Affamati
di
Aramis
genere
gay
Jason guardò l'edificio di mattoni, gli sembrò come qualsiasi altra residenza universitaria: grande, imponente, funzionale. Sperò che la vita all'interno fosse migliore di quello che sembrava da fuori.
Controllò di nuovo il pezzo spiegazzato di carta: Alloggio 269-N, entrò e fu piacevolmente sorpreso di trovare un atrio e la scrivania del portiere, la seconda gli apparve essere vuota. Trascinò le sue due borse alla scrivania e suonò il campanello che c’era sulla scrivania. Un giovane di circa ventiquattro anni apparve dopo poco e Jason trattenne il fiato mentre lui si avvicinava alla scrivania. Le cose cominciavano a migliorare lì dentro! L'impiegato aveva capelli scuri ondulati ed occhi marroni. I jeans stretti abbracciavano tutti i punti giusti e gli occhi di Jason si incollarono al pacco dell'uomo.
"Ciao. Io sono Steven. Posso aiutarti... " I suoi occhi valutarono il corpo di Jason, il suo sguardo si fermò brevemente sul suo inguine gonfio: "... in qualche cosa?"
Jason tolse gli occhi dal pacco ben avvolto di Steven e guardò il giovane negli occhi stendendo contemporaneamente la mano.
"Ciao Steven, io sono Jason... puoi mostrarmi l’alloggio 269-N?"
"Sicuro," sorrise Steven stringendogli la mano: "in quella sala alla tua destra. Sali con l’ascensore al primo piano e svolta a sinistra. È l'ultima porta sulla destra."
"Grazie", disse Jason piegandosi a raccogliere le sue borse.
Steven si prese una bella prospettiva del culo di Jason mentre il ragazzo prendeva il suo bagaglio.
"Di niente... " disse Steven mentre Jason andava verso l’ascensor che risultò essere di un vecchio tipo con porte di rete metallica.
Trovò facilmente la sua stanza e cominciò a vuotare le borse, ci faceva caldo ed il ragazzo si tolse la camicia lanciandola sopra il suo letto. Prese un asciugamano e si avviò al bagno per rinfrescarsi. Lungo la strada c’erano molte stanze con le loro porte aperte. In una due fusti biondi stavano mettendo sui muri manifesti di donne scarsamente vestite. ‘Dannazione, sono etero’ pensò Jason... dei ragazzi così graziosi! Era così occupato a sbirciare i suoi vicini che non vide il giovane che stava sopraggiungendo finché non si scontrò con lui.
Riuscirono a stare in piedi ma l'altro ragazzo lasciò cadere parte del suo bagaglio. Scusandosi col bel sconosciuto, Jason si inginocchiò per aiutarlo e l'altro sorrise e lo ringraziò. Jason fu colpito dalla sua bellezza, capelli castano scuro corti sui lati ma più lunghi e spazzolati indietro in cima, occhi neri e penetranti, labbra sexy, torace muscoloso, anche magre, una evidente protuberanza davanti, avvolta nei Levi logori...
Jason si schizzò acqua fredda sulla faccia e sul torace, godendo il freddo corroborante sulla pelle che scottava. Non aveva fatto altro che adocchiare ogni ragazzo del pensionato e l'anno scolastico non era ancora cominciato!
Non aveva dubbi sul futuro ed era dannatamente arrapato. Finalmente era lontano dall'atmosfera restrittiva della sua famiglia timorata di Dio ed estremamente conservatrice. Non più masturbarsi solo di notte, soddisfacendosi nell'unico modo che conosceva. Dio come gli mancava Eric... solo al liceo aveva capito cosa voleva dire la parola gay. Lui era stato sempre lo studente tipo, con voti lievemente sopra la media, discreto aspetto, tenersi fuori dai guai. Aveva avuto una ragazza per un po’, fino a che finalmente non aveva compreso che lui stava cercando qualche cosa d’altro. Si erano lasciati amichevolmente, ma Jason era irrequieto, non riusciva a capire come si sentiva dentro... fino alla notte che aveva passato col suo miglior amico Eric ed in cui Jason si vide per quello che realmente era. Come la sua, la famiglia di Eric era conservatrice (sebbene non tanto come quella di Jason). Le due famiglie erano amiche e i ragazzi passavano insieme molto tempo. Spesso si masturbavano insieme per liberarsi del loro desiderio represso. Quella notte era iniziata allo stesso modo di sempre: i ragazzi stava passando insieme il fine settimana a casa di Eric mentre la sua famiglia era via e, come al solito, i due ragazzi stavano giocando con se stessi nella camera di Eric. Ma questa volta il suo amico fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Allungò una mano senza preavviso e cominciò a giocare col giovane cazzo rigido di Jason che fu troppo sorpreso per proferire parola e quindi rimase là sdraiato a guardare l’altro che masturbava ambedue. Improvvisamente si sentì più eccitato di quanto non fosse mai stato ed afferrò l’uccello di Eric. Presto i due ragazzi si stavano masturbando caldamente l'un l'altro, accarezzandosi lussuriosamente i peni. Eric cominciò a parlare sporco
dicendo quanto gli piaceva sentire una bella verga dura e quanto voleva che Jason sborrasse. Il ragazzo rimase sconcertato e scioccato dalle parole sozze del suo amico ed anche più eccitato.
Presto anche Jason fu preso da quel parlare ed i due ragazzi si scambiavano parole di incoraggiamento, esortandosi l'un l'altro fino a che non riuscirono a resistere ulteriormente. Eric venne per primo sparando un carico frenetico di caldo sperma di adolescente sopra il corpo dell’amico, colpendolo sulla faccia. La sborra del suo amico gli gocciolava dalla faccia, Jason gridò di piacere mentre il suo orgasmo sprizzava dall’uccello pulsante sul giovane torso di Eric. Quando aprì la bocca per gridare di piacere, un po’ dello sperma gli cadde in bocca. Il gusto era incredibile, meglio di qualsiasi cosa avesse mai assaggiato. Ne voleva di più, il suo succo era schizzato sulla faccia di Eric che si stava impazientemente leccando le labbra. Jason lo guardò affascinato ingoiare affamato la sborra bianca e cremosa.
I loro occhi erano chiusi e, contemporaneamente e senza parlare, i due ragazzi cominciarono a leccare il seme dal corpo dell’altro. Era come se una diga fosse scoppiata dentro Jason, era affamato di sperma ed arrapato ed Eric lo incoraggiava! Dopo quella sessione rivelatrice, il ragazzo confessò che Jason gli era sempre piaciuto, era riuscito a trovare dei libri che l'avevano aiutato a capire di essere gay. I due ragazzi crebbero insieme accettando la loro situazione speciale e capendo i sentimenti che avevano sentito, insieme e separatamente.
Furono innamorati per tutto il liceo e si erano separati per andare all’università. Da allora Jason non aveva toccato un altro uomo e cominciava a sentire lo sforzo di due mesi senza il tocco erotico di un altro corpo maschile.
Sospirò e si asciugò il torace guardando la sua figura riflessa nello specchio, non era poi male. Aveva una bella faccia, i capelli di biondi erano un po' lunghi, ma con un taglio di capelli ed una sbarbata probabilmente avrebbe potuto essere piuttosto presentabile. Il suo corpo era in forma decente, non era atletico ma non era sovrappeso o roba del genere. Sì, ragionò, sono a posto. Aveva un bel pezzo di carne da 20 centimetri tra le gambe si ricordò. Poi ritornò nella sua stanza.
La prima cosa che notò avvicinandosi fu il bagaglio sulla porta. Era lo stesso bagaglio che aveva raccolto dopo lo scontro! Quel bel fusto era il suo compagno di stanza! Jason fece un profondo
respiro e si avvicinò alla porta. Il suo nuovo compagno era occupato a sistemare i vestiti e non si accorse immediatamente del ragazzo. Jason si appoggiò allo stipite guardandolo, lo guardò affamato spogliandolo mentalmente. Poi si schiarì la gola.
"... Ciao" disse con la maggior noncuranza possibile: "Io, uh, non ho avuto l’opportunità di presentarmi prima... mi chiamo Jason... penso che siamo compagni di stanza."
L'altro sorrise e gli diede la mano.
"Ciao Jason. Io sono Mark. Piacere di conoscerti."
"Anch’io, posso darti una mano?"
"Ummm, penso di aver quasi finito. Whew! Fa caldo qui... Che ne dici di spogliarci?"
Il respiro si fermò nella gola di Jason, era solo la sua immaginazione o l’asserzione di Mark aveva un doppio significato? Gli sembrò di vedere una specie di scintillio malizioso nei suoi occhi. Mark gli sorrise e cominciò a sbottonarsi la camicia.
Gli occhi di Jason girarono per la stanza nel tentativo di trovare qualche cosa da guardare, qualche cosa per tenere lontano il suo sguardo dal torace sexy di Mark che stava cominciando comparire sempre più mentre il ragazzo si toglieva la camicia. Lui sorrise e fece scivolare la camicia dalle spalle, voltò la schiena e con calma cominciò a piegare la camicia. Jason trasse un sospiro silenzioso di sollievo... ancora un po’ e Mark l’avrebbe fatto sborrare nelle mutande! Era come se stesse tentando di sedurlo stuzzicandolo. Il rumore di un chiusura lampo che scivolava lo rimise allerta. Mark aveva finito di piegare la camicia e ora si stava togliendo i jeans!
"Oops... sarà meglio chiudere." Disse Mark girandosi e dirigendosi verso la porta. Jason diede una bella occhiata all'inguine esposto di Mark mentre il ragazzo si girava verso di lui, indossava del lycra che si incurvava cospicuamente, sembrava un tubo di piombo, intrappolato sotto la stoffa stretta. Jason losentì diventare duro per il desiderio, i suoi capezzoli si indurirono immediatamente e vennero in rilievo sui pettorali. Mark si girò di nuovo verso di lui e lo toccò leggermente sul braccio. Una confusa occhiata attraversò la sua faccia.
"Hai freddo, Jason?"
"Hmmm? Cosa? No; no non ho freddo... perchè me lo chiedi?"
"Beh" Disse Mark mentre la punta di un dito strisciava leggermente sui suoi capezzoli: "I tuoi capezzoli sono completamente duri e hai la pelle d’oca sul braccio..." La punta delle dita lo stavano ancora carezzando leggermente sul torace. I due ragazzi stettero fermi uno vicino all’altro, Mark si avvicinò ulteriormente.
"Non è che... " cominciò Jason, "... io non ho freddo. È solo..."
"Solo cosa?" Le mani di Mark smisero di muoversi improvvisamente, le sue dita ancora sulla pelle di Jason.
"Che... che è bello", disse Jason dopo una pausa. Il sangue gli salì alle guance e lui sorrise consapevole di questo, si girò verso il ragazzo e la sua faccia ora era a pochi centimetri da quella di Mark che sorrise e le sue dita ricominciarono a giocare leggermente sul torace di Jason.
"Huh? Ti piace, Jason? Vuoi che continui o che smetta?" Le dita cominciarono a spingere più insistentemente sulla pelle di Jason. Il suo cuore cominciò a correre.
"Io.. " cominciò.
Il dito di Mark cominciò a massaggiargli il torace e l’altra mano a carezzargli il collo.
"Io... voglio che tu... " continuò Jason mentre inarcava il collo e sospirava.
Le mani di Mark cominciarono a massaggiagli sensualmente il torace, pizzicandogli i capezzoli eretti.
"Ohhhh", si lamentò il ragazzo "Non voglio che ti fermi... "
Jason afferrò il braccio di Mark e lo carezzò leggermente esortandolo a continuare sul torace.
I due ragazzi cominciarono a stringersi l'un l'altro, precipitando indietro sopra il letto di Jason che afferrò i bicipiti dell’altro a sentire il duro muscolo teso del braccio mentre il ragazzo fletteva il potente braccio, stringendogli e carezzandogli il corpo. Mark era sdraiato su Jason, i suoi capelli scuri sparsi sulla sua faccia e la guancia appoggiata contro il torace liscio, senza peli. Il cazzo duro come pietra di Mark si incurvò rigidamente sotto il lycra sporgendo dalla patta aperta dei jeans.
Jason fece scivolare le mani giù ai fianchi del corpo del compagno, stringendo la giovane carne liscia. Quando giunse alle anche, agganciò le dita nei jeans e li fece scivolare giù agevolmente. Mark li calciò via mentre apriva i Levi stretti dell’amico. Slacciò uno alla volta i bottoni finché tutti e 5 furono aperti. La testa di carne tesa di Jason tentava di scappare dalle mutande bianche, tendendo la stoffa. Mark gli baciò lo stomaco mentre contemporaneamente gli alzava il culo dal letto, fece scivolare via i suoi jeans ed i due ragazzi si sdraiarono con Mark sopra.
Jason indossava solamente le mutande e le calze; Mark un paio di shorts da ciclista in lycra che rivelavano ogni protuberanza del suo pacco costretto.
"Sei così caldo, Jason... " sospirò Mark.
"Lo sono? Ti eccito, fusto?"
"Sì... Sai che lo fai... Ci divertiremo molto quest’anno, direi! "
"Sì? Dimmi. Dimmi cosa mi vuoi fare... dimmi cosa vuoi fare con me... avanti Mark, voglio che tu mi parli sporco... "
"Lo vuoi? Ti piace, non è vero? Ti piace quando ti dico che mi piacerebbe succhiare il tuo grosso uccello nella mia gola... "
"Ohhhh... sì... ed io voglio a venire nella tua bocca... "
"... ed ingoiare il tuo sperma caldo... e voglio che anche tu mi faccia un pompino... "
"Oh, sì Mark, lo voglio... facciamocelo l'un l'altro... facciamoci un pompino l’un l’altro.. voglio fare sessantanove con te, spingere la mia verga dura dentro di te... "
"Ah sì, fallo, Jason... lasciami penetrare la tua gola col mio sesso... le mie palle sono piene di un grande carico cremoso che sto risparmiando per te... "
I due ragazzi si strofinarono sensualmente uno contro l'altro, le loro calde lingue li bagnarono di saliva... si scambiarono baci bagnati con la la lingua proseguendo nel sesso libidinoso che avevano cominciato; erano tutti l'uno sull’altro, le loro mani si esploravano l'un l'altro i torsi, le loro lingue leccavano bagnando le parti speciali dei loro corpi; Jason mosse la sua lingua affamata tra le ascelle dell’altro e Mark tuffò la lingua nell’orecchio di Jason...
"Ohhhh sì, Jason... leccami... così, succhiami le ascelle... bevimi il sudore... "
"È cooosiiì bello, Mark, sei veramente eccitante!"
"So che tipiace, stallone, so cosa vuoi. Tu sei affamato di uccello, ragazzo, come me... noi siamo due di quel genere... due universitari affamati di uccello... dimmi che lo vuoi... "
"Lo... lo voglio... lo voglio maledettamente."
"Dimmi che ne hai bisogno... "
"Ne ho bisogno. Devo averlo... Hai ragione, io sono come te, baby; e tu sei come me... universitari affamati di uccello, questo siamo... "
Mark e Jason usavano le lingue, le loro gambe e braccia erano aggrovigliate. Jason sentì la lingua di Mark scivolare nella sua bocca e se la sentì forzare in gola. Lui gli ritornò il favore, le due lingue lottavano mentre i due ragazzi si baciavano con passione. Finalmente, dopo molti minuti di toccarsi con la calda lingua, i due lussuriosi ragazzi interruppero il loro bacio. Affannato, Jason rotolò sopra Mark, mettendosi a gambe divaricate sul corpo caldo e muscoloso del suo amico. Estrasse dalle mutande la sua verga da 20 centimetri dura come pietra e gocciolante pre eiaculazione dalla cappella scampanata.
"Pensi di essere abbastanza uomo da prendere questo, ragazzo? Huh, Mark? Pensi di prenderlo tutto dentro quando te lo sbatterò in gola, hmmm? Hai detto che hai fame di uccello, mangialo, Mark!"
Mark spalancò la bocca e Jason spinse in avanti infilando i 20 centimetri duri nella bocca aperta e nella gola di Mark che li prese facilmente tutti senza soffocare e cominciò a succhiare la verga. Jason era in paradiso e cominciò a muovere le anche avanti ed indietro per fottergli la faccia con
lussurioso abbandono; poi, senza rallentare, ruotò il corpo finché non si trovò davanti all’inguine del ragazzo. La pre eiaculazione era filtrata attraverso il lycra dei pantaloncini da ciclista e la stoffa luccicante sembrava aggrapparsi anche più alla protuberanza di Mark. Jason si abbassò e leccò la protuberanza attraverso la stoffa. Il sapore salato della pre eiaculazione era mescolato al sudore dell’inguine (evidentemente portava quegli shorts invece delle mutande da parecchio tempo e l'odore impetuoso dell'inguine di maschio caldo era paradiso per il ragazzo). Immaginò che anche le sue mutande avessero un profumo abbastanza potente e sperava che Mark ci si stesse eccitando sopra.
Quando pensò che l'uccello di Mark fosse adeguatamente scivoloso grazie alla sua saliva, fece scivolare via l'indumento dal corpo dell’amico, rivelando la verga rigida. Era un uccello veramente bello, circa della stessa lunghezza del suo, ma era pressocché perfettamente diritto e cilindrico. A Jason venne l’acquolina in bocca mentre si abbassava verso il pene durissimo. Fece correre la mano destra attraverso il denso cespuglio dei peli inguinali e circondò la base dell'asta, fece ruotare leggermente le palle pelose tra le dita, valutandone dimensione e peso. Carine, pensò Jason, molto belle.
"Mmmmmm... sarà veramente bello, Mark... io sto per godere di questo pompino... ohhh, sì, succhia quell’uccello, Mark, fammi sborrare nella tua bocca... poi io ti farò sparare il tuo bel carico di sperma cremoso.... sì... "
Le labbra di Jason si chiusero sulla cappella gonfia della verga del ragazzo. Lentamente abbassò la testa fino a che tutta l’asta enorme fu sommersa nella calda caverna bagnata della sua bocca e della sua gola.
Mark sentì un caldo bagliore spargersi nel suo inguine mentre il suo amico lo succhiava. Fu bello, veramente bello... Mark avvolse la sua lingua intorno al cazzo di Jason, leccando ogni centimetro dell'uccello, l’odore delle sue mutande gli stava arrivando e lui inalò profondamente, sentendo un flusso impetuoso di aromi sexy. Sudore dell’ inguine e sperma assalirono i suoi sensi accendendo Mark mentre l’altro ragazzo gli fotteva la gola.
Su e giù, dento e fuori, più e più volte, i due ragazzi continuavano a succhiarsi. Jason sentì una sensazione di formicolio nel culo e presto sentì Mark inserirgli prima uno e poi dita. Gira e rigira Mark torse le dita aprendogli il buco. Jason si conficcò due dita nella bocca mentre succhiava l’amico e le rivestì di saliva. Quando furono ben bagnate le fece scivolare nel culo stretto in attesadi Mark. Insieme i due ragazzi si succhiarono l'un l'altro e si fecero ditalini l'un l'altro così ad ogni spinta delle anche andavano più profondamente nella bocca dell’altro e spingevano le loro dita più profondamente nei loro buchi d’amore. Si toccarono l'un l'altro la prostata mentre si succhiavano, portandosi l'un l'altro a livelli sempre più alti di piacere mentre si lamentavano in estasi.
Passarono dieci minuti . Quindici. Venti. Dopo mezz’ora di appassionato sessantanove con caldo ditalino, l’orgasmo era a portata di mano per Mark e Jason. Fradici di sudore e pazzi di desiderio i due ragazzi cominciarono i loro orgasmi quasi simultaneamente. Era un incredibile, appassionato, violento e reciproco orgasmo! Pomparono fuori torrenti di sperma bollente nella bocca dell'altro che stava succhiando impazientemente. Caldo e gustoso, assaporarono i loro succhi, lasciando che le loro bocche prima si riempissero di umore appiccicoso e dolce, per poi ingoiarlo. Le loro gole bevvero il liquido prezioso, le loro bocche e lingue si rivestirono di uno spesso strato di sperma limaccioso. L'inondazione di sperma alla fine finì dopo che ambedue i ragazzi ebbero esaurita la loro scorta.
Rotolando via da Mark, Jason si voltò e si sdraiò al suo fianco.
Mark si girò verso di lui sorridendo. I ragazzi si mossero rapidamente ed automaticamente in un abbraccio, istintivamente si baciarono, a bocca aperta e profondamente. Ad occhi chiusi potevano assaggiare il loro sperma sulle labbra e lingua dell’altro.
"Allora... " Mark finalmente disse quando interruppero il loro bacio.
"Allora, cosa....? " Chiese Jason arruffandogli i capelli.
"Allora... useremo entrambi i letti, o no?"
I due ragazzi risero e stettero accoccolati più vicino. Nessuno parlò ma ambedue sapevano che non avrebbero avuto bisogno dell’altro letto. Jason lasciò che le sue mani vagassero sul torace del suo compagno guardandolo alzarsi e scendere.
"Mark...?"
"Uh huh?"
"Stavo pensando... che coincidenza che siamo finiti insieme... voglio dire, avremmo potuto finire con quei biondi, sai quelli con il poster della ragazza di bikini sul muro." Mark ghignò.
"C’è una ragione, che... " Mark rise, "Sai l'impiegato dietro alla scrivania?"
"Steven? Grazioso... "
"Sì, bene, Steve è mio cugino. Gli ho detto di mettermi con qualcuno ‘compatibile’ se comprendi il significato... "
Jason lo guardò, era stato messo apposta con Mark! Un largo sorriso comparve sulla sua faccia e si alzò su di un gomito.
"Bene... " cominciò, "penso di dovere un favore a Steven. Penso che dovrei essegli veramente... grato, non è vero?"
Mark sorrise e lo baciò dolcemente. "Penso che Steve godrà del tuo ‘apprezzamento’ lui è come me!"
Jason tornò a sdraiarsi sul letto, la testa appoggiata leggermente al braccio di Mark. La vita di università stava decisamente per mettersi sulla buona strada!
Controllò di nuovo il pezzo spiegazzato di carta: Alloggio 269-N, entrò e fu piacevolmente sorpreso di trovare un atrio e la scrivania del portiere, la seconda gli apparve essere vuota. Trascinò le sue due borse alla scrivania e suonò il campanello che c’era sulla scrivania. Un giovane di circa ventiquattro anni apparve dopo poco e Jason trattenne il fiato mentre lui si avvicinava alla scrivania. Le cose cominciavano a migliorare lì dentro! L'impiegato aveva capelli scuri ondulati ed occhi marroni. I jeans stretti abbracciavano tutti i punti giusti e gli occhi di Jason si incollarono al pacco dell'uomo.
"Ciao. Io sono Steven. Posso aiutarti... " I suoi occhi valutarono il corpo di Jason, il suo sguardo si fermò brevemente sul suo inguine gonfio: "... in qualche cosa?"
Jason tolse gli occhi dal pacco ben avvolto di Steven e guardò il giovane negli occhi stendendo contemporaneamente la mano.
"Ciao Steven, io sono Jason... puoi mostrarmi l’alloggio 269-N?"
"Sicuro," sorrise Steven stringendogli la mano: "in quella sala alla tua destra. Sali con l’ascensore al primo piano e svolta a sinistra. È l'ultima porta sulla destra."
"Grazie", disse Jason piegandosi a raccogliere le sue borse.
Steven si prese una bella prospettiva del culo di Jason mentre il ragazzo prendeva il suo bagaglio.
"Di niente... " disse Steven mentre Jason andava verso l’ascensor che risultò essere di un vecchio tipo con porte di rete metallica.
Trovò facilmente la sua stanza e cominciò a vuotare le borse, ci faceva caldo ed il ragazzo si tolse la camicia lanciandola sopra il suo letto. Prese un asciugamano e si avviò al bagno per rinfrescarsi. Lungo la strada c’erano molte stanze con le loro porte aperte. In una due fusti biondi stavano mettendo sui muri manifesti di donne scarsamente vestite. ‘Dannazione, sono etero’ pensò Jason... dei ragazzi così graziosi! Era così occupato a sbirciare i suoi vicini che non vide il giovane che stava sopraggiungendo finché non si scontrò con lui.
Riuscirono a stare in piedi ma l'altro ragazzo lasciò cadere parte del suo bagaglio. Scusandosi col bel sconosciuto, Jason si inginocchiò per aiutarlo e l'altro sorrise e lo ringraziò. Jason fu colpito dalla sua bellezza, capelli castano scuro corti sui lati ma più lunghi e spazzolati indietro in cima, occhi neri e penetranti, labbra sexy, torace muscoloso, anche magre, una evidente protuberanza davanti, avvolta nei Levi logori...
Jason si schizzò acqua fredda sulla faccia e sul torace, godendo il freddo corroborante sulla pelle che scottava. Non aveva fatto altro che adocchiare ogni ragazzo del pensionato e l'anno scolastico non era ancora cominciato!
Non aveva dubbi sul futuro ed era dannatamente arrapato. Finalmente era lontano dall'atmosfera restrittiva della sua famiglia timorata di Dio ed estremamente conservatrice. Non più masturbarsi solo di notte, soddisfacendosi nell'unico modo che conosceva. Dio come gli mancava Eric... solo al liceo aveva capito cosa voleva dire la parola gay. Lui era stato sempre lo studente tipo, con voti lievemente sopra la media, discreto aspetto, tenersi fuori dai guai. Aveva avuto una ragazza per un po’, fino a che finalmente non aveva compreso che lui stava cercando qualche cosa d’altro. Si erano lasciati amichevolmente, ma Jason era irrequieto, non riusciva a capire come si sentiva dentro... fino alla notte che aveva passato col suo miglior amico Eric ed in cui Jason si vide per quello che realmente era. Come la sua, la famiglia di Eric era conservatrice (sebbene non tanto come quella di Jason). Le due famiglie erano amiche e i ragazzi passavano insieme molto tempo. Spesso si masturbavano insieme per liberarsi del loro desiderio represso. Quella notte era iniziata allo stesso modo di sempre: i ragazzi stava passando insieme il fine settimana a casa di Eric mentre la sua famiglia era via e, come al solito, i due ragazzi stavano giocando con se stessi nella camera di Eric. Ma questa volta il suo amico fece una cosa che non aveva mai fatto prima. Allungò una mano senza preavviso e cominciò a giocare col giovane cazzo rigido di Jason che fu troppo sorpreso per proferire parola e quindi rimase là sdraiato a guardare l’altro che masturbava ambedue. Improvvisamente si sentì più eccitato di quanto non fosse mai stato ed afferrò l’uccello di Eric. Presto i due ragazzi si stavano masturbando caldamente l'un l'altro, accarezzandosi lussuriosamente i peni. Eric cominciò a parlare sporco
dicendo quanto gli piaceva sentire una bella verga dura e quanto voleva che Jason sborrasse. Il ragazzo rimase sconcertato e scioccato dalle parole sozze del suo amico ed anche più eccitato.
Presto anche Jason fu preso da quel parlare ed i due ragazzi si scambiavano parole di incoraggiamento, esortandosi l'un l'altro fino a che non riuscirono a resistere ulteriormente. Eric venne per primo sparando un carico frenetico di caldo sperma di adolescente sopra il corpo dell’amico, colpendolo sulla faccia. La sborra del suo amico gli gocciolava dalla faccia, Jason gridò di piacere mentre il suo orgasmo sprizzava dall’uccello pulsante sul giovane torso di Eric. Quando aprì la bocca per gridare di piacere, un po’ dello sperma gli cadde in bocca. Il gusto era incredibile, meglio di qualsiasi cosa avesse mai assaggiato. Ne voleva di più, il suo succo era schizzato sulla faccia di Eric che si stava impazientemente leccando le labbra. Jason lo guardò affascinato ingoiare affamato la sborra bianca e cremosa.
I loro occhi erano chiusi e, contemporaneamente e senza parlare, i due ragazzi cominciarono a leccare il seme dal corpo dell’altro. Era come se una diga fosse scoppiata dentro Jason, era affamato di sperma ed arrapato ed Eric lo incoraggiava! Dopo quella sessione rivelatrice, il ragazzo confessò che Jason gli era sempre piaciuto, era riuscito a trovare dei libri che l'avevano aiutato a capire di essere gay. I due ragazzi crebbero insieme accettando la loro situazione speciale e capendo i sentimenti che avevano sentito, insieme e separatamente.
Furono innamorati per tutto il liceo e si erano separati per andare all’università. Da allora Jason non aveva toccato un altro uomo e cominciava a sentire lo sforzo di due mesi senza il tocco erotico di un altro corpo maschile.
Sospirò e si asciugò il torace guardando la sua figura riflessa nello specchio, non era poi male. Aveva una bella faccia, i capelli di biondi erano un po' lunghi, ma con un taglio di capelli ed una sbarbata probabilmente avrebbe potuto essere piuttosto presentabile. Il suo corpo era in forma decente, non era atletico ma non era sovrappeso o roba del genere. Sì, ragionò, sono a posto. Aveva un bel pezzo di carne da 20 centimetri tra le gambe si ricordò. Poi ritornò nella sua stanza.
La prima cosa che notò avvicinandosi fu il bagaglio sulla porta. Era lo stesso bagaglio che aveva raccolto dopo lo scontro! Quel bel fusto era il suo compagno di stanza! Jason fece un profondo
respiro e si avvicinò alla porta. Il suo nuovo compagno era occupato a sistemare i vestiti e non si accorse immediatamente del ragazzo. Jason si appoggiò allo stipite guardandolo, lo guardò affamato spogliandolo mentalmente. Poi si schiarì la gola.
"... Ciao" disse con la maggior noncuranza possibile: "Io, uh, non ho avuto l’opportunità di presentarmi prima... mi chiamo Jason... penso che siamo compagni di stanza."
L'altro sorrise e gli diede la mano.
"Ciao Jason. Io sono Mark. Piacere di conoscerti."
"Anch’io, posso darti una mano?"
"Ummm, penso di aver quasi finito. Whew! Fa caldo qui... Che ne dici di spogliarci?"
Il respiro si fermò nella gola di Jason, era solo la sua immaginazione o l’asserzione di Mark aveva un doppio significato? Gli sembrò di vedere una specie di scintillio malizioso nei suoi occhi. Mark gli sorrise e cominciò a sbottonarsi la camicia.
Gli occhi di Jason girarono per la stanza nel tentativo di trovare qualche cosa da guardare, qualche cosa per tenere lontano il suo sguardo dal torace sexy di Mark che stava cominciando comparire sempre più mentre il ragazzo si toglieva la camicia. Lui sorrise e fece scivolare la camicia dalle spalle, voltò la schiena e con calma cominciò a piegare la camicia. Jason trasse un sospiro silenzioso di sollievo... ancora un po’ e Mark l’avrebbe fatto sborrare nelle mutande! Era come se stesse tentando di sedurlo stuzzicandolo. Il rumore di un chiusura lampo che scivolava lo rimise allerta. Mark aveva finito di piegare la camicia e ora si stava togliendo i jeans!
"Oops... sarà meglio chiudere." Disse Mark girandosi e dirigendosi verso la porta. Jason diede una bella occhiata all'inguine esposto di Mark mentre il ragazzo si girava verso di lui, indossava del lycra che si incurvava cospicuamente, sembrava un tubo di piombo, intrappolato sotto la stoffa stretta. Jason losentì diventare duro per il desiderio, i suoi capezzoli si indurirono immediatamente e vennero in rilievo sui pettorali. Mark si girò di nuovo verso di lui e lo toccò leggermente sul braccio. Una confusa occhiata attraversò la sua faccia.
"Hai freddo, Jason?"
"Hmmm? Cosa? No; no non ho freddo... perchè me lo chiedi?"
"Beh" Disse Mark mentre la punta di un dito strisciava leggermente sui suoi capezzoli: "I tuoi capezzoli sono completamente duri e hai la pelle d’oca sul braccio..." La punta delle dita lo stavano ancora carezzando leggermente sul torace. I due ragazzi stettero fermi uno vicino all’altro, Mark si avvicinò ulteriormente.
"Non è che... " cominciò Jason, "... io non ho freddo. È solo..."
"Solo cosa?" Le mani di Mark smisero di muoversi improvvisamente, le sue dita ancora sulla pelle di Jason.
"Che... che è bello", disse Jason dopo una pausa. Il sangue gli salì alle guance e lui sorrise consapevole di questo, si girò verso il ragazzo e la sua faccia ora era a pochi centimetri da quella di Mark che sorrise e le sue dita ricominciarono a giocare leggermente sul torace di Jason.
"Huh? Ti piace, Jason? Vuoi che continui o che smetta?" Le dita cominciarono a spingere più insistentemente sulla pelle di Jason. Il suo cuore cominciò a correre.
"Io.. " cominciò.
Il dito di Mark cominciò a massaggiargli il torace e l’altra mano a carezzargli il collo.
"Io... voglio che tu... " continuò Jason mentre inarcava il collo e sospirava.
Le mani di Mark cominciarono a massaggiagli sensualmente il torace, pizzicandogli i capezzoli eretti.
"Ohhhh", si lamentò il ragazzo "Non voglio che ti fermi... "
Jason afferrò il braccio di Mark e lo carezzò leggermente esortandolo a continuare sul torace.
I due ragazzi cominciarono a stringersi l'un l'altro, precipitando indietro sopra il letto di Jason che afferrò i bicipiti dell’altro a sentire il duro muscolo teso del braccio mentre il ragazzo fletteva il potente braccio, stringendogli e carezzandogli il corpo. Mark era sdraiato su Jason, i suoi capelli scuri sparsi sulla sua faccia e la guancia appoggiata contro il torace liscio, senza peli. Il cazzo duro come pietra di Mark si incurvò rigidamente sotto il lycra sporgendo dalla patta aperta dei jeans.
Jason fece scivolare le mani giù ai fianchi del corpo del compagno, stringendo la giovane carne liscia. Quando giunse alle anche, agganciò le dita nei jeans e li fece scivolare giù agevolmente. Mark li calciò via mentre apriva i Levi stretti dell’amico. Slacciò uno alla volta i bottoni finché tutti e 5 furono aperti. La testa di carne tesa di Jason tentava di scappare dalle mutande bianche, tendendo la stoffa. Mark gli baciò lo stomaco mentre contemporaneamente gli alzava il culo dal letto, fece scivolare via i suoi jeans ed i due ragazzi si sdraiarono con Mark sopra.
Jason indossava solamente le mutande e le calze; Mark un paio di shorts da ciclista in lycra che rivelavano ogni protuberanza del suo pacco costretto.
"Sei così caldo, Jason... " sospirò Mark.
"Lo sono? Ti eccito, fusto?"
"Sì... Sai che lo fai... Ci divertiremo molto quest’anno, direi! "
"Sì? Dimmi. Dimmi cosa mi vuoi fare... dimmi cosa vuoi fare con me... avanti Mark, voglio che tu mi parli sporco... "
"Lo vuoi? Ti piace, non è vero? Ti piace quando ti dico che mi piacerebbe succhiare il tuo grosso uccello nella mia gola... "
"Ohhhh... sì... ed io voglio a venire nella tua bocca... "
"... ed ingoiare il tuo sperma caldo... e voglio che anche tu mi faccia un pompino... "
"Oh, sì Mark, lo voglio... facciamocelo l'un l'altro... facciamoci un pompino l’un l’altro.. voglio fare sessantanove con te, spingere la mia verga dura dentro di te... "
"Ah sì, fallo, Jason... lasciami penetrare la tua gola col mio sesso... le mie palle sono piene di un grande carico cremoso che sto risparmiando per te... "
I due ragazzi si strofinarono sensualmente uno contro l'altro, le loro calde lingue li bagnarono di saliva... si scambiarono baci bagnati con la la lingua proseguendo nel sesso libidinoso che avevano cominciato; erano tutti l'uno sull’altro, le loro mani si esploravano l'un l'altro i torsi, le loro lingue leccavano bagnando le parti speciali dei loro corpi; Jason mosse la sua lingua affamata tra le ascelle dell’altro e Mark tuffò la lingua nell’orecchio di Jason...
"Ohhhh sì, Jason... leccami... così, succhiami le ascelle... bevimi il sudore... "
"È cooosiiì bello, Mark, sei veramente eccitante!"
"So che tipiace, stallone, so cosa vuoi. Tu sei affamato di uccello, ragazzo, come me... noi siamo due di quel genere... due universitari affamati di uccello... dimmi che lo vuoi... "
"Lo... lo voglio... lo voglio maledettamente."
"Dimmi che ne hai bisogno... "
"Ne ho bisogno. Devo averlo... Hai ragione, io sono come te, baby; e tu sei come me... universitari affamati di uccello, questo siamo... "
Mark e Jason usavano le lingue, le loro gambe e braccia erano aggrovigliate. Jason sentì la lingua di Mark scivolare nella sua bocca e se la sentì forzare in gola. Lui gli ritornò il favore, le due lingue lottavano mentre i due ragazzi si baciavano con passione. Finalmente, dopo molti minuti di toccarsi con la calda lingua, i due lussuriosi ragazzi interruppero il loro bacio. Affannato, Jason rotolò sopra Mark, mettendosi a gambe divaricate sul corpo caldo e muscoloso del suo amico. Estrasse dalle mutande la sua verga da 20 centimetri dura come pietra e gocciolante pre eiaculazione dalla cappella scampanata.
"Pensi di essere abbastanza uomo da prendere questo, ragazzo? Huh, Mark? Pensi di prenderlo tutto dentro quando te lo sbatterò in gola, hmmm? Hai detto che hai fame di uccello, mangialo, Mark!"
Mark spalancò la bocca e Jason spinse in avanti infilando i 20 centimetri duri nella bocca aperta e nella gola di Mark che li prese facilmente tutti senza soffocare e cominciò a succhiare la verga. Jason era in paradiso e cominciò a muovere le anche avanti ed indietro per fottergli la faccia con
lussurioso abbandono; poi, senza rallentare, ruotò il corpo finché non si trovò davanti all’inguine del ragazzo. La pre eiaculazione era filtrata attraverso il lycra dei pantaloncini da ciclista e la stoffa luccicante sembrava aggrapparsi anche più alla protuberanza di Mark. Jason si abbassò e leccò la protuberanza attraverso la stoffa. Il sapore salato della pre eiaculazione era mescolato al sudore dell’inguine (evidentemente portava quegli shorts invece delle mutande da parecchio tempo e l'odore impetuoso dell'inguine di maschio caldo era paradiso per il ragazzo). Immaginò che anche le sue mutande avessero un profumo abbastanza potente e sperava che Mark ci si stesse eccitando sopra.
Quando pensò che l'uccello di Mark fosse adeguatamente scivoloso grazie alla sua saliva, fece scivolare via l'indumento dal corpo dell’amico, rivelando la verga rigida. Era un uccello veramente bello, circa della stessa lunghezza del suo, ma era pressocché perfettamente diritto e cilindrico. A Jason venne l’acquolina in bocca mentre si abbassava verso il pene durissimo. Fece correre la mano destra attraverso il denso cespuglio dei peli inguinali e circondò la base dell'asta, fece ruotare leggermente le palle pelose tra le dita, valutandone dimensione e peso. Carine, pensò Jason, molto belle.
"Mmmmmm... sarà veramente bello, Mark... io sto per godere di questo pompino... ohhh, sì, succhia quell’uccello, Mark, fammi sborrare nella tua bocca... poi io ti farò sparare il tuo bel carico di sperma cremoso.... sì... "
Le labbra di Jason si chiusero sulla cappella gonfia della verga del ragazzo. Lentamente abbassò la testa fino a che tutta l’asta enorme fu sommersa nella calda caverna bagnata della sua bocca e della sua gola.
Mark sentì un caldo bagliore spargersi nel suo inguine mentre il suo amico lo succhiava. Fu bello, veramente bello... Mark avvolse la sua lingua intorno al cazzo di Jason, leccando ogni centimetro dell'uccello, l’odore delle sue mutande gli stava arrivando e lui inalò profondamente, sentendo un flusso impetuoso di aromi sexy. Sudore dell’ inguine e sperma assalirono i suoi sensi accendendo Mark mentre l’altro ragazzo gli fotteva la gola.
Su e giù, dento e fuori, più e più volte, i due ragazzi continuavano a succhiarsi. Jason sentì una sensazione di formicolio nel culo e presto sentì Mark inserirgli prima uno e poi dita. Gira e rigira Mark torse le dita aprendogli il buco. Jason si conficcò due dita nella bocca mentre succhiava l’amico e le rivestì di saliva. Quando furono ben bagnate le fece scivolare nel culo stretto in attesadi Mark. Insieme i due ragazzi si succhiarono l'un l'altro e si fecero ditalini l'un l'altro così ad ogni spinta delle anche andavano più profondamente nella bocca dell’altro e spingevano le loro dita più profondamente nei loro buchi d’amore. Si toccarono l'un l'altro la prostata mentre si succhiavano, portandosi l'un l'altro a livelli sempre più alti di piacere mentre si lamentavano in estasi.
Passarono dieci minuti . Quindici. Venti. Dopo mezz’ora di appassionato sessantanove con caldo ditalino, l’orgasmo era a portata di mano per Mark e Jason. Fradici di sudore e pazzi di desiderio i due ragazzi cominciarono i loro orgasmi quasi simultaneamente. Era un incredibile, appassionato, violento e reciproco orgasmo! Pomparono fuori torrenti di sperma bollente nella bocca dell'altro che stava succhiando impazientemente. Caldo e gustoso, assaporarono i loro succhi, lasciando che le loro bocche prima si riempissero di umore appiccicoso e dolce, per poi ingoiarlo. Le loro gole bevvero il liquido prezioso, le loro bocche e lingue si rivestirono di uno spesso strato di sperma limaccioso. L'inondazione di sperma alla fine finì dopo che ambedue i ragazzi ebbero esaurita la loro scorta.
Rotolando via da Mark, Jason si voltò e si sdraiò al suo fianco.
Mark si girò verso di lui sorridendo. I ragazzi si mossero rapidamente ed automaticamente in un abbraccio, istintivamente si baciarono, a bocca aperta e profondamente. Ad occhi chiusi potevano assaggiare il loro sperma sulle labbra e lingua dell’altro.
"Allora... " Mark finalmente disse quando interruppero il loro bacio.
"Allora, cosa....? " Chiese Jason arruffandogli i capelli.
"Allora... useremo entrambi i letti, o no?"
I due ragazzi risero e stettero accoccolati più vicino. Nessuno parlò ma ambedue sapevano che non avrebbero avuto bisogno dell’altro letto. Jason lasciò che le sue mani vagassero sul torace del suo compagno guardandolo alzarsi e scendere.
"Mark...?"
"Uh huh?"
"Stavo pensando... che coincidenza che siamo finiti insieme... voglio dire, avremmo potuto finire con quei biondi, sai quelli con il poster della ragazza di bikini sul muro." Mark ghignò.
"C’è una ragione, che... " Mark rise, "Sai l'impiegato dietro alla scrivania?"
"Steven? Grazioso... "
"Sì, bene, Steve è mio cugino. Gli ho detto di mettermi con qualcuno ‘compatibile’ se comprendi il significato... "
Jason lo guardò, era stato messo apposta con Mark! Un largo sorriso comparve sulla sua faccia e si alzò su di un gomito.
"Bene... " cominciò, "penso di dovere un favore a Steven. Penso che dovrei essegli veramente... grato, non è vero?"
Mark sorrise e lo baciò dolcemente. "Penso che Steve godrà del tuo ‘apprezzamento’ lui è come me!"
Jason tornò a sdraiarsi sul letto, la testa appoggiata leggermente al braccio di Mark. La vita di università stava decisamente per mettersi sulla buona strada!
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