Veronica - Cap. 2 - Una domenica speciale.

di
genere
incesti

Di man_max_rm@libero.it

Ovviamente, consiglio di leggere il primo capitolo. E sono graditi commenti e consigli!

Racconta papà.
Credo che sia quasi mezzogiorno. Michela dorme ancora, qui accanto a me, col suo culo spettacolare che mi guarda. In un'altra circostanza l'avrei svegliata ma oggi no. Oggi resto immobile a fissare il soffitto, ho bisogno di tempo per pensare. È successa una cosa troppo importante, ho bisogno di riflettere. Veronica è stata sulla porta a guardare per non so quanto tempo, di certo fino alla fine, e non è stato un finale tradizionale... anzi. Cosa penserà di me? Come padre, come uomo. Ed a me poi, cosa cazzo è successo? Non volevo semplicemente farle vedere come scopo la mamma, devo essere sincero almeno con me stesso. No, volevo lei in tutto e per tutto, e non Michela. Ma come è possibile? Ogni volta che ho sborrato nelle sue mutandine mi sono sempre assolto dal peccato; d'altronde non l'ho mai neanche sfiorata e lei non si è mai accorta di nulla. Ma stanotte è stato diverso. Profondamente diverso. Devo fare l'adulto, devo fare il padre. Farò finta di niente, sperando che anche il suo atteggiamento nei miei confronti sia lo stesso di sempre; dopotutto, se come credo non è la prima volta che ci spia, avrà il solito comportamento di ogni giorno. Veronica non può perdermi come figura di riferimento, ne ha bisogno. Ed io devo fortissimamente fare di tutto per non deluderla. Devo svegliare Michela, alle tre ha appuntamento con sua sorella per fare razzia di saldi. Chissà se Veronica andrà con loro. È una cosa che capita molto di rado... oggi sarebbe un segnale per me. Un segnale negativo, vorrebbe dire che l'ho delusa. Vedremo... se sarà una domenica speciale.

Racconta Veronica.
Una via di mezzo tra colazione e pranzo. Come capita quasi tutte le domeniche, almeno quelle in cui mamma non lavora. Visti da fuori sembriamo una famigliola tradizionale, quasi felice. Mamma, come sempre mezza nuda.... oddio la odio.... che tra un boccone e l'altro di pasta fredda chiacchiera al telefono con zia Marta sempre delle stesse cose; papà... papà meraviglioso come mai mi è sembrato, sbarbato, profumato di fresco... ogni volta che mi guarda con quei suoi occhi verdi e lucenti mi sento sciogliere, mi sento come su una nuvoletta anche solo quando mi dice se voglio ancora dell'aranciata; e poi ci sono io. Di me ho poco da dire. Sto qui, seduta, consapevole di vivere una doppia vita: quella reale, concreta, in cui sono la sfigata presa per il culo dal mondo intero, e poi l'altra me... quella onirica, quella che sogna di essere strafica come mamma e di avere papà come fidanzato da esibire neanche fosse un trofeo, da amare come e più di quanto lui sia mai stato amato. Se non la smetto con questi pensieri mi metto a piangere qui, a tavola. Tanto la stronza neanche se ne accorgerebbe e papà... papà mi consolerebbe, come ha sempre fatto. Ma se solo potesse leggermi nella testa, nel cuore. O se spudoratamente gli facessi vedere quando mi bagno nel vederlo nudo; ma dovrebbe prima spogliarsi, e questo si che è un problema! La voce di mamma rovina il sogno a occhi aperti: "Allora Veronica? Hai deciso?". Questa stronza!!! Non so neanche di cosa parli. "Zia Marta vuole sapere se vieni con noi, altrimenti prende la Smart". Ma prendesse quello che cazzo vuole! Non ho la minima intenzione di vedervi sculettare sui tacchi per tutto il pomeriggio, vestite come se foste alla ricerca di un fidanzato. "No mamma, voglio finire la serie su Nerflix. E poi ho pure un filino di mal di testa". Tra le varie cose che non sopporto di lei di certo la falsa preoccupazione nei miei confronti si piazza bene. Lo so, lo sta per dire... e lo dice: "Povera stellina... prendi qualcosa se il mal di testa diventa forte". Sparisci, vattene tu e quell'altra puttana della zia, che si mangia papà con gli occhi ogni volta che lo vede. Andatevi a comprare qualche altra cosa da puttana da mettere, visto che ne avete poche. Io me ne resto a casa, respirerò la stessa aria del mio amore infinito per tutte le ore che posso.

Racconta papà.
Per fortuna Marta non è salita a casa! Oggi non avrei retto quel suo sguardo da gattamorta. Quanti anni aveva? Si, era qualche mese più grande di Veronica quando è successo per la prima volta e sin da subito sono stato chiaro... ci vediamo, scopiamo, ti faccio divertire ma zero rotture di coglioni! E devo dire che Marta si è sempre comportata da amante perfetta, in alcune cose addirittura superiore a sua sorella a letto. Di certo più veloce ad imparare, un allieva pronta a sperimentare. Sempre single, mai una storiella più lunga di una settimana. Cazzo, se ripenso a tutte le stronzate fatte con lei... sono stato un folle ma non me ne pento. Comunque l'importante è che se ne siano andate! La mia Veronica sparecchia, io attacco al volo una lavatrice e poi voglio trasformarmi in una figura mitologica, metà uomo e metà divano, fino al ritorno di Michela che, se la conosco bene, non si presenterà a casa prima delle 9. Addirittura un post.it! Michela lo ha attaccato allo specchio in bagno: "capi delicati, non sbagliare programma o si rovina tutto". È da quando sono andato via da casa che faccio la lavatrice! Apro il cesto e comincio a selezionare i panni. Lo sapevo, eccole qui! Lo sapevo lo sapevo cazzo!!! Un uomo fatto e finito, che ha la moglie più fica e porca che si possa sognare, per non parlare di amiche e amichette... che si fa venire il sangue bollente per le mutandine di una ragazzina, per di più di sua figlia! Sono umidissime, le aveva stanotte addosso mentre facevo il mio show e sarà venuta di certo. Sento il rumore dei piatti, Veronica è a pochi metri da me ma non resisto, lo devo fare! Le porto al naso... profumo di vita cazzo, di gioventù, di orgasmo! Divento duro in un attimo, senza pensare troppo alla porta aperta abbasso i boxer che mi stanno scoppiando e libero la mia virilità, muovendo piano la mano sinistra. Per la testa mi passa l'idea di fare in qualche modo dormire Veronica per sborrare liberamente su quel piccolo tesoro... si ok, ma come? La voce di mia figlia mi riporta coi piedi per terra: "Papà cosa devo fare con la pasta rimasta?". Mi sento come un bambino che sta per essere sorpreso a rubare la marmellata; rimetto a fatica il cazzo a posto, butto le mutandine nell'oblò della lavatrice prima di risponderle: "conservala in frigo amore!". Devo stare calmo, devo stare calmo. Continuo a caricare la lavatrice, in modo meccanico, con tutto quello di delicato che trovo. Ritorno coi piedi per terra, ho bisogno urgente di fumare una sigaretta! E poi il colpo di grazia... il perizoma nero di Michela, quello di stanotte, è stato legato ai fianchi! In un attimo mi passano davanti agli occhi i ricordi di Marta che, quando ancora doveva finire il liceo, appena sua sorella usciva per andare a lavorare, veniva a casa e la prima cosa che faceva era scegliere qualcosa dal fondo del cassetto dell'intimo di Michela ed indossarlo. Quasi sempre autoreggenti e perizoma; così si sentiva grande, si sentiva troia come sua sorella maggiore. E faceva proprio questi nodini ai lati del perizoma per far stare su quel capo sexy che lei non aveva. Veronica ha fatto la stessa cosa con questo perizoma, lo avrà fatto stamattina quando dormivamo dimenticandosi di risistemarlo. E va bene... ma la domanda gigantesca resta: perché??? Basta, devo fumare! Metto tutto in lavatrice, la avvio e vado sul terrazzino.

Racconta Veronica.
Sembra una favola, ma nella fase brutta! Cenerentola, io, che lavo i piatti. Il mio principe, papà, che sistema la lavatrice. Mentre la stronza in tacchi, mini gonna che più mini non si può e top aderente se ne sta a passeggio con la copia più piccola di se stessa, la zia. Papà mi passa accanto per andare fuori sul terrazzo a fumare; lo fa spesso quando la stronza non c'è. Lei gli dice sempre che col fumo della sigaretta addosso puzza. Per me invece non è cosi, anzi... associo quell'odore al mio papà. E se un giorno dovessi fumare, lo farei solo per conservare un altro ricordo di te, capito amore mio? Sei bellissimo, anche così, visto da dietro, poggiato coi gomiti sulla ringhiera, perso nei tuoi pensieri. Se solo tu potessi immaginare l'immensità del mio amore per te... oh Dio mio... meglio se vado in camera, meglio se cerco di spegnermi un po. Tolgo canotta e pantaloncini, sdraiata sul lettino; sembra quasi che voglia farmi del male, guardando giù il mio seno appuntito e imparagonabile a quello di nessuna. In classe la più piatta a parte me ha una terza, la stronza la quarta, e ogni giorno che la guardo prego Dio che gliele faccia diventare mosce, vaffanculo. Se mi tocco tra le gambe invece un po di sorriso mi torna: la mia fichetta è più bella di quella della stronza, tonica forse è la parola giusta. La sua ha i labbroni scuri e un po pendenti, la mia no; la sento sotto le dita, anche da sulle mutandine... perfetta, soda, dritta. Se solo riuscissi a venire da sola... il pensiero che qualcuno mi tocchi mi fa vomitare. Beh certo, non mi farei toccare da nessuno tranne che dal mio amore... da papà. Chissà come reagirebbe se gli chiedessi una sigaretta! Sarebbe bello... io e lui vicini che facciamo una cosa che alla stronza non piace. Che soddisfazione sarebbe!!! Vaffanculo, ci provo! Al limite mi dice di no... peggio di questo non può succedere. Mi alzo dal letto e, scalza, vado in salotto. Lo so che papà è lì quando mamma non c'è, starà vedendo uno di quei film di fantascienza che tanto gli piacciono. Ed infatti eccolo lì! Ma quanto è bello??? Si è spogliato anche lui, ha solo uno dei suoi boxer grigio chiaro; è sul divano, una gamba per terra e l'altra stravaccata sul poggiapiedi... se solo sapesse quanto amo vederlo così, con tutto quello che ha tra le gambe in mostra! Sogna sogna piccola Veronica, sognare è gratis. Mi faccio coraggio, mi piazzo accanto al televisore e glielo dico: "Posso avere una sigaretta papà?".

Racconta papà.
Ho bloccato il film. "Che cosa vuoi amore?". "Una sigaretta. Sono maggiorenne, potrei anche andare a comprarle...". Oddio quindi ho capito bene. "Veronica vieni qui per favore". Tra le tante cose che non vorrei per il mio cuoricino c'è il vizio del fumo. "Amore dimmelo sinceramente, perché vuoi una sigaretta?". Silenzio. "Veronica sono serio, perché vuoi una sigaretta? Hai già fumato?". Un no immediato come risposta mi tranquillizza. "Dai siediti amore. Qui.". Da troppo non parliamo io e Veronica. Parlare di problemi. "Puoi dirmi tutto amore, lo sai. Qualcuno a scuola ti ha preso in giro perché non fumi?". Finalmente Veronica si siede sul divano accanto a me. Strana sensazione... pretendo di sapere i suoi segreti mentre dovrei essere io a confessare i miei, che la riguardano direttamente. "No papà. È solo che volevo provare. Mamma dice sempre che puzza, ma a me l'odore non da fastidio, anzi. E ti giuro che sono sincera papi!". Ecco, bene. Risposta plausibile... ennesimo esempio di contrasto tra lei e Michela. "Amore mio, non si tratta di puzza o non puzza. Fumare fa male. Io fumo ogni tanto e sono un cretino. Ma anche un cretino innamorato del suo cuoricino" dò un bacetto al ciondolo appeso al collo di Veronica "e per te voglio solo il meglio, voglio che tu sia felice, voglio che tu non abbia segreti per me. Va bene Veronica?". L'abbraccio, stringendola a me, mentre lei con la testolina fa cenno di sì. Alla mia età non riuscire a trovare le parole è cosa rara, ma abbracciato così a mia figlia tutte le cose che avevo in mente di dirle si cancellano. Pensare che per un attimo mi è anche venuto il pensiero di chiederle perché avesse provato l'intimo di mamma, che tanto lo sapevo che era stata lei, che non avrei detto niente a Michela. Ma il contatto col suo corpicino indifeso ma fa stare bene, mi fa dimenticare l'odore delle sue mutandine e tutto il resto. Premo play e faccio ripartire il film.

Racconta Veronica.
Sento il suo cuore. Lo sento battere forte forte! Letteralmente aggrappata a papà, la mia guancia sinistra sul suo petto, il suo braccio forte che mi tiene con presa decisa ma dolce. Ogni tanto sento la punta delle sue dita che tracciano brevi linee sulla pelle del mio braccio. Sarebbe una scena idilliaca per me se non fosse per le immagini forti di quell'orribile film che sta vedendo papà. Ogni tanto sobbalzo per la paura. Ma il mio amore mi protegge... sento l'altro suo braccio che dolce dolce si poggia sul mio capo facendomi voltare la testa verso il basso. "Hai paura amore?". Paura? Le sensazioni sono ben altre. "No no papi, adesso sto bene". I miei occhi... i miei poveri occhi costretti a guardare giù, lungo l'addome definito di papà, i suoi boxer gonfi, si lo giuro che sono gonfi. Di certo più di quanto lo erano prima, quando ho chiesto la sigaretta. E poi... poi ho scoperto adesso che amo i polpastrelli di papà; con il braccio che mi stringe da dietro la schiena, papà mi fa sentire la punta delle dita sul braccio. Ma l'altra sua mano, mio Dio... non voglio guardare, sento i suoi polpastrelli scivolare dalla mia guancia lungo il mio corpo, passando a un niente dal mio seno, sul mio fianco, sul lato delle mutandine rosa, lungo la mia coscia destra incollata alla sinistra. Ho la pelle d'oca ovunque. Ho paura di bagnarmi da un momento all'altro. Mi vergognerei come una ladra. Le dita di papà leggerissime sulle mie ginocchia, risalgono nella parte interna delle cosce, accarezzandomi entrambe le gambe contemporaneamente. "Stai tremando amore... hai paura del film? Dimmelo amore...". Non riesco a rispondere, vorrei solo che questo attimo durasse per sempre. E poi lo ha detto, lo ha detto davvero: "vuoi vedere uno dei film che vedo con mamma? Tanto lo so che sai di cosa parlo amore...". Se la terra si fosse aperta in quel momento sotto i miei piedi, sarei sprofondata felice negli abissi più neri della vergogna.

Racconta papà.
A volte bisogna scollegare il cervello per capire davvero chi siamo. Questo è uno di quei momenti. Accarezzare Veronica ha fatto sì che la parte più vera di me venisse fuori; chissà, forse è stata la perversa consapevolezza che mia figlia assistitendo ad una lunga sessione di sesso duro, o provando il perizoma di Michela abbia avuto chissà quale morboso desiderio nei miei confronti. Ma ormai la frittata è fatta. Ho la sensazione che Veronica tra le mie braccia stia diventando ancora più piccola, sento la presa delle sue braccia su di me che si allenta. Cazzo cazzo, e se sto mandando per aria tutto il lavoro fatto negli ultimi 3 anni, e se di colpo si alza e chiama Michela, e se inizia a piangere prendendomi a pugni, e se scappa in camera sua cambiando per sempre il nostro rapporto. Troppi se, non reggo. Mentre nel film in tv frotte di alieni improponibili distruggono intere nazioni mi alzo dal divano, sentendo le braccia di Veronica diventare molli. Dalla padella alla brace... una evidentissima erezione gonfia questi cazzo di boxer stretti. Tanto, peggio di così! Dal terrazzino prendo il pacchetto di sigarette, accendino e posacenere. Mi siedo di nuovo sul divano, ma a distanza da mia figlia che per la prima volta mi vede fumare in casa. "Si lo so... la mamma sentirà la puzza. Dopo vedo di far cambiare l'aria per bene". La nicotina mi rilassa, Veronica non è scappata, ne piange, se sta chiamando la mamma. Al secondo tiro penso che tutto si risolverà in una bolla di sapone. L'idea mi rende quasi euforico. Mentre quello che dice Veronica mi spiazza senza possibilità di soluzione: "si". Mi volto verso di lei, ho i suoi occhi inchiodati ai miei. "Si papà, togli questo film. Non mi piace per niente". Benedetta nicotina, credo sia lei a darmi la calma per premere stop al film e rivolgermi a Veronica chiaramente: "vuoi dirmelo amore? Vuoi dirmi perché eri dietro la porta stanotte? Io... io... non dovevo chiederti quella cosa, ma la tua risposta mi ha destabilizzato. Si, sono curioso di sapere sia perché ci hai spiato sia perché mi hai detto di mettere uno di quei film... quando se proprio lo desideri puoi farlo da sola sul telefono o sul pc. Siamo soli cuoricino mio, puoi aprirti con me, non ti ho mai giudicata e di certo non inizierò adesso a farlo!".

Racconta Veronica.
Che follia rispondere di sì... ma in fin dei conti cosa cambia? Lui sa che li spio, me lo ha detto chiaramente; quello che non sa è che del film non me ne frega un cazzo, e neanche di loro come coppia. È lui. È papà che mi attira, che mi eccita. E questa è una cosa che non posso dirgli. Pensa Veronica pensa... la soluzione a tutto c'è, basta dire qualche piccola bugia. "Si papà, so bene che non mi giudichi. Non volevo guardare... ma facevate tanto rumore. E mi sono svegliata. E poi si, quello che stavate vedendo mi incuriosisce. Il fatto che tu mi abbia chiesto di vederlo mi tranquillizza. Da sola credo che non avrei mai cercato su internet dei video... quelli lì insomma. Con te però stò tranquilla...". Sei una bugiarda assoluta Veronica... pensa se gli dicessi la verità. "Papà, lo so che me lo hai chiesto solo per farmi capire che sai tenere per te i nostri segreti, che non dirai mai a mamma che ero dietro la porta della vostra camera. Ma devo dirtelo in sincerità... vedere quelle cose lì mi farà bene. Da sola non ho mai avuto il coraggio di farlo... beh lo sai, il solo pensiero mi fa tornare alla mente un brutto momento. Ma con te... sarebbe tutto diverso". Veronica sei bugiarda bugiarda bugiarda! Spegne la sigaretta il mio amore. E mi prende le mani, facendomi tremare le ginocchia. "Amore mio, va bene. Faremo così... adesso metto un film sul televisore. Tu guardalo tranquillamente. Io sarò qui sulla poltrona, non lontano da te. Quando vorrai spengo tutto. Va bene?". Ma non ci penso proprio! "No papà, ti voglio vicino a me, per favore... mi fai stare bene, mi fai stare bene...". Sento le mie mani farsi sempre più piccole tra le sue, le sento tremare mentre papà le stringe delicatissimo ma deciso prima di rispondermi: "va bene cuoricino mio, va bene. Tu vai a vestirti però. Io preparo tutto e ti aspetto qui". Vestirmi? Non ci avevo proprio pensato! Dò un bacetto sulla guancia del mio amore e corro in camera mia. Mi siedo sul letto col cuore che batte fortissimo, meglio che non pensi a quello che sta per succedere. Ma adesso, cosa mi metto???

Racconta papà.
La differenza tra il farmi sfuggire di mano la cosa e lasciare che tutto scorra tranquillo è sottilissima; ne sono consapevole. Mi conosco come uomo, come maschio... e poi Veronica cazzo... se solo potesse immaginare quanto la vorrei. Ma stai calmo Max, stai calmo. Metti sto film, scegli una cosa non esagerata e fai contenta tua figlia. Questo va bene, è italiano con un minimo di trama, perfetto per chi non ne ha mai visto uno seduta in santa pace. Accendo un'altra sigaretta ed arriva lei... la riempirei di baci!!! Ha messo il vestitino nero con le bratelline, corto corto e largo sotto. Mi guarda dubbiosa. Le chiedo cosa abbia. "Non va bene questo vestito papà???". Mi regala un sorriso, con la sua innocente domanda! "Ma no amore mio!!! Sei carina come sempre! Non serve sentirsi çome per uscire per vedere queste cose!". Le prendo una mano, per farla mettere accanto a me e mentre fa per sedersi sento che bisbiglia qualcosa tra se e se; non lo capisco ma poi metto bene a fuoco le parole... "ma quella là ti piace come si veste". Devo, devo categoricamente fare finta di non aver sentito, troppo grandi le implicazioni di un pensiero simile da parte di Veronica. Ma... ma il mio cuore perde qualche battito... concetti come gelosia, desiderio, voglia, si affollano nella mia mente associati all'immagine di mia figlia. E se... e se Veronica... tanti se. E se... lo capirei perché mi starei apprestando a vivere una domenica speciale.

Racconta Veronica.
Ho praticamente zero saliva in bocca. Seduta con papà accanto, non sò se sono ridicola o carina con questo vestito; nei mille viaggi mentali immaginando un momento speciale col mio amore non mi ero mai posta il problema di come vestirmi! Tranne che per il perizoma rosso, quello di capodanno; ed infatti l'ho messo. Papà ha collegato il suo portatile al televisore, mi guarda e me lo chiede di nuovo: "sei convinta amore? Lo vuoi vedere davvero?". Che domande papà! "Si papi dai...". Clicca qualcosa sul portatile... inizia il film, si intitola 'peccati italiani'. Papà accende un'altra sigaretta, poggia la schiena sul divano. Senza voltarmi a guardarlo: "Grazie papà". E lui non mi risponde, ma allunga la mano destra, libera dalla sigaretta, passandola dietro la mia nuca facendomi poggiare la testa sul suo torace. Lo amo lo amo lo amo infinitamente!!! Il film è iniziato... un signore è in macchina con una ragazza, parlano di cazzate. Lei è mezza nuda, ha un top senza reggiseno con due tette grandi come quelle della stronza, poi ha una minigonna tanto corta che si vedono sia il bordo delle autoreggenti nere che il perizoma dello stesso colore. Lui mentre guida le mette la mano tra le gambe, che lei apre subito. Lei stessa scosta il suo intimo dicendo all'uomo che guida: "Zietto, ti piace la mia patatina? Che dici, lo vale un nuovo cellulare?". Lui le tocca la fica, dicendole: "uhm... non lo so. Vedremo". Lei ride come una scema mentre il signore entra in una stradina sterrata. Spegne la macchina e le dice di fargli vedere cosa sa fare. Lei si china verso di lui, gli abbassa la zip dei pantaloni e glielo tira fuori. Papà spegne la sigaretta. Il cazzo del signore non è duro duro, la ragazza lo prende in bocca e inizia a fare su e giù con la testa. I battiti del cuore di papà aumentano, li sento come se fossero i miei... è uno di quei momenti che ho sognato tutte le volte che sono stata dietro quella cazzo di porta a desiderare di essere al posto di mamma. Ma ora lo stò vivendo, ora sono io, la piccola sfigata Veronica con la guancia sul petto di papà a godermi ogni singolo attimo di un momento tanto intimo con lui. E mentre sento le sue dita muoversi leggere sul mio braccio penso che si, è proprio una domenica speciale!

Racconta papà.
Che situazione assurda! E me la sono cercata io... ma indietro non si torna. Avverto chiaramente il calore di Veronica, ho anche la sensazione del caldo del suo respiro sulla pelle. E maledico la mia testa... perché cazzo non mi sono messo un paio di pantaloncini? Questi boxer che mi ha comprato Michela non nascondono niente, neanche un briciolo di erezione; e adesso ne ho ben più di un accenno... per naturale reazione alla visione del pompino fatto davvero bene dalla troietta nel film ma soprattutto per la vicinanza di mia figlia, non posso mentire a me stesso. Mi volto verso di lei, vorrei vedere i suoi occhi, vorrei leggere nel suo sguardo l'interesse per il film, l'interesse per il sesso che non sia quello spiato tra me e Michela; ma vedo solo la sua nuca, la spallina destra caduta del vestitino che scopre il suo seno destro e le sue gambe, lasciate completamente scoperte dalla lunghezza effimera del vestito e dal suo solito modo scomposto di stare seduta sul divano. E poi... poi c'è quel cazzo di colore rosso tra le sue gambe. Lo ha messo, ha messo l'unico capo da donna che ha nell'armadio! Lo conosco bene, gliel'ho regalato io insieme al pezzo di sopra per capodanno. Ma perché? Perché lo ha messo quando le ho detto di vestirsi? Associo le idee... ha indossato quello di Michela usato stanotte, e chissà in che condizioni era... ora si è vestita ma indossando qualcosa che la renda simile a sua madre. No, troppo assurdo come pensiero vecchio mio! E se anche fosse, lasciala vivere questo suo sogno tipico di ogni figlia innamorata. Anche se il problema nel nostro caso è duplice: Veronica ha passato da un bel pò l'età della comprensibile infatuazione verso il proprio padre e poi ci sono io, il desiderio fortissimo che provo nei suoi confronti. E mentre sento la voce della ragazza che quasi urla 'Si zio si si, scopami la fichetta... scopami così... sono la tua troia...' maledico la scelta del film in italiano e la mia curiosità.

Racconta Veronica.
Stanno succedendo tre cose contemporaneamente: la prima, papà è visibilmente eccitato; la seconda, ho un calore immenso tra le gambe; la terza, sento il mio amore stringermi più forte a sé, mentre le dita della sua mano tracciano linee parallele sulla pelle del mio braccio. E poi c'è la sua voce... sono nata e cresciuta ascoltandola ma ora ha un suono diverso, è calda, è avvolgente, è piena di sicurezza, di senso di protezione. "Tutto bene amore?" un bacio sulla mia nuca "Dimmi se qualcosa che vedi ti disturba". Papà papà... ma sai che ho lo sguardo per gran parte del tempo inchiodato sui tuoi boxer? Che distinguo chiaramente la sagoma della tua virilità? Che la vedo sussultare, muoversi, che mi sembra quasi di percepirne l'odore? Che del film mi interessa ben poco; certo non posso fare a meno di sentire le urla della ragazza mentre lo zio la incula imprecando ma per il resto... tu sei mille volte più bello, più uomo, più bravo. Ma qualcosa devo pur risponderti: "Tutto bene papà, ho solo molto caldo" che è una piccola parte della verità. E le dita del mio amore... che non accarezzano più il mio braccio ma giocano con la spallina caduta del vestito, intrecciandosi ad essa. Appena mi dice: "vuoi toglierlo?" credo di aver saltato qualche battito del mio cuore, mentre l'elastico in vita dei boxer di papà perde la sua battaglia, sollevandosi di un bel pò sul lato sinistro, dove è imprigionato il meraviglioso cazzo del mio amore. Con un semplice 'si' mi alzo in piedi, vivendo un emozione presente solo nei miei sogni: spogliarmi davanti a papà. Mi ha vista mezza nuda un milione di volte, ma oggi è tutto diverso. Oggi mi sto spogliando per lui, oggi mi vedrà col perizoma rosso, oggi si respira sesso tra di noi. E mentre nel film lo 'zietto' sborra sul viso della ragazza, facendone neanche la metà di quella che ho visto fare a papà tante volte, lascio cadere il vestito ai miei piedi, restando di schiena al mio amore. Sento il suo sguardo, lo sento lo sento lo sento... lo sento sul mio culetto diviso a metà dal filo del perizoma che vorrei tanto facesse la stessa fine del vestito.

Racconta papà.
Esiste la perfezione nel corpo di una donna? No di certo! Esistono canoni estetici comuni alla maggior parte della popolazione che vedono nella barbie di turno o nella stangona mora tipo Michela la donna ideale, quella strafica, quella da avere accanto per forza per sentirsi uomo realizzato dentro e fuori dal letto. Nulla di più lontano dalla realtà. In ogni donna c'è un immenso potenziale erotico, nessuno può togliermi dalla testa questa convinzione. Ho Veronica in piedi davanti a me, di schiena, nuda se non considero quel piccolo indumento rosso. Coi suoi lunghi capelli castani, le sue spalle dritte dritte, la vitina 'da vespa', come si diceva qualche anno fa, il suo rotondissimo culetto, le sue gambe dritte e le caviglie sottili. E se si voltasse in questo momento vedrei i suoi occhioni dolci, il suo nasino francese, il suo seno piccolo ed appuntito, la sagoma della sua fichetta così dritta e proporzionata. Non resisto, non posso resistere cazzo!!! Le prendo una mano, lei si volta guardandomi come se fossi l'ottava meraviglia del mondo mentre ignora quanto immenso sia il desiderio che ho di lei. Si siede di nuovo accanto a me, alla mia destra. Le dico la prima scemenza che mi passa per la testa: "stai meglio così, cuoricino mio?". "Moltissimo grazie papi". La abbraccio di nuovo, come prima, lei si incolla letteralmente al mio fianco, con il braccio destro sul mio torace e la sua guancia sul mio petto. La mia mano sul suo fianco, sotto l'ascella, non più sul suo braccio, è troppo vicina a me. E le mie dita sono tanto vicine al suo capezzolo. Pericolosamente vicine. Nel film una biondina giusto qualche mese ed una manciata di chili più grande di Veronica sta leccando avidamente la fica della sua versione adulta mentre un uomo messo davvero bene la sta rumorosamente scopando. L'immagine mentale di Veronica tra le cosce di Michela mentre io la sfondo da dietro mi fa superare il punto di non ritorno: prendo il suo capezzolino tra pollice ed indice, muovendo piano le dita. Alla fine è successo quello che un uomo raziocinante non dovrebbe fare, l'ho fatto cazzo, ho superato quella barriera che nei miei sogni ho solo immaginato. Veronica non reagisce, continua a tenermi stretto. "Ti faccio male amore?" le sussurro, come se fosse un segreto. Scuote la testa. Ho paura di me stesso... allungo la mano sinistra prendendole la gamba incollata alla mia e la sollevo, facendola poggiare su di me, col piedino penzoloni. Parto dal ginocchio, con solo i polpastrelli, delicatissimo... ad ogni passaggio salgo di pochi centimetri più su, lungo l'interno coscia. Altro sussurro: "ti piace amore? Vuoi che continuo?". E Veronica con un filo di voce appena percettibile tra i lamenti e gli orgasmi del film: "Si papà per favore...". Sono ad un niente dal contorno del perizoma, il dorso della mia mano percepisce il caldo umido provenire dell'intimità più sacra di mia figlia. E poi, come in un video mandato al rallentatore, Veronica inizia a tremare e viene, stringendo la mia mano tra le sue cosce, senza che le abbia sfiorato la fichetta o il clitoride. Trema come mai abbia visto tremare una donna in preda ai fumi dell'orgasmo, la tengo stretta a me, aprendo la mano destra sul suo petto, sentendo il duro di entrambi i capezzoli, per un tempo infinito... poi sento che inizia a rilassarsi, la presa delle sue cosce si allenta, le allarga... devo farlo: apro il palmo della mano sul suo perizoma, Dio... sento i contorni delineati delle grandi labbra, il gonfiore del clitoride, una sensazione incredibile di possesso pur senza possedere. Il mio cazzo vince... vince definitivamente la guerra con l'elastico dei boxer e salta fuori, dritto, durissimo, la pelle tirata al limite dell'umana resistenza e la cappella lucidissima. Il corpo di mia figlia si rilassa, la sento morbida tra le mie braccia. Ho piena coscienza che la distanza tra la mia cappella ed il suo viso è di pochi, pochissimi centimetri. Lei alza la testa verso l'alto, verso di me. Ha ancora il fiato corto. Mi guarda negli occhi, la mia Veronica, dicendomi le due parole più abusate al mondo, "ti amo", prima di sollevare il viso e di baciarmi.

Racconta Veronica.
Le sue labbra. Morbide ma decise. La sua lingua precisa, perfettamente in gioco con la mia anche se di molto più grande. Se un giorno qualcuno mi dovesse chiedere il ricordo più bello di quest'ultima ora della mia vita non avrei dubbi: il primo bacio con papà. Più intenso di tutto, più vivo nella mia mente dell'orgasmo tra le sue braccia, più concreto delle sue mani sul mio corpo. Vorrei parlare, vorrei poter dire mille cose al mio amore, parlargli di me, di lui e di tutto quello che significa per me. Ma appena si stacca dalle mie labbra mi fa cenno di stare zitta, come se mi leggesse nel pensiero. Chissà se si rende conto che ha ancora la mano sulla mia fichetta... si, se ne rende conto, sento il suo dito che scorre, Dio mio... dal culetto, lungo il filo del perizoma, fino al clitoride, aprendomi le labbra bagnatissime... sento che il tessuto del perizoma scorre fluido sotto le sue esperte dita; ma perché non me lo toglie? Perché non toglie i suoi boxer? Voglio vederlo completamente nudo, solo per me. Ed invece che posarsi di nuovo sulle mie labbra, la sua bocca scorre sul mio collo, facendomi rabbrividire... e poi sul mio orecchio... già il suo respiro quasi mi fa venire di nuovo... la punta della sua lingua... Dio mio Dio mio Dio mio... e poi parole indimenticabili: "Lo senti?" la sua mano grande guida la mia sul tronco del suo cazzo durissimo "lo senti amore mio? È così per te. Perché sei bellissima ed io sono folle d'amore per te". Tutto il resto del mondo non esiste più, la stessa Veronica che viveva, che sopravviveva fino a pochi minuti fa è solo un lontanissimo ricordo. Io inizio a vivere da adesso. Io potrei anche morire ora e morirei felice. Provo a muovere la mano ma papà mi ferma. Si alza in piedi, abbassa i boxer... maestosamente mio. Si inginocchia davanti a me, prende il mio viso tra le mani, mi bacia. Mi bacia e ancora mi bacia. "Adesso ti faccio impazzire cuoricino mio". Sdraiata sul divano, con le gambe larghe poggiate sulle sue spalle... appena sento la sua bocca nel mio interno coscia che veloce scorre verso il mio perizoma penso che si... proprio si... questa è una domenica speciale.

Racconta papà.
Il sapore di ogni donna è diverso. Non ne ho mai conosciute due i cui succhi vaginali abbiamo la stessa consistenza, lo stesso gusto e retrogusto in bocca. Appena la mia lingua risale dal buchetto di Veronica, raccogliendo tutto il liquido con cui la sua fichetta sta bagnando il suo intimo, capisco che tutte le fiche che ho leccato fin'ora mi son servite solo ad apprezzare oltre ogni immaginazione il sapore unico della fica di mia figlia. Lei è il punto d'arrivo. Il meglio in assoluto. Dolcissima e pungente insieme. Contrariamente alle mie abitudini, tolgo il perizoma a Veronica. La sua fichetta si mostra a me in tutta la sua giovanissima bellezza e perfezione. Nel distendere le sue gambe mi allungo sul suo seno... in bocca è come sentire il suo stesso respiro, mentre la cappella tocca per la prima volta il suo monte di Venere, lasciando una scia liquida. "Adesso fammi sentire come godi amore mio". Le tiro su le ginocchia, schiacciandole sul suo seno. La visione è da cardiopalma... buchetto e fichetta hanno quasi un unico colore rosa vivo, il buchetto è poco meno di niente, la sua fichetta aperta di mezzo centimetro è un luccichio chiarissimo. L'unica donna che mi abbia regalato una visione simile è stata Marta, nei nostri primi incontri. Le prendo le mani, facendole passare sotto il suo culetto, facendo sì che tengano le chiappe bene aperte. Appena poggio la punta della lingua sul buchetto capisco quanto davvero Veronica si bagni; i suoi liquidi sono colati così abbondanti da renderlo morbido. Morbido e saporitissimo. Indurisco la punta della lingua spingendo quanto più posso per poi risalire, aprendo grandi e piccole labbra... il suo imene è lì. L'idea che sia mio, così come qualsiasi cosa possa desiderare da Veronica, mi manda il sangue al cervello e non solo. Metto in pratica tutto quello che ho imparato in decenni di sesso per far tardare l'orgasmo di mia figlia... la sento che è ad un millimetro, so che basterebbero cinque secondi in più col suo clitoride tra le labbra per far si che inizi a tremare. Ma voglio altro. Si, voglio altro in questa domenica speciale.

Racconta Veronica.
Mi sta facendo impazzire!!! Impazzire! Ormai quasi non capisco cosa mi stia facendo di preciso. Sono pervasa da ondate di piacere sconfinato, le sento in ogni angolo del mio corpo, come se per magia mi fossi trasformata in un immensa fica. Si, questo rende bene l'idea di come papà mi faccia sentire!!! Riesco solo a mormorare 'ti amo ti amo ti amo' ma non so se lui lo possa sentire, preso com'è dal mio corpo. Il mio tanto vituperato corpo... ora non esiste più, ora sono me stessa, ora sto diventando l'amante di un uomo meraviglioso, ricercato dalle donne, invidiato dagli uomini. Ora è mio, è mio! Guardo giù, vedo la sua testa che si muove tra le mie gambe, la sua mano sinistra che balla tra un seno e l'altro; mi sembrano addirittura più grandi, di certo i capezzoli sono durissimi. E l'altra sua mano sò dov'è... dovrebbe farmi male ma non sento dolore. Da sola non sono mai riuscita ad usare neanche la punta di un mio dito, il mio amore ha inceve tutto il suo medio nel mio culo. E lo muove. Lo muove avanti e indietro... a tratti veloce a tratti piano... ed ora che piega la punta del dito verso l'alto, verso la mia pancia, tenendo il clitoride tra le labbra e muovendo la lingua veloce veloce... Dio mio... "Ti prego ti prego papà fammi venire fammi venire...". E godo! Godo di un orgasmo infinito. Godo penetrata in qualche modo da papà. Godo urlando, senza sentire il bisogno di tenere le gambe chiuse, come mi è sempre capitato nelle lunghe ore passate a guardarli e anche poco fa, accarezzata dal mio amore... mi lascio completamente prendere dall'orgasmo... sento come un filino di pipi uscire dalla fica ma non me ne frega niente. La bocca di papà scesa, incollata alla mia fichetta, mi inorgoglisce. Il mio piacere è suo. Io sono sua.

Racconta papà.
Veronica ha un immenso potenziale. A momenti squirtava cazzo!!! Con un pò più di consapevolezza del suo corpo e pochi semplici consigli potrà schizzare ad un metro e mezzo, come sua madre, ne sono sicuro. Ed il suo culetto... stretto, strettissimo ma incredibilmente elastico, in questo molto simile a quello della zia. E ha anche altro Veronica: è immensamente bella. "Sei stupenda amore mio, veramente stupenda". Mi risponde solo con gli occhi, il fiatone ancora è parte preponderante di lei. Le metto le mani sotto le ascelle, per tirarla su; mi siedo e sollevandola con pochissima fatica la faccio sedere a gambe aperte su di me, il suo musetto sulla mia spalla, il mio cazzo duro tra di noi, ad aprire perfettamente le grandi labbra della sua fica, a bagnare con la cappella umida il suo addome. "Non ti ho fatto male, vero amore mio?". Scuote decisa la testa, muove timida il bacino. Alza la testa, si avvicina al mio orecchio... "Papà, non immagini quante cose...". La fermo! "Non dirmi nulla di te, cuoricino mio. Ascolta il consiglio di un vecchio saggio. Impara a viverti i momenti belli, per dare spiegazioni c'è sempre tempo. Ok amore mio?". Un suo piccolo bacio sul mio naso, come faceva da bambina, suggella la nostra intesa, mentre continua a muovere il bacino su e giù, strofinando il clitoride sul tronco del mio cazzo. Prendo l'iniziativa... non posso lasciare che sia lei a dettare i tempi di questo rapporto; non sono più un ragazzino, ho le mie 'linee guida' quando si tratta di una ragazza vergine. Si lo sò, una rarità, ma se capita la ragazza con zero esperienza và trattata in un certo modo, che sia una delle studentesse mie dipendenti part time o Veronica. Serve un giusto mix tra dolcezza e durezza, la giovincella deve capire chi ha le redini del gioco e che tutto il suo piacere, e dev'essere tantissimo, dipende dalle mie decisioni. Cercherò di non andare fuori dagli schemi, cercherò di stare calmo, cercherò di farle il minor male possibile, cercherò di resistere alla tentazione di aprirle la fica oggi stesso, cercherò di continuare a vivere alla grande questa domenica speciale.

Racconta Veronica.
Quanto lo vorrei. Quanto vorrei diventare donna adesso, in questo preciso istante! Sento papà durissimo, lo sento sulla fica, sento la cappella che spinge sulla mia pancia. Basterebbe sollevarmi e sedermi precisamente su quella meraviglia che è il cazzo del mio papà. Vorrei dirtelo amore mio ma tu... tu hai altro in testa! tu mi fai sdraiare di nuovo... tu ora sei in ginocchio davanti al divano... tu stai toccando quella meraviglia che hai tra le gambe, a poca distanza dal mio viso. Dimmelo ti prego dimmelo!!! E questa nostra corrispondenza d'amorosi sensi ha la meglio. "Prendilo in bocca Veronica". Mi basta solo spostare la testa un pochino di lato e ne sento l'odore, forte, di maschio. L'ho visto fare alla stronza una marea di volte, l'ho sognato per tutte le notti da anni ed ora sta per succedere... stai calma Veronica, stai calma! Uso entrambe le mani, mi servono tutte e due per far muovere la pelle su e giù. Ho l'ennesimo brivido di oggi: per la prima volta capisco il concetto di virilità!!! Questo muscolo durissimo, venoso, gigantesco, sormontato da una cappella lucidissima... lo devo fare! Lo devo fare adesso. E lo faccio.

Racconta papà.
Il primo impatto con la bocca di Veronica è stato un disastro, un grande classico... denti sopra e sotto. Forse la mia cappella è troppo grossa per la sua bocca, di certo è assolutamente inesperta. Ma si impegna l'amore mio... ed io la lascio fare. Non mi serve un pompino per restare duro, mi basterebbe la visione del suo corpo nudo, mi basterebbe il ricordo di tutte le volte che ho sborrato guardando quella bocca, mi basterebbe anche solo pensare che sto facendo quello che tantissimi padri sognano per non perdere un millimetro della mia virilità. "Vai piano amore... piano". Allungo la mano, troppo invitanti questi capezzolini... gonfi, duri. Scendo con la mano... appena le sfioro il clitoride Veronica si ferma per un attimo e apre le gambe. I miei movimenti circolari la fanno vibrare... anche troppo! Sposto la mano sulla fichetta, bagnatissima e calda; non deve venire, non ora. Con l'altra mano impugno il cazzo, sfilandololo dalla sua bocca. È ora di farle capire che non esiste solo la cappella. "Tieni la bocca aperta". Inizio dalle palle, lisce, gonfie... prima una, poi l'altra... lo fà bene, quasi come se le aspirasse, brava Veronica! Poi tutto il tronco, lo faccio scorrere sulla sua bocca aperta "leccalo amore... metti la lingua fuori... così... bravissima". Cazzo me lo conferma, questa ragazza ha un gran potenziale! La lascio fare da sola... non ha più bisogno di me. E mentre mi accorgo che lo schermo del televisore è diventato nero, bagno per bene il medio e rientro con molta facilità nel culo di mia figlia.

Racconta Veronica.
Pompinara. Succhiacazzi. Bocchinara. Quante volte papà ha chiamato così la stronza mentre aveva il "mio" cazzo nella sua bocca? E perché a me niente? Eppure mi sto impegnando, sto facendo tutte le cose che mi ha fatto vedere. Forse perché ama me e non lei? Forse perché la stronza non conta niente per il mio amore! Ma che pensieri... Veronica ascolta il consiglio di papà, goditi il momento cazzo!!! E la sua voce che mi riporta sulla terra: "guarda giù Veronica, fermati". Papà si sposta, si allontana un pò da me e faccio come mi ha detto: guardo giù... i miei seni... giù la sua mano tra le mie gambe, col palmo rivolto verso di me. Dio... due! Sono due, sono due le sue dita nel mio culo!!! Con gli occhi spalancati dall'incredulità lo vedo chinarsi su di me, mi bacia. Spinge le sue dita nel mio culetto e mi bacia... "Ti senti pronta? Per me lo sei. Ma devi dirmelo tu amore... perché ti farà male, all'inizio molto male. Hai un culetto bellissimo, morbido e sodo. Ed io lo voglio". Come risposta solo due parole: "sono tua".

Racconta papà.
Lo voglio fare sul suo lettino. Perché in camera sua l'ho sognato ed in camera sua oggi voglio realizzare il più perverso dei desideri: inculare mia figlia. Veronica è già lì che mi aspetta, ho bisogno di alcune cose che prendo dal cassetto "proibito" della camera da letto mia e di Michela. Poi un asciugamano grande dal bagno e non mi occorre altro. La trovo seduta sul letto, la mia piccola dolce Veronica... ho un ripensamento, un giusto ripensamento. Mi siedo accanto a lei, entrambi nudi come vermi. "Amore, ascoltami bene prima di rispondere. Io voglio fare l'amore con te, da innamorati... nella fichetta. Ma voglio farlo come dico io, possibilmente in un bel posto, senza paura che la mamma mi chiami per dirmi che sta tornando, senza fretta, deve essere indimenticabile. E lo faremo prestissimo. Ora però potremmo fare quest'altra cosa. Il culetto insomma. Io lo vorrei tanto, ma come ti ho già detto farà male. All'inizio sicuramente male. Poi dipende da te e da me. Non rispondere a cuor leggero Veronica. Dobbiamo ancora parlare di tutto... e ne abbiamo di cose da dirci. Ma su questo dobbiamo essere entrambi d'accordo... quindi dimmi tutto quello che vuoi, tutto quello che vuoi sapere!". Come spesso accade, mia figlia mi stupisce: "com'è stata questa prima volta con mamma?". Devo essere sincero: "non bella... è scappata da casa dove vivevo prima senza neanche salutarmi. E non mi ha risposto al telefono per due giorni". "Allora facciamolo. Ho deciso papà. Facciamolo e ti giuro che non scapperò". L'abbraccio, la bacio teneramente accorgendomi solo adesso che ho perso l'erezione... la paura di un suo no mi ha smontato. Ora però arriva il Max che temo, che devo saper controllare!!! Sistemo tutto, tolgo il lenzuolo, allungo l'asciugamano dove serve e faccio sdraiare Veronica a pancia in giù, leggermente di lato, con la testa sul cuscino, il culo per aria al bordo del letto ed i piedi poggiati per terra. Maledetta libreria a ponte!!! Su quel letto l'unica pecorina possibile è questa. Ed inizio la mia opera d'arte... lubrificante di marca, il migliore sulla piazza, il vibratore sottile, con la punta morbidissima e tanta pazienza. Mi bastano pochi minuti... la visione del suo culetto col vibratore che scivola liscissimo dentro fuori, dentro fuori... basta a farmi tornare ai fasti di poco fa. Bagno per bene il cazzo col lubrificante, le faccio sistemare le mani per tenere bene le chiappe aperte ed appoggio la cappella, che mi sembra immensa rispetto al suo buchetto. Di culetti vergini ne ho avuti diversi... questo è si quello di mia figlia ma pur sempre un culetto è! Lo voglio fare, lo devo fare e lo faccio. Spingo. Forte.

Racconta Veronica.
Un immenso dolore. Come se mi stessero aprendo l'intero corpo a metà. Schiaccio il viso sul cuscino ed inizio a piangere.

Racconta papà.
Pensavo peggio. Veronica sta soffrendo, la sento singhiozzare, ma non ci posso fare niente. Anzi devo dire che è stata brava. Molto brava. Non si è mossa, neanche quando ho forzato per far entrare la cappella. Pochi centimetri per volta, come da manuale... e lubrificare sempre! Cazzo però quanto è stretta... devo cercare di controllarmi o potrei perdere la testa! Stai calmo Max, stai calmo... lavora bene... entra poco poco per volta, massaggiale la schiena, i fianchi... bravo... bravo... dille qualcosa: "bravissima amore, bravissima bravissima... non ti farà mai più male come adesso. Sei stata fenomenale". E guardo giù... stupefacente! Sono quasi del tutto nel suo culo cazzo!!! Appena inizierò a scoparla davvero sentirà le palle sbattere sulla fica. Mi piego su di lei, ho bisogno di sentirla, di vederla. "Dimmi qualcosa amore... vuoi che la smettiamo?". Solleva la testa dal cuscino, ha il visino rigato dalle lacrime ma mi regala un sorriso, piccolo piccolo e poche parole che non lasciano spazio ad interpretazioni: "scopami il culo papà". Che cazzo di domenica speciale!

Racconta Veronica.
Ho perso la cognizione del tempo. Potrebbero essere passati 10 minuti come mezz'ora da quando papà ha iniziato a scoparmi. Ho cominciato a non capire più niente quando mi ha tirato ancora un po fuori dal letto martellandomi fortissimo dietro e masturbarmi contemporaneamente il clitoride. Quando avrò finito il liceo e poi lettere moderne, scriverò un libro, un libro in cui parlerò di dolore e piacere. Scriverò del mio stato fisico e mentale di questi momenti, in cui papà mi sta facendo male regalandomi però un orgasmo dietro l'altro. Stupefacente! "Papà ti amo". "Veronica devo sborrare". La differenza tra me e te.

Racconta papà.
Stò per scoppiare, non ce la faccio più cazzo! Forse... no, senza forse l'inculata più coinvolgente della mia vita. Veronica è stata divina, col suo culo mi ha stritolato il cazzo senza mai fare un fiato, è venuta tanto quanto neanche sua madre è capace di fare. E santa la mia preveggenza... l'asciugamano sotto mia figlia sarà ridotto ad uno straccio! Mi sfilo dal suo culo... impressionante la caverna scura che lascio dove due ore fa c'era ancora solo un puntino rosa. Veronica veloce si volta, mettendosi di schiena sul letto, la testa sul cuscino. "Come la mamma" le uniche parole che mi dice prima di aprile la bocca. Non volevo... giuro che non lo volevo fare... credevo di uscire dal suo culetto non proprio pulito ed invece sono perfetto... neanche le avessi arato la fica e non il culo. Ed allora come la mamma sia! Mi metto di lato al suo viso... basta veramente poco per sborrare, neanche i canonici due colpi e si materializza l'utopia di altri innumerevoli orgasmi. Lascio i primi due schizzi come vengono vengono... per traverso sul suo visino, uno all'altezza del naso l'altro del labbro inferiore, poi con tutto il piacere che ogni uomo conosce, porto la cappella alla giusta distanza in modo che il resto della sborrata coli densa nella bocca di mia figlia... che mi guarda con gli occhi più belli esistenti al mondo. Non ho neanche finito che già ingoia, prendendomi la cappella in bocca. "Piano Veronica... adesso fai pianissimo!". Praticamente sento solo la sua lingua, schiacciata dalla cappella, mentre strizzo tutto quello che mi è rimasto. Fenomenale Veronica, fenomenale!

Racconta Veronica.
Mi sono sentita perfetta. Si, perfetta! Papà è poggiato sul lettino accanto a me, ha il fiatone grosso grosso ed i battiti del cuore a mille. Merito mio, tutto merito mio!!! E del mio povero culetto che, sinceramente, mi brucia davvero tanto. Sò di avere il viso coperto dal suo sperma, lo stesso che ho ingoiato con lo stesso piacere del latte caldo in inverno. E appena vedo che mi guardi, amore mio, faccio come ha fatto la stronza, raccolgo il tuo seme col le dita e lo porto alla bocca. Ti vorrei tanto chiedere chi preferisci adesso... ma come hai detto bene tu, ci sarà presto il tempo per parlare. Ora mi bastano i tuoi occhi sognanti mentre mi guardi ed il tuo lunghissimo bacio. "Sei unica Veronica... non so cosa altro dirti... mi hai fatto impazzire di piacere". Ti abbraccio amore mio. Senti il mio cuore. Sentilo, è tutto per te, in questa domenica speciale.

Racconta papà.
Devo essere lucido. Adesso si. Devo sistemare tutto prima che Michela torni a casa. E devo farlo senza fretta, solo così non si lasciano tracce... anni di sesso a casa con Marta senza mai un sospetto, così si fa! "Amore, adesso ascolta bene, benissimo papà. Corri in bagno, fai una lunghissima doccia, metti tutto a lavare, tutto mi raccomando! Poi ti darò una cremina lenitiva per il culetto, così non avrai bruciori. Va bene amore???". "Si papà... ma tu sei felice?" tesorino mio... "solo l'uomo più felice sulla faccia della terra!". Il mio cuoricino corre in bagno mentre io, ancora nudo, stacco il portatile dal televisore e rimetto esattamente al loro posto le cose nel cassetto del peccato, dando una pulita fatta bene al vibratore che mi ha aiutato ad aprire il culo a mia figlia. "Papà papà!!!!!!" Cazzo corro in bagno, in quei pochi metri l'unico pensiero è il suo culo... la immagino che perde sangue... che cazzo di problema! Entro di corsa in bagno e...

Racconta Veronica.
Non tutto è stato come con la stronza. O lo faccio adesso o me ne potrei pentire per il resto dei miei giorni. Io devo essere più brava di lei. In tutto! E papà lo deve sapere, non è il tempo di se di forse di ma di domani. Ora! Sono in ginocchio nella cabina doccia quando il mio amore entra di corsa in bagno. Raccolgo tutto il mio coraggio, tutto il coraggio della nuova Veronica, tutta la faccia tosta che non deve mai più mancare tra me e papà. E le parole escono da sole: "papà, ti ho detto come la mamma! Lo hai fatto solo in parte. Pisciami addosso".

Racconta papà.
Il termine 'basito' rende giustizia al mio stato d'animo. Sono felice che mia figlia stia bene, sono sconvolto dalle sue parole. Anche se... cazzo qualcosa di simile me lo dovevo aspettare. Dopotutto è quello che le ho fatto vedere, e poi è chiaro ormai il suo desiderio di competizione con Michela; di questa cosa dovremmo parlarne molto bene. Ora però... non sia mai detto che il vecchio Max si tiri indietro! Mi avvicino alla doccia, potrei anche far stare Veronica in piedi e pisciarle addosso lo stesso. Ma rischierei si sporcare... meglio così. "Non aprire la bocca amore, va bene???". Neanche si degna di rispondermi, semplicemente fa il contrario di quello che le ho detto. Ed io la punisco! Inizio la più classica delle pisciate del dopo scopata, quella fatta col cazzo ancora mezzo duro, con tanta pressione nella vescica. Inizio dalla fronte, le riempio la bocca e poi scendo sulle tettine. Stringo il cazzo. Dio, Veronica non ha ingoiato, ma ha chiuso la bocca facendo colare tutta la piscia dai lati! Se solo sapesse... se solo sapesse quanto mi eccita questa cosa! La riapre ed io la riempio di nuovo... ma stavolta mentre mi rende onore di uno degli spettatori più eccitanti che esistano mi avvicino facendole gocciolare sul viso quel che resta del contenuto della mia vescica. Mio Dio... se non fosse per la paura del ritorno improvviso di Michela ma la inculerei di nuovo a sangue.

Racconta Veronica.
L'orologio digitale sulla scrivania segna le 23 e 55. La stronza è tornata più o meno al solito orario, carica di buste e di 'grandi affari' fatti coi saldi. Papà non era molto contento ma poi la troia gli ha fatto vedere il contenuto della busta di Intimissimi e lui ha smesso di borbottare. A me ha comprato un top, una mini di jeans e delle assurde mutandine a tinta unita. Stronza! Sono a letto da subito dopo cena, ho messo la pomata lenitiva che mi ha dato papà ed il culetto mi brucia molto meno. Sto finendo questo lunghissimo giorno. Il più importante della mia vita. Il giorno dei giorni per me. Per me... una domenica speciale.


- continua -

di
scritto il
2024-09-04
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