Lucia schiava libera 4

di
genere
dominazione

racconto di fantasia



Dopo la morte del PADRONE ho passato quasi un anno e mezzo Libera, nel testamento il PADRONE mi ha lasciato la sua casa nell'entroterra, due appartamenti e un negozio in centro tutti affittati, oltre alla mia casa e i miei soldi, non ne aveva spesi neanche uno, anzi sono stati ben investiti ed adesso mi ritrovo con un bel gruzzolo ed una rendita fissa grazie agli affitti con cui posso vivere senza nessuna preoccupazione.
Ma nel testamento c'era anche una lettera del PADRONE, le sue ultime volontà per la sua schiava, il suo ultimo ordine… " sii libera, libera di essere schiava"

Mi sento libera e mi sento anche schiava dentro, continuo a fare molte cose da schiava, la corsa e lo yogaBDSM ogni mattina, in casa sempre nuda e non ho tolto i piercing, mi prendo cura di me e del mio corpo e spesso non porto l’intimo

Come dicevo ho passato un anno e mezzo nella tranquillità più assoluta ma dentro sono ancora una schiava, non ho avuto o cercato sesso con altri ma ho ricominciato a fare video con la mia telecamera miniDV mentre mi masturbo con i miei Toys.

Tutto si è trasformato quando nel giro di una settimana mi ha telefonato Olga, ho visto i contadini nella piazza del paese, ho visto Alice e sono stata al ristorante nell’entroterra.

Olga mi ha chiamato per chiedermi se avevo un lavoro per lei, a Milano si era messa nei guai e gli serviva cambiare aria.
I contadini li ho incontrati in paese ed ho scambiato quattro chiacchiere, solo un come stai come te la passi ecc.
Alice l'ho incontrata all'acquario di Genova, lei era con un cliente ma si fermò comunque si è fermata a fare quattro chiacchiere con me.
Al ristorante nell'entroterra ci sono andata per festeggiare il pensionamento di un cameriere storico ed il proprietario ricordò i bei tempi in cui anche io lavoravo da lui.

Questi incontri ravvicinati mi fecero tornare il desiderio di affidare la mia libertà e di lasciare esprimere la mia natura. Così decisi che sarei stata libera di essere schiava come il PADRONE mi aveva ordinato nel testamento.

Cominciai con Olga, gli trovai il lavoro nell'agenzia che pulisce appartamenti in affitto qui nel paese, due ore a settimana l’ho presa anche per casa mia.
Già dalla prima volta sono rimasta nuda come sempre in casa ma a parte qualche battutina ed allusioni non si approccio mai a volermi comandare. Così ci pensai io ad espormi, la volta successiva oltre che essere nuda mi misi un collare in cuoio che subito ha notato chiedendomi se avevo un nuovo padrone, dopo la mia risposta negativa gli ho spiegato che mi sento ancora schiava e che se voleva quando mi trovava con il collare mi poteva usare al suo posto e punirmi se lavoravo male, ovviamente accettò e mi mise subito al lavoro.

Chiamai i contadini e chiesi di poter fare sessioni/giornate di punizioni e segregazioni, accettarlo e mi dissero che sarebbero stati lieti di punire una ricca snob come me.

Con il proprietario del ristorante ci accordiamo che quando volevo potevo andare da lui a lavorare come cameriera e lavapiatti e pavimenti, fu molto felice di avermi ancora a servizio

Ho telefonato a Alice e visto che faceva ancora la escort ormai di professione, gli chiesi se potevo aiutarla come in passato, ovviamente accettò subito e ci accordiamo che quando volevo sarei stata ancora la sua puttana.

Nel giro di tre mesi avevo impostato la mia vita in base alle mie esigenze da schiava. Ma stavolta avevo io il controllo di dove e quanto tempo fare la schiava.

Con Olga alternativo l'essere a sua disposizione al non esserlo, ma quando lo sono però lo sono al 100%
Come prima cosa mi dà due schiaffi in faccia e poi si siede in poltrona a darmi ordini, pulisco e ripulisco tutto a mano con solo l'uso degli stracci o della lingua a seconda di come vuole Olga, mi sculaccia anche senza controllare se effettivamente avevo fatto bene i lavori, capita anche che quando si mette a fumare usi la mia bocca come posacenere.

Al ristorante solitamente vado una o due volte al mese, faccio sia la cameriera che la lavapiatti e pavimenti, comincio alle 18 e finisco sempre oltre le 3 di notte, la divisa da cameriera e composta da gonna nera corta e molto attillata, camicia bianca un po' aperta, scarpe con tacco da 6cm sempre senza calze. Come lavapiatti e lavapavimenti invece tolgo tutto anche le scarpe e metto un vecchio grembiule sporco e corto, ovviamente non porto mai intimo e non vengo pagata.

A Genova da Alice ci vado una volta al mese, sto tutta la notte e mi fa andare con almeno 4 clienti a notte se lavoro in casa sua oppure come escort per tutta la notte con clienti più facoltosi solitamente in camere di albergo, ovviamente lascio tutti i soldi a lei.

Dai contadini ci vado una volta al mese per essere punita o segregata e solitamente ci sto una giornata o poco più.
Quando mi puniscono lasciano segni di frusta botte e strumenti vari, segni che solitamente se ne andavano nel giro di una settimana. Sono molto bravi a fare molto male senza lasciare segni definitivi.

Tutto bene direte, ho la mia vita in mano, sono schiava quando voglio con chi voglio e quanto voglio… ma dentro non mi sento affatto soddisfatta, mi manca quel qualcosa in più, volevo di più. VOGLIO DI PIÙ !

Continua

asigno.luc@gmail.com
scritto il
2023-12-21
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