Cache-cache (nascondino)
di
domino
genere
etero
Lo splendido e modernissimo transatlantico di lusso salpo' dal cantiere navale appena calo' la notte.
Avrebbe raggiunto in pochi giorni un porto importante da dove sarebbe partita la crociera inaugurale.
La leggera brezza marina e l'odore salmastro, le luci di terra che si allontanavano piano piano, rendevano lo spettacolo suggestivo.
A bordo l'equipaggio, alcuni ospiti esclusivi e i tecnici specializzati per le verifiche di routine.
Domino si trovava sulla nave perche' ormai il suo lavoro di consulente la portava spesso a confrontarsi con eventi fuori dall'ordinario come quello.
E le permettevano di guadagnare unendo l'esclusivita' di quel mondo dorato, la novita', la piacevolezza, la sua passione, lo studio e il lavoro.
Mentre guardava l'orizzonte illuminato allontanarsi e assaporava quel momento di solitudine pensando all'articolo che avrebbe scritto, senti' uno sguardo posarsi su di lei, come un impercettibile cambiamento dell'atmosfera.
Qualcuno stava guardando le sue spalle abbronzate e scoperte, il corpo avvolto nell'abito azzurro Delft, leggero e svolazzante.
Si giro' per rientrare in cabina, la giornata era stata lunghissima e calda e voleva scrivere e descrivere quelle prime emozioni subito.
Era un uomo alto e longilineo, perfettamente a suo agio in quel luogo, che la stava osservando tenendosi a distanza dalle altre persone.
Lei ricambio' quello sguardo, mentre lui non se lo aspettava.
Lo sguardo dello sconosciuto alto si poso' su Domino un paio di volte nei giorni successivi, mentre lei prendeva il sole.
Lui era distante e sembrava impegnato a fare dei test, eppure con la coda dell'occhio la studiava con attenzione.
La cabina della nave era cosi' accogliente e lussuosa che era un peccato trovarsi li' da sola per lavorare, tuttavia quel luogo e quel viaggio offrivano le condizioni ideali per mettere sulla carta i suoi pensieri.
E i numerosi lettori aspettavano sempre con ansia di leggerla, non poteva deluderli.
Fu solo la sera del 4' giorno, mentre tornava in cabina a ritoccarsi il trucco, e armeggiava nella minuscola borsetta da sera, cercando di estrarre il cellulare per rispondere a un messaggio, che la borsetta si rovescio' e l'uomo alto si materializzo' accanto a lei.
"Posso aiutarti?"
disse lui e senza aspettare risposta si chino' a raccogliere borsetta e contenuto, porgendole il tutto con un sorriso ammiccante. E poi le accarezzo' la caviglia, sfiorando la cinghietta luccicante dei sandali da sera.
Domino si trovo' a fissare un sorriso talmente disarmante e allusivo che desidero' immediatamente che lui la baciasse, la stringesse e la possedesse....si senti' terribilmente eccitata dal desiderio che lui esprimeva con gli occhi vivaci e con il tocco sensuale della mano.
Domino si senti' come Pinocchio, quando Lucignolo descrive il paese dei balocchi.
E senza rendersi conto ricambio' il sorriso, si umetto le labbra con la punta della lingua e gli disse:
"Portami in Paradiso".
Non si dovette pentire di quella frase.
Lui la abbraccio' e le sue mani scesero ad accarezzarle il sedere, stringendole le natiche voluttuose.
"Nella mia cabina" disse lei tra un bacio e l'altro ed era gia' tutta bagnata.
Lui la spinse dentro continuando a baciarla e a toccarla. Le mani di lui erano dappertutto e lei desiderava esser presa con la forza e capi' che lo aveva voluto da quel primo sguardo, la notte della partenza.
La pelle di lui era liscia, compatta, il viso appena rasato profumava impercettibilmente di dopobarba costoso.
La camicia perfettamente stirata aderiva al corpo atletico di lui.
Mentre lui le esplorava la fica grondante attraverso le mutandine di pizzo, e le spostava il reggiseno per accarezzarglielo e pizzicarle i capezzoli, Domino fu costretta a sussurrargli nell'orecchio:
"Prendimi subito" e gli morse il collo abbronzato.
Lui le disse che la voleva leccare, cbe voleva sentire che sapore avesse la sua fica cosi' bagnata e la rovescio' sul letto, inginocchiandosi tra le sue gambe.
Domino gemette di piacere e lui le prese una mano, mentre con l'altra la accarezzava.
L'orgasmo arrivo' subito, Domino grido' di piacere e si senti' sciogliere nella bocca di lui che si alzo' e la bacio', si sdraio' accanto a lei, la fece girare di fianco e la penetro' senza fatica con il suo grosso e caldo membro.
La abbraccio' da dietro, massaggiandole il seno, strizzandole e tirandole i capezzoli, e le disse soffiandole sul collo:
"Sei cosi' femmina che ogni volta ti vedo vorrei sfondarti quella fica vogliosa che hai".
E lei rise allegra e rispose:
"E io non vedevo l'ora di farmi prendere da te...hai giocato a nascondino con me per 4 giorni, ma sapevi gia' che avresti vinto la partita".
E poi aggiunse, nuovamente eccitata:
"Voglio prendertelo in bocca, fino in fondo alla gola, ora ti porto in paradiso anch'io...sei pronto?"
Lo sconosciuto non se lo fece dire due volte,
il suo grosso cazzo era ancora bagnato degli umori di Domino.
"Fammi godere, bella Troia", le disse lui.
E le accarezzo' la nuca, raccogliendo i lunghi capelli rossi di lei in una mano, strattonandoglieli abilmente, mentre lei leccava, succhiava e inghiottiva il cazzo di lui fino a regalargli quel piacere intenso che poche donne riescono a farti raggiungere.
Giocare a farsi catturare da quel cacciatore sconosciuto aveva reso il viaggio molto piu' interessante. E divertente.
Avrebbe raggiunto in pochi giorni un porto importante da dove sarebbe partita la crociera inaugurale.
La leggera brezza marina e l'odore salmastro, le luci di terra che si allontanavano piano piano, rendevano lo spettacolo suggestivo.
A bordo l'equipaggio, alcuni ospiti esclusivi e i tecnici specializzati per le verifiche di routine.
Domino si trovava sulla nave perche' ormai il suo lavoro di consulente la portava spesso a confrontarsi con eventi fuori dall'ordinario come quello.
E le permettevano di guadagnare unendo l'esclusivita' di quel mondo dorato, la novita', la piacevolezza, la sua passione, lo studio e il lavoro.
Mentre guardava l'orizzonte illuminato allontanarsi e assaporava quel momento di solitudine pensando all'articolo che avrebbe scritto, senti' uno sguardo posarsi su di lei, come un impercettibile cambiamento dell'atmosfera.
Qualcuno stava guardando le sue spalle abbronzate e scoperte, il corpo avvolto nell'abito azzurro Delft, leggero e svolazzante.
Si giro' per rientrare in cabina, la giornata era stata lunghissima e calda e voleva scrivere e descrivere quelle prime emozioni subito.
Era un uomo alto e longilineo, perfettamente a suo agio in quel luogo, che la stava osservando tenendosi a distanza dalle altre persone.
Lei ricambio' quello sguardo, mentre lui non se lo aspettava.
Lo sguardo dello sconosciuto alto si poso' su Domino un paio di volte nei giorni successivi, mentre lei prendeva il sole.
Lui era distante e sembrava impegnato a fare dei test, eppure con la coda dell'occhio la studiava con attenzione.
La cabina della nave era cosi' accogliente e lussuosa che era un peccato trovarsi li' da sola per lavorare, tuttavia quel luogo e quel viaggio offrivano le condizioni ideali per mettere sulla carta i suoi pensieri.
E i numerosi lettori aspettavano sempre con ansia di leggerla, non poteva deluderli.
Fu solo la sera del 4' giorno, mentre tornava in cabina a ritoccarsi il trucco, e armeggiava nella minuscola borsetta da sera, cercando di estrarre il cellulare per rispondere a un messaggio, che la borsetta si rovescio' e l'uomo alto si materializzo' accanto a lei.
"Posso aiutarti?"
disse lui e senza aspettare risposta si chino' a raccogliere borsetta e contenuto, porgendole il tutto con un sorriso ammiccante. E poi le accarezzo' la caviglia, sfiorando la cinghietta luccicante dei sandali da sera.
Domino si trovo' a fissare un sorriso talmente disarmante e allusivo che desidero' immediatamente che lui la baciasse, la stringesse e la possedesse....si senti' terribilmente eccitata dal desiderio che lui esprimeva con gli occhi vivaci e con il tocco sensuale della mano.
Domino si senti' come Pinocchio, quando Lucignolo descrive il paese dei balocchi.
E senza rendersi conto ricambio' il sorriso, si umetto le labbra con la punta della lingua e gli disse:
"Portami in Paradiso".
Non si dovette pentire di quella frase.
Lui la abbraccio' e le sue mani scesero ad accarezzarle il sedere, stringendole le natiche voluttuose.
"Nella mia cabina" disse lei tra un bacio e l'altro ed era gia' tutta bagnata.
Lui la spinse dentro continuando a baciarla e a toccarla. Le mani di lui erano dappertutto e lei desiderava esser presa con la forza e capi' che lo aveva voluto da quel primo sguardo, la notte della partenza.
La pelle di lui era liscia, compatta, il viso appena rasato profumava impercettibilmente di dopobarba costoso.
La camicia perfettamente stirata aderiva al corpo atletico di lui.
Mentre lui le esplorava la fica grondante attraverso le mutandine di pizzo, e le spostava il reggiseno per accarezzarglielo e pizzicarle i capezzoli, Domino fu costretta a sussurrargli nell'orecchio:
"Prendimi subito" e gli morse il collo abbronzato.
Lui le disse che la voleva leccare, cbe voleva sentire che sapore avesse la sua fica cosi' bagnata e la rovescio' sul letto, inginocchiandosi tra le sue gambe.
Domino gemette di piacere e lui le prese una mano, mentre con l'altra la accarezzava.
L'orgasmo arrivo' subito, Domino grido' di piacere e si senti' sciogliere nella bocca di lui che si alzo' e la bacio', si sdraio' accanto a lei, la fece girare di fianco e la penetro' senza fatica con il suo grosso e caldo membro.
La abbraccio' da dietro, massaggiandole il seno, strizzandole e tirandole i capezzoli, e le disse soffiandole sul collo:
"Sei cosi' femmina che ogni volta ti vedo vorrei sfondarti quella fica vogliosa che hai".
E lei rise allegra e rispose:
"E io non vedevo l'ora di farmi prendere da te...hai giocato a nascondino con me per 4 giorni, ma sapevi gia' che avresti vinto la partita".
E poi aggiunse, nuovamente eccitata:
"Voglio prendertelo in bocca, fino in fondo alla gola, ora ti porto in paradiso anch'io...sei pronto?"
Lo sconosciuto non se lo fece dire due volte,
il suo grosso cazzo era ancora bagnato degli umori di Domino.
"Fammi godere, bella Troia", le disse lui.
E le accarezzo' la nuca, raccogliendo i lunghi capelli rossi di lei in una mano, strattonandoglieli abilmente, mentre lei leccava, succhiava e inghiottiva il cazzo di lui fino a regalargli quel piacere intenso che poche donne riescono a farti raggiungere.
Giocare a farsi catturare da quel cacciatore sconosciuto aveva reso il viaggio molto piu' interessante. E divertente.
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