La paziente
di
Nicoletta
genere
sadomaso
Capitolo quarto. Ero ricoverata ormai da una settimana. Ero quasi tutto il giorno nuda, non avevo il tempo di alzarmi le mutande che subito mi venivano riabbassate se non addirittura tolte, i dottori erano tutto il giorno con le mani dentro la mia vagina o dentro il mio retto dovevo fare colazione col biberon e avevo quel maledetto termometro infilato nel mio culo per 5 volte al giorno. Capirete che non avevo molto da stare allegra. Il lunedì mattina, mi avevano appena misurata l'ennesima temperatura, entro' l'infermiere con le prime punture. Rabbrividìi a vedere quei grossissimi e lunghissimi aghi. Aaaaah, il primo entro' nella mia natica destra, facendomi un male terribile, altro che aghi indolore. Aaahh, il secondo violò ancora la natica destra, il terzo e il quarto quella sinistra. Da quel momento, quattro iniezioni al giorno. A fine settimana avevo il culo con 28 buchi. La notte tra il mercoledì e il giovedì fu una notte di vere e proprie vessazioni. Ore mezzanotte e 15. Mi ero appena addormentata, quando mi sentii scoprire, abbassare le mutande e infilare il termometro in culo. A quest'ora, chiesi. Ordine del primario. Ore mezzanotte e 45, ispezione vaginale, ore 1 e mezza, nuova ispezione vaginale, ore 2 e 05, termometro in culo, ore 2 e 40 misurazione della pressione, ore 3 iniezione, ore 3 e 25 ispezione vaginale e rettale, 4 e 45 termometro in culo, ore 5 bagno a secco. Alle 6 con l'inizio della nuova giornata nuovo bagno a secco. Ma me l'avete fatto mezz'ora fa, mi lamentai. Signora, mi fu risposto, non sì lamenterà perché curiamo la sua igiene? Il lunedì successivo mi fu messa la prima flebo. L'infermiere ebbe difficoltà a trovare la vena. Aaaaah aaaaah aaaaah basta, mi sta squassando il braccio, aaaaah, aaaaah, basta, chiami qualcun altro, aaaaaaaaaaaahhhhh. Alla fine l'ago fu in vena. Fu una somministrazione terribile, il liquido scendeva con una lentezza esasperante, si esaurì alle 11 di sera dopo 14 lunghissime ore.
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