La lotta da ubriachi

di
genere
incesti

brn.pisa@gmail.com

Forse non andava ordinata quell'altra bottiglia di vino, ora io e Lela siamo abbastanza ubriachi. Dobbiamo guidare fino a casa, ma forse è meglio chiamare un'Uber.
Arriva subito, andiamo e continuiamo a farci un paio di risate. L'autista ride con noi, ci fa i complimenti, siamo una bella coppia, ridiamo ancor di più.
'questa bellissima ragazza non può essere la mia ragazza, è mia figlia!'
ride anche lui in completo imbarazzo. Forse si chiede perchè allora padre e figlia siano usciti mezzi ubriachi da un ristorante, ben vestiti con lei ampiamente scollata, va bhe, non importa.
Arrivati a casa salutiamo e andiamo dentro l'ascensore
'hai visto papi? il tizio mi ha guardato per tutto il tragitto!'
'ma che dici, vero?'
'si, dopo che gli hai detto che non stavamo assieme mi ha guardato sempre le tette'
'non fai nulla per nasconderle amore però'
ridiamo
'la prossima volta ti do un bacino e diciamo che stiamo assieme'
'la prossima volta che uno guarda le tette del mio amore gli spacco il muso'
lei mi guarda e mi da un bacio
sono contento
ora a fatica gli ultimi metri e finalmente saremo dentro
A malapena riesco a far entrare le chiavi nella porta
'mamma mia papi. che brutta mira, è facile infilare le cose dentro i buchi'
scoppia a ridermi in faccia
appena dentro subito mi tolgo le scarpe mentre Lela si mette supina davanti a me. La vedo abbassarsi, finalmente si è tolta i tacchi.
Io mi tolgo la giacca, la camicia e sbottono i pantaloni, mentre Lela va in camera sua.
ci vuole un limoncello, dico fra me e me.
Dopo essermelo versato sento Lela ridere e chiamarmi
sbuffando poso il limoncello e vado da lei ma percorsa la cucina me la trovo davanti, che si gira e mi indica la zip del vestito
gliela apro e puf, in un secondo le cade tutto
mi ritrovo davanti ad una strana scena. Lela adesso è totalmente senza abiti, le rimangono solo delle mutandine verde mare in pizzo, le mani coprono le enormi tette. Sono senza parole, lei si gira per ringraziarmi ma appena visto il limoncello mi domanda se era per noi
un po intontito rispondo di si.
forse pensa che lo stavo versando per entrambi, ma non sò.
Si avvicina, con una mano prende il bicchiere, con l'altra sposta a coprire tutto il seno. per un secondo vedo un suo seno, ma lei si copre male, un pò di capezzoli si intravedono.
'ma tu hai bevuto papi? alzando il bicchiere di limoncello
'no amore, li stavo versando' dissi mentendo
'ah bhe'
ne versò un altro per se, poi uno ancora e me lo portò.
io sedutomi sul divano me la ritrovai davanti, nuda, stupenda, con queste sue tette quasi in faccia. presi il bicchiere e bevvi, lei andò via.
quanti pensieri sbagliati feci in quel momento. Notai una erenzione crescente in me, Lela tornò con indosso una canottierina che le stava stretta, dalla quale si intravedevano le punte dei capezzoli
la fissai
'che cè papi?'
ero senza parole, può un padre fare pensieri così sbagliati su sua figlia? può una bella cena nata per festeggiare un'esame universitario passato a pieni voti e tanto alcool fare questo effetto?
'oh no, il mio papi è ubriaco' disse ridendo
'non sono ubriaco' dissi biascicando
anzi, posso reggere ancora, mi alzai a riprendere la bottiglia e andai a versarmi un'altro shot
'papi, sei ubriachissimo, finiscila' mi disse ridendo ed abbracciandomi
'perchè mi abbracci amore?'
perchè ti voglio bene e perchè così sei lontano dall'alcool'
effettivamente non so come mi aveva riportato sul divano
'non sono ubriaco, tu lo sei signorina, tu che vai in giro nuda davanti a tuo padre'
'il tizio dell'uber di prima ne sarebbe stato felice'
scoppiammo in una risata
'no, il tuo papà fidanzato lo avrebbe spaccato'
'mi so difendere da sola papi'
'ma cosa, ma che dici'
ed iniziai a punzecchiarla con il dito sui fianchi, come facevo quando era piccola
'dai papi' diceva cercando di bloccare le mie mani
'non mi fermi'
'e invece si'
in poco tempo ci trovammo con lei sopra di me, che mi bloccava le mani
'ok, ok, hai vinto amore'
'che ho vinto?'
'che cosa vuoi?'
'altro limoncello' disse staccandosi
'no amore, siamo ubriachi' dissi afferrandola e stringendola a me
'papa ci affoghi così tra le mie tette'
'il guidatore dell'uber sarebbe felice di morire così'
ridemmo
ci guardammo
un secondo durò una vita
mi mossi un attimo e solo allora mi resi conto che il mio cazzo duro spingeva sulla sua fica
'papà siamo ubriachi'
le misi una mano sul culo
'papà sono ubriaca'
le alzai la maglietta facendo uscire le tette
'papa sei ubriaco'
la baciai
mi baciò
ci baciammo
mi abbassai i pantaloni, lei discostò le mutandine
entrai dentro la fica bollente di mia figlia
sorrise e mi disse prima di baciarmi
'è stato più facile di inserire la chiave'
scritto il
2024-06-06
5 . 4 K
visite
2 0
voti
valutazione
5.1
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.