Marika

di
genere
etero

Mi chiamo Marco, ho 28 anni, single, lavoro in un’azienda come tecnico informatico. Da un paio di mesi ho deciso di andare a vivere da solo per essere più indipendente. Ho preso in locazione un monolocale al terzo piano di un palazzo abbastanza periferico in modo da poter contenere il canone di locazione. La proprietaria dell’immobile preso a locazione è anche mia vicina di casa e dirimpettaia. E’ una donna di cinquantacinque anni, rimasta vedova tre anni fa di un uomo molto più grande di lei, non bellissima ma dal complessivo aspetto piacente. Di lei mi piace lo sguardo e, pur vestendo abiti semplici non firmati, il suo aspetto sempre pulito e curato. Altro aspetto che mi piace di lei è il suo viso sempre naturale senza ombra di trucco.
Marika, questo e il nome della mia vicina di casa, vive con la figlia Anna ventenne purtroppo un po’ ritardata mentale. Dalle espressioni e dagli atteggiamenti sembra più una bimba di dieci – dodici anni anziché una ventenne.
Con Marika e la figlia mi capita sovente di incontrarmi sul pianerottolo di casa o sulle scale. Il palazzo di soli quattro piani è sprovvisto di ascensore. E’ capitato qualche volta che al ritorno dal lavoro, vedendo Marika indaffarata a recuperare le borse piene di acquisti per la casa fatti al supermercato nel baule della sua autovettura, mi sono offerto, senza che lei me lo chiedesse, di portarle le borse della spesa a casa. Mi sembrava il minimo potessi fare per lei.
Sabato pomeriggio, mentre stavo sistemando come mio solito la casa, sento suonare il campanello. Aprendo la porta ho visto trattarsi di Marika. L’ho fatta entrare. Mi ha chiesto se avevo degli impegni per quella sera. Gli ho risposto di no. “Volevo invitarti questa sera a cena da noi per ringraziarti di tutte le volte che gentilmente mi aiuti”. Ho accettato volentieri: avrei passato una serata in compagnia e non avrei avuto la preoccupazione di preparami la cena.
Per non presentarmi a casa loro a mani vuote sono andato in paese ad acquistare un mazzo di rose rosse e una crostata di frutta come dolce.
L’appuntamento era previsto per le 20.00. Ho suonato il loro campanello una decina di minuti prima. E’ venuta ad aprirmi Anna con un sorriso smagliante dicendomi che era contenta fossi a cena da loro quella sera in quanto sempre sole, mentre Marika era tutta indaffarata in cucina. Venuta a salutarmi le ho offerto il mazzo di rose rosse e la torta da gustare tutti e tre assieme come dessert. Ho visto gli occhi azzurro mare di Marika illuminarsi tutti mentre mi ringraziava dei doni portati.
Seduti a tavola Marika ha servito quello che lei ha definito una sua specialità: i pizzoccheri. Mi ha detto che è un piatto della sua tradizione essendo di origine valtellinese. Mentre cenavamo i nostri sguardi e i nostri reciproci sorrisi si sono spessi incrociati. I suoi occhi azzurri dolci e fortemente espressivi mi hanno ammaliato sin dal primo momento che l’ho conosciuta.
Terminata la cena, gustato il dolce Marika, raccogliendo i piatti sporchi, è andata in cucina a preparare il caffè. Io ho raccolto le posate sporche ed i bicchieri mentre Anna, lasciando il tavolo, è andata nella sua stanza.
Entrato in cucina ho semichiuso la porta. Marika era tutta indaffarata a riempire la caffettiera. Io, depositato le posate e i bicchieri nel lavandino, quasi senza controllo ho sentito il bisogno di mettermi alle sue spalle, appoggiare le mie mani sui suoi fianchi e baciarle il collo. Mi aspettavo da lei un forte dissenso e richiamo. Facilmente avevo rovinato tutto. Marika si è girata verso dime, mi ha guardato dolcemente negli occhi senza dire niente. Riempito le due tazzine con il caffè mi ha inviato a prenderlo con lei seduto sul divano. Una volta bevuto il caffè, riferendosi al bacio sul collo dato, mi ha detto: “veramente ti faccio questo effetto?”. Con la testa e lo sguardo gli ho detto di SI. “Anche tu sai mi piaci tanto per il tuo modo di fare, per la tua attenzione, per la tua sobrietà e la tua gentilezza.” mi ha detto Marika. Ho allungato il mio braccio sulle sue spalle attirandola a me e guardandola negli occhi ho avvicinato le mi labbra alle sue dandole un tenero bacio. Anche in questo caso mi aspettavo una sua reazione: invece le sue labbra a queste volta si sono avvicinate alle mie scambiandoci una lunga serie di teneri baci. La mia lingua ha schiuso le sue labbra cercando la sua per gustarla tutta e giocare assieme.
Stavamo vivendo un momento di intensa tenerezza e dolcezza. Lei mentre ci baciavamo ha allungato la sua mano sui miei pantaloni constatando quanto la mia erezione avesse già preso consistenza, Ha appoggiato la sua testa alla mia spalla dicendomi: “che momento magico sto vivendo. Fin quando era in vita l’unico uomo che ho baciato è stato mio marito ed ora mi sembra così strano che stia facendo la stessa cosa con te.”. “Mi sei da sempre piaciuta tantissimo e, stasera a cena a casa vostra, è scattata in me questa molla ormai già abbastanza tesa.”. “La stessa cosa è successa a me sai. Ti ho invitato a cena per ringraziarti della tua gentilezza ma soprattutto per stare accanto a te. Non mi aspettavo arrivassimo a baciarci anche se la cosa non mi dispiace affatto, anzi mi fa moltissimo piacere”.
Ci siamo ribaciati. Questa volta la mia mano è scivolata sotto il suo maglioncino cercando il suo seno, non più così sodo, ma stupendo. Ha una fantastica quarta con dei capezzoli stupendi e duri come il marmo. Bellissimi da accarezzare e massaggiare tra le mie dita. “Adesso mi sta eccitando sai, così come anche tu lo sei. La tua eccitazione l’ho sentita dalla consistenza del tuo membro. Ho una gran voglia di vederlo e gustarlo”. “Anch’io ho una gran voglia di gustarti tutta”. Assicurata che la figlia fosse già andata a letto, Marika mi ha preso per mano e condotto nella sua camera. Ci siamo spogliati a vicenda mentre continuavamo a baciarci. La sua pelle, sebbene in alcuni punti più flaccida e con un po’ di pancetta, era completamente calda ed invitante. Il profumo del suo corpo inebriante. Il suo pube ricoperto da un po’ di peluria ordinata e curata.
Stesi nel suo letto si è chinata sul mio membro che svettava duro e voglioso. Ha cominciato a baciare i miei testicoli, accarezzarli con la sua lingua, prenderli tra le sue labbra succhiandomeli. E’ passata quindi alla mia asta che ha baciato e accarezzato con la sua lingua. Arrivata alla mia punta, ormai gonfia, vogliosa e violacea, ha cominciato a leccare il mio taglietto, raccogliendo le prime gocce dei miei umori, e il mio filetto. Successivamente ha preso nella sua bocca il mio membro leccandolo e succhiandolo con vera maestria. Ha continuato sino a quando, emettendo da parte mia gemiti di piacere ed irrigidendomi tutto, sono venuto copiosamente nella sua bocca. Per non sprecare neanche una goccia del mio seme, con la lingua mi ha ripulito tutto. Gli ho detto: “sei stata fantastica, mai prima d’ora mi hanno fatto un pompino così bello”. Mi ha risposto: “piaceva molto anche a mio marito. Glielo facevo spesso gustando tutto il suo sperma nella mia bocca. Anche lui mi diceva che ero fantastica, una vera maga”.
Ho allargato le sue gambe infilandomi con il viso in mezzo a loro. Il profumo che emanava la sua intimità era fantastico ed invitante. Ho cominciato ad accarezzare il suo clitoride già gonfio ed esterno con la mia linga per poi massaggiarlo con le mie labbra. Dalle reazioni del suo corpo e dai suoi gemiti potevo rilevare quanto piacere le stessi provocando. Sono sceso con le mie labbra e lingua tra le sue grandi labbra sino ad arrivare all’ingresso della sua vagina. La mia langua accarezzava la sua fessura con vera passione muovendosi come un cazzetto desiderosa di entrare per goderla tutta. Sentivo le vibrazioni del suo corpo ed i suoi gemiti ad esprimere tutto il piacere che stava provando. Una sensazione fantastica che aumentava la mia eccitazione ed il mio desiderio di possederla tutta. Sono sceso ulteriormente con la lingua ad accarezzare il suo sedere ed il suo buchetto. Anche in questa occasione l’ho sentita gemere come non mai. Provocato dai suoi gemiti ho infilato il mio dito nel suo buchetto facendolo scorrere avanti e indietro.
Esausta dal piacere Marika mi ha detto: “Ti desidero tantissimo. Prendimi tutta. Voglio essere completamente tua”. Messomi sopra di lei ho dapprima strusciato il mio membro duro sulle sue labbra spingendolo piano avanti e indietro. Alle sue incitazioni di penetrarla completamente ho spinto interamente il mio membro all’interno della sua vagina trovandola molto accogliente. Man mano mi muovevo dentro di lei il suo corpo si muoveva e i suoi gemiti aumentavano. Mi supplicava di riempirla tutta di sperma facendola godere al massimo. Cosa che ho fatto di li a poco raggiungendo poco prima di lei un fantastico orgasmo.

scritto il
2024-10-14
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