Il gioco della carta più alta
di
Vandal
genere
prime esperienze
Il gioco della carta più alta
Di Mauro Vandal Marone feat Ingrid Anemone
Il gioco della carta più alta, questa volta prevede uno striptease. Vanna è una ragazza dai capelli biondi con i boccoli e occhiali tondi neri. Ha un corpo pieno di curve sode e morbide strizzato in un abitino bianco a motivi floreali rossi. Marco è il classico ragazzo da liceo, ne bello, nè brutto, amico di una vita che, nel suo profondo, desidera ardentemente avere qualcosa di più da Vanna.. "Che ne dici se facciamo un gioco" aveva proposto Vanna..
"Di che tipo?" aveva risposto lui..
"Pesca la carta dal mazzo. La più alta vince. Chi perde si toglie un indumento"
Marco annuì, sentendo il battito accelerare improvvisamente. Non avrebbe mai immaginato che una semplice partita a carte potesse trasformarsi in qualcosa di così audace e provocante. Si chiese cosa sarebbe accaduto una volta che uno dei due avversari avesse finito i vestiti e fosse rimasto nudo. Oppure, il gioco finiva rimanendo solo con l’intimo. Marco, mille pensieri, finse di concentrarsi sul gioco ma, nella sua testa il criceto correva impazzito sulla ruota: = E se si finisce come in quei film che guardavo di nascosto sul cellulare? =
“Pensi già di vincere?” chiede Vanna
Lui arrossisce visibilmente e balbetta una domanda “Fino a dove ci spingiamo?”
Lei ride “Ma come? Non si è capito? L’ultimo che rimane senza, farà penitenza”
Vanna prese un mazzo di carte, mischiandole abilmente tra le mani. Con un sorriso giocoso, chiese a Marco di scegliere il primo indumento da rimuovere in caso di sconfitta. Marco si sentì un po' imbarazzato, ma scelse di giocare il gioco fino in fondo e disse: "Ok, se perdo, mi toglierò la camicia".
Vanna annuì, accettando la sua scelta, mentre la tensione tra loro aumentava. Poi, con un gesto lento e sensuale, distribuì le carte sul tavolo.
Marco guardò la sua carta e vide un nove di cuori. Era un punteggio abbastanza buono, ma doveva ancora vedere cosa Vanna avrebbe estratto.
Vanna prese la sua carta, scostandola con grazia dal mazzo. I suoi occhi azzurri brillavano di eccitazione mentre guardava il proprio punteggio. "Dieci di picche", annunciò con un sorriso trionfante.
Marco accettò la resa e si sbottonò la camicia sotto gli occhi colmi di desiderio di Vanna. Ma, la mano successiva, vide la ragazza in svantaggio. Marco rimase senza parole, guardando Vanna sbottonarsi lentamente il primo bottone dell'abito. Il suo cuore batteva all'impazzata, eppure desiderava ardentemente vedere di più.
Il gioco continuò, con una carta estratta dopo l'altra. Ogni volta che Vanna perdeva, si toglieva un indumento, rivelando sempre di più del suo corpo sensuale e desiderabile. Marco cercava di nascondere la sua attrazione, ma la sua espressione tradiva il desiderio che provava. Gli occhi erano calamitati dalle sue tette strizzate in un reggiseno che faceva tendenza con il vestito a fiori. Il desiderio crebbe, sentendolo premere nei pantaloni. Sperò che lei non se ne accorgesse e continuasse a far finta di nulla.
Quando Marco si ritrovò senza maglietta, si sentì più vulnerabile che mai. Ma aveva ancora i pantaloni, le calze, la canottiera e, più sotto, i boxer. Vanna, invece, era rimasta in biancheria intima e, lo spazio rimasto lasciava ben poco all’immaginazione. “Qui ci vuole un colpo di fortuna” disse Vanna mescolando le carte del mazzo “Sei pronto alla sconfitta?”
“Sono ancora in vantaggio con 4 indumenti indosso mentre tu ne hai solo due”
“Ah, ma la Dea Fortuna mi aiuterà”
“Lo sai che, se ti toglierai la parte sopra,perderò la mie inibizioni, vero?”
“Ma tu ti tratterrai fino a che il gioco non sarà concluso” gli strizza l’occhio
Marco annuì, sentendo l'eccitazione crescere ancora di più. Era determinato a vincere il gioco, ma allo stesso tempo desiderava ardentemente vedere Vanna completamente nuda di fronte a lui. Le carte vennero distribuite e Marco guardò con attenzione la sua mano, cercando di pianificare la mossa migliore. Le sue mani tremavano leggermente, ma si adoperò per nascondere il suo nervosismo.
Il gioco continuò e alla fine Marco si ritrovò con una carta vincente. Vanna si sganciò il reggiseno, rivelando la sua pelle più che perfetta. I seni tondi e pieni, i capezzoli rosa scuro e capezzoli che sembravano punte arrotondate. Marco si sentì come se il suo corpo stesse bruciando dall'interno, e la sua eccitazione era ormai evidente. Vanna abbassò lo sguardo sulla sua evidente erezione che, sembrava dovesse aprirgli la patta dei pantaloni da un momento all’altro, come un pupazzo a molla.
"Sembra che la fortuna sia dalla mia parte questa volta," disse Vanna con un sorriso malizioso. Marco annuì, cercando di tenere a bada i suoi desideri più profondi.
"Non preoccuparti, Marco," sussurrò lei dolcemente. "La vittoria è ancora mia, ma prometto di rendere questo gioco indimenticabile per entrambi." Le sue parole fecero tremare Marco ancora di più, non sapendo cosa aspettarsi. Marco perse per due volte consecutive. Ora, entrambi i giocatori, avevano solo boxer e mutandine. E l’erezione di Marco era così prepotente che tendeva l’elastico a dismisura, lasciando intravedere un ciuffo di peli scuri e la base del suo sesso. E Vanna, aveva delle mutandine così strette che, le si poteva scorgere i bordi della sua grandi labbra.
Marco si sentì sopraffatto dall'intensità del suo desiderio.
"Sei pronto, Marco?" chiese Vanna, spettinando leggermente i capelli. Non riusciva più a nascondere la sua voglia, il suo corpo gridava per lei. Ma voleva giocare fino alla fine, lasciare che il desiderio si accumulasse e poi esplodesse in un fuoco di passione.
Marco annuì, gli occhi ancora fissi sul corpo sensuale di Vanna. Non vedeva l'ora di perderne l'ultima carta, sapendo che avrebbe finalmente potuto fare tutto ciò che aveva immaginato nella sua fantasia più segreta.
Marco sorrise malizioso, sapendo di avere il completo controllo della situazione. Con passo deciso si avvicinò a Vanna, mettendo le mani sui suoi fianchi e la baciò con una passione ardente. Le lingue si intrecciarono freneticamente mentre le mani di entrambi esploravano i corpi dell'altro.
Senza staccarsi dal bacio, Marco spinse Vanna contro il tavolo, facendola cadere su di esso. Le sue mani correvano sulla pelle setosa di Vanna, accarezzando ogni centimetro del suo corpo. Il desiderio bruciante si faceva sempre più intenso, entrambi sapevano che non avrebbero potuto resistere.
Con gesto esperto, Marco iniziò a baciare il collo di Vanna, lasciando scie di fuoco sulla sua pelle. I gemiti di piacere riempirono l'aria mentre le mani di entrambi si avventuravano in luoghi proibiti. Il tempo sembrava non esistere più, i loro corpi erano completamente uniti in un'unica danza passionale.
Le penitenze del gioco di carte sembravano ormai una lontana memoria. Quello che stava accadendo era molto più di un semplice sfogo delle inibizioni. Era il manifestarsi di una connessione profonda e carnale, che li avrebbe travolti entrambi in un vortice di puro piacere.
Bando agli indugi, Marco si sfilò i boxer lasciando che la sua prepotente erezione si adagiasse contro il corpo di lei. Vanna gli agganciò la schiena con le gambe e lo tirò a sé. Senza che dicesse nulla, lui entrò dentro di lei, il corpo che fremeva di vibrante passione
Marco si abbandonò completamente a Vanna, concedendosi a lei senza riserve. Non c'era più spazio per il controllo o le convenzioni sociali, solo il desiderio di esplorare ogni angolo nascosto del piacere. Si lasciarono trasportare, perdendosi nell'estasi di un momento che avrebbero ricordato per sempre.
E così, tra baci appassionati e carezze intense, Marco e Vanna si lasciarono andare al flusso impetuoso della passione, abbandonandosi completamente l'uno all'altro. Non c'era altro che potesse scalfire quel momento, solo il piacere che li avvolgeva e li trasformava in una sola entità.
E quando l'ultima onda di piacere si placò, rimasero abbracciati, ancora senza parole ma con gli sguardi colmi di gratitudine e desiderio. Quel gioco di carte aveva portato inaspettatamente al regno dell'estasi, regalando loro una notte indimenticabile.
E così, ancora nudi e profondamente soddisfatti, si lasciarono travolgere dalla dolcezza del sonno, felici di aver deciso di liberare le proprie inibizioni e di aver vissuto un'esperienza così intensa e liberatoria.
Nudi, i loro corpi si consumarono nell'unione di due anime desiderose. Ogni movimento, ogni sguardo, era carico di passione e piacere. Le ore trascorsero in un turbine di piacere e lussuria. Marco e Vanna si abbandonarono completamente, raggiungendo estasi insospettabili. Ogni respiro, ogni gemito, alimentava il fuoco che bruciava tra di loro. Questa volta non c'era stato bisogno di fare il gioco con le carte: è bastato un attimo, nel dormiveglia, gli sguardi colmi di desiderio profondo e la danza dell'amore che ricominciava. Quando l'alba illuminò la stanza, i due amanti si guardarono negli occhi con gratitudine e soddisfazione. Quella partita a carte aveva aperto le porte a un'esplosione di desiderio e passione che non avevano mai sperimentato prima.
Ancora nudi, si abbracciarono, promettendosi di giocare ancora a quella strana partita di carte che aveva portato loro tanta felicità. Avevano scoperto un modo per liberare i loro desideri più profondi, e non sarebbero mai più stati gli stessi.
Così, Marco e Vanna rimasero abbracciati per tutto il giorno, immersi nell'amore e nella passione che li aveva travolti. Erano due anime affamate che avevano finalmente trovato un modo per nutrirsi a vicenda. “La prossima volta, usiamo qualcos’altro per intrattenerci”
“Niente più carte?” chiede Marco sorpreso mentre accarezza il sesso di lei
“MMm, ho in mente una cosa..” gli afferrò il sesso e rimasero lì, immersi una negli occhi dell’altro, ad amarsi e a rimanere sospesi come i raggi di sole che galleggiavano fuori dalla finestra
Di Mauro Vandal Marone feat Ingrid Anemone
Il gioco della carta più alta, questa volta prevede uno striptease. Vanna è una ragazza dai capelli biondi con i boccoli e occhiali tondi neri. Ha un corpo pieno di curve sode e morbide strizzato in un abitino bianco a motivi floreali rossi. Marco è il classico ragazzo da liceo, ne bello, nè brutto, amico di una vita che, nel suo profondo, desidera ardentemente avere qualcosa di più da Vanna.. "Che ne dici se facciamo un gioco" aveva proposto Vanna..
"Di che tipo?" aveva risposto lui..
"Pesca la carta dal mazzo. La più alta vince. Chi perde si toglie un indumento"
Marco annuì, sentendo il battito accelerare improvvisamente. Non avrebbe mai immaginato che una semplice partita a carte potesse trasformarsi in qualcosa di così audace e provocante. Si chiese cosa sarebbe accaduto una volta che uno dei due avversari avesse finito i vestiti e fosse rimasto nudo. Oppure, il gioco finiva rimanendo solo con l’intimo. Marco, mille pensieri, finse di concentrarsi sul gioco ma, nella sua testa il criceto correva impazzito sulla ruota: = E se si finisce come in quei film che guardavo di nascosto sul cellulare? =
“Pensi già di vincere?” chiede Vanna
Lui arrossisce visibilmente e balbetta una domanda “Fino a dove ci spingiamo?”
Lei ride “Ma come? Non si è capito? L’ultimo che rimane senza, farà penitenza”
Vanna prese un mazzo di carte, mischiandole abilmente tra le mani. Con un sorriso giocoso, chiese a Marco di scegliere il primo indumento da rimuovere in caso di sconfitta. Marco si sentì un po' imbarazzato, ma scelse di giocare il gioco fino in fondo e disse: "Ok, se perdo, mi toglierò la camicia".
Vanna annuì, accettando la sua scelta, mentre la tensione tra loro aumentava. Poi, con un gesto lento e sensuale, distribuì le carte sul tavolo.
Marco guardò la sua carta e vide un nove di cuori. Era un punteggio abbastanza buono, ma doveva ancora vedere cosa Vanna avrebbe estratto.
Vanna prese la sua carta, scostandola con grazia dal mazzo. I suoi occhi azzurri brillavano di eccitazione mentre guardava il proprio punteggio. "Dieci di picche", annunciò con un sorriso trionfante.
Marco accettò la resa e si sbottonò la camicia sotto gli occhi colmi di desiderio di Vanna. Ma, la mano successiva, vide la ragazza in svantaggio. Marco rimase senza parole, guardando Vanna sbottonarsi lentamente il primo bottone dell'abito. Il suo cuore batteva all'impazzata, eppure desiderava ardentemente vedere di più.
Il gioco continuò, con una carta estratta dopo l'altra. Ogni volta che Vanna perdeva, si toglieva un indumento, rivelando sempre di più del suo corpo sensuale e desiderabile. Marco cercava di nascondere la sua attrazione, ma la sua espressione tradiva il desiderio che provava. Gli occhi erano calamitati dalle sue tette strizzate in un reggiseno che faceva tendenza con il vestito a fiori. Il desiderio crebbe, sentendolo premere nei pantaloni. Sperò che lei non se ne accorgesse e continuasse a far finta di nulla.
Quando Marco si ritrovò senza maglietta, si sentì più vulnerabile che mai. Ma aveva ancora i pantaloni, le calze, la canottiera e, più sotto, i boxer. Vanna, invece, era rimasta in biancheria intima e, lo spazio rimasto lasciava ben poco all’immaginazione. “Qui ci vuole un colpo di fortuna” disse Vanna mescolando le carte del mazzo “Sei pronto alla sconfitta?”
“Sono ancora in vantaggio con 4 indumenti indosso mentre tu ne hai solo due”
“Ah, ma la Dea Fortuna mi aiuterà”
“Lo sai che, se ti toglierai la parte sopra,perderò la mie inibizioni, vero?”
“Ma tu ti tratterrai fino a che il gioco non sarà concluso” gli strizza l’occhio
Marco annuì, sentendo l'eccitazione crescere ancora di più. Era determinato a vincere il gioco, ma allo stesso tempo desiderava ardentemente vedere Vanna completamente nuda di fronte a lui. Le carte vennero distribuite e Marco guardò con attenzione la sua mano, cercando di pianificare la mossa migliore. Le sue mani tremavano leggermente, ma si adoperò per nascondere il suo nervosismo.
Il gioco continuò e alla fine Marco si ritrovò con una carta vincente. Vanna si sganciò il reggiseno, rivelando la sua pelle più che perfetta. I seni tondi e pieni, i capezzoli rosa scuro e capezzoli che sembravano punte arrotondate. Marco si sentì come se il suo corpo stesse bruciando dall'interno, e la sua eccitazione era ormai evidente. Vanna abbassò lo sguardo sulla sua evidente erezione che, sembrava dovesse aprirgli la patta dei pantaloni da un momento all’altro, come un pupazzo a molla.
"Sembra che la fortuna sia dalla mia parte questa volta," disse Vanna con un sorriso malizioso. Marco annuì, cercando di tenere a bada i suoi desideri più profondi.
"Non preoccuparti, Marco," sussurrò lei dolcemente. "La vittoria è ancora mia, ma prometto di rendere questo gioco indimenticabile per entrambi." Le sue parole fecero tremare Marco ancora di più, non sapendo cosa aspettarsi. Marco perse per due volte consecutive. Ora, entrambi i giocatori, avevano solo boxer e mutandine. E l’erezione di Marco era così prepotente che tendeva l’elastico a dismisura, lasciando intravedere un ciuffo di peli scuri e la base del suo sesso. E Vanna, aveva delle mutandine così strette che, le si poteva scorgere i bordi della sua grandi labbra.
Marco si sentì sopraffatto dall'intensità del suo desiderio.
"Sei pronto, Marco?" chiese Vanna, spettinando leggermente i capelli. Non riusciva più a nascondere la sua voglia, il suo corpo gridava per lei. Ma voleva giocare fino alla fine, lasciare che il desiderio si accumulasse e poi esplodesse in un fuoco di passione.
Marco annuì, gli occhi ancora fissi sul corpo sensuale di Vanna. Non vedeva l'ora di perderne l'ultima carta, sapendo che avrebbe finalmente potuto fare tutto ciò che aveva immaginato nella sua fantasia più segreta.
Marco sorrise malizioso, sapendo di avere il completo controllo della situazione. Con passo deciso si avvicinò a Vanna, mettendo le mani sui suoi fianchi e la baciò con una passione ardente. Le lingue si intrecciarono freneticamente mentre le mani di entrambi esploravano i corpi dell'altro.
Senza staccarsi dal bacio, Marco spinse Vanna contro il tavolo, facendola cadere su di esso. Le sue mani correvano sulla pelle setosa di Vanna, accarezzando ogni centimetro del suo corpo. Il desiderio bruciante si faceva sempre più intenso, entrambi sapevano che non avrebbero potuto resistere.
Con gesto esperto, Marco iniziò a baciare il collo di Vanna, lasciando scie di fuoco sulla sua pelle. I gemiti di piacere riempirono l'aria mentre le mani di entrambi si avventuravano in luoghi proibiti. Il tempo sembrava non esistere più, i loro corpi erano completamente uniti in un'unica danza passionale.
Le penitenze del gioco di carte sembravano ormai una lontana memoria. Quello che stava accadendo era molto più di un semplice sfogo delle inibizioni. Era il manifestarsi di una connessione profonda e carnale, che li avrebbe travolti entrambi in un vortice di puro piacere.
Bando agli indugi, Marco si sfilò i boxer lasciando che la sua prepotente erezione si adagiasse contro il corpo di lei. Vanna gli agganciò la schiena con le gambe e lo tirò a sé. Senza che dicesse nulla, lui entrò dentro di lei, il corpo che fremeva di vibrante passione
Marco si abbandonò completamente a Vanna, concedendosi a lei senza riserve. Non c'era più spazio per il controllo o le convenzioni sociali, solo il desiderio di esplorare ogni angolo nascosto del piacere. Si lasciarono trasportare, perdendosi nell'estasi di un momento che avrebbero ricordato per sempre.
E così, tra baci appassionati e carezze intense, Marco e Vanna si lasciarono andare al flusso impetuoso della passione, abbandonandosi completamente l'uno all'altro. Non c'era altro che potesse scalfire quel momento, solo il piacere che li avvolgeva e li trasformava in una sola entità.
E quando l'ultima onda di piacere si placò, rimasero abbracciati, ancora senza parole ma con gli sguardi colmi di gratitudine e desiderio. Quel gioco di carte aveva portato inaspettatamente al regno dell'estasi, regalando loro una notte indimenticabile.
E così, ancora nudi e profondamente soddisfatti, si lasciarono travolgere dalla dolcezza del sonno, felici di aver deciso di liberare le proprie inibizioni e di aver vissuto un'esperienza così intensa e liberatoria.
Nudi, i loro corpi si consumarono nell'unione di due anime desiderose. Ogni movimento, ogni sguardo, era carico di passione e piacere. Le ore trascorsero in un turbine di piacere e lussuria. Marco e Vanna si abbandonarono completamente, raggiungendo estasi insospettabili. Ogni respiro, ogni gemito, alimentava il fuoco che bruciava tra di loro. Questa volta non c'era stato bisogno di fare il gioco con le carte: è bastato un attimo, nel dormiveglia, gli sguardi colmi di desiderio profondo e la danza dell'amore che ricominciava. Quando l'alba illuminò la stanza, i due amanti si guardarono negli occhi con gratitudine e soddisfazione. Quella partita a carte aveva aperto le porte a un'esplosione di desiderio e passione che non avevano mai sperimentato prima.
Ancora nudi, si abbracciarono, promettendosi di giocare ancora a quella strana partita di carte che aveva portato loro tanta felicità. Avevano scoperto un modo per liberare i loro desideri più profondi, e non sarebbero mai più stati gli stessi.
Così, Marco e Vanna rimasero abbracciati per tutto il giorno, immersi nell'amore e nella passione che li aveva travolti. Erano due anime affamate che avevano finalmente trovato un modo per nutrirsi a vicenda. “La prossima volta, usiamo qualcos’altro per intrattenerci”
“Niente più carte?” chiede Marco sorpreso mentre accarezza il sesso di lei
“MMm, ho in mente una cosa..” gli afferrò il sesso e rimasero lì, immersi una negli occhi dell’altro, ad amarsi e a rimanere sospesi come i raggi di sole che galleggiavano fuori dalla finestra
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