Un trio quasi familiare.

E niente , non mi attira ne la dominazione, ne l’ubbidienza, e nemmeno pissing, voyeurismo, zoofilia, frusta, latex, e tutto l’armamentario che serve a eccitazioni diverse.
Non critico nessuno, ma a me non piace, sono sempre portato alle cose fra cazzo e figa, consenzienti, alla seduzione, ed ai giochi erotici di bocca e di mano.
Questione di gusti.
Del resto ero stato educato a fare sesso da formose se non chiatte zie e cugine, e qualche vicina di casa, che di me apprezzavano la potenza giovanile, e volevano scopare nel più classico dei modi.
Avevo però preso il vizio delle donne mature, questo lo devo confessare, che preferivo alle più giovani.
Ormai avevo fatto l’occhio a riconoscere quelle che ci stavano, ed era anche capitato con zie materne, o paterne, o qualche cugina di maggiore età della mia.
Avevo ormai 44 anni, e il mio matrimonio finì, quando mia moglie si stufò del fatto che andassi a caccia di milf o tardone, piuttosto che badare a lei ed ai miei affari.
Rimasi libero e tranquillo, e mi trasferii in una città vicina, anche per lavoro, creai un mio nuovo appartamento, non sapendo ancora cosa poteva succedere.
In quella città abitava la zia Eugenia di 58 anni, sorella di mio padre, divorziata da un marito un po strano, e la figlia Gianna di 34 anni, sposata e poi separata, che viveva con la mamma.
Non le avevo frequentate molto, le conoscevo vagamente, ma furono gentili, mi invitarono a cena da loro.
La cugina non mi stuzzicava per niente, confesso, ma un pensiero alla zia lo feci, confesso, non era grassa, niente pancia, ancora in forma.
Fui prudente, e non accennai a nulla, ma fu la zia che mi chiamò per presentarmi una persona mi disse.
L’incontro avvenne in un ristorante in cui la invitai, e con lei venne una donna di cirda 48 anni, niente affatto male fisicamente, ma che mi stuzzicava poco.
Comunque tenni botta, ma si vedeva che guardavo nella scollatura della zia più di quanto guardassi l’altra. Era spontaneo.
Tuttavia l’altra sembrava interessata a me, e la zia insistette perché ci vedessimo qualche altra volta a casa sua.
Probabilmente pensava che potessi mettermi con quella.
Quando mi invitò andai volentieri, la figlia non c’era, erano loro due, e si erano messe bene, gonne al ginocchio, scollature vertiginose, e notai che la zia era particolarmente stuzzicante.
Oh belle signore, scherzai, voi mi tentate troppo, non fatemi peccare, che siamo nella settimana santa. Ma che bone che siete.
L’amica della zia mi disse di la verità, la tua zietta ti stuzzica, eh torello?
E le abbasso la scollatura mettendo in mostra due tette favolose.
La zia sorrideva, vuoi provare? Non mi feci pregare e davanti all’altra le presi in bocca i capezzoli e poi le tette deliziandomi in quelle ancora sode e magnifiche colline.
L’altra intanto mi toccò il cazzo e quando vide che ero durissimo, me lo tirò fuori, non esitando a prenderlo in bocca.
L’apprezzai molto eravamo io con la testa fra le tette della zia, e l’altra fra le mie cosce che ciucciava, sul divano.
Cominciammo un po di giochetti scambievoli, mi sembrava un sogno, e non avevo ritegno a mettere la mia testa fra le loro cosce, e anche loro lo facevano fra loro, per caricarsi.
Era tempo di sborrare e cominciai dall’amica della zia, che venne in poco tempo, io ci tengo a far raggiungere l’orgasmo alle donne, e lei fu rapida dopo i giochetti iniziali, cosi rimasi bello carico per la figona della zia.
Era ora, cominciai una azione forte e decisa. Lei mi assecondava, sembrava che avessimo sempre scopato fra noi, e venne un paio di volte secondo la mia impressione, poi cominciò un movimento di fianchi per far sborrare anche me, e venni quasi urlando.
Che bello, che torello tuo nipote. Disse l’amica.
Si erano dato qualche leccata sporadicamente ma cercavano un tipo capace di farle condividere piacere.
L’avevano trovato.