Monia delle terme
di
Nato Stanco
genere
prime esperienze
Oramai sono le19.
“ amo’ io vado a casa cor pommidoro. Te come torni?” Dice Marika a Monia
“ quarcosa m’envento “
“ te lo do io un passaggio se vuoi “
“ ma che davero? “
“ certo” dico a Monia.
“ daje allora me preparo e m’accompagni a casa “
Ci prepariamo mentre Marica ci saluta.
Alle 20 sono sotto casa di Monia.
“ Grazie bello mio. Senti... ma te va de magnasse na cosa nsieme? Che nun me va de sta da sola. Che ne pensi?”
“ si dai si può fare. Però mi devo fare una doccia prima. Va bene se passo a prenderti tra un’oretta circa? Tanto il mio numero ce l’hai. “
“Daje così me sdoccio e me cambio pure io. T’aspetto allora.”
Mi da un bacio sulla guancia e scende.
Sono le 21 circa.
Sono sotto casa di Monia. Messaggio
< 10 minuti che me sto a trucca’. Ah preferisci er vestito nero o bianco?>
< scegli tu. Sono sicuro che stai bene con entrambi >
Manda un cuore.
La vedo che esce dal portone. Vestito scollatissimo a bretelline sottili lungo a mezza tibia e strettissimo nero. Spacco frontale altissimo. Tacco lucido altissimo nero. Capelli legati a coda dietro. Borsetta a tracolla nera. Esco e le apro la portai era della macchina.
“ ciao bello mio. Ammazza che dico che sei co sti jeans neri e la camicia bianca slacciata. “ mi da un bacio sulla guancia
“ sto bene co sto coso addosso ?”
Si volta e si volta ancora.
“ stai d’incanto “
Sale in auto. Le chiudo lo sportello e salgo alla guida.
“ allora Monia dimmi c’è un posto che preferisci? Oppure ne cerchiamo uno?”
“ ooohhhh sai che c’è? Che è sabato e sarà tutto pieno. Ma se annamo a casa tua e ordinano da lì? Me pare na cosa bona noo?”
“ ma si dai si può fare. Tanto il vino ci sta a casa “
In 10 minuti siamo a casa. Una villetta a schiera con il giardinetto piccolo con la struttura in legno a coprire e tavolino con le poltroncine in vimini.
“ ammazza che fica sta casa. Ma nun è la tua evve’?
“ no. È del mio amico di sempre. Lui torna domani.”
“ ottimo. Almeno si famo tardi nun ce rompe er cazzo nessuno.”
Ridiamo.
Le faccio fare un giro per la casa e mentre sale le scale di fronte a me noto che il suo vestito attillato è vagamente trasparente. E si nota il perizoma rosso sotto. E non porta reggiseno.
Mentre lei porta i bicchieri e io il vino in giardino mi dice “ guarda che me devi fa eeee foto da mette su Instagram....”
“ ma certo che te le faccio. “
Siede mentre le verso il vino.
Accavalla le gambe e lo spacco alto fa intravedere il tessuto del tanga rosso.
“ cinnnnnnn “ esclama lei e io “ alla tua salute “
Lei beve d’un fiato e anche io. In due minuti ci siamo bevuti una bottiglia di ribolla.
Si alza appena dopo aver fatto una canna d’erba. L’accende e mi passa il suo cellulare.
“ foto timeeeeeeee “ esclama.
Mi alzo e Scatto foto di lei in mille posizioni. Seduta, in piedi, di schiena con il culo a papera, seduta con le gambe scoperte. Lei con le mani che a capelli sciolti li solleva ammiccando. E alcune con le mani a coppa sotto i seni che li sollevano con la lingua tra le labbra. Mi passa la canna e fumo anche io.
Solleva il vestito e Siede sulla poltroncina. Gambe divaricate. Busto eretto. Perizoma in bella vista.
Le faccio altre foto.
“ fammi vedere va’”
Le passo il cell...
“ ammazza che bravo aho! Me fai sembra’ na super fregna.”
“ a me piacciono e poi tu comunque sei fotogenica.”
“ però qualcuna è da troietta ve’?”
“ neanche tanto “
Finisce la canna.
Apro altro vino e beviamo dalla bottiglia.
“ amo’ io vado a casa cor pommidoro. Te come torni?” Dice Marika a Monia
“ quarcosa m’envento “
“ te lo do io un passaggio se vuoi “
“ ma che davero? “
“ certo” dico a Monia.
“ daje allora me preparo e m’accompagni a casa “
Ci prepariamo mentre Marica ci saluta.
Alle 20 sono sotto casa di Monia.
“ Grazie bello mio. Senti... ma te va de magnasse na cosa nsieme? Che nun me va de sta da sola. Che ne pensi?”
“ si dai si può fare. Però mi devo fare una doccia prima. Va bene se passo a prenderti tra un’oretta circa? Tanto il mio numero ce l’hai. “
“Daje così me sdoccio e me cambio pure io. T’aspetto allora.”
Mi da un bacio sulla guancia e scende.
Sono le 21 circa.
Sono sotto casa di Monia. Messaggio
< 10 minuti che me sto a trucca’. Ah preferisci er vestito nero o bianco?>
< scegli tu. Sono sicuro che stai bene con entrambi >
Manda un cuore.
La vedo che esce dal portone. Vestito scollatissimo a bretelline sottili lungo a mezza tibia e strettissimo nero. Spacco frontale altissimo. Tacco lucido altissimo nero. Capelli legati a coda dietro. Borsetta a tracolla nera. Esco e le apro la portai era della macchina.
“ ciao bello mio. Ammazza che dico che sei co sti jeans neri e la camicia bianca slacciata. “ mi da un bacio sulla guancia
“ sto bene co sto coso addosso ?”
Si volta e si volta ancora.
“ stai d’incanto “
Sale in auto. Le chiudo lo sportello e salgo alla guida.
“ allora Monia dimmi c’è un posto che preferisci? Oppure ne cerchiamo uno?”
“ ooohhhh sai che c’è? Che è sabato e sarà tutto pieno. Ma se annamo a casa tua e ordinano da lì? Me pare na cosa bona noo?”
“ ma si dai si può fare. Tanto il vino ci sta a casa “
In 10 minuti siamo a casa. Una villetta a schiera con il giardinetto piccolo con la struttura in legno a coprire e tavolino con le poltroncine in vimini.
“ ammazza che fica sta casa. Ma nun è la tua evve’?
“ no. È del mio amico di sempre. Lui torna domani.”
“ ottimo. Almeno si famo tardi nun ce rompe er cazzo nessuno.”
Ridiamo.
Le faccio fare un giro per la casa e mentre sale le scale di fronte a me noto che il suo vestito attillato è vagamente trasparente. E si nota il perizoma rosso sotto. E non porta reggiseno.
Mentre lei porta i bicchieri e io il vino in giardino mi dice “ guarda che me devi fa eeee foto da mette su Instagram....”
“ ma certo che te le faccio. “
Siede mentre le verso il vino.
Accavalla le gambe e lo spacco alto fa intravedere il tessuto del tanga rosso.
“ cinnnnnnn “ esclama lei e io “ alla tua salute “
Lei beve d’un fiato e anche io. In due minuti ci siamo bevuti una bottiglia di ribolla.
Si alza appena dopo aver fatto una canna d’erba. L’accende e mi passa il suo cellulare.
“ foto timeeeeeeee “ esclama.
Mi alzo e Scatto foto di lei in mille posizioni. Seduta, in piedi, di schiena con il culo a papera, seduta con le gambe scoperte. Lei con le mani che a capelli sciolti li solleva ammiccando. E alcune con le mani a coppa sotto i seni che li sollevano con la lingua tra le labbra. Mi passa la canna e fumo anche io.
Solleva il vestito e Siede sulla poltroncina. Gambe divaricate. Busto eretto. Perizoma in bella vista.
Le faccio altre foto.
“ fammi vedere va’”
Le passo il cell...
“ ammazza che bravo aho! Me fai sembra’ na super fregna.”
“ a me piacciono e poi tu comunque sei fotogenica.”
“ però qualcuna è da troietta ve’?”
“ neanche tanto “
Finisce la canna.
Apro altro vino e beviamo dalla bottiglia.
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