La Casa delle Meraviglie
di
SERMOC
genere
incesti
Povero ma felice. Sono nato e cresciuto a casa di nonna ... la casa delle meraviglie. Sgarrupata, fatiscente, umida, quasi completamente contro terra, sembrava reggersi per miracolo ... eppure era fantastica.
Mia madre mi ha partorito a 18 anni, papà è scappato subito. Quindi eravamo rimasti a vivere in quel posto decadente tra campagna e borgata. Casa indipendente nel degrado di una via nata tutta dall'edilizia spontanea e dall'arte di arrangiarsi.
Nonna sapeva arrangiarsi bene. Aveva diviso il piano sopra in tre appartamentini e li affittava a delle splendide signore che in quegli anni ancora lavoravano sul marciapiede di Tor di Quinto.
Sotto c'era un alloggio più grande dove stavamo noi ed un piccolo monolocale che veniva affittato ad ore.
Nell'enorme cucina e nel cortile dell'appartamento principale, erano solite radunarsi delle giovani donne per prendere l'immancabile caffè, per farsi trucco e parrucco e per spettegolare. Le signore in questione erano piuttosto frizzantine, vivevano di amori passeggeri e non disegnavano di ... "fare la spesa con la sorca".
Non come le professioniste che abitavano sopra, solamente saltuariamente. Quando avevano qualche amico generoso ... lo invitavano nel monolocale di nonna per farlo bruciare di passione.
Erano esattamente 18 che si alternavano ... a prendere il caffè...
Nonna aveva 11 figli ... e tre delle femmine erano venute proprio estroversa come lei. Anche due delle mogli dei figli maschi sembrava che gli somigliassero per temperamento e attitudine alla passione.
Poi c'era la tizia che faceva la parrucchiera. Piccolina, tutta pepe. Pettegola e chiacchierona, il legante imprescindibile. Poi tutte le altre che eventualmente andrò a descrivere un un secondo momento. Diciotto donne sempre piene di argomenti da togliere il sonno, giovani, belle ... io le vedevo tutte estremamente belle. Non schiodavo da casa un attimo. Sempre pronto ad origliare e cercare di intravedere le grazie ... di queste peperine che non facevano mai troppa attenzione nel coprirsi.
A 7 anni, grazie a loro, ero già campione mondiale di pippe ... forse proprio alle troppe sollecitazioni ... a 9 anni misi anche la prima candela nel culo!
La mia preferita è sempre stata mamma. Con le sue forme generose. Le tette strabordanti. Il culo bello pieno. Le gambe robuste con i polpacci da smorzacandela. La sua bella faccia volgare da troia. Sempre sbadata, distratta, scomposta ... ed io sempre pronto a rubargli un attimo di paradiso. Quando compariva la sorca era da svenimento. Pelo scuro, fitto, spesso, ordinato. Labbra e labbrette un po' scure tre che sembravano in evidenza rispetto a quel rosa acceso che ogni tanto ero riuscito a vedere.
Le mutandine le portava solo nei giorni delle mestruazioni o dell'ovulazione. Le toglieva arrotolandole intorno all'elastico per poi abbandonarle belle sudicie ovunque. Sono cresciuto sniffando le mutande di mia madre, c'ho dormito insieme, messe sotto il cuscino oppure nel pigiama, mi ci sono ammazzato di seghe.
Rincorreva sempre troppi "amori" ... quando ricompariva dopo essere stata nel monolocale .. aveva l'alito aromatizzato alla sborra ... io impazzivo.
Ogni scusa era buona per fare finta di avere problemi nelle parti intime ... ogni scusa era buona per farmi toccare il cazzetto scalpitante perdutamente innamorato di Lei.
Cercavo sempre di intrufolarmi nel suo letto, per tenerla stretta ... e fargli sentire che ce l'avevo duro.
Certe volte dava fuori di testa, ero insopportabile è vero, un piccolo maniaco sempre arrapati.
Allora nonna cercava di tranquillizzare tutti e mi portava a dormire con lei.
"Ora nonna ti fa una bella camomilla" ... che belle le camomille di nonna ... era la nostra parola in codice ... e sotto le coperte ... allungava una mano ... e mi faceva una bella PIPPA!
Mia madre mi ha partorito a 18 anni, papà è scappato subito. Quindi eravamo rimasti a vivere in quel posto decadente tra campagna e borgata. Casa indipendente nel degrado di una via nata tutta dall'edilizia spontanea e dall'arte di arrangiarsi.
Nonna sapeva arrangiarsi bene. Aveva diviso il piano sopra in tre appartamentini e li affittava a delle splendide signore che in quegli anni ancora lavoravano sul marciapiede di Tor di Quinto.
Sotto c'era un alloggio più grande dove stavamo noi ed un piccolo monolocale che veniva affittato ad ore.
Nell'enorme cucina e nel cortile dell'appartamento principale, erano solite radunarsi delle giovani donne per prendere l'immancabile caffè, per farsi trucco e parrucco e per spettegolare. Le signore in questione erano piuttosto frizzantine, vivevano di amori passeggeri e non disegnavano di ... "fare la spesa con la sorca".
Non come le professioniste che abitavano sopra, solamente saltuariamente. Quando avevano qualche amico generoso ... lo invitavano nel monolocale di nonna per farlo bruciare di passione.
Erano esattamente 18 che si alternavano ... a prendere il caffè...
Nonna aveva 11 figli ... e tre delle femmine erano venute proprio estroversa come lei. Anche due delle mogli dei figli maschi sembrava che gli somigliassero per temperamento e attitudine alla passione.
Poi c'era la tizia che faceva la parrucchiera. Piccolina, tutta pepe. Pettegola e chiacchierona, il legante imprescindibile. Poi tutte le altre che eventualmente andrò a descrivere un un secondo momento. Diciotto donne sempre piene di argomenti da togliere il sonno, giovani, belle ... io le vedevo tutte estremamente belle. Non schiodavo da casa un attimo. Sempre pronto ad origliare e cercare di intravedere le grazie ... di queste peperine che non facevano mai troppa attenzione nel coprirsi.
A 7 anni, grazie a loro, ero già campione mondiale di pippe ... forse proprio alle troppe sollecitazioni ... a 9 anni misi anche la prima candela nel culo!
La mia preferita è sempre stata mamma. Con le sue forme generose. Le tette strabordanti. Il culo bello pieno. Le gambe robuste con i polpacci da smorzacandela. La sua bella faccia volgare da troia. Sempre sbadata, distratta, scomposta ... ed io sempre pronto a rubargli un attimo di paradiso. Quando compariva la sorca era da svenimento. Pelo scuro, fitto, spesso, ordinato. Labbra e labbrette un po' scure tre che sembravano in evidenza rispetto a quel rosa acceso che ogni tanto ero riuscito a vedere.
Le mutandine le portava solo nei giorni delle mestruazioni o dell'ovulazione. Le toglieva arrotolandole intorno all'elastico per poi abbandonarle belle sudicie ovunque. Sono cresciuto sniffando le mutande di mia madre, c'ho dormito insieme, messe sotto il cuscino oppure nel pigiama, mi ci sono ammazzato di seghe.
Rincorreva sempre troppi "amori" ... quando ricompariva dopo essere stata nel monolocale .. aveva l'alito aromatizzato alla sborra ... io impazzivo.
Ogni scusa era buona per fare finta di avere problemi nelle parti intime ... ogni scusa era buona per farmi toccare il cazzetto scalpitante perdutamente innamorato di Lei.
Cercavo sempre di intrufolarmi nel suo letto, per tenerla stretta ... e fargli sentire che ce l'avevo duro.
Certe volte dava fuori di testa, ero insopportabile è vero, un piccolo maniaco sempre arrapati.
Allora nonna cercava di tranquillizzare tutti e mi portava a dormire con lei.
"Ora nonna ti fa una bella camomilla" ... che belle le camomille di nonna ... era la nostra parola in codice ... e sotto le coperte ... allungava una mano ... e mi faceva una bella PIPPA!
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