Le voglie speciali di Valeria_ capitolo secondo la gogna

di
genere
orge

Valeria dopo anni di insistenza da parte del marito aveva accettato di essere condivisa in rapporti multipli con più uomini. Questa non era comunque diventata una abitudine, un cliché, anzi potevano passare anche lunghi periodi senza che nessuno incontro avesse luogo.
Si trattava di un’ eccezione che però ciclicamente si ripeteva. Riccardo, il marito accompagnava la propria moglie a questi incontri, era presente ma non partecipante, mai. Si nutriva del piacere di Valeria solo guardando. Successivamente a questi incontri trovavano nuovo impeto per la loro unione che ne usciva rinsaldata e rafforzata. Così anche quel sabato si era ripetuto quel canovaccio.
In questo secondo capitolo sarà Riccardo la voce narrante.
È con la sua figa grondante per l’orgasmo appena provato che Valeria si presenta davanti all’attrezzo di tortura chiamato la gogna. Bendata si lascia guidare docilmente. Il culo è ben arcuato, posizionato su quei tacchi altissimi eccola installata e aperta, con le mani bloccate e la bocca socchiusa. La tortura sarà credo all’altezza della situazione, il padrone di casa porta una barra di sollevamento per tenere divaricate le gambe, che infinito piacere vederla così esposta.
Tremolante resta in attesa, il primo uomo si presenta penetrando il mio tesoro senza nessuna difficoltà. Sospira di piacere il mio amore, ma i suoi gemiti vengono presto attenuati da un altro che le spinge il cazzo in bocca. Questa gogna eccita enormemente questi uomini, verrà il turno per ognuno di loro per prendersi cura della bocca e della figa generosamente offerte.
Percepisco nettamente il piacere di Valeria e le sue grida e i suoi commenti non fanno che confermare ciò che penso. “Vai avanti così e scopami forte”, “sono una troia “, “vieni e fatti succhiare “, queste sono frasi che nel suo atteggiamento borghese colto e raffinato non potrei mai sentirle dire. Questo gioco in cui l’ho coinvolta, in cui ho creduto ha dato i suoi frutti. Valeria vive una dicotomia che lei non poteva immaginare potesse appartenerle mai mentre io sostenevo il contrario.
Il mio tesoro ha raggiunto con questo gioco della gogna altri due orgasmi. È stanca della postura in cui è costretta. Viene liberata per vivere la parte conclusiva del pomeriggio.
Mi avvicino un attimo per sostenerla, riconoscendomi dalla voce mi stringe in un abbraccio fortissimo. Il suo corpo è scosso da continuo tremore. Ci concediamo un bacio tenero e pieno di passione. La mia mano scorre sulla sua figa, oscenamente aperta, calda, bagnata oltre ogni immaginazione.
Le chiedo se è pronta a proseguire, accenna un sì con il capo. Torno ad accomodarmi sulla poltrona nell'angolo della stanza.
scritto il
2024-07-12
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