Mistero gaudente

di
genere
incesti

Forse a causa della mia timidezza con le ragazze non riuscivo neanche ad avvicinarle, con i ragazzi era diverso, come se li attraessi. Non avevo mai visto una figa dal vivo, anelavo almeno la visione, nulla da fare. Avevo diciotto anni, con la scuola avevo un cattivissimo rapporto, ho intrapreso la vita lavorativa. Con i primi guadagni, d'accordo con mio padre, ho acquistato la prima macchina usata, con cui avevo più possibilità di "accalappiare", identico risultato. Nei miei peregrinaggi mi è capitato di vedere in una piccola radura nascosta nascosta da piante, un ragazzetto seduto su una bici, si toccava
il cazzo, l'ho imitato, lui l'ha tirato fuori, ho fatto la stessa cosa anch'io, si è avvicinato, mi ha chiesto sottovoce se mi poteva fare una sega, ho fatto cenno di si con la testa, si è tolto pantaloncini e maglietta restando nudo totalmente, il suo cazzo svettava come il mio, mi sono spogliato anch'io, si è piegato sulle ginocchia, l'ha preso
con la bocca, da morire dal piacere, l'ho fermato, mi sono piegato io ed ho preso con la
bocca il suo. Dopo qualche secondo ho sentito la sborra, ho provato un senso di schifo
sputando tutto. Non ho avuto tempo di incazzarmi, ha ripreso il mio mi ha fatto sborrare
ingoiando tutto. -E' buonissima- mi ha detto. Si è rivestito, ha ripreso la bici ed è sparito. Deluso, mi sono rivestito anch'io, ho ripreso la macchina e via. La notte il mio
pensiero era sempre rivolto a quel cazzo ed il giorno successivo, tornando dal lavoro, non ho potuto fare a meno di tornare in quel posto. Il ragazzo era li con la solita bici
-Ti aspettavo- mi ha detto, abbiamo commentato quello che avevamo fatto il giorno prima.
Gli ho chiesto che volevo mi sborrasse in bocca, è stato disponibile, ho ingoiato tutto
con grande piacere- Mi ha chiesto di andare a casa sua, ho detto che proprio non era il
caso, -Dai ti faccio conoscere mamma- è partito con la bici, l'ho seguito, in due minuti siamo arrivati, mi ha preso per mano, siamo saliti al primo piano, ha suonato alla porta, una donna semisvestita ci ha aperto -Mamma ho portato il ragazzo di ieri- -Ciao-
ha detto lei, mi hanno invitato ad entrare -Bevi qualcosa?- mi ha chiesto lei -No grazie-
-Nico mi ha raccontato di quello che avete fatto ieri- è intervenuto lui -Mamma ha voluto
che gli sborrassi in bocca mezz'ora fa- -Allora sei un maialino come noi- ha ribattuto lei -dai andiamo in camera che ci facciamo una bella scopata. Mi hanno messo in mezzo, lui succhiava il cazzo, lei "finalmente" mi ha fatto vedere la figa me l'ha sbattuta in faccia -Leccami altrimenti ti piscio in bocca- ho leccato con tutta la forza per evitare
che pisciasse, quando il mio cazzo era duro al massimo, Nico si è spostato lei mi ha
preso il cazzo mettendoselo nella figa. Ho sborrato in un attimo, lei non si è mossa ha
chiesto soltanto che la dovevo far venire se volevo uscire vivo da quella casa. Ci sono
riuscito, subito dopo mi ha spostato invitando il figlio Nico appunto, a scoparla. Hanno
raggiunto l'orgasmo insieme, evidentemente erano abituati ad avere quei rapporti. Mi hanno accompagnato alla porta invitandomi a tornare quando volevo. Nei giorni successivi il pensiero tornava sempre su quell'avventura, ero tentato a tornarci, anche perché lei
aveva qualche chilo in più del normale, ma era molto bella. Dopo qualche giorno sono
andato, c'era la bici di Nico al solito posto ed una macchina parcheggiata dove l'avevo parcheggiata io quella sera. Ho pensato che ne avevano accalappiato un altro, sono andato via. Forse Nico non era suo figlio, dubitavo di tutto, non sono più andato.
di
scritto il
2024-02-12
6 . 2 K
visite
2
voti
valutazione
8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La strana voglia.

racconto sucessivo

Amore libero
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.