La mia storia con Giorgio

di
genere
sentimentali

Mi chiamo Laura ed ho 22 anni e da domani cambia il mio modo di vivere in quanto vado a convivere con il mio fidanzato Giorgio più grande di un anno rispetto a me del quale sono innamoratissima.
Vivo in un paese dell’appennino emiliano nell’azienda agricola gestita dalla mia famiglia all’interno della quale è stato realizzato un agriturismo con sala ristorante. Mentre durante la settimana il ristorante è aperto alle persone che alla sera desiderano gustare la cucina locale, al sabato e domenica l’attività è prevalentemente rivolta ad eventi e a matrimoni. La gestione è prevalentemente in capo alla famiglia con l’apporto lavorativo di alcuni collaboratori. Io, diplomata all’istituto alberghiero con la specializzazione cuoca, opero intensamente in cucina con mia mamma ed altre due donne veramente brave nel realizzare piatti prelibati. Abbiamo ricercato e studiato tutti i piatti della tradizione locale al fine di soddisfare i nostri clienti. E’ un lavoro molto pesante ed impegnativo gratificato dal risultato economico e dalla soddisfazione di chi ci viene a trovare.
Vi voglio di seguito raccontare la mia storia con Giorgio.
Avevo 18 anni e frequentavo l’ultimo anno dell’istituto alberghiero quando un pomeriggio passeggiando per il paese con le mie due amiche più intime noto un ragazzo che mi osserva con uno sguardo fisso su di me. Non riuscivo a capire questo suo atteggiamento e soprattutto cosa stesse cercando in me.
Avvicinatosi mi dice: “Ciao. Tu sei Laura?...”. Gli rispondo “Sì, sono io… e tu chi sei?”… “No… non dirmi… tu sei Giorgio…. Quanto tempo è passato da quando ci siamo visti l’ultima volta…come sei cresciuto e cambiato…”. Avrei voluto dirgli “ma quanto “figo” sei diventato… ma non mi sembrava il caso”.
Ho conosciuto Giorgio che eravamo bambini. Abitava a Milano con la sua famiglia ma veniva a passare le vacanze estive dai nonni che abitavano in paese. Suo nonno, una bravissima persona, passava i pomeriggi d’estate ad aiutare nella nostra azienda agricola e a chiacchierare con mio nonno con il quale alla fine si fermava a bere un bicchiere di vino ed a giocare a carte. Si portava sempre dietro il nipotino con il quale io giocavo nell’aia di fronte a casa e sui prati attorno. Ricordo ha sempre avuto una passione per gli animali: ogni volta che veniva voleva fare un giro nella stalla per salutare le mucche e nell’ovile per accarezzare le capre. Assieme ne abbiamo combinate tante. Ricordo ancora la volta che nel fienile abbiamo giocato al dottore. Io ero curiosa di vedere il suo pisello con il quale faceva pipi e lui la mia passerina. Allora eravamo molto ingenui anche se alla fine, con mia immensa sorpresa, mi ha dato un bacio su entrambe le guance.
“Come mai qui dopo tanto tempo?” Gli ho chiesto.
“Mi sono trasferito da una settimana a vivere in paese in quella che era la casa dei nonni. Speravo proprio d’incontrarti cosa che adesso è avvenuta”.
Ho visto lo sguardo delle mie amiche che si mangiavano con gli occhi Giorgio: per la prima volta ho avuto un sentimento di gelosia improvvisa come di qualcuno che ti voglia portare via qualcosa dalle tue mani.
“Posso offrirvi un qualcosa” ci ha detto Giorgio indicando il bar della piazza. “Volentieri gli ho risposto così mi racconti della tua scelta”
In quel momento ho sentito dentro di me una sensazione strana. Quella che si dice “farfalle nello stomaco”. Giorgio mi stava piacendo molto. E’ stato come un colpo di fulmine: in pochi minuti mi sono sentita innamorata di lui. Era una cosa che non mi era mai successa prima con nessun altro ragazzo. Adesso ero io a non riuscire a togliere il mio sguardo su di lui. Mi sentivo tutta completamente presa.
Seduti al tavolino esterno del bar, mentre sorseggiavamo una bibita gentilmente offerta da lui, Giorgio ha cominciato il suo racconto. “Sai come da bambino adorassi questo paese e questa zona. Aspettavo con ansia la fine della scuola per poter passare l’estate dai nonni e venire a giocare con te nella fattoria. Ricordi la mia passione per gli animali. Quasi tutti i giorni ti chiedevo di incontrarli ed andarli a salutare. Con il passare degli anni il vivere in una città grande come Milano, ancorché ricca di divertimenti ed attrattive, mi è diventato asfissiante. Costruzioni e cemento ovunque, smog, traffico, caos, ecc.. Mi sono reso conto che quella non è una dimensione di vita che fa per me. Preferisco un modello di vita semplice come quella che si può vivere in un paese come questo, dove c’è ancora spazio per il verde e la natura, non si corre sempre e ci si può fermare a parlare con le persone. Gi ho detto: “E’ vero. Ma non tutto è cosi fantastico. Sapessi quanto pettegolezzo c’è in un ambiente come questo”.

L’anno scorso mi sono diplomato perito elettrotecnico… mentre stavo cercando un lavoro in questo periodo ho maturato l’idea di trasferirmi qui a risiedere nell’appartamento che i nonni, i quai venendo a mancare, l’hanno lasciato a mamma, loro unica figlia”.
Seduti al tavolino del bar il tempo inesauribilmente passava. Fattosi tardi ci siamo lasciati con l’impegno di ritrovarci scambiandoci i numeri di telefono.
Tornando verso casa le due mie amiche mi hanno detto. “Accidenti quanto è carino Giorgio: è uno strafigo. E a te cosa è successo. Il tuo volto e il tuo modo di agire è cambiato da quando lo hai visto. Non mi dire che ti sei innamorata di lui….. Non ci possiamo credere… Laura innamorata…. Guarda che occhi languidi che hai” e si sono messe a ridere. Come le odiavo in quel momento.
Quella notte non ho dormito. Davanti a me avevo la sua immagine. Lo vedevo in ogni momento. Quanto avrei voluto averlo accanto a me. Sentirlo vicino, sentire la sua mano che mi accarezzava, le sue labbra che mi baciavano, il suo corpo stretto al mio. Le mie mani hanno percorso il mio corpo finendo nelle mie mutandine. Ho cominciato ad accarezzarmi la micina provocandomi un enorme eccitazione pensando a lui.
Il giorno successivo mi ha chiamata chiedendomi se mi andava di uscire sola con lui. La mia risposta non poteva che essere positiva, anzi forse non aspettavo altro che quella telefonata. Ho indossato un vestitino corto scollato che mettesse in evidenza il mio corpo ed il mio seno. (ho una terza di seno). Non mi andava però di stare in centro al paese dove tutti ti osservano e ti giudicano. Gli ho proposto di andare a passeggiare nella pineta che dista poco lontano dal paese in modo da poter stare maggiormente soli e tranquilli.
Vedendomi arrivare Giorgio mi ha guardato tutta rimanendo estasiato. “Eri già carina da piccola, ora crescendo sei diventata ancora più bella. Complimenti. Oggi poi con questo vestitino che mette in risalto il tuo corpo sembri proprio una star”. Non mi era mai capitato, ma di fronte a quei compimenti mi sono sentita arrossire.
Ci siamo avviati per i sentieri della pineta. Dopo poco ho avvertito la mano di Giorgio prendere la mia. Il mio cuore batteva all’impazzata. “Sai mi è capitato parecchie volte di pensare a te in questi anni. Di come ci divertivano giocando assieme: Allora chiedevo tutti i giorni a mio nonno di portami con sé alla fattoria per poterti incontrare… Nella mia mente in questo periodo mi dicevo: smettila di pensare a lei… chissà come è cambiata… di te non gliene frega più niente… ormai è diventata grande… non vorrà più saperne di te… sarà già fidanzata… Ieri vedendoti mi è sembrato che un sogno si stesse avverando. Ti ho vista più bella del solito. Il tuo viso mi ha colpito subito e il mio cuore ha cominciato a battere forte… Mi sono accorto in un istante di essere ancora innamorato di te come lo ero da bambino. Credimi: non mi è mai successo con nessuna altra ragazza. Scusa se ti dico queste cose… forse ti danno fastidio… ma mi piace essere schietto e sincero con le persone., soprattutto con te. Se ti dicessi altro mi sentirei falso e meschino”
Gli ho risposto: “Sai la stessa cosa è successa a me. Sei stato con un fulmine a ciel sereno. Non mi era più capitato di pensare a te. Quando mi sono resa conto fossi tu mi ha preso una sensazione per tutto il corpo. Anch’io da bambina ero innamorata di te e felice d’incontrati ogni giorno. Ho sentito immediatamente di essermi innamorata di te.”
Ci siamo fermati, guardati profondamenti negli occhi, ho sentito le sue mani sui miei fianchi che mi avvicinava a lui e le sue labbra che cercavano le mie in un dolce e tenero bacio. Che bello baciare ed essere baciata soprattutto dalla persona per cui provi una forte attrazione.
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Da quel giorno sono passati quattro anni nei quali io mi sono diplomata e, come prima dicevo, ho cominciato a lavorare presso il ristorante di famiglia, mentre lui ha trovato impiego come tecnico in un’azienda non molto lontana dal paese. Il nostro stare assieme è sempre stato un crescendo sino alla decisione odierna di andare a vivere con lui in quella che era la casa dei suoi nonni.
In questi quattro anni non sempre tutto è stato rose e fiori. Anche noi, come penso tutte le coppie, abbiamo avuto le nostre discussioni ed i nostri litigi anche per un nonnulla. Spesso stanca del lavoro non mi rendo conto di trattarlo male pensando egoisticamente a me, così come molte volte lui, mentre io sono al lavoro alla domenica, lui se ne va tranquillamente allo stadio a divertirsi e a vedere la partita.
Con lui ho avuto la mia prima esperienza sessuale alla quale ne sono seguite altre. Dopo un po’ più di un mese che eravamo assieme un pomeriggio che eravamo a casa sua abbiamo cominciato ad accarezzarci ed a baciarci. Le nostre carezze e i nostri baci quel giorno erano molto più carichi di emozione e d passione. Sentivo le sue mani percorrere tutto il mio corpo mentre le mie percorrevano il suo. Gli ho tolto la maglietta e ho cominciato ad accarezzare il suo petto ed a baciarlo stuzzicando con le mie labbra i suoi capezzoli. Stessa cosa ha fatto lui nei miei confronti. Ha liberato il mio seno. “E’ fantastico mi ha detto”. Ha cominciato ad accarezzarlo e baciarlo, Sentivo i miei capezzoli tra le sue labbra con la sua lingua che li accarezzava e i suoi denti che li mordicchiava dolcemente. L’eccitazione di entrambi era alle stelle. La mia micina, già completa bagnata, di più di quanto avveniva normalmente quando mi toccavo da sola, cominciava a pulsare. Mettendo la mia mano sul suo membro gli ho detto: “Me lo fai vedere come quella volta nel fienile”. “Te lo ricordi ancora anche tu?” mi ha risposto. “Certo come si fa a dimenticare una cosa del genere”. Liberato dai boxer mi è apparso duro e svettante come non mai. “Adesso è ancora più bello di allora… più grande e più duro… mette in evidenza tutta la sua punta che allora a fatica appariva” gli ho detto. “Perché non lo accarezzi bene, lo lecchi e non lo prendi in bocca?” mi ha risposto. Non mi sono fatta pregare. Ho cominciato a massaggiarglielo, leccare l’asta rigida e venosa e prendere in bocca la sua cappella succhiandola tutta. La sua mano sulla mia testa, mentre accarezzava i miei capelli, guidava tutti i miei movimenti. A un certo punto mi ha detto: “Anch’io adesso sono curioso di vedere la tua micina quanto è cambiata”. Mi ha sfilato le mutandine. Gli si è presentata la mia intimità tutta lucida dei miei umori. “Come è bella mi ha detto… con tutti questi peletti che le fanno da contorno. Allora non era così attraente e soprattutto era tutta liscia”. Questa volta lui è venuto tra le mie gambe. Ha cominciato a stuzzicare con le sue labbra e la sua lingua il mio clitoride completamente visibile e gonfio per poi scendere tra le mie labbra ancora chiuse assaporando tutto il mio nettare. Man mano procedeva il mio respiro si faceva sempre più intenso e ansimante ed il senso di piacere cresceva in me fino a raggiungere il suo apice in un fantastico orgasmo.
Guardandomi negli occhi mi ha detto: “Ti voglio tutta”. Il messaggio era chiaro. Desiderava penetrarmi e prendere la mia verginità. Lo stesso desiderio in quel momento lo avevo anch’io. Gli ho solo detto: “Fai piano però perché sono ancora vergine”. E’ scivolato con il suo corpo sopra di me. Ha ripreso a baciarmi con vera passione. Sentivo la sua lingua giocare con la mia le nostre salive fondersi. Ha cominciato a strusciare il suo membro sulla mia fichetta provocandomi una prima sensazione di piacere. Successivamente ha cominciato a spingere dentro di me. Sentivo un senso di disagio man mano procedeva con le mie pareti vaginali che si aprivano per accoglierlo sin tanto che non ho avvertito chiaramente la mia membrana lacerarsi sotto alla spinta di quel cazzone che mi penetrava. In quel momento non ero più vergine. Mi ha fatta diventare una donna. Mi sono sentita tutta sua. Una volta dentro ha cominciato a stantuffarmi. Sentivo tutte le pulsazioni del suo membro dentro di me. Il mio piacere era alle stelle. Dalla mia bocca uscivano lamenti e mugugni mentre mi stava portando ad avere un nuovo orgasmo, cosa che è avvenuta dopo non poco. Dopo che ho raggiunto l’orgasmo ha tolto il suo pene dalla mia vagina, continuando a massaggiarlo, mi è venuto copioso sul ventre e sul seno.
Dopo quella prima volta abbiamo avuto tante altre occasione per stare intimamente assieme.
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Oggi, come dicevo all’inizio, mi sono trasferita con i miei bagagli a vivere con lui nella casa che prima era dei nonni e nella quale abbiamo fatto per la prima volta l’amore. Abbandonati ancora intatti all’ingresso, ci siamo spogliati e come una coppia alla loro prima di nozze ci siamo ritrovati in quello che sarà il nostro nido d’amore. Abbracciati completamente nudi ci stiamo abbandonando l’uno nelle braccia dell’altro. Sentire il calore della sua pelle nuda contro la mia è fantastico, così come è stupendo accarezzarla. Con le mie unghie accarezzo la sua schiena mentre le nostre labbra si abbandonano in lunghi baci passionali. Mi sembra di vivere un sogno. Sto iniziando a vivere la mia vita con lui condividendola in tutto. Sono eccitatissima e piena di voglia, così come avverto in lui. Steso supino mi sono messa a cavalcioni sopra di lui continuandolo ad accarezzare. A sua volta lui gioca con il mio seno. Stuzzica i miei capezzoli aumentando ancor di più la mia voglia. Inarco il mio bacino ed indirizzo il suo pene verso la mia vulva. Lo sento entrare completamente. L’accolgo totalmente con vero piacere. La sua punta sfiora il mio utero. Comincio a cavalcarlo mentre la sua bocca succhia i miei capezzoli e le sue mani sul mio sedere accompagnano e aiutano i miei movimenti. E’ una danza che dura parecchi minuti fino a quando presa da un piacere estremo giungo ad uno stupendo orgasmo. Dopo poco sento tutto il suo sperma caldo e denso riempirmi.
Esausta mi stendo accanto a lui che mi tiene ancora stretta tra le sue braccia baciandomi ovunque. Spero tanto mi abbia ingravidata, anche se ancora giovane. Entrambi amiamo molto i bambini e non ci spiacerebbe averne uno. Né abbiamo già parlato tra di noi. Una creatura che ci faccia sentire ancora più uniti e ci accompagni nel nostro percorso d’amore.
scritto il
2025-01-30
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