014 Thè allo Scheraton (1974) I° GIOVEDI 6 Ottobre 2005 VI° gg 40° settimana

di
genere
dominazione

Mi sveglio riposato alla solita ora, dorme ancora, rannicchiata, si vede che la sessione di iersera l’ha spossata, non importa, si riprende, mi alzo, preparo, controllo, Jasman si è vestita da sola, gioca sul pavimento aspettando, le faccio cenno, mi segue in cucina, in silenzio preparo la ns. colazione, ci manca, le preparo il caffè espresso e glielo porto, mai fatto nemmeno con mia moglie, è ancora assopita, timido scuotimento, si sveglia, realizza, fa per catapultarsi fuori dal letto, con un gesto la fermo, siede e si copre pudica il seno con il lenzuolo, fingo di nulla
I-“ scusa, Padrone, non mi sono svegliata in tempo, ho fatto un sogno meraviglioso” T-” non importa, quanto zucchero?” prende la tazzina e lo beve amaro, dimentico sempre che lo usano alla Turca o con il Cardamomo, amarissimo e carissimo, a me fa schifo, barbari
T-“ sono le 8, ti ho svegliato perché alle 9 la Signora ti manda la serva, iersera mi sono scordato di dirtelo, per uscire vestila con uno dei tuoi abiti da mattina, anche se non le va bene, ti accompagna al mercato, compra quello che le serve, scarpe e ciabatte sia comode che strette, con tacco e no, sai ciò che devi, per gravi problemi telefona” vado in ufficio, riunione di fine settimana con i collaboratori, sono le 12, è finita, Giovedì è il loro sabato Fascista o Inglese che dir si voglia, Venerdì festa, Sabato il mio, Domenica riposo, pausa per 3,5 gg. l’avviso che torno, è contenta, sotto il portico dell'ingresso mi attende, in piedi con la figlia a Dx e una sagoma in ginocchio a Sx, non c'è problema, mi appropinquo, noto il guinzaglio che tiene in mano collegato al collare della serva, non le ho detto niente, ci ha pensato da sola, dà un leggero strattone al guinzaglio
I-“ saluta il ns. Padrone” l'altra si prostra, braccia protese, palmi e fronte a terra
I-“ quando si presenta a te, se non hai nulla in contrario e se non ci sono estranei, questa è la postura che deve assumere in ogni caso, in piedi sempre testa bassa, deve tenere lo sguardo a terra, per non inciampare” T-” brava” entriamo, la manda a finire di apparecchiare per il pranzo
I-“ non è stato difficile, ho fatto quello che mi hai detto, non ho acquistato le scarpe strette, non ha i miei piedini, bastano quelle normali, se vuoi posso farlo domani, ha una cosa che puoi tormentare per il suo piacere, vedrai” T-” hai contravvenuto a un ordine, non importa, hai risparmiato e ottenuto ugualmente lo scopo, mi piace che prendi l'iniziativa, vuol dire che stai imparando” I-” c'è una cosa che mi rende perplessa, mi chiama Padroncina oppure Signorina, perché?” T-” c'è la Signora e tu sei la Signorina, comandi ma per suo volere, un Padrone e tu sei la sua Pupilla, ordini per mia delega, glielo hanno insegnato a bacchettate le serve della Signora” esce per un controllo, mi vesto da casa e vado in studio, entra vestita, assume la sua postura, attende
T-“ dimmi” I-” Padrone sono pronta, ho fatto preparare in sala da pranzo, così posso insegnarle per quando hai ospiti, vuoi un aperitivo?” T-” si, oggi in deroga mi va un Pirlo” I-” mi hanno insegnato a preparare Cocktail ma non so cos'è” T-” ti spiego come si prepara, si usa da noi con il Campari, più ad Est di 50 Km è più dolce con l'Aperol, per me da donna, si chiama Spritz, se vuoi assaggiali, li offri agli ospiti come specialità della Casa in sostituzione di Whisky e Martini che si servono di solito sempre a ½ gg.” li serve e li assaggia entrambi
I-“ buoni, lo Spritz è troppo dolce, non va bene il nome, qui nessuno li conosce, se vuoi li chiamo, quello rosso dell'Ingegnere e quello arancione della Casa” T-” fa come vuoi, io non cambio” bevo, sala da pranzo preparata da cerimonia, con alcuni dettagli scorretti nella disposizione di bicchieri e posate, rimando le osservazioni, la serva ci attende a testa bassa in divisa nera con grembiulino e crestina bianchi, la gonna appena corta, scarpe tacco 12, a polsi e caviglie manette di cuoio con anello collegate da catenelle, scosto la sedia a Lei e poi mi siedo
I-“ puoi cominciare, prima portami una delle bacchette che sono in quel cassetto” vuole umiliarla, preventiva sudditanza psicologica, dove ha imparato? l'altra esegue poi serve in tavola traballando, se sbaglia le bacchetta braccia e gambe, come faccio con lei, attenta che il colpo non provochi danni per gli scatti inconsulti, ha tecnica, deve averne prese per aver imparato così bene, non mi preoccupo, una brava massaia, sono in studio bussa
I-“ Padrone, posso entrare?” la porta è sempre aperta, non l’ha mai fatto, è per insegnare alla serva
T-“ avanti” entrano
T-“ quando sono in casa, tu sola puoi entrare in studio e nella ns. zona notte senza annunciarti” nude, serva al guinzaglio avanzano, confronto, l'altra ha seni più voluminosi e pesanti, buoni per sospensioni e giochi di corda, fianchi prominenti per frusta lunga, folto triangolo di peli neri per la ceretta, braccia e gambe segni di bacchetta, lattea, meno rosea, i neri capelli lunghi più corti, piacente, rotonda, la testa china, si portano al posto, un leggero strappo in basso al guinzaglio di avvertimento , Lei si inginocchia come usa, la serva pancia a terra, braccia allungate, palmi in alto, gambe tese e aperte, naso sul pavimento, ma guarda come le ha ordinato di porsi, in mostra il fondo schiena e le cosce ancora scorticati e tumefatti, non mi piace
I-“ Padrone, quali gli ordini?” T-” dimmi del suo ingresso” I-” se me lo chiedi lo sai già” T-” mi hanno riferito una favola, voglio conferma e dettagli da te” I-” hanno suonato, ho aperto, sono entrati senza aspettare, i cani gli si sono avventati contro, seguendo i miei consigli non si sono mossi, lui tremava terreo, lei si era pisciata addosso, ho tenuto i cani per il collare e ho detto all'uomo di arretrare senza voltarsi fino al cancello che ho chiuso subito, rinchiuso i cani, poi l’ho condotta nel suo alloggio, fatta spogliare, pulita con l'idrante in lavanderia, come fanno con me, l'ho fatta asciugare e riportata nella sua stanza a vestirsi come hai detto” T-” benfatto, poteva lavarsi da sola” I-” perché? non voglio sporcare i miei bei vestiti” T-” la punisci per la pipi e per il mio piacere, da qui alla Sala Giochi si sposta gattoni, come la cagna che è, i cani hanno la coda, prendine una e mettigliela” esegue, escono, seguo, un bel vedere, incede con al guinzaglio l'altra che scodinzola con un plug a coda rigida, nero, mi siedo in poltrona
T-“ come dici tu, tra le gambe non si vede, le dai la punizione che ti spetta per causa sua, ti vendichi prima, sdraiala con la schiena entro quel rettangolo giallo, usa la cinghia da 1“ e 2 ft con il manico rigido da 1 ft” esegue, braccia tese oltre la testa fissa i polsi uniti a terra, solleva le gambe che blocca divaricate oltre il capo, ha tutto in mostra, offerto, suda, la posizione è faticante, solo il bacino può scarrocciare in un ristretto limite
I-“ vieni a vedere” mi alzo e vado, tra il pelo sporge un mignolo scappucciato, la Signora non ha voluto depilarla per farmelo trovare nature, a me decidere, mi rivolgo prima a Lei e poi all'altra
T-“ perché tu ti depili”I-” si suda, puzzo” T-” e tu perché no, rispondi” Ai-” Padrone, non me l'hanno ordinato, a mio marito piace il mio odore” T-” inizia, non colpire la coda” I-“ non preoccuparti Padrone, so usare una cinghia, così corta poi, quanta forza ci metto?” T-” sufficiente che le bruci, sulle cosce fai tu” si posiziona al centro delle gambe spalancate della vittima, due a Dx, due a Sx e uno al centro, così via di seguito per 30 volte, colpi di discreta forza con tecnica e mira magistrali, ha colpito solo il centro della femminilità, la vittima rantola, piange, si agita per quello che può, quando centra la vulva urla come un maialino sgozzato, è bravissima
T-“ disinfettala con l'alcol e lasciala a meditare, andiamo” altri urli e strepiti, usciamo, spegne la luce, singhiozzi e implorazioni, non capisco una parola, le 13.30, la precedo in camera, prendo un battoire semi rigido
I-“ che bello, è per me? sono un lago, mi sculacci? bravo, sei eccitato anche tu, dai, fammi venire” ridacchia, ma come si permette di mancarmi di rispetto, adesso le insegno la creanza, sogghigno, mi spoglio, il mio coso è bello duro, mi siedo sulla sponda del letto, le indico le ginocchia, si sdraia in avanti, se lo accomoda tra le labbra, chiude le gambe dritte e rigide e me lo imprigiona in un morbido tepore
I-“ pronta, quante me ne dai?” T-” finché non hai il sederino cremisi e non sei venuta” I-” non ci metto molto, sono già così calda che non riesci nemmeno a farmelo rosa, prima” T-” che ne sai tu, non conosci la morbida rigidezza di questo strumento” I-” perché lo usi, non ti piace schiaffeggiare la mia pelle?” T-” si certo, ma intendo scaldartelo bene e non voglio bruciarmi il palmo” giù la prima, una bella striscia rossa
I-“ haii è vero, fa male, continua più forte” mi fermo a 4 orgasmi sempre più intensi, si accascia svuotata, ha il culetto cremisi, come promesso, la giro sul letto e la prendo dietro
T-“ vestiti da pomeriggio, Jasman sta sola fino all'ora di cena” I-” dove mi porti?” T-” svelta” sono le 15,30 vado a slegare l'altra, la sorreggo fino alla sua cameretta e ve la lascio, che si prepari in tempo da sola, mi vesto anch'io, sono o no il padrone, forse, le 16,15 arriva l'Autista, Aicha va a casa della Signora per qualche ora con il figlio, non posso lasciarla a casa, è troppo presto, ce la riportano per tempo, noi all'appuntamento al Bar dello Sheraton, salone enorme arredato Kitsch moderno, su un lato la mescita con sgabelli all'americana, di fronte, spaziati, tavoli con poltroncine occupati da degli uomini e qualche donna, residenti occidentali e mogli, funzionari, notabili locali, area affari, ¾ del quale è occupato da ampi box esagonali che formano una barriera verso la parte promiscua, vi si accede tramite un varco custodito da 2 uomini in divisa
Ogni box ha il suo accesso di servizio garantendo agli occupanti la privacy, è la zona dove le donne chiacchierano, prendono il Tè e ricevono le amiche che non possono o non vogliono ospitare a casa loro, un locale quasi occidentale per classe dirigente e ospiti di riguardo, dove dalle 16,30 alle 20, le donne hanno libero accesso per invito, gli uomini, pochissimi e selezionati, sono ammessi solo su richiesta di una ristretta cerchia di matrone, privilegi del potere, del denaro e della nascita, come da noi in alcuni Club esclusivi, chi vi accede palesa ruolo e posizione, l'ammissione di occidentali esplicita la tendenza dell'opinione pubblica, il governo ne tiene conto, non mi occupo di politica ma il mio socio si, è un invito ufficiale della moglie
Con Lei al braccio attraverso la zona comune sotto lo sguardo invidioso dei presenti, porgo il Bristol all'addetto che lo posa sul vassoio retto da una cameriera in divisa, consulta la lista, acconsente, questa scompare per qualche minuto, saluto alla mano dei conoscenti, torna la cameriera e mi precede a un box interno, entriamo, Lei per prima, 8 posti a sedere disposti a ferro di cavallo, è apparecchiato da cerimonia, arredamento lussuoso, pare attendono solo noi, la Signora al centro e alla sua Sx le 4 che conosco, Lei tra noi, a Dx ho un posto libero, attende altri, bacia la mano che la Signora porge, io la stringo con forza
di
scritto il
2014-06-25
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