Lucia schiava libera 5

di
genere
dominazione

Racconto di fantasia



Il qualcosa in più è arrivato quasi per caso, la svolta è arrivata da Olga, era già due volte che non ero in casa quando arrivava a pulire e questa volta non so perché ma non mi misi il collare, ed ero comoda sul divano a giocare a scacchi tramite un app apposita per l'ambiente dei giocatori dei tornei di scacchi ai quali avevo cominciato a partecipare e con ottimi risultati tralatro.
Ero per l'appunto impegnata quando mi vedo Olga che mi porge il collare che aveva in mano me lo fa mettere ed insultandomi mi manda al lavoro, mi sono sentita davvero un oggetto in suo potere ed eccitata più che mai ho cominciato a pulire.
La settimana dopo ero impegnata in banca per gli investimenti quando Olga mi chiama e mi ordina di tornare a casa che devo essere a suo servizio, non ho potuto che lasciare il mio interlocutore e tornare subito a casa e durante il tragitto mi salì l’eccitazione, la prima cosa che fece Olga quando sono arrivata è stata di sculacciarmi pesantemente e mi ha detto da da ora in poi dovevo essere sempre al suo servizio per quelle due ore a settimana e vuole essere anche pagata.
Adesso attendo sempre Olga in ginocchio davanti alla porta e con 100€ in bocca come pattuito.

Anche al ristorante è cambiato l'atteggiamento del proprietario, un fine servizio mentre io lavavo piatti e pentole ed il proprietario con qualche dipendente stava come sempre cenando in sala, mi ha chiamato a gran voce come sempre e mi ha detto che gli servivo per tutta la settimana successiva perché una cameriera stava in ferie, mi disse che voleva decidere lui quando farmi venire al lavoro, inutile dirvi che ero super eccitata per questa ulteriore umiliazione davanti a tutti e così ho accettato senza esitazione.
È stata una settimana molto dura, il proprietario era sempre più esigente e mi insultava davanti a tutti per ogni minimo errore o solo per il gusto di farlo, ma per me sempre molto eccitante a tal punto che all’ultimo giorno della settimana gli ho detto che ero disposta a pagarlo pur di essere trattata così.
Ora ogni volta che mi chiama arrivo al pomeriggio partivo da casa già vestita da cameriera, appena arrivata gli consegnavo i 100€ pattuiti e cominciavo il servizio, a fine servizio in sala mi spogliavo davanti a lui e gli consegnavo i vestiti, poi potevo mettermi il grembiule per lavare piatti e pentole, come finale mi lasciava sola e nuda a pulire i pavimenti solo con lo straccio sempre in ginocchio, poi dovevo chiudere il locale ed andare a casa sua, abita in una villetta a 300 metri dal ristorante, e nel cassettone della posta trovavo i vestiti e le mie cose e lascio le chiavi del ristorante.

Anche Alice mi ha chiamato, un cliente chiede di me e dovevo andarci la sera stessa ed anche se non volevo dovevo andarci lo stesso, fu molto secca e dura nel dirmelo, quasi un ordine, non ho perso tempo e sono subito andata da lei ed appena l'ho vista gli ho detto che ero eccitata all’idea che fosse lei a decidere quando gli servivo e dovevo lavorare per lei. Prese subito l'occasione e decise che da ora in poi mi avrebbe chiamato lei e che visto che mi piaceva dovevo pagarla, ci accordammo per i soliti 100€ al giorno.
Adesso mi chiama due tre volte al mese.

Dai contadini continuavo ad essere io a decidere quando andare ma un pomeriggio mi chiamarono loro perché avevano una nuova tortura da farmi provare e volevano presentarmi delle persone.
Mi presentai la mattina successiva e senza dirgli il perché gli diedi anche a loro 100€ per il disturbo, la tortura comincia con un semplice dressage da cavalla, nuda e scalza, con i paraocchi, mani legate dietro la schiena e campanellini sui piercing. Dopo qualche sgambata mi fecero aumentare il ritmo fino ad arrivare ad una vera e propria corsa in un lungo cerchio nel loro cortile. Poi mi hanno attaccato un carretto a due posti tramite una cintura chiusa in vita, chiusa molto stretta, con fatica ho portato i contadini con il carretto ed imparato che se la frustata arrivava sulla destra dovevo andare a destra ed uguale per la sinistra.
Dopo che avevo ben imparato mi fecero anche fare salite e discese, arrivammo quasi alla strada principale, nonostante la fatica mi piaceva molto questo dressage ed ero felice di averlo imparato così velocemente.
Per pranzo i contadini mi lasciarono così bardata, mi fecero bere e poi mi appesero tramite il collare ad un gancio al muro della casa, dovevo stare in punta di piedi per non strozzarmi. Restai lì a lungo, ero esausta ed affamata, la sera prima ero stata a servizio al ristorante e come sempre non avevo il permesso di cenare, poi la cintura stretta in vita non aiutava, il mio stomaco brontolava rumorosamente.
Dopo non so quando sentiti arrivare un auto e scendere una coppia che cominciò a parlare di me con i contadini, dai discorsi sentii scorrere la mia vita da schiava, almeno la parte che passavo dai contadini, dissero anche chi il PADRONE morto non volle mai fossi messa all'asta ma che adesso ero libera di scegliere.
La coppia mi controlla e palpa dappertutto e furono felici di trovare la figa fradicia, mi chiesero se volevo essere messa all'asta, senza pensarci ho accettato e dissi di essere felice di essere messa all'asta.

Poi mi tolsero dal muro e mi fecero portare anche loro sul carretto ed avendo constatato che ero una brava cavalla vollero aumentare le difficoltà, mi legarono anche i gomiti ed unirono le mani già legate alla cintura in vita, mi misero dei pesi sui piercing ed un plug in culo, dopo vari giri del cortile al trotto e passeggiare lungo la strada sterrata videro che ero ancora fradicia e nonostante la fatica ancora tenevo il ritmo imposto. Allora decisero di aumentare le difficoltà, mi hanno messo catene pesanti su tutto il corpo ed alle caviglie delle fasce con pesi inseriti, gli sentii dire che erano 10kg per caviglia. Così appesantita ho ricominciato il dressage, una volta constatato che nonostante si vedesse che fatico molto non mi lamentavo e non chiedevo di fermarmi anzi alle loro domande rispondevo che avrei resistito finchè il mio corpo non avrebbe ceduto, la figa poi era così fradicia che i miei umori colavano sulle gambe ed arrivavano per terra.

Mi fecero ancora bere e poi mi chiesero il numero della mia ginecologa, fecero varie chiamate ed alla fine mi dissero che la mia non era disponibile ed hanno trovato un giovane ginecologo che mi avrebbe visitato la mattina dopo, dissero che dopo la prossima tortura ne avrei avuto bisogno.
Mi misero agganciata alla casa come per il pranzo e visto che si era fatta ora di cena loro entrarono a cenare, era estate e c'era ancora luce, il mio stomaco brontolava sempre di più ed i pesi su tutto il corpo non facilitavano il mio equilibrio ma resistetti. Quando tornarono avevo fatto un lago per terra e tremavo tutta dalla fatica e dall'eccitazione.
Venni preparata per la tortura finale, mi fecero prima un clistere pulitore, poi quasi contemporaneamente mi fecero un altro cristre da mezzo litro con acqua e peperoncino che chiusero con il plug, mi cosparsero la figa e clito con dell'olio al peperoncino e mi misero sulla lingua un peperoncino intero e poi mi misero una gag da dentista che teneva spalancato la bocca ma con un ferro che teneva schiacciata la lingua con il peperoncino.
Potete solo immaginare il bruciore che provavo, nonostante tutto mi rimise al dressage e con immensa fatica ho cominciato a camminare ed a trottare in cerchio, più trottavo e più sentivo la pancia ed il culo che bruciavano, la figa non era da meno e la bocca ed il palato pizzicavano così tanto da farmi lacrimare, nonostante tutto la figa era fradicia e gocciolante, dissero che così non andava bene perché lavavo l'olio al peperoncino, allora me ne cosparsero ancora ed ancora, ero distrutta non riuscivo a capire dove ero e cosa facevo, sentivo solo bruciore e eccitazione. Caddi per terra e ricordo solo di essere stata messa su di una panca e che mi diedero molte vergate sui seni pancia e figa, era solo dolore e bruciore, dolore e bruciore.


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asigno.luc@gmail.com
scritto il
2024-01-24
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