Viaggio in treno - 5

di
genere
dominazione

GIO: Ti bacio ancora, poi ti giro e ti appoggio il cazzo sul culo, ti prendo con una mano il viso e ti forzo a guardare il tuo riflesso in un vetro, il mio sguardo ti guarda negli occhi riflesso accanto al tuo nel vetro mentre che con una mano riprendo a toccarti.
"Guarda quanto siamo perfetti insieme, guardati mentre ti insegno come è naturale che tu sia presa" riprendo a baciarti e morsetti il collo, mentre con la mano infilata nei tuoi leggings stimolo il clitoride usando i tuoi umori come lubrificante.


IO:
Muovo leggermente il mio culetto per sentire meglio il tuo cazzo, per stimolarlo, anche se non serve. E' durissimo e preme su di me... solo quei pochi strati di vestiti mi proteggono.
Sembriamo un padre e una figlia... "mmmm" mi scappa mentre ti sento toccarmi il mio clito e, cazzo capisci quanto mi sta piacendo da quanto bagnata sono.
"Con tutti questi morsetti, spero non mi resterà l'ematoma, altrimenti mi chiederanno dove sono andata aahahah"
A risvegliarmi è trenitalia: "Il treno è in arrivo a ..." in quel momento sapevo che dovevo prendere una decisione... se continuare o meno questo viaggio di lussuria e perdizione... non è facile ragionare lucidamente, le tue dita sono una grande distrazione. Guardo la tua immagine riflessa e non so cosa dire.


GIO: Affondo le dita nella tua fica e poi torno al clitoride, alterno mentre con l'altra mano prendo un tuo seno e lo stringo da sopra la felpa.
"Vuoi essere la mia bambina?" ti dico mentre cerco di suonare la tua fica sfruttando gli umori e le mie dita per produrre un suono di sciacquettio" vedi la tua fica già è mia, senti come fa le fusa? Adesso tocca a te. Accetti di seguirmi e di seguire le mie istruzioni per arrivare lì dove nessun'altra donna è arrivata prima?" Ancora una volta ti guardo nel riflesso del vetro.


IO: “Potrei accettare di fare un'altra fermata insieme e poi vediamo ahahahahah”


GIO: “E no piccola, questo è la tua occasione per oggi. La prossima occasione non so quanto ti ricapiterà.
Inoltre girare con i leggins senza mutandine può essere molto pericoloso per una ragazzina piccolina come te.
Non vorrai rischiare di essere presa da qualche malintenzionato. Non tutti i maschi mettono il piacere della vittima al primo posto come faccio io.
Penso proprio che dovresti consegnarti alla mia protezione.”
Dicendo questo mi allontano dal tuo corpo ti rigiro in modo da riaverti di fronte e ti consegno il tuo ritratto.
"Guarda quanto sei impaurita, sola chiusa nel tuo guscio triste, che pena che fai".
"Guardati adesso" ti dico mentre ti stringo il culo e ti lecco tra il collo e sotto l'orecchio mentre ancora una volta indico il vetro.
"Così sei potente, sicura e bellissima. Abbandonata al piacere, pronta a ricevere ordini solo per il piacere di godere e per perdere la colpa celata nel desiderio."
"Vieni con me e ti insegnerò come smantellare le catene dell'oppressione che la società ha posto al di sopra del piacere. E voi donne ne pagate il prezzo più alto. Stasera sono qui per salvarti, ma il primo passo lo devi fare tu!"
"Chiamami maestro e segui l'esempio del tuo corpo, come ha già fatto lui che mi ha riconosciuto come esemplare alfa, sottomettiti alla mia volontà e inizia il percorso di liberazione"
Ti bacio con amore e passione cercando di assecondare i tuoi desideri cercando di sentire quello che ti vuoi ricevere.


IO: “Più pericoloso di stare con te? Ahahahahah”
Ricambio il bacio con passione. Sono curiosa di provare questa nuova avventura. "Va bene maestro, sono tua!" e con un po' di paura mi consegno tra le tue braccia
Prendo le mie mutandine e con un sorrisetto te le metto dentro ai jean


GIO: Un flash mi scuote la testa nel momento stesso in cui ti sento pronunciare quelle parole.
Rivedo la scena di prima io che penetrò da dietro una ragazza mentre con le mani le tengo i fianchi per assicurarmi una presa e poter meglio stantuffare la fica.
La ragazza questa volta ha il tuo volto, mentre scandisce il numero di volte che il mio cazzo ha toccato la parete del suo utero.
Tutto ciò è durato un istante ti prendo la mano te la bacio e poi ti metto tra le labbra le mie dite piene dei tuoi umori.
"Così sia, bambina."
E inizio a penetrare le tue labbra con le mie dita come fossero il mio cazzo.
"Tra pochi minuti dobbiamo scendere, ricomponiamoci. Avrai la tua ricompensa appena arriveremo alla nostra prossima tappa"


IO: Quel succhiare le sue dita mi eccita, immagino il suo cazzo vigoroso in bocca, ma con la voglia di prenderlo altrove... Mi immagino messa a 90 e lui energicamente mi scopa e mi fa godere...
Mi sistemo i vestiti e i capelli, sembrava non fosse successo nulla, ma...
"Non vedo l'ora, sarà interessante vedere cosa succederà"


GIO: "Mi hai dato una bella idea prima, per tutti coloro che incontreremo da qui in avanti saremo padre e figlia, come ti chiami? Io sono Giovanni"


IO: “Che padre porco che ho ahahaah
Io sono Sofia Roberta”


GIO: "Bhe se è vero che la mela non cade tanto lontano dall' albero da cui è nata, anche tu dovrai diventare una porca degna di tuo padre. Sofi cara bambina mia" ti dico mentre prendendoti la mano ti accompagno verso le porte del vagone.


IO: Cedo. "Cazzo sììì - ti sossurro nell'orecchio - ho voglia di essere scopata!"
So che quella dichiarazione è stata la mia condanna a morte ahahaha

Continua...
scritto il
2024-05-19
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