Una mano ha cambiato tutto 5
di
Alessandra Gu
genere
dominazione
Era stanco, l'ho soddisfatto. Le due sborrate, una tra le mie natiche l'altra ad innaffiarmi la vagina l'hanno calmato. Non avrei dovuto, ma mi sentivo fiera, soddisfatta e contenta di essere piaciuta a un giovane maschio nel pieno delle sue forze. La verità? Se mi avesse scopato ancora non mi sarebbe affatto dispiaciuto, ma c'era l'altra Alessandra. Donna per bene, madre, moglie, professoressa e giornalista gastronomica, che faceva il grillo parlante verso l'Alessandra istinto, passione, sesso, vogliosa di avventure, di maschio ruvido, deciso, pronto a soddisfarsi.
I miei figli erano già a letto e questo mi ha facilitata. Ero distrutta, mi sono fiondata in bagno a fare pipì poi a letto. Doccia? no. A domani troppo stanca troppe emozioni troppe forze andate in fumo, annientate, vinte; insieme alla capacità e alla voglia di difendersi. Pari a zero.
Per un lungo periodo non è successo niente il ragazzo a scuola sembrava completamente disinteressato a me. Rispettando questa lunga attesa ecco che anche gli scritti si sono diradati, Certo, tutto è successo in anni recentemente passati, quindi se avessi voluto, il materiale per scrivere non mi mancava e non mi manca, come si leggerà in questo scritto e nei prossimi, ma ho voluto far vivere l'attesa anche a chi legge. La stessa attesa che per alcuni mesi ho vissuto io.
A scuola cercavo con lo sguardo, mi aspettavo che da un momento all'altro lui o qualcun altro mandato da lui mi abbordasse. Invece niente. Il più totale anonimato. La più noiosa normalità. Si, noiosa, perché ormai il mio corpo, le mie carni, si stavano abituando ad altro. La mia mente aveva bisogno di un costante allarme, di vivere nel sospetto e nella paura che qualcosa accadesse. Scandalo colpisce la medio-alta borghesia di un capoluogo. Di media grandezza per la Nazione, ma decisamente popoloso per il territorio in cui è ubicato. Paura non per quello che sarebbe successo; paura più che altro, per le conseguenze nella mia vita professionale, familiare, privata. Marito, figlio e soprattutto figlia. Amicizie. Scuola, riviste per cui scrivo. Convegni, dibattiti anche in tv locali. Insomma, una vita a rischio, ma era il rischio che correvo per sentirmi pienamente soddisfatta, sensazione che prima di tutto questo che stavo vivendo non avevo mai provato e me ne ero accorta solo dopo aver vissuto le esperienze descritte. L'amore per mio marito era tutt'altra cosa, ma il sesso con lui non mi bastava più. Volevo sesso, non amore.
Volevo sentirmi preda e presa, perché era questo che mi aveva regalato piacere intenso come mai prima. In quel periodo di stanca monotonia mi sono anche ritrovata a pensare di fare delle pazzie e qualcuna l'ho fatta. Ho rischiato.
Approfittando di alcune riunioni pomeridiane e serali a scuola, considerando che nelle sere invernali il buio arriva presto e che in quella zona elegante, tranquilla della città fatta di residenze prestigiose e di Palazzi istituzionali, spesso si intrattenevano delle “signorine” locali e/o est europee pronte a dare momenti piacevoli a maschi che fermandosi se le caricavano in macchina per delle prestazioni, parcheggiavo l'auto un po' distante da scuola così da essere costretta alla fine dell'impegno a scuola, a dover percorrere quei marciapiedi per andare a recuperare l'auto che non faceva più le bizze e meno male, perché d cambiarla, al momento non se ne parlava neanche.
È capitato. Si è capitato che, come quella maledetta sera, qualcuno vedendomi passare o fermarmi lungo il percorso per magari cercare il telefono nella borsetta e rispondere a delle chiamate, si accostasse chiedendomi quanto prendevo per una scopata o un pompino. Aggiungendo spesso a queste richieste apprezzamenti a volte davvero pesanti e volgari che andavano dal: - Sei nuova? Non ti ho ma visto prima, Dai sali che ti faccio male, ma ti piacerà-, a – non sei una ragazzina, ma sei messa bene, mi piacciono quelle come te, un po' polposette, chissà che cosce morbide e che calore hai lì in mezzo. Sali che andiamo a scopare- o ancora: -dai anche il culo? Sali che ne parliamo e vedrai che ti convinco- oppure: -ti porto a casa. Lo facciamo lì da me e così saprai dove venire quando hai bisogno di vero maschio.-
In certi momenti, soprattutto quando il pretendente insisteva, non mollava, la tentazione di trovarmi seduta in macchina e poi chissà dove con lo sconosciuto tra le cosce, era fortissima, ma vinceva sempre la Alessandra per bene- Certo, se fossi stata scaraventata dentro una di quelle auto, non avrei più potuto avere scelta, ma così, lasciandomi la libertà di scegliere, di decidere, vinceva sempre la Alessandra signora tutta lavoro e famiglia. Me ne pentivo, certo che me ne pentivo; non bastavano certo poi le scopate con mio marito o le masturbazioni a calmarmi e la tensione, la voglia si accumulavano. Sentivo che qualche pazzia l'avrei fatta.
Ho anche pensato di prendere un aereo con la scusa di qualche meeting, congresso o roba del genere e in un'altra città, completamente sconosciuta, dare sfogo alle mie voglie, ma non è successo. Perché? Chissà!
Il meccanico vicino casa pensava alle piccole manutenzioni dell'auto, ma è stato quando su suo consiglio l'ho portata in un'officina di una delle cittadine vicine che tutto è ricominciato. Riesploso. Una mattina verso le 7.30 il cell ha squillato era il capo officina del posto in cui l'avevano rimessa in sesto mi chiedeva se in mattinata fossi stata in casa perché da li a un'oretta o due uno dei giovani lavoranti dovendosi spostare, mi avrebbe riportato a casa il mezzo. H o risposto che avrebbe trovato me fino a circa metà mattina, poi comunque ci sarebbero stati i miei figli e per il pagamento sarei passata io nei giorni successivi da loro.
-Signora, per il pagamento non ci sono problemi.-
Queste le parole del meccanico.
La presenza dei miei figli in casa mi tranquillizzava. Non mi aspettavo chissà che cosa, ma dopo le recenti (dis)avventure.... cosa ne potevo sapere?
Verso le nove, mio figlio pronto per uscire mi salutava.
- Come...Stai andando..!? Mi avevi detto che oggi non hai lezione?
- Mamma...- lui a me; ti ho inviato un msg ieri dicendoti che avevo cambiato programma. Abbiamo gruppo di studio a casa di Giorgio-
In effetti la sera prima non ero certo attenta ai messaggi in arrivo visto che stavo subendo gli attacchi di un maschio infoiato che non vedeva altro che le mie cosce, la mia figa, culo e tette con in mezzo la mia bocca a soddisfarlo.
Un pensiero mi ha terrorizzata: e se ha intenzioni di un certo tipo anche il ragazzo che verrà? Trovandosi due donne in casa? Ma dai, ma figurati se non riusciamo a tenere a bada un ragazzino!-
Ho tremato prima di chiedere a mia figlia se fosse rimasta a casa. Volevo sentire un “si” in risposta ma un -no. Esco tra un po'- mi avrebbe resa più tranquilla a costo di farmi trovare da sola.
Certo non avrei lasciato lei sola in casa.
La risposta era che anche lei sarebbe uscita da lì a un'oretta
- Speriamo che il tizio venga prima. Quando arriva gli dirò di lasciare le chiavi nella cassetta della posta, poi scenderò io a prenderle.-
Mille pensieri mi distraevano.
Mia figlia: - mamma suonano forse è arrivato il meccanico- a quel richiamo sono tornata in me e come pensato ho chiesto che lasciasse le chiavi nella posta. La risposta è stata: -signora, le dovrei spiegare un po' di cose, saliamo noi o scende?-
come sarebbe “saliamo?” Lui e chi altri?
- No, scendo io. Arrivo.-
Non avevo il tempo di cambiarmi. Pigiamone in pile, pantofole. Ho indossato una vestaglia pesante e sono scesa.
Sorpresa! Il -saliamo- era per lui, meccanico, ma anche per il ragazzino-alunno- mio aguzzino-stupratore-amante o come lo si voglia definire
Ho balbettato un: tu, non sei a scuola?- sentendomi rispondere che non si sarebbe perso certo una visita a casa mia, il che mi ha fatto rabbrividire, infuriare ma anche vergognare vista la presenza di un'altra persona che presumevo nulla sapesse. Invece sapeva. Sapeva, eccome se sapeva! Nei minimi particolari.
I passi per le scale erano quelli di mia figlia che usciva. Vedendoci un ciao generale ci ha liquidati senza darmi il tempo di chiederle nulla sul suo ritorno a casa. Il meccanico: - però! Carina la piccola ed è anche ben messa di corpo! Tua figlia?-
Io: -Senti, non pensarla neanche perché a costo di far scoppiare un caos se so che l'avete toccata vi denuncio.-
L'altro, l'alunno: -in paese sappiamo che ha il fidanzato, ma gira voce, e non è una cazzata, che almeno altri due maschietti la conoscano molto bene, a fondo. Con quel corpo, cosa pretendevi! Ha già 18 anni, no? Quindi...-
Il meccanico: - ti assomiglia molto, ma noi abbiamo qui la mamma. Che donna, gran bella femmina dai saliamo che ci fai divertire.- Poi ha continuato: -Allora? rivolgendosi al mio alunno, com'è che dicevi? Mi sono scopato una delle mie prof e me la ripasso quando voglio. L'ho anche ceduta ad altri e quando scopiamo, all'inizio mi fa davvero sudare per metterglielo dentro, ma poi, quando ce l'ha tutti in figa è lei che mi scopa, mi viene sopra e si muove come un'indemoniata! Non mi hai sempre detto questo? Dai... è lei la prof? Fammi vedere!
Punto nell'orgoglio. Il ragazzino mi ca costretta con le spalle al muro e schiacciandosi sopra di me è riuscito, infilando la mano sotto la vestaglia, a spostare i pantaloni del pigiama e infilarmi la mano tra le cosce mi sono morsa il labbro inferiore cacciando un urlo in gola,
il meccanico, togliendomi di dosso il ragazzino: - cazzo faiiii... qui arriva gente, dai saliamo-
Seppur breve il tratto in ascensore, ha dato loro modo di esplorarmi, il mio alunno strizzandomi le tette e il meccanico dove prima la mano del ragazzino ha iniziato a stuzzicarmi. È riuscito nell'intento di infilarmi un dito in figa: - Mmm sei bollenteeee...! Dai che adesso ci divertiamo un po'. Scopiamo!-
Entrati in casa non hanno avuto difficoltà a mettermi a 90 sul tavolo del soggiorno. Il mio alunno mi teneva le braccia mentre l'altro denudandomi il sedere si è fiondato con la faccia sul mio culo. La lingua mi esplorava tra le cosce, La sentivo gustarsi le labbra della figa che intanto si erano gonfiate e il succo cominciava a colare (ci metto davvero poco). Staccando per un momento la bocca dalla figa mi ha allargato le natiche per rituffarvi la faccia e leccarmi meglio. Im quel momento un mio gemito ha dato modo a colui che avevo davanti di infilarmi il cazzo in bocca e tenendomi sulle guance cominciare a pompare Era il cazzo che in bagno a scuola mi ero scopata io facendomi allagare la vagina troppo presto perché possa dire che mi aveva soddisfatto, ma in quel momento, mi sembrava due volte più grosso e nettamente più duro Mi sono resa conto che non mi stava più forzando ad averlo in bocca quando con voce rauca l'ho sentito dirmi: - siiiiiiiidai puttanaaaaaaaa visto che ti piace? Me lo stai succhiano divinamentee mi aspiri tutto ohh siii dai continua troiaaaaaaaaaa.-
mi stava piacendo muovevo i fianchi per sentire meglio la lingua e cercavo di non lasciare fuori dalla mia bocca neanche un centimetro del cazzo dell'altro, Il naso affondato nei folti peli pubici dell'adolescente
Mi sono sentita persa quando entrambi hanno cessato le manovre per scambiarsi il posto e mentre il cazzo del meccanico in bocca mi sembrava una sbarra d'acciaio con la cappella che raschiando sul palato mi sbatteva la gola, il ragazzino con un'esperienza che mai avrei immaginato, con due colpi di reni feroci, ben assestati, da gran scopatore me lo stava facendo sentire bene tra le natiche,
- MMMHhh sssiii le tue belle chiappone me lo massaggiano divinamente. Che donna che femminaa. Culo pazzesco si dai così fammi godereee. Gustatelo. Ti piace eh? TROIA SIIIIIIIIIIIII.-
Mi gustavo il cazzo in bocca durissimo mentre il mio alunno dopo altri potenti vai e vieni, con un grugnito accasciandosi sulla mia schiena mi veniva dentro nel culo, Sborra calda che mi sembrava non finire mai di sgorgare da quel cazzo che mi stava facendo venire di brutto, mentre continuavo a succhiare ferocemente l'altro che però da me voleva di più.
Il mio alunno ansimante si è risollevato e buttandosi sul divano era completamente esausto. L'avevo soddisfatto anche meglio che a scuola, ma stavolta mi aveva soddisfatto anche lui, ero venuta completamente. Come la notte della violenza in auto con il finto collega., certo complice l'altro, ma quel cazzo tutto dentro il mio sedere mi aveva fatto impazzire. Mi sentivo sua, mi sentivo loro, completamente quando la sborra del meccanico mi ha invaso la bocca. L'ho ingoiata quasi tutta.
Mentre il ragazzino si rivestiva, il meccanico mi ha chiesto dove fosse camera da letto, dove scopavo con mio marito.
Alla domanda del mio a alunno. Cosa le vuoi fare?- ha risposto: - con queta voglio farmi un altro giro: la voglio ancora-
poi, a me, dai bella adesso con la bocca me lo fai indurire di nuovo, poi.... si scopa. Eccome se si scopa!
Il ragazzino mentre si rivestiva: - però muoviti. Lo sai che se non ti vede tornare il padrone si incazza e non mi fa venire più da voi e poi io vado, devo andare a scuola.
Ero di nuovo da sola con un perfetto sconosciuto, stavolta a casa mia, addirittura nel letto coniugale, dove scopavo solo con mio marito
Mi ha preso la mano e se l'è portata sul cazzo me la muoveva lui per farsi masturbare, poi senza rendermene conto ero io che con la mano andavo su e giù lungi la sua asta, mugolava, era di nuovo duro.
Un: -succhia.- Dopo alcuni tentennamenti l'ho baciato e ho stretto la cappella tra le labbra. Lui: - Ohhhsssiiiiiiiii.-
lo leccavo dai coglioni al glande. Glielo menavo. E lo riprendevo in bocca tutto, poi a metà, poi solo la punta e di nuovo tutto.
- ti piace eh? Te lo stai gustando di la verità! Decisamente meglio di tuo marito. Ammettilo. Vedrai che poi mi verrai a cercare Ohhhsiiiiiiii succhiaaaa cosììììììììììììì-
Mi ha stesa sul letto. La sua testa tra le mie cosce, i denti a mordicchiarmi il clitoride poi a succhiarmelo e la lingua a leccarmi tra le grandi labbra, le ninfee e poi affondarmi dentro. Ci sapeva fare. Stavo impazzendo. Gli ho inondato la faccia stringendo le cosce a imprigionargli la testa perché non smettesse. Lui ha continuato con quei giochini. Stavo impazzendo e un altro orgasmo mi stava montando q8uando dopo aver tenuto il glande sulle grandi labbra senza muoversi, ha dato un colpo di reni che mi ha spaccata. Era dentro. Un altro colpo e sentivo la bocca dell'utero baciargli la cappella i coglioni incollati alle mie natiche, mi stava scopando di brutto. Come mai prima: grugniva, ansimava, mi ha lasciato lividi sulle cosce per come stringeva con la mano. Mi strizzava la tetta da farmi male ma il piacere superava tutto. Sono venuta ancora mentre mi stantuffava la vagina, mentre mi scopava.
Lui:- Mmmsssi calore pazzesco tra queste coscioneeeee siii ti piace vero troia? Si lo sento. Non negareeeeeee.-
Poi mi ha voluto sopra senza uscire dalla figa: - scopami tu, troia. Dai che rti piace. Strizzami il cazzo, mungimelo-
muovevo i fianchi come indemoniata. Lo sentivo incollato alle carni della vagina che lo avvolgevano completamente strizzandoglielo, mungendoglielo
Uno, due, tre, quattro schizzi potenti a invadermi l'utero. Gli ho allagato i peli pubici. Non so quanto tempo, ansimanti distrutti, distesi sul letto una di fronte all'altro con le sue cosce tra le mie siamo rimasti
Alessagui@virgilio.it
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