Domenica pomeriggio -- 3

di
genere
etero

Presi dall’eccitazione per i ricordi portati alla memoria prendo per mano mia moglie e ci avviamo verso la nostra camera. Quel pomeriggio potevamo tranquillamente dedicarcelo a noi. Le nostre figlie erano fuori casa: la più grande certamente con il ragazzo e la più piccola con amici. E’ da tempo che non ci dedichiamo più un pomeriggio totalmente a noi.

Una volta in camera abbraccio stretta a me Marina…. Gusto tutto il calore del suo corpo ed il profumo della sua pelle… Comincio a baciarla prima sul collo poi le nostre labbra si incollano e le nostre lingue cominciano una danza stupenda che diventa sempre più passionale. Le mie mani scorrono lungo il corpo di Marina fermandomi sul suo sedere ancora bello e sodo.

Marina mi sussurra: “vedo che hai proprio voglia””

Io gli rispondo: “Tantissima”

Marina aggiunge: “Anch’io ho tantissima voglia di te… quasi e forse più della prima volta in cui lo abbiamo fatto”

Slaccio la sua camicetta…. la faccio scivolare a terra. Bacio le sue spalle. Le mie mani accarezzando la sua schiena sganciano il fermaglio del reggiseno che cade a terra. Guardo i suoi seni…. Sono ancora stupendi nonostante non sia più giovanissima ed abbia allattato entrambe le ragazze…. Accarezzo quei seni da favola, li bacio, stuzzico i capezzoli con la lingua per poi prenderli tra le mie labbra e succhiarli. Sono stupendi, duri, li sento nella mia bocca e non smetto dii succhiarli come un lattante, mordicchiandoli dolcemente. Vedo dallo sguardo che la cosa piace anche a Marina che sta gustando quanto le sto facendo.

Lei mi aiuta a togliere la maglia che porto. Mi accarezza il petto a sua volta, lo bacia e anche lei prende i miei capezzoli in bocca leccandoli e succhiandoli. Sa che è una cosa che mi fa impazzire.

Mi slaccia i pantaloni che cadono a terra e faccio in modo da togliere. Il mio membro nei boxer è durissimo. Marina muove il suo bacino contro di me per sentirlo strusciare sul suo corpo. Slaccio anche i suoi pantaloni facendoli scivolare in modo che anch’essa possa rimanere in mutandine.

Marina mi prende lei questa volta per mano conducendomi verso il nostro letto. E’ il letto nel quale come coppia abbiamo sempre fatto all’amore e nel quale abbiamo concepito le nostre figlie. Mi fa stendere sulla schiena, poi le sue mani lambiscono gli elastici dei miei boxer facendomeli scivolare. Il mio membro svetta duro e fiero. Marina lo accarezza e lo accoglie nelle sue mani calde dando un primo massaggio. Con la bocca comincia a baciarlo e leccarlo: prima sull’asta, poi sui testicoli ed infine sulla punta già vogliosa, gonfia e violacea.
Prende la punta tra le sue dolci labbra facendo entrare il pene nella sua bocca. E’ abbastanza grosso, non ci sta tutto. Mentre io le tengo la testa e le accarezzo i capelli lei con dovuta maestria fa scivolare la sua lingua sulla punta mentre comincia una stupenda danza avanti e indietro che mi porta subito ad un’eccitazione ed a un piacere incredibile. E’ forse il più bel pompino che in tanti anni mi sta facendo. Continua così fintanto che non sente il mio piacere arrivare al culmine. Inarco la schiena e riempio la sua bocca di flutti caldi e copiosi. Li ingoia tutti, e non contenta, raccoglie con la sua lingua ogni residua goccia in modo che nulla vada sprecato.

E’ ora il mio turno di darle piacere. Faccio scivolare le sue mutandine zuppe dei suoi umori che abbondanti sono usciti dalla sua passerina. Accarezzo e bacio l’interno delle sue cosce calde e vogliose per raggiungere la sua passerina. Il suo profumo come sempre m’inebria. E’ completamente depilata e liscia come quella di una bimba. Passo la mia lingua dal basso in alto sulle sue labbra sino ad arrivare al suo clitoride ormai gonfio e desideroso. La mia lingua gli passa tutt’attorno poi lo stuzzica con tanti piccoli colpetti. Sento i versi di piacere di Marina e il suo respiro ansioso. Mi dice di continuare e non smettere. Sento che dopo poco arriva ad un primo orgasmo nel quale prova un grande piacere. Scendo ancora con la lingua verso le sue labbra…. Le allargo e la mia lingua va cercare l’apertura della sua vagina. Come un cazzetto che a tutti costi vuole entrare spingo la mia lingua avanti e indietro. Marina continua a rilasciare gemiti di piacere sempre più intensi mentre accarezza il mio viso, la mia testa, i miei capelli…. La sento raggiungere un secondo orgasmo più intenso del primo.

Alzo le sue gambe mettendole sulle mie spalle e scendo ancora con la bocca verso il suo sedere. Allargo i suoi glutei e vado a cercare il suo buchetto baciandolo e accarezzandolo con la mia lingua.

Siamo entrambi al settimo cielo. Stiamo entrambi provando un piacere indescrivibile.

Marina mi dice che lo vuole sentire dentro. So che la sua posizione preferita è venire sopra di me. Mi appoggio alla testiera del letto e la invito venire cavalcioni sopra di me. Appoggio il mio membro alla sua fessura in modo che in pochi istanti scivoli dentro tutto di lei. La vagina di Marina è più che mai accogliente e il mio pene si sente tutto avvolto dalle sue caldi pareti. Prima che lei cominci a muoversi in una fantastica altalena l’accarezzo tutta e la bacio. Bacio ancora il suo seno e succhio ancora una volta i suoi capezzoli.

Metto le mie mani sul sedere di Marina per aiutarla nei suoi movimenti mentre lei con maestria comincia fare su e giù sopra il mio membro facendomi sentire quanto la cosa gli provasse piacere. Il dal canto mio assecondavo con spinte ogni suo movimento.

Questa danza non è durata moltissimo in quanto dopo un po’ ho liberato dentro di lei tutta la mia sborra calda.

Ci siamo stessi sul letto assieme abbracciandoci nudi, accarezzandoci e baciandoci ancora. Marina mi ha detto che eravamo due incoscienti. Da un mese non prendeva più la pillola in quanto la sua ginecologa le aveva consigliato di smettere per un periodo. Ci siamo fatti prendere dalla foga dell’eccitazione. Marina mi dice: “non vorrei tu mi avessi ingravidata un’altra volta. Sarebbe il colmo ricominciare da capo con due figlie grandi… e cosa le diremmo di un eventuale nuova gravidanza.” Rispondo: “dimostreremmo loro quanto i loro genitori si vogliono ancora bene accogliendo il nuovo futuro erede ancora con amore…..”
“Bravo…..” mi risponde Marina. “Facile per te ma sono io che per nove mesi devo portare avanti la gravidanza e soffrire per il parto…. Poi ripensare di iniziare da capo mi fa rabbrividire”

Dopo un po’ la nostra voglia di far sesso non si era spenta. Volevo penetrare il sedere di Marina. Marina mi ha detto: “Ti soddisfo per oggi”. Marina non è mai stata amante del rapporto anale che mi ha sempre concesso in momenti speciali. L’ho fatta posizionare a pecora e ho cominciato a strusciare il mio membro ritornato duro sul suo buchetto. Marina mi dice: “Ti prego non farmi male”. “Prendi un respiro profondo mentre lo spingo dentro di te”. Una volta completamente dentro con una mano l’ho presa per le tette mentre con l’altra stuzzicavo la sua passerina bagnata infilando due dita. Mi sono mosso in modo da un lato di provare piacere e dall’altra provocare piacere a lei. Ho cominciato a sentirla godere e a dirmi: “continua ti prego”, “sfondami tutta…”, “Fammi venire…” fin tanto che non ho un ulteriore volta riempito il suo ano con la mia calda sborra…

Così è terminata la nostra domenica pomeriggio, come due ragazzini vogliosi alla scoperta del piacere del sesso. Mi chiedevo: “Chissà se anche le nostre figlie riescono a provare a vivere queste sensazioni che viviamo noi e riescono a vivere con questa intensità i loro rapporti sessuali….

scritto il
2024-09-26
1 . 4 K
visite
9
voti
valutazione
6.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.