati della sera, quando esco noto subito due che litigano tra loro, in disparte un poliziotto si gode la scena senza intervenire, cose tra donne mi avvicino con un cenno al questurino, sono un uomo conosciuto, obbedisce, continuano a litigare, una cerca di sottrarre le borse dal passeggino e l'altra impedirlo trattenendola
Non si sono accorte del mio arrivo, l'uomo con il seggiolone indifferente, chiedo che succede, l'altra si gira e cerca di allontanarsi finendo nelle braccia del gendarme, calmo Lei e chiedo spiegazioni, chiarito l'arcano mi qualifico, porgo il mio Bristol mentre caricano la ladra su una vettura sopraggiunta della mobile, ci avviamo verso casa, è sopra pensiero, silenziosa, ad un tratto mi fa
I-“ ora le tagliano la mano!” T-” è la Vs. legge” I-” non puoi fare qualcosa? se lo chiedi tu lo fanno, ti prego Padrone, puniscimi per questa richiesta ma non fargliela tagliare” T-” vediamo” I-” una dozzina di colpi interno cosce appesa per i piedi bastano per convincerti?” T-” ho detto vediamo, pensa a tè” I-” con la mia, per gamba” T-” non fartelo ripetere!” mi innervosisce, petulante come una occidentale, vuole averla vinta subito e contratta, non c'è gusto, so che finisce con la sua vittoria per abbandono e sfinimento dell'avversario, come sempre con le donne, arriviamo, cucino per gli invitati della sera e il ns. pranzo, le spiego a bacchettate come fare, lessi per il brodo e per la carne, salsa verde alla lombarda da maturare, un sugo al tonno per i ns. spaghetti di ½ giorno
I-“ è faicile, deve essere buono e veloce, hai pensato che fare per la mia compagna?” non riesce a scordarla
T-” mi stai seccando! dov'è Jasman?” I-” in giardino a giocare, l’ho lasciata lì quando siamo rientrati, non c'è pericolo, la piscina è coperta, perché la tieni così, ci insegni a nuotare?” esco, la trovo che accarezza i cani chiusi nel loro recinto, 2 Dobermann da guardia che fanno impressione a me, per non dire altro, con la bimba docili e giocherelloni, stò per rientrare, me la trovo accanto, mi prende sotto braccio, schiacciandovi il seno sodo
I-“ è buona ed ubbidiente, ha l'età giusta per l'asilo, deve stare con gli altri bambini, prima non potevo, vuoi mandarcela?” T-” non farmici pensare, ho altro per la testa, vediamo fra qualche gg., chiamala e andiamo, gli spaghetti scuociono“ pensa al futuro, rientriamo, prepara in sala in grande spolvero, pranziamo in silenzio, Lei serve, deve imparare per gli invitati della sera, alla fine ha gambe e braccia rigate ma se la cava, ha la pelle delicata, non voglio faccia brutta figura con le ospiti, spero che per sera i segni scopaiano altrimenti pazienza
Riposo, sono le 13,30, in perfetto orario, nel frattempo pulisce la casa, la bimba non si sente giocare in giardino, tutto tace, mi sveglio, le 15,30, ho dormito, di solito non più di ½ ora, sono rilassato, ricordo gli operai, la cameretta, rapido mi alzo e rivesto, stanno lavorando controllati da Hassan, mi affianca
I-“ quando sono venuti dormivi così bene che ho fatto scaricare in strada e trasportare a spalla, raccomandando di non fare rumore, ho offerto del Tè da quella scatola lì, è buono, l’ho assaggiato anch'io” T-” credo bene, è un regalo, è della qualità personale che usa Bashar” I-” oddio, l’ho fatta grossa, mi punisci per questo?” T-” e dagli con le punizioni, se sbagli ti punisco, non mi pare che ne hai fatto, anzi, sei stata solerte, preoccupati per questa sera, lì non ti perdono di certo, prosegui nei tuoi lavori senza altre distrazioni” vado, mi stò abituando al suo tu, le sta così bene in bocca, lo uso anch’io che non lo faccio mai, con Lei mi viene spontaneo, mi secca, se ne va compiaciuta per il complimento sottinteso, vado in studio e lavoricchio, sono perplesso, alle 18 controllo abbia finito, è nella cameretta della bimba dove ha già traslocato la sua roba, sta decorandola, mi sente arrivare
I-“ ho pulito quando gli operai se ne sono andati, ho fatto bene a spostarla?, dove stava è già rassettato” T-”si, assicurati che non disturbi, devi aiutarmi per la cena, poi l'accudisci e metti a letto e ti prepari” I-” Jasman è abituata a stare sola, lasciala giocare in giardino con i cani, viene nella sua cameretta dopo cena, quando vuole va a letto, è sicuro che non ti disturba” T-” bene, vieni” mi compiaccio, ho una serva sul cui lavoro non ho quasi nulla da eccepire, sono in apprensione, stasera speriamo bene, è una selvaggia, non ho avuto tempo di istruirla a dovere e la bimba, così silenziosa, pare quasi voglia scomparire, completiamo i preparativi per la sera, mentre si occupa della figlia come da istruzioni, preparo i vini e tolgo i dolci dal freezer onde siano pronti quando servono
I-“ Jasman è nella sua cameretta” T-” ora il clistere serale, ti mostro come fare, poi doccia, per il trucco chiami Amina, ti vesti e prepari la tavola , ti insegno” mi segue nel suo bagno, da un armadietto tolgo la sacca
T-“ mettici un litro di acqua calda che non scotti, aggiungi questa bustina di bicarbonato, spogliati e inginocchiati in vasca, arrivo” I-“ come faccio a sapere che è 1 Litro” T-” quando è a questo segno 1 Litro, qui 1,5 e qui 2 poi appendila a quel gancio, chiudi il rubinetto di fondo altrimenti esce” ho una notevole collezione di beccucci di diverso Ø, lunghezza e forma, ne prendo uno medio liscio, non voglio irritarlo solo ammorbidirlo, torno, è in ginocchio nella vasca con il sederino all'aria
T-“ brava, capisci senza spiegare” I-“ vista la sacca ho ricordato, non sò come si chiama, me lo facevano le serve della I° moglie di mio Marito , con la canna per innaffiare il giardino, fin'chè svenivo” T-” devi essere pulita pure dentro, la sera lo fai da sola da 1 Litro, il Giovedì da 2 o più, io presente scelgo il beccuccio, capito?” I-” si, ho freddo” T-” tra poco sudi, perciò dopo la doccia” collego la sacca al beccuccio che ungo, si tiene scostate le natiche, introduco deciso, regolo il flusso, 10 min. la sacca si vuota, lento il ventre si gonfia, suda e soffre ma non si sposta, la tasto, è bagnata, finito, altri 5 min. e lo tolgo, mi piace come spasima, si alza per scaricare, il viso contratto, muto le presento il beccuccio sporco, tenendosi la pancia si inginocchia, pulito si rialza, stringe le natiche, scavalca il bordo e corre sulla tazza, vado in studio, dopo poco entra
Le 7, dorme ancora, un vago sorriso sulla bocca vermiglia, naturale, Dio quanto è bella, la sveglio, mi guarda stupita, non si raccapezza in quella stanza, improvvisamente realizza, mai visto nessuno muoversi così svelto, mi si catapulta ai piedi, pancia a terra, gambe dritte leggermente scostate, mi afferra ambedue le caviglie
I-“ perdono, Padrone” T-“ perché?“ I-“ per non essermi alzata prima di te ed eseguito i miei doveri, non succede più, ho dormito così bene e sognato” detto questo, senza lasciarmi le caviglie, tira avanti le cosce ed alza il culetto a squadra, in attesa, è ben segnato ma gli sfregi iniziano a sfumare, deve pizzicarle ancora parecchio e ne vuole altre, ma quante era abituata a prenderne?
T-“ smettila sciocca, perdi tempo, non ti ho svegliato perché non era l’ora” I-“ ma tu devi farlo! io non posso dormire mentre tu sei sveglio” T-“ basta! si fa tardi, subito la doccia, mettiti la cuffia per i capelli” sparisce, torna dopo 10 minuti pronta per uscire con la tunica della sera prima, velo in testa e piedi scalzi
T-“ e le scarpe?“ I-“ le ciabatte sono per casa, le scarpe per il vestito di ieri, non so che usare, sono abituata a stare scalza, le scarpe me le hanno date ieri, ti ringrazio per averle cambiate, facevano male” se gira scalza come ha conservato i piedini da Fata che ha senza un callo? ho controllato
T-“ prendi le pianelle aperte, quelle con i tacchi da 8” le indossa e via, barcolla, le sto vicino, per un corridoio arriviamo al garage, incede diritta e sicura, sembra quasi che da sempre indossi scarpe con tacchi alti, si dirige all’Hummer di ieri, metto in moto il Pikup, in garage ci sono altre vetture, accorre, partiamo
I-“ sei ricchissimo, con tutte quelle belle macchine” T-” non le uso mai” svolto e mi fermo, ho fatto 200 m
I-“ perché ti fermi?” T-“siamo arrivati” I-“ è così vicino che fai prima a piedi” T-“ vero, ma non devi passare inosservata, qui tutti hanno occhi e orecchi, da domani sei me” I-“ hai ragione, non ci ho pensato, fino a ieri mi sono nascosta e oggi sono in vista” entriamo nel forno, le indico ciò che voglio e la quantità da acquistare, per Lei e la figlia ciò che vuole, prima di uscire informo il padrone che da domani gli acquisti li fa Lei, china la testa sorridendo, rientriamo, spiego e mostro come preparare la colazione, con la bacchetta colpisco se sbaglia, onde ricordi, mangiamo, le illustro la sua giornata tipo e le indico i suoi compiti, finito di magiare sono le 8
T-“ hai capito? da adesso in poi fa come non ci fossi” I-“ Padrone ho buona memoria, faccio il mio meglio, se sbaglio correggimi e stasera puniscimi, devo imparare in fretta e bene per te” mi compiaccio e non stupisco più, prepara la colazione di Jasman, rassetta la ns. camera e quella della bimba, la veste per uscire e si prepara, la conduco in lavanderia, le insegno che fare per i panni del gg. precedente e usciamo a far spese, a piedi
I-“ Padrone, non prendiamo l’automobile?“ T-“ sanno chi sono, devono vederti con me, domani sei sola, ti riconoscono e rispettano” a 300 m il mercato, arriviamo, al mio fianco spinge il passeggino con figlia alla mano, silente e irrequieta, ieri tranquilla quasi assente, forse le danno dei farmaci per sedarla, al ns. passaggio gli uomini salutano, rispondo portando la destra al basco che indosso quando esco, come la giubba è una divisa da cui tutti mi riconoscono in città, rispondo alla voce solo ai conoscenti, ci aggiriamo tra i banchi, sceglie e palpa, mi piace frutta e verdura della Cisgiordania, sugosa, matura e sapida più della nostra e senza chimica, prende ciò che serve e marmellate, datteri, frutta seccata al sole, sbircia di sottecchi le banane
T-“ non le acquisti?“ I-“ posso? davvero?“ T-“ si” I-“ desidero assaggiarle per sapere che sapore hanno, vedo che a tutti piacciono ma non me ne danno e non posso acquistarle senza denaro” le compera tigrate e dolcissime, ne mangia una con piacere visibili, un’altra alla figlia, mi ricorda i fazzoletti, le bavaglie per Jasman, aggiungo grembiuli da casa per ambedue, il passeggino non contiene altro, un facchino ci accompagna con il seggiolone, a un tratto si ferma interdetta
T-“ dimmi, che c’è?” I-“ la“ indica uno spaventapasseri che chiede l’elemosina
T-“ allora?“ I-“ una mia compagna di camerata“ T-” ecco 5 $ in moneta locale, per lei“ I-“ noi abbiamo delle femmine lei un maschio, non so perché è li, è prepotente, più volte mi ha fatto tenere dalle altre per sculacciarmi, se non obbedivano picchiava anche loro” T-“ fai quello che ti senti” è buona, si avvicina alla sua ex compagna e le porge il denaro, osservo questa intascarlo furtiva; il viso pur bello è distorto in un ghigno maligno, invidia, al Supermercato all'Occidentale, mi attende fuori con figlia e passeggino carico ed entro, acquisto che mi serve per gli invitati della sera, quando esco noto subito due che litigano tra loro, in disparte un poliziotto si gode la scena senza intervenire, cose tra donne mi avvicino con un cenno al questurino, sono un uomo conosciuto, obbedisce, continuano a litigare, una cerca di sottrarre le borse dal passeggino e l'altra impedirlo trattenendola
Non si sono accorte del mio arrivo, l'uomo con il seggiolone indifferente, chiedo che succede, l'altra si gira e cerca di allontanarsi finendo nelle braccia del gendarme, calmo Lei e chiedo spiegazioni, chiarito l'arcano mi qualifico, porgo il mio Bristol mentre caricano la ladra su una vettura sopraggiunta della mobile, ci avviamo verso casa, è sopra pensiero, silenziosa, ad un tratto mi fa
I-“ ora le tagliano la mano!” T-” è la Vs. legge” I-” non puoi fare qualcosa? se lo chiedi tu lo fanno, ti prego Padrone, puniscimi per questa richiesta ma non fargliela tagliare” T-” vediamo” I-” una dozzina di colpi interno cosce appesa per i piedi bastano per convincerti?” T-” ho detto vediamo, pensa a tè” I-” con la mia, per gamba” T-” non fartelo ripetere!” mi innervosisce, petulante come una occidentale, vuole averla vinta subito e contratta, non c'è gusto, so che finisce con la sua vittoria per abbandono e sfinimento dell'avversario, come sempre con le donne, arriviamo, cucino per gli invitati della sera e il ns. pranzo, le spiego a bacchettate come fare, lessi per il brodo e per la carne, salsa verde alla lombarda da maturare, un sugo al tonno per i ns. spaghetti di ½ giorno
I-“ è faicile, deve essere buono e veloce, hai pensato che fare per la mia compagna?” non riesce a scordarla
T-” mi stai seccando! dov'è Jasman?” I-” in giardino a giocare, l’ho lasciata lì quando siamo rientrati, non c'è pericolo, la piscina è coperta, perché la tieni così, ci insegni a nuotare?” esco, la trovo che accarezza i cani chiusi nel loro recinto, 2 Dobermann da guardia che fanno impressione a me, per non dire altro, con la bimba docili e giocherelloni, stò per rientrare, me la trovo accanto, mi prende sotto braccio, schiacciandovi il seno sodo
I-“ è buona ed ubbidiente, ha l'età giusta per l'asilo, deve stare con gli altri bambini, prima non potevo, vuoi mandarcela?” T-” non farmici pensare, ho altro per la testa, vediamo fra qualche gg., chiamala e andiamo, gli spaghetti scuociono“ pensa al futuro, rientriamo, prepara in sala in grande spolvero, pranziamo in silenzio, Lei serve, deve imparare per gli invitati della sera, alla fine ha gambe e braccia rigate ma se la cava, ha la pelle delicata, non voglio faccia brutta figura con le ospiti, spero che per sera i segni scopaiano altrimenti pazienza
Riposo, sono le 13,30, in perfetto orario, nel frattempo pulisce la casa, la bimba non si sente giocare in giardino, tutto tace, mi sveglio, le 15,30, ho dormito, di solito non più di ½ ora, sono rilassato, ricordo gli operai, la cameretta, rapido mi alzo e rivesto, stanno lavorando controllati da Hassan, mi affianca
I-“ quando sono venuti dormivi così bene che ho fatto scaricare in strada e trasportare a spalla, raccomandando di non fare rumore, ho offerto del Tè da quella scatola lì, è buono, l’ho assaggiato anch'io” T-” credo bene, è un regalo, è della qualità personale che usa Bashar” I-” oddio, l’ho fatta grossa, mi punisci per questo?” T-” e dagli con le punizioni, se sbagli ti punisco, non mi pare che ne hai fatto, anzi, sei stata solerte, preoccupati per questa sera, lì non ti perdono di certo, prosegui nei tuoi lavori senza altre distrazioni” vado, mi stò abituando al suo tu, le sta così bene in bocca, lo uso anch’io che non lo faccio mai, con Lei mi viene spontaneo, mi secca, se ne va compiaciuta per il complimento sottinteso, vado in studio e lavoricchio, sono perplesso, alle 18 controllo abbia finito, è nella cameretta della bimba dove ha già traslocato la sua roba, sta decorandola, mi sente arrivare
I-“ ho pulito quando gli operai se ne sono andati, ho fatto bene a spostarla?, dove stava è già rassettato” T-”si, assicurati che non disturbi, devi aiutarmi per la cena, poi l'accudisci e metti a letto e ti prepari” I-” Jasman è abituata a stare sola, lasciala giocare in giardino con i cani, viene nella sua cameretta dopo cena, quando vuole va a letto, è sicuro che non ti disturba” T-” bene, vieni” mi compiaccio, ho una serva sul cui lavoro non ho quasi nulla da eccepire, sono in apprensione, stasera speriamo bene, è una selvaggia, non ho avuto tempo di istruirla a dovere e la bimba, così silenziosa, pare quasi voglia scomparire, completiamo i preparativi per la sera, mentre si occupa della figlia come da istruzioni, preparo i vini e tolgo i dolci dal freezer onde siano pronti quando servono
I-“ Jasman è nella sua cameretta” T-” ora il clistere serale, ti mostro come fare, poi doccia, per il trucco chiami Amina, ti vesti e prepari la tavola , ti insegno” mi segue nel suo bagno, da un armadietto tolgo la sacca
T-“ mettici un litro di acqua calda che non scotti, aggiungi questa bustina di bicarbonato, spogliati e inginocchiati in vasca, arrivo” I-“ come faccio a sapere che è 1 Litro” T-” quando è a questo segno 1 Litro, qui 1,5 e qui 2 poi appendila a quel gancio, chiudi il rubinetto di fondo altrimenti esce” ho una notevole collezione di beccucci di diverso Ø, lunghezza e forma, ne prendo uno medio liscio, non voglio irritarlo solo ammorbidirlo, torno, è in ginocchio nella vasca con il sederino all'aria
T-“ brava, capisci senza spiegare” I-“ vista la sacca ho ricordato, non sò come si chiama, me lo facevano le serve della I° moglie di mio Marito , con la canna per innaffiare il giardino, fin'chè svenivo” T-” devi essere pulita pure dentro, la sera lo fai da sola da 1 Litro, il Giovedì da 2 o più, io presente scelgo il beccuccio, capito?” I-” si, ho freddo” T-” tra poco sudi, perciò dopo la doccia” collego la sacca al beccuccio che ungo, si tiene scostate le natiche, introduco deciso, regolo il flusso, 10 min. la sacca si vuota, lento il ventre si gonfia, suda e soffre ma non si sposta, la tasto, è bagnata, finito, altri 5 min. e lo tolgo, mi piace come spasima, si alza per scaricare, il viso contratto, muto le presento il beccuccio sporco, tenendosi la pancia si inginocchia, pulito si rialza, stringe le natiche, scavalca il bordo e corre sulla tazza, vado in studio, dopo poco entra
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