Segreti di famiglia 6 - Un pompino dalla nuora mentre l'amico del prete rompeva il culo alla moglie.
di
Cuck 2021
genere
incesti
Sara si stava beando con quell'inattesa sorpresa del futuro suocero che mentre si stava rivestendo, le aveva rimesso ancora il cazzo tra le labbra.
Purtroppo, il rumore delle chiavi sulla toppa della porta, indicava che qualcuno stava rientrando a casa.
Sicuramente non poteva essere Dario di ritorno dall'amico incidentato.
Non poteva che essere Wanda, la futura suocera che, contrariamente alle rassicurazioni del suo fidanzato, era tornata a casa quasi puntuale all'ora di sempre.
Il suocero aveva rimesso in fretta il cazzo sotto le mutande ed era riparato, non visto dalla moglie, nel suo studio.
Anche Sara, si era rivestita in fretta indossando un camicione jeans, completamente nuda sotto e con la fica ancora piena di sperma, si era seduta al tavolo del fidanzato con un libro davanti come chi studia una lezione dell'università.
-Ciao Sara.. Dario non c'è?-
Aveva chiesto col tono della voce sofferente.
La ragazza le aveva raccontato del motivo dell'assenza del figlio e come tutta risposta, la suocera le aveva detto che anche lei era caduta ma fortunatamente, aveva solo un dolore che la faceva zoppicare.
Mentre la suocera claudicante, andava in bagno per chiudercisi come faceva sempre, la ragazza, con passo felpato, era corsa dal suocero.
Non appena dentro lo studio, si era chiusa a chiave la porta alle spalle e si era inginocchiata subito davanti al suocero che aveva estratto immediatamente il cazzo da offrire alle voraci labbra della futura nuora.
-Cristo che bocca che hai Sara.. è la prima volta ma sembra proprio che tu sia nata per fare pompini.-
Aveva detto l'uomo già col fiato corto mentre con le mani tra i suoi capelli ne accompagnava i movimenti della testa.
-Così mi fai venire subito Sara!
Adesso alzati, togliti il vestito e vienimi su a candela, che ti voglio scopare ancora e ti voglio succhiare i capezzoli dolci come fragoline di bosco.-
La ragazza sembrava proprio fatta per il sesso infatti, anche in quella nuova postura, mai provata prima, cavalcava la verga del suocero come una vera amazzone.
Lui le succhiava i capezzoli e con le mani sui suoi fianchi ne assecondava il ritmo sempre più cadenzato.
La ragazza galoppava e godeva, godeva ed ansimava, ansimava e ad ogni orgasmo, si lasciava cadere come sfinita prima di riprendere il suo ritmo sempre più scatenato.
-Sara.. sto per venire.. vorrei sborrarti in bocca per la prima volta.. esci.. esci.. amore.. abbassati.. si.. si vengo.. vengo.. sborro..sborroooooo.-
La ragazza, con la naturalezza di una vera troia, si era inginocchiata di nuovo ed attaccandosi al cazzo del suocero come una ventosa, aveva ricevuto 5 o 6 fiotti di sperma direttamente in gola, ingoiando tutto senza perderne una stilla.
Poi si era rialzata e dopo aver baciato sulla bocca il suocero, nuda e col vestito in mano, era corsa verso la camera del fidanzato.
Nel frattempo la suocera aveva passato tutto il tempo nel suo bagno a farsi impacchi sul culo che le avevano sfondato per la prima volta e che l'obbligava a camminare zoppicando con le gambe larghe.
Quel giorno infatti, era come spesso accadeva, nella sacrestia a riordinare in attesa dell'arrivo del parroco.
Indossava solo una larga tonaca da suora e niente sotto.
Il parroco era arrivato in compagnia di un uomo piuttosto corpulento e con indosso una specie di tuta da lavoro.
-Ciao Wanda, questo è Antonio, un mio amico d'infanzie, andiamo in casa a bere qualcosa e scambiare quattro chiacchiere con questo mio vecchio amico.-
Giunti in canonica, mentre seduti nel salottino bevevano il caffè, il prete aveva spiegato che Antonio avrebbe assunto l'incarico di curare l'ampio giardino attigua alla chiesa.
Chiacchierando poi, il discorso era finito a parlare di quando da ragazzi prima che lui prendesse i voti, ne avevano combinate di tutti i colori.
Aveva ricordato di quando tra maschi, giocavano a chi pisciava più lontano e poi di chi l'aveva più grosso ed infine di chi "Schizzava" di più!
-Eravate dei bei porcelli!-
Aveva commentato Wanda.
-Porcelli? Altroché!-
Aveva risposto il prevosto.
-Devi sapere che Antonio, pur avendo la nostra età, era il più sviluppato.
Dimostrava certo più anni di noi per quanto era alto e muscoloso e poi, nelle gare, non c'era competizione con lui.. le vinceva tutte.
Poi era stato il primo a mostrarsi coi peli e un po' di barba.
Ma la cosa più impressionante era il suo pisello, che scuro com'era e ricoperto di peli, sembrava quello di un adulto, per di più, sborrava già quando noi ancora ci facevamo le seghe a secco.
La cosa più impressionante però, era che ce l'aveva almeno il doppio di quello più grosso del gruppo.. il mio!
-Impossibile!-
Aveva commentato Wanda arrossendo in viso ed assumendo quell'aria che sempre la trasformava quando aveva voglia di cazzo.
-Non ci credi?-
Non aveva ancora finito la domanda che Antonio si era slacciato il pettorale della tutta ed abbassandola, aveva esibito sotto le mutande qualcosa tra un salame ed una bottiglia di Coca.
-Dio!"- Aveva esclamato Wanda facendosi il segno della croce e contemporaneamente scivolare in ginocchio davanti a quel miracolo di dio.
Quando lo aveva estratto era ancora barzotto e le riempiva entrambe le mani.
La voracità con la quale aveva approcciato la "Bestia", aveva stupito persino il parroco che oramai, era abituata a vederla alle prese col cazzo.. anche più d'uno alla volta.
Mai però l'aveva vista con gli occhi strabuzzati, lucidi e penetranti come fiamme mentre dalle labbra colavano filamenti di saliva.
Quando era finalmente nel suo massimo turgore, era quasi come il suo braccio e pur non riuscendo ad imboccarlo, se lo era leccato come fosse un enorme gelato e lo aveva adorato come un totem ed esibito con entrambe le mani come fosse uno scettro, una clava.
Quando dal foro uretrale avevano cominciato ad apparire le prime gocce di miele, le aveva raccolte con la lingua per poi alzarsi di colpo e portarsi sopra di lui lasciandocisi cadere a candela con la fica gocciolante come un rubinetto aperto.
Era caduta di schianto e l'impatto era stato talmente secco e profondo da strapparle un grido di dolore.
Mentre abbracciata al maschio, con la testa sulla sua spalla ansimava lacrimando, il prete, si era alzato e sfilandosi la tonaca, anche lui già senza mutande, aveva cercato di metterglielo in bocca.
Erano passati diversi minuti e qualche bicchiere d'acqua prima che lei si riprendesse e con una certa cautela, ricominciasse a cavalcarlo mentre il prete le chiavava la bocca.
Wanda si contorceva, gridava, miagolava, urlava come non era mai successo ed entrambi i maschi l'avevano riempita quasi contemporaneamente dopo che lei era stata sconvolta da una raffica di orgasmi.
Accasciata come svenuta, era rimasta così, tremante, attaccata come una cagna prima che il maschione, tenendola in braccio, la portasse sul letto, lasciando durante lo spostamento, una scia di sperma e umori sul pavimento.
Quando finalmente si era ripresa e dopo la consueta confessione, aveva assunto un'aria ancora più lasciva e perversa e lei stessa, sfidando ogni rischio, aveva chiesto di essere inculata.
Dopo i preparativi con clistere, creme emollienti ed anestetiche e abbondante lubrificante, era stata inculata in modo selvaggio.
Quando si era risvegliata l'avevano già medicata.
Le aveva davvero rotto il culo provocandole una perdita di sangue e lei, dopo essersi rimessa in piedi, claudicante e con aria di sfida, aveva detto:
-Antonio, non credere che sia finita qui!
Non appena mi sarò rimessa, voglio la rivincita e voglio proprio vedere chi avrà la meglio tra la troia che c'è in me e la tua bestia.
Dopo essersi confessata ancora, il parroco l'aveva riaccompagnata a casa facendola distendere a pancia in giù sul sedile ribaltato della macchina.-
segue
Purtroppo, il rumore delle chiavi sulla toppa della porta, indicava che qualcuno stava rientrando a casa.
Sicuramente non poteva essere Dario di ritorno dall'amico incidentato.
Non poteva che essere Wanda, la futura suocera che, contrariamente alle rassicurazioni del suo fidanzato, era tornata a casa quasi puntuale all'ora di sempre.
Il suocero aveva rimesso in fretta il cazzo sotto le mutande ed era riparato, non visto dalla moglie, nel suo studio.
Anche Sara, si era rivestita in fretta indossando un camicione jeans, completamente nuda sotto e con la fica ancora piena di sperma, si era seduta al tavolo del fidanzato con un libro davanti come chi studia una lezione dell'università.
-Ciao Sara.. Dario non c'è?-
Aveva chiesto col tono della voce sofferente.
La ragazza le aveva raccontato del motivo dell'assenza del figlio e come tutta risposta, la suocera le aveva detto che anche lei era caduta ma fortunatamente, aveva solo un dolore che la faceva zoppicare.
Mentre la suocera claudicante, andava in bagno per chiudercisi come faceva sempre, la ragazza, con passo felpato, era corsa dal suocero.
Non appena dentro lo studio, si era chiusa a chiave la porta alle spalle e si era inginocchiata subito davanti al suocero che aveva estratto immediatamente il cazzo da offrire alle voraci labbra della futura nuora.
-Cristo che bocca che hai Sara.. è la prima volta ma sembra proprio che tu sia nata per fare pompini.-
Aveva detto l'uomo già col fiato corto mentre con le mani tra i suoi capelli ne accompagnava i movimenti della testa.
-Così mi fai venire subito Sara!
Adesso alzati, togliti il vestito e vienimi su a candela, che ti voglio scopare ancora e ti voglio succhiare i capezzoli dolci come fragoline di bosco.-
La ragazza sembrava proprio fatta per il sesso infatti, anche in quella nuova postura, mai provata prima, cavalcava la verga del suocero come una vera amazzone.
Lui le succhiava i capezzoli e con le mani sui suoi fianchi ne assecondava il ritmo sempre più cadenzato.
La ragazza galoppava e godeva, godeva ed ansimava, ansimava e ad ogni orgasmo, si lasciava cadere come sfinita prima di riprendere il suo ritmo sempre più scatenato.
-Sara.. sto per venire.. vorrei sborrarti in bocca per la prima volta.. esci.. esci.. amore.. abbassati.. si.. si vengo.. vengo.. sborro..sborroooooo.-
La ragazza, con la naturalezza di una vera troia, si era inginocchiata di nuovo ed attaccandosi al cazzo del suocero come una ventosa, aveva ricevuto 5 o 6 fiotti di sperma direttamente in gola, ingoiando tutto senza perderne una stilla.
Poi si era rialzata e dopo aver baciato sulla bocca il suocero, nuda e col vestito in mano, era corsa verso la camera del fidanzato.
Nel frattempo la suocera aveva passato tutto il tempo nel suo bagno a farsi impacchi sul culo che le avevano sfondato per la prima volta e che l'obbligava a camminare zoppicando con le gambe larghe.
Quel giorno infatti, era come spesso accadeva, nella sacrestia a riordinare in attesa dell'arrivo del parroco.
Indossava solo una larga tonaca da suora e niente sotto.
Il parroco era arrivato in compagnia di un uomo piuttosto corpulento e con indosso una specie di tuta da lavoro.
-Ciao Wanda, questo è Antonio, un mio amico d'infanzie, andiamo in casa a bere qualcosa e scambiare quattro chiacchiere con questo mio vecchio amico.-
Giunti in canonica, mentre seduti nel salottino bevevano il caffè, il prete aveva spiegato che Antonio avrebbe assunto l'incarico di curare l'ampio giardino attigua alla chiesa.
Chiacchierando poi, il discorso era finito a parlare di quando da ragazzi prima che lui prendesse i voti, ne avevano combinate di tutti i colori.
Aveva ricordato di quando tra maschi, giocavano a chi pisciava più lontano e poi di chi l'aveva più grosso ed infine di chi "Schizzava" di più!
-Eravate dei bei porcelli!-
Aveva commentato Wanda.
-Porcelli? Altroché!-
Aveva risposto il prevosto.
-Devi sapere che Antonio, pur avendo la nostra età, era il più sviluppato.
Dimostrava certo più anni di noi per quanto era alto e muscoloso e poi, nelle gare, non c'era competizione con lui.. le vinceva tutte.
Poi era stato il primo a mostrarsi coi peli e un po' di barba.
Ma la cosa più impressionante era il suo pisello, che scuro com'era e ricoperto di peli, sembrava quello di un adulto, per di più, sborrava già quando noi ancora ci facevamo le seghe a secco.
La cosa più impressionante però, era che ce l'aveva almeno il doppio di quello più grosso del gruppo.. il mio!
-Impossibile!-
Aveva commentato Wanda arrossendo in viso ed assumendo quell'aria che sempre la trasformava quando aveva voglia di cazzo.
-Non ci credi?-
Non aveva ancora finito la domanda che Antonio si era slacciato il pettorale della tutta ed abbassandola, aveva esibito sotto le mutande qualcosa tra un salame ed una bottiglia di Coca.
-Dio!"- Aveva esclamato Wanda facendosi il segno della croce e contemporaneamente scivolare in ginocchio davanti a quel miracolo di dio.
Quando lo aveva estratto era ancora barzotto e le riempiva entrambe le mani.
La voracità con la quale aveva approcciato la "Bestia", aveva stupito persino il parroco che oramai, era abituata a vederla alle prese col cazzo.. anche più d'uno alla volta.
Mai però l'aveva vista con gli occhi strabuzzati, lucidi e penetranti come fiamme mentre dalle labbra colavano filamenti di saliva.
Quando era finalmente nel suo massimo turgore, era quasi come il suo braccio e pur non riuscendo ad imboccarlo, se lo era leccato come fosse un enorme gelato e lo aveva adorato come un totem ed esibito con entrambe le mani come fosse uno scettro, una clava.
Quando dal foro uretrale avevano cominciato ad apparire le prime gocce di miele, le aveva raccolte con la lingua per poi alzarsi di colpo e portarsi sopra di lui lasciandocisi cadere a candela con la fica gocciolante come un rubinetto aperto.
Era caduta di schianto e l'impatto era stato talmente secco e profondo da strapparle un grido di dolore.
Mentre abbracciata al maschio, con la testa sulla sua spalla ansimava lacrimando, il prete, si era alzato e sfilandosi la tonaca, anche lui già senza mutande, aveva cercato di metterglielo in bocca.
Erano passati diversi minuti e qualche bicchiere d'acqua prima che lei si riprendesse e con una certa cautela, ricominciasse a cavalcarlo mentre il prete le chiavava la bocca.
Wanda si contorceva, gridava, miagolava, urlava come non era mai successo ed entrambi i maschi l'avevano riempita quasi contemporaneamente dopo che lei era stata sconvolta da una raffica di orgasmi.
Accasciata come svenuta, era rimasta così, tremante, attaccata come una cagna prima che il maschione, tenendola in braccio, la portasse sul letto, lasciando durante lo spostamento, una scia di sperma e umori sul pavimento.
Quando finalmente si era ripresa e dopo la consueta confessione, aveva assunto un'aria ancora più lasciva e perversa e lei stessa, sfidando ogni rischio, aveva chiesto di essere inculata.
Dopo i preparativi con clistere, creme emollienti ed anestetiche e abbondante lubrificante, era stata inculata in modo selvaggio.
Quando si era risvegliata l'avevano già medicata.
Le aveva davvero rotto il culo provocandole una perdita di sangue e lei, dopo essersi rimessa in piedi, claudicante e con aria di sfida, aveva detto:
-Antonio, non credere che sia finita qui!
Non appena mi sarò rimessa, voglio la rivincita e voglio proprio vedere chi avrà la meglio tra la troia che c'è in me e la tua bestia.
Dopo essersi confessata ancora, il parroco l'aveva riaccompagnata a casa facendola distendere a pancia in giù sul sedile ribaltato della macchina.-
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