Sara e Alerto - parte 3

di
genere
etero

Sono rientrata a casa felicissima. Praticamente ci eravamo dichiarati a vicenda. Ora il mio rapporto con Alberto non era più di sola amicizia. Mi sentivo la sua “ragazza”. Mia mamma, conoscendomi bene, ha subito capito che era successo qualcosa in quanto ero più gioiosa e solare del solito. Sapeva quanto mi piacesse Alberto e quanto mi trovassi bene con lui. Mi ha detto: “Dai racconta…sono curiosa!!!” Gli ho detto che sia io che Alberto ci eravamo dichiarati di fatto mettendoci assieme. Lei mi ha detto di essere molto contenta ma di tenere la testa sulle spalle e non fare stupidate.
Abbiamo deciso di evitare smancerie varie a scuola mantenendo l’immagine che finora avevamo tenuto, anche se sono convinta che molti nostri compagni avessero colto la dolcezza e l’atteggiamento con il quale io e Alberto ci guardavamo e condividevamo le ore di lezione. Io e lui ci aiutavamo nello studio scambiandoci gli appunti che prendevamo mentre gli insegnanti spiegavano e soffrivamo l’uno per l’altra quando venivamo interrogati.
La nostra intimità la scambiavamo in quella che era diventata la nostra panchina al parco. E’ li che abbiamo imparato a baciarci e a coccolarci. A me piaceva sedermi cavalcioni sulle sue gambe mentre lui mi stringeva tutta a se. In quella intimità le nostre labbra si cercavano ed univano e ben presto abbiamo imparato a baciarci con la lingua infondendoci maggior piacere. Le nostre mani, se ben vestiti, percorrevano i nostri corpi accarezzandoci tutti.
Pian piano abbiamo scoperto quanto fosse bello accarezzare le nostre intimità. Ricordo ancora quando la prima volta ha infilato la sua mano sotto la mia felpa alla ricerca del mio seno racchiuso ancora nel reggiseno. Per agevolarlo l’ho slacciato mentre le sue dita stimolavano i miei capezzoli ritti come chiodi. Mi ha chiesto: “ti piace?” Io gli ho risposto: “Moltissimo… è semplicemente fantastico”. Così è stato fantastico quando gli ho detto che volevo accarezzare il suo membro. Lui ha preso la mia mano e, slacciando i suoi pantaloni, l’ha accompagnata ad accarezzarlo. Avevo visto diverse immagini di membri maschili, ma non avevo mai avuto occasione di accarezzarne uno. Sono rimasta esterrefatta da quanto fosse duro e dalla bellezza della sua punta. La volta successiva è stato lui a chiedermi di poter accarezzare la mia patatina. Si è meravigliato quanto fosse bagnata e, stuzzicando il mio clitoride, mi ha provocato un bellissimo orgasmo, più bello di quelli che alla sera nel mio letto ero abituata a provocarmi da sola.
Tutte le sere prima di addormentarci ci auguravamo dai nostri letti telefonicamente la buona notte dandoci appuntamento per la mattina successiva. Con quel saluto e bacio virtuale ci addormentavamo nel nostro letto pensando l’una all’altro.
scritto il
2024-09-24
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