Aspettiamo un bambino
di
Enry-55
genere
etero
Sono in bagno solo con una maglietta che mi copre la parte superiore del corpo. Ho in mano la specie di termometro del test per verificare la gravidanza. L’ho già bagnato con le mie urine mattutine. Con ansia continuo a guardarlo in attesa del risultato.
“Amore, amore vieni…. Guarda anche tu…” Gli mostro il test che anche lui guarda con attenzione.
“Che bello amore… sei incinta…. Il nostro desiderio si sta avverando….”
Dopo un attimo di attesa mi dice “Dovresti almeno dirmi che sono stato bravo...”
“Sei stato bravo tu o io che ho messo a disposizione il mio ovulo da fecondare”
“Vabbè… siamo stati bravi entrambi”
Mi abbraccia stretta a lui mentre le nostre labbra si cercano. Siamo entrambi strafelici in quanto tutti e due desideravamo avere questo bambino.
“Speriamo sia una bambina” mi dice lui
“Perché una bambina. Speriamo sia un maschietto. E’ più carino e più vispo” Gli dico guardandolo con occhi da cerbiatta
“Sai che a me sono sempre piaciute le bambine. Comunque essendo il primo maschietto o femminuccia e indifferente… importante sia forte e sano” mi risponde.
“Beh, se prende da te, non lo so…” gli dico scherzando con tono ironico
“Perché, cosa ho che non va????”, mantenendo lo sguardo e il tono ironico gli rispondo “Tutto ahahhah”
Tutte e due ci mettiamo a ridere.
“Sono contentissimo… lo sarai anche tu… avremo il nostro primo dono d’amore” mi dice.
“Primo…. Perché quanti ne vorresti?” gli chiedo
“Tanti” mi risponde lui
“Amore te lo scordi… sono io che devo farlo e poi una volta nato magari ad accudirlo… Per il momento uno basta e avanza. Anzi in questo periodo dovrai essere più attento a me ed aiutarmi maggiormente, soprattutto quando avrò le nausee e la mia pancia crescerà.
“Ecco… te pareva… subito ad approfittarsene”
Nonostante queste battute la felicità dentro di noi è immensa. La si leggeva nell’espressione dei nostri occhi. Entrambi desideriamo avere questo bambino: il nostro desiderio si è avverato.
“Oggi è domenica… mi hai svegliato presto…. Torniamo ancora nel nostro letto a stare un po’ assieme”
“Non dirmi che di fronte ad una notizia così importante ti sia spiaciuto lasciare il letto anzi tempo” La domenica infatti siamo abituati a dormire sino a tardi.
Dandomi la mano ci avviamo verso la nostra camera. Mi toglie la maglia che copre parte del mio corpo e ci ritroviamo completamente nudi stesi uno accanto all’altra abbracciati mentre ci scambiamo carezze e dolcissimi baci.
“Ma adesso potremo ancora fare ancora all’amore?” mi chiede…
“Perché non mi desideri più?” gli rispondo
“Certo che ti desidero tantissimo… starei sempre qui con te a renderti felice e a riempirti di piacere”
“Meno male… cominciavo a dubitare ahahah”
“Sei sempre la stessa… non cambierai mai…”
Salendo sopra di me ho messo le mie gambe sulla sua schiena, mentre il suo membro entrava nella mia vulva muovendosi avanti e indietro riempiendomi di un immenso piacere.
======
MI presento. Mi chiamo Silvia ed ho 24 anni e convivo con Stefano, più grande di un anno rispetto a me, da quasi un anno.
Ho conosciuto Stefano tre anni fa ad una festa di compleanno di un’amica. Come è entrato nella sala in cui si teneva la festa i miei occhi sono caduti subito su di lui. Mi è piaciuto subito appena l’ho visto. Amore a prima vista. Come l’ho visto ho provato come una forte scarica elettrica dentro di me.
Lui non si accorgeva di me, continuava a chiacchierare con gli amici con il quale era arrivato. Mi sono avvicinata io a lui facendomi notare e rivolgendogli per prima la parola.
“Ciao sono Silvia… non ti ho mai visto…. Tu chi sei?”
“Ciao io Sono Stefano… anch’io non ti ho mai vista… strano perché un fiore così bello non si può non notare”. Volevo digli: stronzo. Se non mi avvicinavo io non ti saresti di certo accorto di me e adesso fai il cascamorto.
Abbiamo cominciato a parlare. Ho subito notato avere un po’ i requisiti che amo in un ragazzo: dolcezza, gentilezza e modo garbato nel presentarsi. Cominciati i balli lenti mi ha inviato ad unirsi a lui. Mi piaceva sentire sul mio corpo le sue mani che mi tenevano vicina mentre la musica ci faceva ondeggiare.
Finita la festa ci siamo di nuovo incontrati ed usciti assieme. Mi chiedevo se anche lui provasse nei miei confronti quanto stavo provando io verso di lui e cosa aspettasse a chiedermi di essere la sua ragazza.
Un sabato sera siamo andati a cena assieme. E’ stata una magnifica serata nella quale seduti uno di fronte all’altro i nostri occhi si cercavano con dolci sguardi. Abbiamo riso e scherzato come non mai. Nel riaccompagnarmi in macchina nei pressi di casa mia ha accostato. I suoi occhi hanno incontrato i miei, entrambi pieni di attenzione e desiderio. Prendendomi le mani si è avvicinato a me e ho sentito le sue labbra sulle mie in uno splendido dolce bacio. Che bello il contatto delle mie labbra con le sue. Ho gustato tutta la loro dolcezza e il loro sapore.
Una volta a casa quella notte non ho fatto altro che pensare a lui. Come chiudevo gli occhi me lo vedevo dinnanzi che mi abbracciava, accarezzava e coccolava. La mia mano percorreva lentamente il mio corpo immaginando fosse la sua fino a varcare l’elastico delle mutandine e scendere ad accarezzare la mia intimità ornai completamente bagnata. Non ero solita masturbarmi di frequente, ma in quel frangente ho gustato tantissimo quanto stavo facendo. Passavo le mie dita sul mio bottoncino gonfio e voglioso per scendere poi tra le mie labbra ed entrare in me. Ho continuato fino a quando non ho provato l’apice del piacere. Non ero più vergine da tempo. Avevo già fatto sesso con qualche ragazzo. Mi era piaciuto ma sentivo mancare qualcosa di più profondo. Mancava l’amore. Quella sera invece pur non avendolo li accanto fisicamente sentivo di essere amata.
Finora ci eravamo limitati a baci e carezze. L’occasione per fare la prima volta all’amore tra noi due è avvenuta a distanza di qualche settimana. Era il ponte del primo maggio. Assieme abbiamo deciso di passare quei giorni al mare. Stefano ha prenotato una camera in una pensione all’isola d’Elba. Attendevo i giorni della partenza con tanta ansia: volevo passarli tutti accanto e assieme a lui. Per l’occasione avevo comprato dei pantaloncini, delle magliette molto carine ed un costume abbastanza ridotto e sexy per farmi ancor di più desiderare.
Arrivati sul luogo in tarda mattinata, dopo aver pranzato, abbiamo passato il pomeriggio in riva al mare a passeggiare sulle spiagge e tra i vari scoglietti. La giornata era limpida ed assolata, con una temperatura mite ed invitante. Ho tolto la maglietta rimanendo con il reggiseno del costume che metteva in bella mostra le mie tette facendo quasi fatica a contenerle. Con la leggera brezza marina i miei capezzoli si erano fatti turgidi tali da potersi notare ad occhio nudo. Stefano non riusciva a togliere gli occhi dal mio seno e sentivo in lui, nei suoi atteggiamenti, un continuo crescere del suo desiderio. Ero riuscita nel mio intento. Ero prettamente convita che avrei fatto in lui quell’effetto.
Arrivati alla sera, dopo aver cenato e passeggiato per il centro, siamo andati nella camera prenotata nella pensione. Una volta entrati in camera ci siamo stretti l’un ‘altro e abbiamo cominciato a baciarci trasmettendoci grossa passione. Nonostante in quel momento avessimo ancora i vestiti sentivamo la grossa emozione che ognuno emanava all’altro. Il mio seno era contro il petto di Stefano mentre strusciandomi percepivo chiaramente il suo membro duro e retto.
Abbiamo deciso che sarei andata io per prima a cambiarmi. Entrata in bagno mi sono spogliata tutta e sono entrata dentro la doccia. Il primo getto d’acqua uscito dal rosone non era caldo. Al sentire quel getto i miei capezzoli si sono induriti e rizzati subito come fossero chiodi. Successivamente è arrivata l’acqua calda. Una volta insaponata in tutte le mie pari del corpo, compresa la mia intimità e il mio lato posteriore, con il doccino a mano ho cominciato a indirizzare il getto d’acqua in ogni parte del corpo. Quel getto caldo sul mio corpo provocava una bellissima sensazione di piacere soprattutto quando l’ho fatto sul seno, sulla patatina e sul mio buchetto posteriore ancora vergine. Una volta asciugata ho indossato un paio di slip veramente mini che facevano uscire parte della peluria del mio pube e una maglietta abbastanza lunga tale da lasciare scoperte le cosce ma coperte le mie mutandine. Uscita dal bagno mi sono indirizzata verso il letto stendendomi nella parte che era stata a me assegnata.
Successivamente è entrato Stefano in bagno. Sentivo l’acqua della doccia scrosciare. Questo mi ha lasciato immaginare che anch’egli si stesse lavando tutto. Chissà se anche lui sotto il getto dell’acqua stava provando il mio stesso piacere. Dopo non molto è uscito dal bagno in boxer per stendersi nella parte del letto a lui assegnata.
Sono passati solo pochi istanti. Vicino l’uno all’altra ci siamo abbracciati. Stefano ha cominciato a baciarmi sul collo e a stuzzicarmi i lobi delle orecchie. Più che il bacio in quanto tale il dolce tepore umido emanato dal respiro di Stefano ha cominciato a provocarmi una discreta eccitazione che è aumentata quanto ho sentito la sua lingua giocare con i lobi delle mie orecchie. E’ una parte del corpo per me molto sensibile. Le nostre labbra si sono congiunte e le nostre lingue hanno cominciato a ricercarsi in una gioiosa ed eccitante danza e scambio di salive.
Con le mie mani accarezzavo il petto di Stefano. Accarezzavo i suoi capezzoli poi con le mie labbra e i miei denti ho cominciato a baciarli e a morderli delicatamente. “Si vede che ti piacciono tanto… te li stai godendo tutti e mangiando”. Stefano mi ha tolto la maglietta lasciandomi solo in mutandine. Con il mio seno così vicino ha cominciato a baciarlo, leccare e succhiare i capezzoli, irti e turgidi, come se fosse un bimbo alla ricerca del latte. Questa sua azione non mi ha lasciata indifferente: il piacere ha cominciato ad aumentare e sentivo la mia fichetta sempre più bagnata. Le mutandine stavano diventando completamente fradicie.
Ho messo timidamente la mano sulla coscia di Stefano per arrivare ad accarezzare il suo membro ormai duro ed in tiro. Man mano il mio piacere cresceva. Lui si è tolto i boxer rimanendo completamente nudo. L’immagine che mi si è presentata era notevole. Stefano di fatto ha un bel membro anche con una bella circonferenza. Ero golosa di poterlo gustare tutto. Con la lingua ho cominciato ad accarezzare le sue palle. Le ho prese in bocca e le lo succhiate. Sono poi arrivata ad accarezzare con la lingua tutta la sua asta sino a raggiungere la cappella già bella gonfia e violacea. Dal suo sguardo e dai suoi sospiri notavo quanto la cosa le stesse facendo piacere. Ho stuzzicato con la lingua il suo filetto ed il buchetto dal quale esce lo sperma prima di prenderlo tra le mie labbra e gustarlo tutto. Stefano mi ha messo una mano sulla testa accarezzandomi i capelli mentre lo spompinavo tutto. Più procedevo più sentivo il suo piacere crescere. Ero felice di dargli un coso grande piacere. Anch’io stavo gustando quel momento. I miei occhi guardavano il suo volto in modo languido. E’ venuto copiosamente nella mia bocca riempiendola completamente con il suo sperma caldo dal sapore veramente gradevole. Con la lingua ho poi pulito tutto il suo membro: non volevo che nessuna goccia andasse sprecata.
Esausti ci siamo stesi ancora fianco a fianco nel letto scambiandoci carezze e baci. “Adesso tocca a me” ni ha detto Stefano. Ha sfilato le mie mutandine ed ho divaricato le mie gambe. La mia patatina con i suoi peli resi lucidi dai miei umori appariva in tutta la sua bellezza. Mi ha chiesto di mettere le mie gambe sulle sue spalle in modo da sollevarla il più possibile il mio bacino. Questa volta sono stata io a mettere le mie due mani sulla sua testa mentre stuzzicava con la lingua il mio clitoride ormai gonfissimo e scendeva a gustare sia le grandi che le piccole labbra raccogliendo tutti i miei umori. Come sei buona mi ha detto. Non mi staccherei mai da qui. Mentre procedeva il mio piacere andava alle stelle. Il mio corpo era tutto un fremito ed il mio respiro si faceva sempre più affannoso. Dalla mia bocca uscivano gemiti di piacere e l’invito a non smettere ma continuare. Dalle piccole labbra è sceso ancora con la lingua baciando e accarezzando i miei glutei sino a raggiungere il mio buchetto posteriore ancora vergine.
Non avevo mai avuto rapporti anali in quanto in molti mi avevano detto fare male.
L’operato di Stefano mi ha portato ad avere un paio di orgasmi molto forti e per la prima volta in assoluto a squirtare nella sua bocca.
In un orecchio ho detto a Stefano: “Ti voglio dentro”. Stefano mi ha detto che era bellissimo sentire il mio alito caldo e umido sul suo orecchio. E’ venuto sopra di me. Mi ha baciata con passione scambiando ancora una volta la sua lingua con la mia per poi scendere ancora a baciare, leccare e mordere i miei capezzoli. Sentivo il suo membro duro premere contro la mia apertura. Prendendolo in mano prima di entrare me lo ha strusciato sul cllito0ide e sulle labbra. Il mio piacere era ancora alle stelle. “Prendimi… si prendimi… ti vogliooo… lo voglio dentro” Stefano con delicatezza me lo ha spinto dentro. Sentivo le mie pareti vaginali accoglierlo tutto mentre la punta sfiorava l’ingresso del mio utero. Ha cominciato a pomparmi lentamente aumentando man mano i colpi e la velocità. Il piacere dentro me non lo controllavo più. Era in continua crescita. Non capivo più niente. Ero completamente in estasi.
“Amoreeee sto per venireee… mmmm. Che bello…. sei fantastico… non smettere…. fammi godere interamente”. Sono venuta. Dopo pochi istanti anche lui è venuto dentro di me riempiendomi con tutto il suo sperma caldo. Ero veramente esausta.
Alzati dal letto siamo andati in bagno a fare un bidet. Io ho lavato lui, lui ha lavato me.
Tornati a letto ci siamo addormentati teneramente l’uno nelle braccia dell’altro.
Al mattino dopo, appena svegli, abbiamo cominciato a baciarci e a accarezzarci. Il membro di Stefano è diventato subito duro e pimpante. Questa volta mi sono messa io a cavalcioni io sopra di lui facendo entrare il suo membro dentro di me. Mentre mi muovevo su e giù lui mi accarezzava e baciava il mio seno. Ancora una volta mi ha riempita con il suo sperma caldo. Meno male che in quel periodo prendevo la pillola se no da quella vacanza sarei ritornata gravida.
L’anno scorso Stefano ha deciso di prendere un locale in affitto nel quale siamo andati ad abitare assieme. Dopo le prime difficoltà organizzative il nostro vivere assieme sta andando molto bello, così come le nostre nottate di sesso.
Ora felici come una pasqua aspettiamo un bimbo che coroni la nostra storia d’amore.
“Amore, amore vieni…. Guarda anche tu…” Gli mostro il test che anche lui guarda con attenzione.
“Che bello amore… sei incinta…. Il nostro desiderio si sta avverando….”
Dopo un attimo di attesa mi dice “Dovresti almeno dirmi che sono stato bravo...”
“Sei stato bravo tu o io che ho messo a disposizione il mio ovulo da fecondare”
“Vabbè… siamo stati bravi entrambi”
Mi abbraccia stretta a lui mentre le nostre labbra si cercano. Siamo entrambi strafelici in quanto tutti e due desideravamo avere questo bambino.
“Speriamo sia una bambina” mi dice lui
“Perché una bambina. Speriamo sia un maschietto. E’ più carino e più vispo” Gli dico guardandolo con occhi da cerbiatta
“Sai che a me sono sempre piaciute le bambine. Comunque essendo il primo maschietto o femminuccia e indifferente… importante sia forte e sano” mi risponde.
“Beh, se prende da te, non lo so…” gli dico scherzando con tono ironico
“Perché, cosa ho che non va????”, mantenendo lo sguardo e il tono ironico gli rispondo “Tutto ahahhah”
Tutte e due ci mettiamo a ridere.
“Sono contentissimo… lo sarai anche tu… avremo il nostro primo dono d’amore” mi dice.
“Primo…. Perché quanti ne vorresti?” gli chiedo
“Tanti” mi risponde lui
“Amore te lo scordi… sono io che devo farlo e poi una volta nato magari ad accudirlo… Per il momento uno basta e avanza. Anzi in questo periodo dovrai essere più attento a me ed aiutarmi maggiormente, soprattutto quando avrò le nausee e la mia pancia crescerà.
“Ecco… te pareva… subito ad approfittarsene”
Nonostante queste battute la felicità dentro di noi è immensa. La si leggeva nell’espressione dei nostri occhi. Entrambi desideriamo avere questo bambino: il nostro desiderio si è avverato.
“Oggi è domenica… mi hai svegliato presto…. Torniamo ancora nel nostro letto a stare un po’ assieme”
“Non dirmi che di fronte ad una notizia così importante ti sia spiaciuto lasciare il letto anzi tempo” La domenica infatti siamo abituati a dormire sino a tardi.
Dandomi la mano ci avviamo verso la nostra camera. Mi toglie la maglia che copre parte del mio corpo e ci ritroviamo completamente nudi stesi uno accanto all’altra abbracciati mentre ci scambiamo carezze e dolcissimi baci.
“Ma adesso potremo ancora fare ancora all’amore?” mi chiede…
“Perché non mi desideri più?” gli rispondo
“Certo che ti desidero tantissimo… starei sempre qui con te a renderti felice e a riempirti di piacere”
“Meno male… cominciavo a dubitare ahahah”
“Sei sempre la stessa… non cambierai mai…”
Salendo sopra di me ho messo le mie gambe sulla sua schiena, mentre il suo membro entrava nella mia vulva muovendosi avanti e indietro riempiendomi di un immenso piacere.
======
MI presento. Mi chiamo Silvia ed ho 24 anni e convivo con Stefano, più grande di un anno rispetto a me, da quasi un anno.
Ho conosciuto Stefano tre anni fa ad una festa di compleanno di un’amica. Come è entrato nella sala in cui si teneva la festa i miei occhi sono caduti subito su di lui. Mi è piaciuto subito appena l’ho visto. Amore a prima vista. Come l’ho visto ho provato come una forte scarica elettrica dentro di me.
Lui non si accorgeva di me, continuava a chiacchierare con gli amici con il quale era arrivato. Mi sono avvicinata io a lui facendomi notare e rivolgendogli per prima la parola.
“Ciao sono Silvia… non ti ho mai visto…. Tu chi sei?”
“Ciao io Sono Stefano… anch’io non ti ho mai vista… strano perché un fiore così bello non si può non notare”. Volevo digli: stronzo. Se non mi avvicinavo io non ti saresti di certo accorto di me e adesso fai il cascamorto.
Abbiamo cominciato a parlare. Ho subito notato avere un po’ i requisiti che amo in un ragazzo: dolcezza, gentilezza e modo garbato nel presentarsi. Cominciati i balli lenti mi ha inviato ad unirsi a lui. Mi piaceva sentire sul mio corpo le sue mani che mi tenevano vicina mentre la musica ci faceva ondeggiare.
Finita la festa ci siamo di nuovo incontrati ed usciti assieme. Mi chiedevo se anche lui provasse nei miei confronti quanto stavo provando io verso di lui e cosa aspettasse a chiedermi di essere la sua ragazza.
Un sabato sera siamo andati a cena assieme. E’ stata una magnifica serata nella quale seduti uno di fronte all’altro i nostri occhi si cercavano con dolci sguardi. Abbiamo riso e scherzato come non mai. Nel riaccompagnarmi in macchina nei pressi di casa mia ha accostato. I suoi occhi hanno incontrato i miei, entrambi pieni di attenzione e desiderio. Prendendomi le mani si è avvicinato a me e ho sentito le sue labbra sulle mie in uno splendido dolce bacio. Che bello il contatto delle mie labbra con le sue. Ho gustato tutta la loro dolcezza e il loro sapore.
Una volta a casa quella notte non ho fatto altro che pensare a lui. Come chiudevo gli occhi me lo vedevo dinnanzi che mi abbracciava, accarezzava e coccolava. La mia mano percorreva lentamente il mio corpo immaginando fosse la sua fino a varcare l’elastico delle mutandine e scendere ad accarezzare la mia intimità ornai completamente bagnata. Non ero solita masturbarmi di frequente, ma in quel frangente ho gustato tantissimo quanto stavo facendo. Passavo le mie dita sul mio bottoncino gonfio e voglioso per scendere poi tra le mie labbra ed entrare in me. Ho continuato fino a quando non ho provato l’apice del piacere. Non ero più vergine da tempo. Avevo già fatto sesso con qualche ragazzo. Mi era piaciuto ma sentivo mancare qualcosa di più profondo. Mancava l’amore. Quella sera invece pur non avendolo li accanto fisicamente sentivo di essere amata.
Finora ci eravamo limitati a baci e carezze. L’occasione per fare la prima volta all’amore tra noi due è avvenuta a distanza di qualche settimana. Era il ponte del primo maggio. Assieme abbiamo deciso di passare quei giorni al mare. Stefano ha prenotato una camera in una pensione all’isola d’Elba. Attendevo i giorni della partenza con tanta ansia: volevo passarli tutti accanto e assieme a lui. Per l’occasione avevo comprato dei pantaloncini, delle magliette molto carine ed un costume abbastanza ridotto e sexy per farmi ancor di più desiderare.
Arrivati sul luogo in tarda mattinata, dopo aver pranzato, abbiamo passato il pomeriggio in riva al mare a passeggiare sulle spiagge e tra i vari scoglietti. La giornata era limpida ed assolata, con una temperatura mite ed invitante. Ho tolto la maglietta rimanendo con il reggiseno del costume che metteva in bella mostra le mie tette facendo quasi fatica a contenerle. Con la leggera brezza marina i miei capezzoli si erano fatti turgidi tali da potersi notare ad occhio nudo. Stefano non riusciva a togliere gli occhi dal mio seno e sentivo in lui, nei suoi atteggiamenti, un continuo crescere del suo desiderio. Ero riuscita nel mio intento. Ero prettamente convita che avrei fatto in lui quell’effetto.
Arrivati alla sera, dopo aver cenato e passeggiato per il centro, siamo andati nella camera prenotata nella pensione. Una volta entrati in camera ci siamo stretti l’un ‘altro e abbiamo cominciato a baciarci trasmettendoci grossa passione. Nonostante in quel momento avessimo ancora i vestiti sentivamo la grossa emozione che ognuno emanava all’altro. Il mio seno era contro il petto di Stefano mentre strusciandomi percepivo chiaramente il suo membro duro e retto.
Abbiamo deciso che sarei andata io per prima a cambiarmi. Entrata in bagno mi sono spogliata tutta e sono entrata dentro la doccia. Il primo getto d’acqua uscito dal rosone non era caldo. Al sentire quel getto i miei capezzoli si sono induriti e rizzati subito come fossero chiodi. Successivamente è arrivata l’acqua calda. Una volta insaponata in tutte le mie pari del corpo, compresa la mia intimità e il mio lato posteriore, con il doccino a mano ho cominciato a indirizzare il getto d’acqua in ogni parte del corpo. Quel getto caldo sul mio corpo provocava una bellissima sensazione di piacere soprattutto quando l’ho fatto sul seno, sulla patatina e sul mio buchetto posteriore ancora vergine. Una volta asciugata ho indossato un paio di slip veramente mini che facevano uscire parte della peluria del mio pube e una maglietta abbastanza lunga tale da lasciare scoperte le cosce ma coperte le mie mutandine. Uscita dal bagno mi sono indirizzata verso il letto stendendomi nella parte che era stata a me assegnata.
Successivamente è entrato Stefano in bagno. Sentivo l’acqua della doccia scrosciare. Questo mi ha lasciato immaginare che anch’egli si stesse lavando tutto. Chissà se anche lui sotto il getto dell’acqua stava provando il mio stesso piacere. Dopo non molto è uscito dal bagno in boxer per stendersi nella parte del letto a lui assegnata.
Sono passati solo pochi istanti. Vicino l’uno all’altra ci siamo abbracciati. Stefano ha cominciato a baciarmi sul collo e a stuzzicarmi i lobi delle orecchie. Più che il bacio in quanto tale il dolce tepore umido emanato dal respiro di Stefano ha cominciato a provocarmi una discreta eccitazione che è aumentata quanto ho sentito la sua lingua giocare con i lobi delle mie orecchie. E’ una parte del corpo per me molto sensibile. Le nostre labbra si sono congiunte e le nostre lingue hanno cominciato a ricercarsi in una gioiosa ed eccitante danza e scambio di salive.
Con le mie mani accarezzavo il petto di Stefano. Accarezzavo i suoi capezzoli poi con le mie labbra e i miei denti ho cominciato a baciarli e a morderli delicatamente. “Si vede che ti piacciono tanto… te li stai godendo tutti e mangiando”. Stefano mi ha tolto la maglietta lasciandomi solo in mutandine. Con il mio seno così vicino ha cominciato a baciarlo, leccare e succhiare i capezzoli, irti e turgidi, come se fosse un bimbo alla ricerca del latte. Questa sua azione non mi ha lasciata indifferente: il piacere ha cominciato ad aumentare e sentivo la mia fichetta sempre più bagnata. Le mutandine stavano diventando completamente fradicie.
Ho messo timidamente la mano sulla coscia di Stefano per arrivare ad accarezzare il suo membro ormai duro ed in tiro. Man mano il mio piacere cresceva. Lui si è tolto i boxer rimanendo completamente nudo. L’immagine che mi si è presentata era notevole. Stefano di fatto ha un bel membro anche con una bella circonferenza. Ero golosa di poterlo gustare tutto. Con la lingua ho cominciato ad accarezzare le sue palle. Le ho prese in bocca e le lo succhiate. Sono poi arrivata ad accarezzare con la lingua tutta la sua asta sino a raggiungere la cappella già bella gonfia e violacea. Dal suo sguardo e dai suoi sospiri notavo quanto la cosa le stesse facendo piacere. Ho stuzzicato con la lingua il suo filetto ed il buchetto dal quale esce lo sperma prima di prenderlo tra le mie labbra e gustarlo tutto. Stefano mi ha messo una mano sulla testa accarezzandomi i capelli mentre lo spompinavo tutto. Più procedevo più sentivo il suo piacere crescere. Ero felice di dargli un coso grande piacere. Anch’io stavo gustando quel momento. I miei occhi guardavano il suo volto in modo languido. E’ venuto copiosamente nella mia bocca riempiendola completamente con il suo sperma caldo dal sapore veramente gradevole. Con la lingua ho poi pulito tutto il suo membro: non volevo che nessuna goccia andasse sprecata.
Esausti ci siamo stesi ancora fianco a fianco nel letto scambiandoci carezze e baci. “Adesso tocca a me” ni ha detto Stefano. Ha sfilato le mie mutandine ed ho divaricato le mie gambe. La mia patatina con i suoi peli resi lucidi dai miei umori appariva in tutta la sua bellezza. Mi ha chiesto di mettere le mie gambe sulle sue spalle in modo da sollevarla il più possibile il mio bacino. Questa volta sono stata io a mettere le mie due mani sulla sua testa mentre stuzzicava con la lingua il mio clitoride ormai gonfissimo e scendeva a gustare sia le grandi che le piccole labbra raccogliendo tutti i miei umori. Come sei buona mi ha detto. Non mi staccherei mai da qui. Mentre procedeva il mio piacere andava alle stelle. Il mio corpo era tutto un fremito ed il mio respiro si faceva sempre più affannoso. Dalla mia bocca uscivano gemiti di piacere e l’invito a non smettere ma continuare. Dalle piccole labbra è sceso ancora con la lingua baciando e accarezzando i miei glutei sino a raggiungere il mio buchetto posteriore ancora vergine.
Non avevo mai avuto rapporti anali in quanto in molti mi avevano detto fare male.
L’operato di Stefano mi ha portato ad avere un paio di orgasmi molto forti e per la prima volta in assoluto a squirtare nella sua bocca.
In un orecchio ho detto a Stefano: “Ti voglio dentro”. Stefano mi ha detto che era bellissimo sentire il mio alito caldo e umido sul suo orecchio. E’ venuto sopra di me. Mi ha baciata con passione scambiando ancora una volta la sua lingua con la mia per poi scendere ancora a baciare, leccare e mordere i miei capezzoli. Sentivo il suo membro duro premere contro la mia apertura. Prendendolo in mano prima di entrare me lo ha strusciato sul cllito0ide e sulle labbra. Il mio piacere era ancora alle stelle. “Prendimi… si prendimi… ti vogliooo… lo voglio dentro” Stefano con delicatezza me lo ha spinto dentro. Sentivo le mie pareti vaginali accoglierlo tutto mentre la punta sfiorava l’ingresso del mio utero. Ha cominciato a pomparmi lentamente aumentando man mano i colpi e la velocità. Il piacere dentro me non lo controllavo più. Era in continua crescita. Non capivo più niente. Ero completamente in estasi.
“Amoreeee sto per venireee… mmmm. Che bello…. sei fantastico… non smettere…. fammi godere interamente”. Sono venuta. Dopo pochi istanti anche lui è venuto dentro di me riempiendomi con tutto il suo sperma caldo. Ero veramente esausta.
Alzati dal letto siamo andati in bagno a fare un bidet. Io ho lavato lui, lui ha lavato me.
Tornati a letto ci siamo addormentati teneramente l’uno nelle braccia dell’altro.
Al mattino dopo, appena svegli, abbiamo cominciato a baciarci e a accarezzarci. Il membro di Stefano è diventato subito duro e pimpante. Questa volta mi sono messa io a cavalcioni io sopra di lui facendo entrare il suo membro dentro di me. Mentre mi muovevo su e giù lui mi accarezzava e baciava il mio seno. Ancora una volta mi ha riempita con il suo sperma caldo. Meno male che in quel periodo prendevo la pillola se no da quella vacanza sarei ritornata gravida.
L’anno scorso Stefano ha deciso di prendere un locale in affitto nel quale siamo andati ad abitare assieme. Dopo le prime difficoltà organizzative il nostro vivere assieme sta andando molto bello, così come le nostre nottate di sesso.
Ora felici come una pasqua aspettiamo un bimbo che coroni la nostra storia d’amore.
2
7
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Anna: la mia amante
Commenti dei lettori al racconto erotico