Esibizioni in città.
di
Lycast
genere
etero
Vita d’ufficio in una grande città, vinto un concorso, finii in un grattacielo milanese, dove un intero piano era occupato dalla mia azienda. Ero giovane, un po atletico, tutto sommato esperto di donne, avevo avuto rapporti con donne più grandi di me, ma non avevo la fidanzata fissa, come invece tanti miei coetanei. All’epoca ne avevo 24.
Dopo un paio d’anni ebbi un ruolo di capo di una piccola unità, composto da due ragazze più giovani di me, due donne sulla 50ina, e un paio di anziani maschi.
Forse è un destino, tranne che qualche bacetto e strusciamento con le ragazzine, avevo cominciato a far sesso vero a 17 anni con una donna di 48, e avevo preso il vizio della donna matura.
C’erano state anche una 52enne e una zia 54enne, tanto che le ragazze per me avevano perso un po di interesse.
Nel palazzo dove abitavoa Milano, avevo subito fatto amicizia con una vicina 40enne, senza figli, ed un marito in carriera.
Mi piaceva e glielo feci capire. Ma anche a lei piacevo, e lei non si fece pregare.
Furono incontri molto sensuali, ma lei mi bloccò: ragazzo, siamo qui solo per sesso, ok? Niente coinvolgimento affettivo. E me lo prese in bocca, cosa rara prima ma a lei piaceva.
Feci delle prestazioni da stallone con Lei, non facevo altro che esibirmi.
E presi l’abitudine di esibirmi. Puntavo all’orgasmo delle femmine, volevo i complimenti e diventai una specie di gigolò gratuito.
Giravo per circoli e altri ambienti dove c’erano delle donne mature, e qualcosa avveniva sempre.
In una di quelle occasioni capitai vicino a una delle mie due donne mature che avevo in ufficio.
Non era molto alta, ma piacente, sapevo che era separata in attesa di divorzio, ma essendo una mia dipendente non la misi nel mirino.
Lei però riferì alle colleghe giovani ed all’altra che mi aveva visto in quel locale, dove si incontravano single.
Le ragazze presero a guardarmi strano, e sentivo battute del tipo che facevo sesso con le nonne.
Bene ora vi faccio vedere io. C’era una bella donna della mia età in un altro ufficio vicino, cominciai a farmi vedere a prendere il caffè ed andare a pranzo con lei, per fortuna accettò la mia corte, e ci si faceva vedere insieme.
Non avevo mai notato le mie due dipendenti giovani, ma ora che le guardavo, erano diverse fisicamente , una alta l’altra bassa, ma belle, davvero, e molti maschi le giravano attorno.
Queste due cominciarono a girarmi un po attorno, fino a che una fu un po stronza, e mi disse che doveva farsi prestare il profumo da sua nonna, così magari l’avrei osservata.
Stavo per reagire, ma feci finta di niente; ma non volevo se la passasse liscia.
L’occasione venne quando fui trasferito ad un ufficio più importante, e avevo una segretaria bonazza, e tutti i simboli del potere.
Ormai avevo 27 anni ed ero considerato una preda appetibile dalle ragazze in vena di sistemazione.
Chiamai al telefono quella del profumo della nonna, e la invitai a pranzo con me nella pausa.
Fece un po di storie, ma si un panino insieme. Li mi chiese come mai. E io nel più puro spirito di inganno, le dissi che la osservavo sempre ma non potevo farmi valere con lei perché era una mia dipendente.
La cosa la sconvolse un po, tanto che già proponeva di vedersi ed altro.
Io la invitai direttamente a casa mia.
Ma sai ho un mezzo fidanzato.
Fa niente decidi tu
E decise di venire.
E fu allora che le mie esibizioni ebbero il clou. Non avevo neanche bisogno di farmela piacere, ero ormai come un gigolò, ma tutto più facile con una giovane e carina.
Non so quante volte l’ho sbattuta simulando il mio orgasmo, ma lei ne ebbe molti veri.
Si convinse a fare di tutto, bocca culo e figa, ma non la baciai quasi mai.
Ma era scatenata ormai.
Quando si riprese un po, non aveva ancora capito niente per lei tanta prestanza sessuale era dovuto alla sua bellezza sexy,
Ma c’era pronta la sorpresa. La mia vicina che si esibì assieme a me per farle vedere.
Ma non si sconvolse tanto, alla fine, si unì ai giochi.
E tornò ancora.
Dopo un paio d’anni ebbi un ruolo di capo di una piccola unità, composto da due ragazze più giovani di me, due donne sulla 50ina, e un paio di anziani maschi.
Forse è un destino, tranne che qualche bacetto e strusciamento con le ragazzine, avevo cominciato a far sesso vero a 17 anni con una donna di 48, e avevo preso il vizio della donna matura.
C’erano state anche una 52enne e una zia 54enne, tanto che le ragazze per me avevano perso un po di interesse.
Nel palazzo dove abitavoa Milano, avevo subito fatto amicizia con una vicina 40enne, senza figli, ed un marito in carriera.
Mi piaceva e glielo feci capire. Ma anche a lei piacevo, e lei non si fece pregare.
Furono incontri molto sensuali, ma lei mi bloccò: ragazzo, siamo qui solo per sesso, ok? Niente coinvolgimento affettivo. E me lo prese in bocca, cosa rara prima ma a lei piaceva.
Feci delle prestazioni da stallone con Lei, non facevo altro che esibirmi.
E presi l’abitudine di esibirmi. Puntavo all’orgasmo delle femmine, volevo i complimenti e diventai una specie di gigolò gratuito.
Giravo per circoli e altri ambienti dove c’erano delle donne mature, e qualcosa avveniva sempre.
In una di quelle occasioni capitai vicino a una delle mie due donne mature che avevo in ufficio.
Non era molto alta, ma piacente, sapevo che era separata in attesa di divorzio, ma essendo una mia dipendente non la misi nel mirino.
Lei però riferì alle colleghe giovani ed all’altra che mi aveva visto in quel locale, dove si incontravano single.
Le ragazze presero a guardarmi strano, e sentivo battute del tipo che facevo sesso con le nonne.
Bene ora vi faccio vedere io. C’era una bella donna della mia età in un altro ufficio vicino, cominciai a farmi vedere a prendere il caffè ed andare a pranzo con lei, per fortuna accettò la mia corte, e ci si faceva vedere insieme.
Non avevo mai notato le mie due dipendenti giovani, ma ora che le guardavo, erano diverse fisicamente , una alta l’altra bassa, ma belle, davvero, e molti maschi le giravano attorno.
Queste due cominciarono a girarmi un po attorno, fino a che una fu un po stronza, e mi disse che doveva farsi prestare il profumo da sua nonna, così magari l’avrei osservata.
Stavo per reagire, ma feci finta di niente; ma non volevo se la passasse liscia.
L’occasione venne quando fui trasferito ad un ufficio più importante, e avevo una segretaria bonazza, e tutti i simboli del potere.
Ormai avevo 27 anni ed ero considerato una preda appetibile dalle ragazze in vena di sistemazione.
Chiamai al telefono quella del profumo della nonna, e la invitai a pranzo con me nella pausa.
Fece un po di storie, ma si un panino insieme. Li mi chiese come mai. E io nel più puro spirito di inganno, le dissi che la osservavo sempre ma non potevo farmi valere con lei perché era una mia dipendente.
La cosa la sconvolse un po, tanto che già proponeva di vedersi ed altro.
Io la invitai direttamente a casa mia.
Ma sai ho un mezzo fidanzato.
Fa niente decidi tu
E decise di venire.
E fu allora che le mie esibizioni ebbero il clou. Non avevo neanche bisogno di farmela piacere, ero ormai come un gigolò, ma tutto più facile con una giovane e carina.
Non so quante volte l’ho sbattuta simulando il mio orgasmo, ma lei ne ebbe molti veri.
Si convinse a fare di tutto, bocca culo e figa, ma non la baciai quasi mai.
Ma era scatenata ormai.
Quando si riprese un po, non aveva ancora capito niente per lei tanta prestanza sessuale era dovuto alla sua bellezza sexy,
Ma c’era pronta la sorpresa. La mia vicina che si esibì assieme a me per farle vedere.
Ma non si sconvolse tanto, alla fine, si unì ai giochi.
E tornò ancora.
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