La paziente.

di
genere
sadomaso

Capitolo secondo. La struttura che raggiunsi quella domenica pomeriggio dall'esterno sembrava un vero ospedale ma dall'interno lo sembrava ancora di più. Camere con diversi letti, sale d'aspetto, lunghi corridoi. Perfino gli arredi sembravano ospedalieri. Parecchi individui in camice bianco, tutti uomini. Fui ricevuta in quella che veniva considerata la sala medici. Buongiorno, signora Nicoletta, si accomodi. Sono il professor Tomas G. primario, le presento il dottor Jon B. e dottor Miki H. Jonas, Peter e Ludwig sono i nostri infermieri. Ma prego mi parli dei suoi disturbi. Bèh, ecco io... non sapevo cosa dire... ho dei disturbi che...
Non si preoccupi, signora, la sindrome di gugold è una brutta malattia ma perfettamente curabile. La sindrome di che? Signora, non mi dica che non sa il nome della sua malattia. Ah sì certo la sindrome di gugold. Non credo esista veramente una malattia con questo nome ma dovetti stare al gioco. Benissimo, signora, adesso si spogli, facciamo la visita preliminare e domani cominciamo la terapia e nel giro di un anno sarà come nuova. Cosa mi devo togliere, professore. Tutto signora, compreso gioielli, elastici e ferretti che ha nei capelli. Posso tenere le mutande. Signora deve togliere soprattutto le mutande. Non ha motivo di vergognarsi, noi siamo medici la guardiamo solo da un punto di vista professionale. Imbarazzatissima cominciai a spogliarmi sotto i maliziosi sguardi di tutti quegli uomini divertiti del mio imbarazzo. Bene si distenda sulla lettiga. Mi attorniarono. Ero proprio in balia loro. Cominciarono ad esaminare i capelli, passarono agli occhi, al naso, al cavo orale, alle tonsille al seno. Il seno me lo palparono per diversi minuti, mi infilarono le mani nella figa creandomi grande disagio e più lo dimostravo più loro ce le lasciavano. Stessa sorte ebbe il buco del culo che vide infilate a più riprese le dita di tutti. Un ultima cosa signora. Ha altre malattie? No soltanto un dente cariato e l'appendicite che ogni tanto si infiamma. Benissimo ragazzi, pulitele l'intestino, fatele fare una una doccia e mettetela a letto. Fui misa su una barella e portata in un'altra stanza. Che significa pulitele l'intestino? Dobbiamo farle un clistere signora. Dopo un clistere molto doloroso fui messa sotto una doccia. Aaaaah è gelata, è gelata. Mi dispiace signora, in base alla sua patologia non possiamo usare l'acqua calda e poi l'acqua fredda rassoda la pelle. Rimasi sotto l'acqua gelata per un lungo quarto d'ora. Poi mi asciugarono, soffermandosi particolarmente sui seni e sulla vulva, mi fecero indossare finalmente un paio di mutande e una camicia da notte e mi misero a letto. Buonanotte signora, a domani. Quando fu spenta la luce erano le 22 e 43 lo vidi da una sveglia posta sul comodino. Ero stressantissima e coi nervi a fior di pelle. Scoppiai in un pianto dirotto per parecchi minuti, poi mi addormentai.



scritto il
2024-04-10
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