La casa delle meraviglie 2

di
genere
incesti

... ripubblico ... il nome dell'autore era sbagliato.

La "camomilla" che mi faceva nonna (vedi racconto precedente), divenne presto ricorrente.
Era sempre stata un po' gelosa, in poco tempo si mostrò morbosa senza freni.
Stavo crescendo troppo distratto dalle donne che popolavano casa ... e questo gli faceva uscire gli artigli.
La preda preferita per le sue mani era diventata il mio cazzetto in crescita. Mi sfiniva di pippe!
Io lasciavo fare e la incoraggiavo a procedere. Le erezioni erano continue, ancora non usciva niente, alle volte la masturbazione diventava interminabile, fino a raggiungere quello strano piacere. Appena si creavano le circostanze favorevoli ... stavo con il cazzetto nelle mani di nonna.
Si lasciava toccare le tette, era orgogliosa di farsi toccare le tette in ogni momento.
Poteva sembrare un gioco innocente, mi divertivo a mostrare a tutte le altre quello che potevo fare addosso a quel davanzale.
Ovviamente in pubblico vestita, anche se essere scollate, in quella casa, era la normalità per ogni donna.
Dondolavo quelle zinne esagerate con il ghigno da porco precoce.
Quando iniziai a sputacchiare sperma le cose cambiarono un pochino, eliminare l'odore e le tracce non era sempre scontato.
Eravamo già sotto sorveglianza, nonna tendeva ad esagerare, alle volte mi faceva male il cazzo per quanto me lo martoriava.
Le altre facevano battute, nonna assecondava lo scherzo quasi orgogliosa di essere l'artefice della mia sana crescita.
Mamma allora cercò di piazzarmi più spesso a casa degli altri parenti, con la speranza di calmare gli animi.
La nomea da ragazzino depravato che mi portavo dietro la percepivo come una medaglia al valore.
Dopo qualche anno, ero cresciuto bene, bellino e robusto, le prime rocambolesche esperienze sessuali mi avevano fatto diventare anche un po' troppo spavaldo.
Non mi fermavo mai! Scuola, lavoro, sport, hobby ... amori in corso e donne facili.
Talmente giravo che andai a finire travolto da un furgone.
Completamente tumefatto. Qualche giorno in coma, ospedale, poi venni rimandato a casa a smaltire le contusioni e gli strascichi del trauma cranico, con l'ordine di rimanere in osservazione nel letto.
Dall'ospedale riportai anche una infezione cutanea fastidiosissima.
Tutte le donne che popolavano la mia casa delle meraviglie su resero disponibili per accudire il "sopravvissuto" con la pelle irritata.
Nonna sfoderò subito gli artigli ... e fece terra bruciata intorno al mio letto.
Appena restammo soli, eccola pronta a fare l'infermiera.
Si era attrezzata con delle pezze umide per rinfrescarmi e tenermi pulito, inizialmente un po' arrabbiata delle confidenze che avevo accettato dalle altre.
Trovai immediatamente il modo per lusingarla e farmi perdonare.
Troppi giorni di astinenza anche dalla masturbazione ... non persi tempo ... il "problema" era evidente ... svettava il cazzo dritto che misi nelle sue sapienti mani ... e nonna fece subito un commento ... "qui tocca rifà qualche camomilla".
Era seduta di fianco al letto e segava il cazzo con l'amore di sempre, moltiplicato dalla paura che nell'incidente mi avrebbe potuto perdere.
"Che bel cazzo che t'è venuto" ... la stavo riscoprendo più esplicita nelle esternazioni, tanto coinvolta dal bel cazzo duro che teneva in mano ... "hai le palle piene" ... aveva aggiunto anche il massaggio dei testicoli e le dita troppo vicine al culo.
Gli scappava anche qualche bacetto di troppo, sull'addome, sulle gambe, poi uno furtivo sulla punta del cazzo ... a labbra strette ... ma solo per complimentarsi ancora di come era cresciuto bene.
Si era avvicinata quel tanto che bastava per farsi smanacciare le tettone che avevano una gran voglia di saltare fuori dal reggiseno.
La sborrata arrivò repentina ed abbondante, continuava a strizzare l'uccello euforica del seme che era uscito e che gli aveva "unto" le mani ... "basta nonna" ... non la smetteva più, mi stava staccando il cazzo.
Gli stimoli giovanili e le donne facili con cui mi ero svezzato mi avevano fatto diventare un po' bastardo, ma forse non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno di sollecitarla, perché appena tornavamo ad essere soli ... arrivava subito a bordo letto ... e per il mio benessere ... partiva ad accudirmi dalle mutande.
L'evoluzione scontata doveva essere veloce. Era troppo affettuosa e morbosa nel fare le sue "camomille" ... disponibile, coinvolta ... troppo vicina ... e quei bacetti ...
Alla terza o quarta pippa, fu una mossa scontata, gli accompagnai il viso spingendo la nuca, non fece nessuna resistenza, non aspettava altro, prese il cazzo in bocca come fosse la cosa più giusta e naturale da fare!
... continua ...

di
scritto il
2024-08-25
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