La cena dei cugini

di
genere
incesti

Quella sera andammo a cena con un gruppo di cugini ad una di quelle sagre dei paesini di montagna. Era una cena a cui partecipavano cugini che non vedevo da venti o trent'anni ed il gruppo era abbastanza variegato per età, sesso, abitudini. Notai subito una donna che feci fatica ad inquadreare, ma alla fine compresi che era una mia cugina che ha una quindicina di anni più di me (prima figlia del fratello più anziano di mia madre). A differenza delle altre donne presenti era truccata, abbronzata ed indossava un bel abitino ed un paio di "eleganti" zoccoli in legno color ciliegio con un generoso tacco. Mi sedetti vicino a lei e per tutta la cena chiacchierammo e ridemmo lasciandoci con la promessa di uscire una sera assieme. Ci scambiammo i numeri telefonici ufficialmente, perchè entrambi eravamo nel "gruppo cugini" ma non seguivamo molto e in rubrica ci mancavano diversi numeri .... io andai subito a vedere la foto del profilo di mia cugina, ma non era nulla di che.
Con lei, non mi feci sentire per tre settimane, ma in realtà nemmeno lei lo fece. Poi una sera, forse un pò alticcio dopo aver scolato una bottiglia di vino, mi decisi e le scrissi un messaggio piuttosto diretto: da quando ti ho rivisto alla cena non faccio altro che pensarti ... lei rispose praticamente subito: interessante (aggiungendo uno smile sorridente). Poi mi mandò un altro messaggio: anzichè pensarmi inutilmente, quand'è che mi porti a cena come avevi promesso di fare ?
Ci accordammo e dopo pochi giorni andrai a prenderla a casa ed andammo a cena in un posto carino in riva al mare. Ci trattenemmo nel locale fino a tardi, poi una volta finita la cena andammo a fare una passeggiata in spiaggia. Ci sedemmo in spiaggia come due ragazzini ed iniziammo a baciarci senza parlare... le nostre lingue si accarezzavano e si abbracciavano e le nostre labbra era incollate tra loro come due ventose. Dopo alcuni minuti le nostre bocche si staccarono, ma nessuno dei due parlò ... ci alzammo ed andammo in auto. Appena saliti in auto ci baciammo nuovamente con foga, ma poco dopo partimmo cercando un parcheggio appartato che trovammo poco dopo. In quei pochi minuti mia cugina mi aveva già tolto il cazzo dai pantaloni e me lo stava succhiando con energia. Appena spenta l'auto ci spogliammo velocemente, abbassai gli schienali dei sedili e lei mi saltò sopra, guidandosi il pene dentro la vagina con una mano. Iniziò subito un sali scendi frenetico e puntandosi con le braccia al soffitto dell'auto si faceva penetrare profomdamente. Era buio, quindi non vedevo molto, ma i suoi colpi profondi a volte mi facevano male. Appena lei diminui un attimo il ritmo, la presi per i fianchi, la buttai sul sedile di fianco, le allargai le gambe e mi tuffai a scoparla a modi missionario, spingendo a più non posso. Il tutto si stava svolgendo in un religioso silenzo, come se tutti e due avessimo paura di spezzare l'incantesimo dicendo una qualsiasi parola. Io spingevo sempre di più ed aumentavo il ritmo e mi stavo avvicinando al mio limite, per fortuna mia cugina ebbe un deciso orgasmo e si fece scappare un urletto... io che stavo per venire, mi sfilai, mi sdraiai sull'altro sedile e le presi una mano facendole capire che volevo che mi segasse il cazzo. Mia cugina, intese perfettamente, cosa avrei voluto che facesse e prese subito a segarmi il cazzo alla massima velocità. Io non resistetti molto e poco dopo iniziai a spruzzare sulla sua mano e sul suo braccio. Lei prese un fazzoletto di carta si ripulì e lo buttò sul talpettino, poi mi offrì un fazzoletto e disse: tu non ti pulisci ? Non avrei pensato che te lo avrei pulito io con la lingua.... ?
Una volta rivestiti e risolevvati i sedili, ci rimettemmo in marcia verso casa sua. Fu lei a parlare per prima: da sempre avevo voglia di farmi scopare da un cugino. Io non ho mai avuto una simile fantasia, ma quando ti ho visto il mese scorso a cena, con quell'abitino e quei tacchi, ne ho fatte parecchie di fantasie; sei una bellissima donna ed il tuo fascino è spiazzante. Lei, dopo avermi sorriso, mi disse: se ti va, puoi fermarti da me questa notte ... sul divano c'è posto! E rise ... arrivati sotto casa sua, un pò imbarazzato la seguii, salimmo nell'appartamentino.
Lei disse: vado a farmi una doccia, tu intanto guarda un pò di tv. Poco dopo lei sbucò in accappatoio e mi disse: va tu ora a farti una doccia e poi raggiugimi in camera.... fa pure con calma, così mi preparo bene. Mi feci una doccia bella calda e quando mi presentai in camera, vidi mia cugina sdraiata a letto con indosso solo un paio di autoreggenti a rete. Mi tuffai letteralmente sul letto e rincominciammo a baciarci come dei ragazzini. Scesi con la bocca e la baciai sul collo, lei con una mano prese a segarmi il cazzo che era già sull'attenti. Io pian piano la portai a girarsi su un fianco e da dietro comincia a scoparla lemtemente, ma con forza. Lei ogni tanto puntava il culo ed io spingevo forte. Le strizzavo i seni e le accarazzavo tutto il corpo, continuavo a scoparla da dietro e la baciavo sul collo. Lei gemendo venne ed io mi fermai, tranne che con le labbra. Il mio pene, uscì dalla sua vagina e con una mano feci per puntarlo nel suo culo, ma mia cugina si irrigidì e mi disse: è no bello, il culo no. Sfondami la figa, sborrami in bocca, mordimi i capezzoli, insomma, fa quasi ciò che vuoi, ma il culo no. Io: ok, ok, se volevi che ti sfondassi, bastava dirlo ... e ridemmo assieme. Lei si girò, e prese e segarmi il cazzo, poi poco dopo si abbassò ed unì al lavoro di mano le labbra iniziando un pompino spettacolare. Un pò me lo leccava, un pò me lo segava, ogni tanto lo baciava. Io andai su giri parecchio e sentendo che stavo arrivando al limite, le presi la testa con una mano e presi ad accarezzarla, ma anche e soprattutto a spingerla fino a farle entrare il cazzo in gola. Quando sentii di essere al limite, le sfilai il cazzo di bocca e le dissi continua con la mano e fammelo scoppiare. E così fece.... aumentò vorticosamente il ritmo e mi portò a schizzarle tutto lo sperma sul suo viso. La sborra le colava dalle guance ed uno schizzo le era finito sulla palpebra dell'occhio destro che la poveretta teneva giustamente chiuso. Quando il pene si ammosciò lei mollò la presa con la mano e passandosi la lingua sulle labbra disse: bravo il mio schizzetto! E rise aggiungendo: cosa dici, posso andare a lavarmi primi che mi si secchi in faccia?
Quando tornò, io mi ero già rivestito e lei indossava un pigiamone anti sesso ... ci salutammo e rimanemmo d'accordo che ci saremmo rivisti (cosa che avvenne dopo alcuni anni, ma non scopammo mai più - peccato!)
scritto il
2024-03-05
3 . 9 K
visite
4
voti
valutazione
6.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La suocera è sempre la suocera 4

racconto sucessivo

Zia e gli inediti
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.