Incesto fortunoso e gosurioso all'estero.
di
Favola erotica
genere
incesti
Il Viaggio in Brasile
L’azienda mi manda per 1 mese in Brasile ed aggiunge anche una settimana si vacanza dove voglio, tutto spesato.
Sono nel Sud, Porto Alegre poi andrò a visitare altre città.
Ci sono tanti italiani, per fortuna l’incarico di sistemare alcune partite di quella filiale brasiliana si rileva molto più leggero ed ho tanto tempo libero.
Sono sbalordito dai culoni brasiliani delle femmine, sempre esagerati, chissà perché accumulano grasso sulle natiche.
Sono al lavoro con Maria Grazia, 35enne di origine italiana, separata dal marito, la Carla una 30enne architetta, bellissima di viso e culona, ma mi fanno capire che le piacciono le femmine.
Poi ci sono i maschi, più sbrigativi con me, ma le due donne si dimostrano molto disponibili, anche a vedersi fuori per qualche cena insieme.
Le invito io, e mi dicono subito di si, dicono che ci sarà se voglio anche un’altra collega, che vorrebbe conoscermi.
Perché no? Serata in un bel locale, tanta carne, ma qui è così, musica, diventano più allegre.
E tu sei sposato? Lo ero, separato. Bene qui tutte abbiamo avuto uomini, ed ora siamo come te.
E pensi di avere delle avventure qui? Dicono che voi italiani pensate che tutte le brasiliane ve la danno con facilità. E non è vero? Dipende dall’italiano, dice la Maria Grazia.
Ma con facilità mai, dice la Carla. E l’altra che si chiama Miriam, mi dice che a loro maschi non mancano, al massimo possono puntare alla qualità.
Ha già imparato i termini aziendali.
Bene belle signore, io sono solo voi in tre, e sarei uno stupido a tentare di vantarmi qui, le donne possono essere molto più potenti dei maschi.
E io che pensavo che tu fossi un macho italiano, sempre pronto a montare delle vacche, disse la Miriam che cercava di diventare un po provocatoria.
Non accetto sfide, le risposi, sono interessato alla mia amica Mgrazia. Con cui siamo quasi parenti.
Come? Si parlando abbiamo scoperto che uno zio è venuto qui negli anni 50, e lei discende da quello zio. Quindi siamo cugini.
Congratulazioni, bacio, dissero le altre e ne approfittai per baciare appassionatamente Mgrazia.
Non si ritrasse anzi.
Baciandola ne avevo sentito le tette dure e ben formate, e mi ero quasi eccitato.
Bene fece la Carla, vuoi venire a casa? Abitiamo insieme io e Carla. Miriam ci salutò, rientrai con loro, durante il viaggio, la Carla guidava, io e Mgrazia cominciammo a baciarci sul sedile posteriore.
Arrivati a casa mentre Carla se ne andava nella sua stanza, rimenammo soli.
La voglia c’era e molta attrazione reciproca, spontanea. Finimmo a letto, avvinghiati vogliosi, poche mosse ci spogliammo e stavamo già facendo l’amore, lei sospirò quando le entrai dentro, aveva un calore interno non comune.
Non facemmo molti preliminari, c’era voglia di andare subito in quel corpo a corpo.
Credo che lei fosse venuta prima di me, ma non era sazia, e quando io le diedi un po di respiro, mi fece calmare,, ci mettemmo nudi uno a fianco dell’altro, e me lo teneva in mano.
Bussò la Carla e la Mgrazia le disse senza esitare di entrare, ma , siamo nudi, non ti preoccupare.
La Carla entrò e ci portò una bevanda energetica, ci fece i complimenti, si sedette vicino alla Mgrazia, posandola una mano sulla figa, in portoghese le disse “com’è bagnata”.
Non sapevo che fare francamente Carla sembrava più portata a stare vicino a Mgrazia che a me, io avevo voglia di scopare ancora fra quelle coscione e quel culone di Mgrazia.
Dai fatti una doccia, maschio mi disse Mgrazia e rimasero loro due.
Faceva calda e feci volentieri la doccia, ne uscii con un asciugamano avvolto alla vita, e le vidi sul letto abbracciate.
La cosa mi fece partire e siccome avevo a portata il culo di Carla mi accostai e glielo infilai fra le natiche, non solo gradì, ma lo prese in mano , e dopo una scrollata, lo puntò sul suo buco posteriore, dove riuscii a penetrare deve essersi preparata.
La situazione di loro due che si abbracciano e io piantato in quel buco stretto era fortissima , anche se scomodo mi sentivo avvolto ed aspirato dentro .
La Carla cominciò a dare dei forti sussulti, stava venendo, tentai di estrarlo dal culo, per portarlo in figa, ma era già in orgasmo e non volle darmi la figa.
Rimasi eccitato e dovetti andare a farmi una doccia alle parti intime, ero rimasto col colpo in canna, tornai e la Carla era andata, Mgrazia mi disse che lei non dava la figa, ma il resto si.
E poi ci sono io, dai vieni, me lo prese in bocca, era bello pulito ora, e poi mi invitò ad una scopata tradizionale e sacra, godevamo tantissimo e collaboravamo per prolungarla ma lei era una vera bomba e mi travolse.
Che bello, cugino caro, si vede che siamo dello stesso sangue, non ero mai stato con un maschio come te ed ero sempre delusa, no, non vantarti che sei un toro, semplicemente siamo adatti l’uno all’altro, è quello che mi è sempre mancato.
Ma, la tua storia con Carla? Ma quale storia, ogni tanto giochiamo un po, anche lei ha avuto grandi delusioni dai maschi, non da la figa ora non vuole avere figli.
Se avrà voglia, te lo dirà, nei prossimi giorni.
E tu sei libero di andare con Lei, non abbiamo gelosie fra noi.
E poi ricordati, con te è una vacanza, tu partirai presto, mi hai subito interessato, a pelle, e poi manco ti ricorderai più di noi.
Beh, aveva ragione, però era vero che per lei avevo subito sentito un trasporto, come se fossimo familiari. E la parentela non era banale, lo zio “brasiliano” fratello di mio padre, era suo padre.
Io avevo pensato che fosse il nonno, invece no l’aveva avuta a tarda età da un secondo matrimonio.
Il tempo restante ci vedemmo in lunghe sessioni di sesso, ma era qualcosa di più anche, e a volte si assentava per far divertire la Carla.
Non mancò anche un incontro con Miriam, che si aspettava un torello italiano, ma io la convertii a qualcosa di più calmo, una bella figa, ma le feci fare molte pompini, avevo la figa di Mgrazia che mi attirava troppo.
Ma non era vero che non ci saremmo visti mia più. Due anni dopo venne Mgrazia in Italia e passammo un periodo di sogno.
L’azienda mi manda per 1 mese in Brasile ed aggiunge anche una settimana si vacanza dove voglio, tutto spesato.
Sono nel Sud, Porto Alegre poi andrò a visitare altre città.
Ci sono tanti italiani, per fortuna l’incarico di sistemare alcune partite di quella filiale brasiliana si rileva molto più leggero ed ho tanto tempo libero.
Sono sbalordito dai culoni brasiliani delle femmine, sempre esagerati, chissà perché accumulano grasso sulle natiche.
Sono al lavoro con Maria Grazia, 35enne di origine italiana, separata dal marito, la Carla una 30enne architetta, bellissima di viso e culona, ma mi fanno capire che le piacciono le femmine.
Poi ci sono i maschi, più sbrigativi con me, ma le due donne si dimostrano molto disponibili, anche a vedersi fuori per qualche cena insieme.
Le invito io, e mi dicono subito di si, dicono che ci sarà se voglio anche un’altra collega, che vorrebbe conoscermi.
Perché no? Serata in un bel locale, tanta carne, ma qui è così, musica, diventano più allegre.
E tu sei sposato? Lo ero, separato. Bene qui tutte abbiamo avuto uomini, ed ora siamo come te.
E pensi di avere delle avventure qui? Dicono che voi italiani pensate che tutte le brasiliane ve la danno con facilità. E non è vero? Dipende dall’italiano, dice la Maria Grazia.
Ma con facilità mai, dice la Carla. E l’altra che si chiama Miriam, mi dice che a loro maschi non mancano, al massimo possono puntare alla qualità.
Ha già imparato i termini aziendali.
Bene belle signore, io sono solo voi in tre, e sarei uno stupido a tentare di vantarmi qui, le donne possono essere molto più potenti dei maschi.
E io che pensavo che tu fossi un macho italiano, sempre pronto a montare delle vacche, disse la Miriam che cercava di diventare un po provocatoria.
Non accetto sfide, le risposi, sono interessato alla mia amica Mgrazia. Con cui siamo quasi parenti.
Come? Si parlando abbiamo scoperto che uno zio è venuto qui negli anni 50, e lei discende da quello zio. Quindi siamo cugini.
Congratulazioni, bacio, dissero le altre e ne approfittai per baciare appassionatamente Mgrazia.
Non si ritrasse anzi.
Baciandola ne avevo sentito le tette dure e ben formate, e mi ero quasi eccitato.
Bene fece la Carla, vuoi venire a casa? Abitiamo insieme io e Carla. Miriam ci salutò, rientrai con loro, durante il viaggio, la Carla guidava, io e Mgrazia cominciammo a baciarci sul sedile posteriore.
Arrivati a casa mentre Carla se ne andava nella sua stanza, rimenammo soli.
La voglia c’era e molta attrazione reciproca, spontanea. Finimmo a letto, avvinghiati vogliosi, poche mosse ci spogliammo e stavamo già facendo l’amore, lei sospirò quando le entrai dentro, aveva un calore interno non comune.
Non facemmo molti preliminari, c’era voglia di andare subito in quel corpo a corpo.
Credo che lei fosse venuta prima di me, ma non era sazia, e quando io le diedi un po di respiro, mi fece calmare,, ci mettemmo nudi uno a fianco dell’altro, e me lo teneva in mano.
Bussò la Carla e la Mgrazia le disse senza esitare di entrare, ma , siamo nudi, non ti preoccupare.
La Carla entrò e ci portò una bevanda energetica, ci fece i complimenti, si sedette vicino alla Mgrazia, posandola una mano sulla figa, in portoghese le disse “com’è bagnata”.
Non sapevo che fare francamente Carla sembrava più portata a stare vicino a Mgrazia che a me, io avevo voglia di scopare ancora fra quelle coscione e quel culone di Mgrazia.
Dai fatti una doccia, maschio mi disse Mgrazia e rimasero loro due.
Faceva calda e feci volentieri la doccia, ne uscii con un asciugamano avvolto alla vita, e le vidi sul letto abbracciate.
La cosa mi fece partire e siccome avevo a portata il culo di Carla mi accostai e glielo infilai fra le natiche, non solo gradì, ma lo prese in mano , e dopo una scrollata, lo puntò sul suo buco posteriore, dove riuscii a penetrare deve essersi preparata.
La situazione di loro due che si abbracciano e io piantato in quel buco stretto era fortissima , anche se scomodo mi sentivo avvolto ed aspirato dentro .
La Carla cominciò a dare dei forti sussulti, stava venendo, tentai di estrarlo dal culo, per portarlo in figa, ma era già in orgasmo e non volle darmi la figa.
Rimasi eccitato e dovetti andare a farmi una doccia alle parti intime, ero rimasto col colpo in canna, tornai e la Carla era andata, Mgrazia mi disse che lei non dava la figa, ma il resto si.
E poi ci sono io, dai vieni, me lo prese in bocca, era bello pulito ora, e poi mi invitò ad una scopata tradizionale e sacra, godevamo tantissimo e collaboravamo per prolungarla ma lei era una vera bomba e mi travolse.
Che bello, cugino caro, si vede che siamo dello stesso sangue, non ero mai stato con un maschio come te ed ero sempre delusa, no, non vantarti che sei un toro, semplicemente siamo adatti l’uno all’altro, è quello che mi è sempre mancato.
Ma, la tua storia con Carla? Ma quale storia, ogni tanto giochiamo un po, anche lei ha avuto grandi delusioni dai maschi, non da la figa ora non vuole avere figli.
Se avrà voglia, te lo dirà, nei prossimi giorni.
E tu sei libero di andare con Lei, non abbiamo gelosie fra noi.
E poi ricordati, con te è una vacanza, tu partirai presto, mi hai subito interessato, a pelle, e poi manco ti ricorderai più di noi.
Beh, aveva ragione, però era vero che per lei avevo subito sentito un trasporto, come se fossimo familiari. E la parentela non era banale, lo zio “brasiliano” fratello di mio padre, era suo padre.
Io avevo pensato che fosse il nonno, invece no l’aveva avuta a tarda età da un secondo matrimonio.
Il tempo restante ci vedemmo in lunghe sessioni di sesso, ma era qualcosa di più anche, e a volte si assentava per far divertire la Carla.
Non mancò anche un incontro con Miriam, che si aspettava un torello italiano, ma io la convertii a qualcosa di più calmo, una bella figa, ma le feci fare molte pompini, avevo la figa di Mgrazia che mi attirava troppo.
Ma non era vero che non ci saremmo visti mia più. Due anni dopo venne Mgrazia in Italia e passammo un periodo di sogno.
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