Veronica - Cap. 3 - Per te, con te.

di
genere
incesti

Di man_max_rm@libero.it

Racconta papà.
Il promemoria sul telefono mi ha ricordato qualche minuto fa dell'appuntamento di questa mattina. Benedetta tecnologia... ""ore 10.00 lunedì 5 agosto fornitore birra"". Lo avevo completamente rimosso, e poi dopo tutto quello che è successo nelle ultime ore il pub è diventato l'ultimo dei miei pensieri. Troppo grande lo stravolgimento nella mia vita per avere neuroni liberi da dedicare al lavoro. Ieri ho vissuto l'esperienza più sconvolgente della mia vita, il peccato più grande che si possa immaginare: ho fatto sesso con mia figlia, e non sesso tranquillo, ordinario. Ora Michela dorme accanto a me e Veronica a qualche metro di distanza. Se penso che sono entrambe mie i boxer si gonfiano all'istante. Ognuna a modo suo eccitante, diversissime tra di loro ma entrambe clamorosamente capaci di farmi impazzire. Michela mi conosce come le sue tasche, potrei quasi dire che insieme siamo una perfetta macchina da sesso. Veronica mi ha dimostrato amore e disponibilità, molto oltre quanto avessi mai sognato di lei. Devo essere presente a me stesso, non devo fare cazzate... come quella che mi sta passando per la testa. No, non devo andare a svegliare mia figlia cazzo!!! Calmo Max, calmo! Ora fai il bravo, ti alzi, dai da mangiare al gatto, prepari il caffè, svegli quel ghiro di Michela e poi vai a strappare un buon prezzo per il prossimo anno di birra. Magari in compagnia. Va bene così, ho deciso!

Racconta Veronica.
Il primo giorno della mia nuova vita! Tra poco più di un mese inizierò l'ultimo anno del liceo e finalmente potrò reggere gli sguardi di quelle stronze delle mie compagne di classe. Dentro di me mi farò tante di quelle risate... le guarderò con superiorità, loro e quei loro ragazzetti inutili. Io ho l'uomo numero uno al mondo... bellissimo, capace di amare veramente, non come quei cretini che escono dal bagno tutti contenti per essersi fatti fare un pompino da 30 secondi dalla puttanella di turno! Cazzo vorrei tornare a scuola oggi e ridergli in faccia!!! Dai Veronica, alzati da questo letto benedetto dall'amore con papà, alzati ed inizia a vivere! Sento l'odore del caffè, papà è in cucina. "Papi! Buongiorno!!". Quanto è bello il mio amore. "Buongiorno cuoricino mio" lo vedo che si affaccia nel corridoio, ritorna in cucina, mi abbraccia sollevandomi da terra e baciandomi. Il risveglio delle principesse! "Ti fa male il culetto amore?". Beh, si... mi fa male ma il bene che mi sta dando papà tenendomi stretta sollevata da terra sul suo petto pareggia tutto. "Un pochino papà, ma tranquillo. Sto bene. La mamma dorme?". "Si amore. Ma dobbiamo stare sempre molto attenti... capito? Ascolta... se oggi ti dovessi chiedere di venire con me, tu dimmi di sì, ma senza troppo entusiasmo... questa testolina ragiona bene, vero amore?". Anche troppo papà, anche troppo... "si si papà, ho capito bene. Oggi mamma non lavora, vero?". "No cuoricino mio. Oggi e domani ha il corso d'aggiornamento online". Mi rimette giù, e scivolando verso le mie abituali 'altitudini' sento quanto sia uomo il mio papà! Oddio lo vorrei, ora adesso in questo preciso istante. "Dai amore, ora vado a svegliare mamma. Ricorda quello che ti ho detto. Fila in camera tua" e le tue mani che mi accarezzano, una sulla guancia e l'altra tra le gambe, mi fanno capire che non è tutto un sogno. Che è tutto vero, che ho davvero fatto sesso con te!

Racconta papà.
Bere il caffè a letto con Michela è sempre stato un rito. Nei nostri vent'anni insieme il sapore del caffè è quasi sempre servito a resettare i retrogusti del nostro sesso notturno. Per quanto mi riguarda... quello che mi resta in bocca del sapore di Michela, che sia pipi, squirt o semplice liquido emesso della sua fica, a testosterone zero, non mi dà fastidio; se poi Michela beve a dovere prima di fare sesso è addirittura piacevole. Lei però mi ha spiegato quanto il sapore dello sperma le rimanga in bocca per ore e ore. Il succo d'ananas è stata una svolta, sia per lo sperma che per il resto. Rende tutto più dolce, meno pungente. Eravamo in ferie questo Natale e mia moglie faceva il calcolo di quante proteine le avevo fatto assumere col mio sperma... stava facendo proprio i conti con la calcolatrice! Era arrivata ad un numero assurdo, che neanche ricordo, calcolando millilitri di sborra per 5 o 6 volte a settimana per 50 settimane all'anno per quasi 20 anni... follia! E ora che lei è qui accanto a me, come sempre bellissima, nuda se si esclude un minuscolo perizoma bianco... beh, dovrò pensare bene a come distribuire bene le forze nel prossimo futuro. Se davvero con Veronica funzionerà tutto a dovere, dovrò cambiare abitudini fuori casa. Limitare al minimo se non a zero le ragazzette del pub, stare alla larga il più possibile da Marta e barcamenarmi al meglio tra le mie due donne di casa. La mano sulla coscia di Michela non deve mancare mai, come adesso, e neanche le provocazioni. "Quando mi fai vedere come ti sta quello che hai comprato ieri?" con la mano che risale, fino al contatto col perizoma. "Stai buono, che la bambina a quest'ora potrebbe essere sveglia!". Non so davvero come ho fatto a non mettermi a ridere quando ha dato della bambina a Veronica! Bella mia, nostra figlia, da ieri, è la tua rivale in casa! Respiro profondamente, tolgo la mano dal perizoma di Michela, non senza averle dato una strofinatina al clitoride. "Va bene, dai... io tra un po esco, devo vedere un fornitore. Chiedo a Veronica se mi accompagna, poi dopo magari la porto al Mac. Così tu stai tranquilla a fare il corso. Senza mettere le cuffie". Un bacetto a dirmi di sì.

Racconta Veronica.
Ho fatto esattamente come mi ha detto papà. In cucina ho borbottato, la stronza mi ha addirittura accarezzato la testa dicendomi che mi sarei divertita con papà. Ah cazzo, per fortuna che dalla mia bocca non è uscito quello che stavo pensando! Brutta bastarda, anche stamattina mezza nuda! Puoi avere le tette grosse quanto vuoi, tanto papà ieri ha succhiato le mie!!! Stò scavando nei cassetti... come mi vesto per uscire con papà? Che palleeeeeee!!!! Vestitino verde... forse si. Fresco, molto corto, va bene dai. Poi mutandine... diciamo rosa. E sandaletti. Passabile. Faccio una bella coda, lucidalabbra, profumo della stronza e sono pronta! Papà papà... se penso a te devo cambiarmi le mutandine, non so cosa succederà oggi tra di noi e sinceramente mi interessa poco. Voglio solo stare da sola con te.

Racconta papà.
Lodato sia l'inventore del cambio automatico! Appena fuori dal garage posso poggiare la mano sulla coscia di Veronica, costretto a stringere tanto le dita per tenerla tutta. Quante migliaia di chilometri ho fatto con la mano sulla coscia o tra le gambe di Michela? Incalcolabili. Ed ora ho mia figlia accanto a me, persa in questo sedile che sembra troppo grande per lei. Col traffico ridotto tipico di ogni agosto romano, ci metteremo pochi minuti a raggiungere il pub. Comunque è tempo che non và sprecato, ci sono troppe cose da chiarire, da spiegare... talmente tante che non sò neanche da dove cominciare! "Amore... devo sapere. Non ti giudicherò ne farò alcun commento, ma devo sapere! Perché lo hai voluto fare con me, perché... perché mi ami? È una cosa troppo grande, bellissima ma troppo grande per non avere una ragione chiara. Ed io la voglio sapere. Da te". Lunghi, infiniti 30 secondi di silenzio, mentre la mia mano scorre sulla sua coscia destra, dal ginocchio al bordo del vestito, molto vicina alle sue mutandine. "Papà, vuoi sapere perché mi sono innamorata di te? Faccio il classico, potrei darti una risposta filosofica. Ma che senso avrebbe? Sono cresciuta guardandoti sempre come l'uomo perfetto, ho iniziato a capire l'amore ascoltando te e mamma... di notte. Te lo giuro papà, ero sicura che con un fidanzato accanto sarei stata felice, che anche per me esistesse la persona giusta... come sei sempre stato tu per mamma. Ma poi è successo quello che sai e tutto è cambiato. Tutto tranne te.". Sento le sue mani sul mio braccio, non ho il coraggio di guardarla o di andare oltre con la mano. "Tu ci sei sempre stato, tu mi hai fatta sentire amata molto ma molto oltre l'amore di un padre. Ed è successo. Si, è successo, mi sono innamorata di te. E sì, ho iniziato a spiarvi. Anzi, se vuoi proprio la verità, ho iniziato a guardare te. Te mentre facevi l'amore. Di quello che guardavate in televisione, di quello che ti faceva mamma non mi è mai importato. Ho sempre cercato di vederti... insomma... nudo. E sai perché?". Cosa rispondere??? "Perché ti piaccio come... come uomo?". "Ni papà, hai quasi indovinato! Oddio che vergogna... vabbe te lo dico! Guardarti è stato l'unico modo per... per venire insomma, per tutto questo tempo, fino a ieri. Da sola non ci riesco, l'idea stessa che qualche ragazzo mi sfiorasse mi faceva vomitare. Ma dietro quella porta, papà... non mi sono mai neanche dovuta sfiorare e succedeva". Sul mio braccio, oltre alle sue mani, c'è la sua guancia. E mi sta bagnando con le lacrime. "Ti basta come risposta, amore mio?". Mi sono sentito un uomo piccolo piccolo. Se metto sul piatto della bilancia la mia morbosa attrazione e dall'altra parte tutto l'amore di Veronica perdo senza discutere. Accostando davanti al pub, non posso che dirle: "Cuoricino mio, ci sarò sempre per te."

Racconta Veronica.
È stata una liberazione. Raccontare a papà la verità, o quantomeno una parte della verità mi fa sentire meglio. Non gli ho detto cosa penso della stronza ma forse è meglio così. In macchina salto da una stazione radio all'altra senza fermarmi mai, faccio passare i minuti mentre papà è dentro a parlare credo con un rappresentante. Il 'toc toc' al finestrino mi fa quasi spaventare, presa come sono dai miei pensieri; ma poi questi occhioni verdi che mi guardano di là dal vetro mi fanno sciogliere. Apre lo sportello, l'amore mio: "la signorina gradisce qualcosa da bere?". "Gin tonic". Ride papà, quanto è bello quando ride! "Dai scendi ubriacona, vediamo se rimedio qualcosa per fare uno spuntino!". Mi prende per mano e la nuova Veronica nello scendere dalla macchina apre le gambe, mettendo in mostra tutto il rosa delle sue mutandine. "Copriti che prendi freddo" e ridiamo insieme. Il pub è chiuso al pubblico, aprirà solo nel tardo pomeriggio. Tutto buio all'interno, ci sono solo le luci d'emergenza accese. Papà richiude la porta. Dentro odore di legno, legno antico... anche se papà mi ha sempre detto, fin da quando ero bambina, che questo è l'odore delle botti. Mah... ci capisco poco, ma questo è uno di quegli odori che da sempre associo a papà. Forte. Mi piace! "Hai fame amore? In cucina qualcosa per farti un toast la trovo". Osa Veronica, osa! "Ho fame di te". E, in questo ambiente così strano, cupo, in questo locale in cui ogni sera ed ogni notte centinaia di ragazzi bevono e si divertono, io ed il mio amore ci baciamo. Senza staccarsi dalle mie labbra, mi solleva e mi fa sedere sul lunghissimo bancone; siamo perfettamente allineati, occhi su occhi, labbra su labbra. Faccio una delle cose che ho sempre sognato di fare, prendo la maglietta di papà e la tiro su, interrompendo il nostro bacio solo il tempo indispensabile a sfilarla dalla testa. Sono la nuova Veronica papà, lo sono solo per te.

Racconta papà.
Quasi si sento in colpa. Non per quello che stò facendo, ma per quanto ho fatto in passato. Su questo bancone negli anni ho fatto sedere decine di ragazze, mediamente una su tre che veniva per un colloquio mattutino di lavoro finiva per aprirmi le gambe su questo bancone. La quasi totalità erano, sono studentesse universitarie alla ricerca di soldi e soprattutto della possibilità di fare serata gratis 3 o 4 giorni a settimana. La mia politica con le dipendenti è sempre stata chiara, e nell'ambiente lo sanno tutti: le mie ragazze devono sentirsi libere di divertirsi! Anche di stare sedute per ore a bere con un gruppetto di sconosciuti. Personale alla mano, socievole, divertente, vuol dire locale sempre pieno, anche nei periodi morti. Anche nei giorni in cui la concorrenza neanche apre!!! È stata la mia fortuna commerciale. E quando capita che una di loro mi serva solo due o tre tavoli in un turno di lavoro va bene comunque: è un rischio calcolato. Ma ora ho qui davanti a me una ragazza diversa. Oh se è diversa! In primis è mia figlia e poi, particolare non da poco, mi ama. Me lo ha detto chiaramente in macchina. Tutti i "ti amo ti amo" sussurrati o urlati da una donna sconvolta dall'orgasmo non contano! Qui proprio qui emerite sconosciute me l'hanno strillato in faccia mentre mi bagnavano il bancone con le loro fiche spalancate. E la stessa Veronica ieri non era proprio in sé quando me lo diceva. Ma oggi no, oggi è diverso. Oggi mi ha fatto capire che il suo amore è vero, reale, concreto. Ed io credo che la passione e l'impegno che sto mettendo nel leccarle la fica, sdraiata su questo bancone, con le mutandine che le penzolano in maniera super eccitante dal piedino, le stia dimostrando la sua eccezionalità nella mia vita.

Racconta Veronica.
Forse sono venuta per la prima volta quando mi ha tirato su il vestito sfilandomi le mutandine prendendole tra i denti mentre io sollevavo il sedere dal bancone. E poi... poi il Paradiso, che già ieri ho toccato per mano ma oggi... oggi Dio mio... oggi è diverso. Oggi papà mi sta dicendo ti amo coi fatti. Non si è neanche spogliato, sta solo pensando a me ed in una maniera divina. La sua lingua è morbidissima dove mi brucia ancora, delicata nella mia fica, dura sul clitoride. Alternando tutto ciò ad una cura maniacale per la parte interna delle mie cosce. Quando con la bocca risale ed arriva ad un centimetro dalla fica praticamente vengo, sento un ondata di piacere assurdo perché sò cosa stà per farmi. Incredibile. Veramente ma veramente incredibile. Con il mio amore perdo la cognizione del tempo che scorre, vorrei strapparmi di dosso questo vestito, vorrei dirgli di scoparmi di farmi tutto quello che desidera. Che sono la sua troia. Si. Troia troia troia. Cazzo, su questo pezzo di legno sto capendo perché la stronza lo dice sempre. Ohhhh si... la sua bocca risale... è sul mio ombelico... tiro su il vestito, mi copro il viso, mi scopro il seno. E papà ci arriva. Cazzo se ci arriva. La sua bocca così grande ma anche così... non trovo la parola giusta. Sò solo che passa da un seno all'altro, che è come se lo aspirasse mentre coi denti tiene i capezzoli senza farmi male. È divino. E le parole mi escono da sole, sono davvero lo specchio dei miei desideri. "Papà ti prego... ti prego... sborra per me... ti prego... fammi vedere che mi ami... ne ho bisogno, sborra per me". E papà...

Racconta papà.
Sborrare? Sono due i casi in cui una donna lo chiede con insistenza ad un uomo. Quando non gliene frega niente, quando vuole solo tenerlo tranquillo: il classico pompino fine a se stesso. Oppure quando non ce la fa più, quando fica o culo le fanno troppo male. Veronica però non rientra in nessuna delle due categorie. Veronica me lo stà chiedendo per amore; per dimostrarmi il suo e per avere una prova del mio. Le sfilo il vestito lasciandola sdraiata sul bancone mentre mi spoglio completamente. Prendo le sue mutandine in mano, le tendo le braccia e mia figlia si aggrappa a me, come un cucciolo di koala. Lo devo dire? Sono eccitatissimo e sento la cappella che sfrega il suo culetto ad ogni passo che faccio verso uno dei tavoli del locale. La metto giù, sdraiata. "Amore... ora ti faccio vedere una cosa. Sei intelligente, capirai". Mi guarda stupita ma curiosa. Porto le sue mutandine al naso, mentre inizio a segarmi, guardandola. Guardando il suo corpo nudo. Giro piano attorno al tavolo, senza staccarle mai gli occhi da dosso. E Veronica... lei inizia a capire. Apre le gambe mentre le mutandine rosa pendono dalla mia bocca. Apre le gambe e con entrambe le mani tiene aperta la sua fichetta sollevando leggermente le ginocchia. Una visione celestiale. Il cazzo sobbalza nella mia mano. Poche parole: "Sborra dove vuoi papà". Quel minimo di essere pensante che è rimasto di me lo urla nella mia testa: 'In faccia no, sdraiata com'è le sporcheresti i capelli coglione!!!!'. Ed allora la trascino col culo al bordo del tavolo, allargandole le gambe e mettendomi in mezzo; Veronica continua a tenere la fichetta aperta con le dita ed io mi masturbo sfregando la cappella tra grandi labbra e clitoride. Cazzo mi sembra addirittura che il sapore delle sue mutandine sia diverso... il cervello mi sta abbandonando. E appena sento la voce di mia figlia "Coprimi la fica di sborra, sono la tua troia papà" mi si spegne completamente la luce. Quello che stupì Michela nei nostri primi rapporti è stata la facilità di "ricarica", così diceva lei; riuscivo a sborrare abbondantemente a distanza ravvicinata. Di quei tempi, fortunatamente, mi è rimasta l'erezione facile, ma per sborrare come si deve ho bisogno di tempo. Non sono più il ragazzo di quei giorni ma oggi cazzo... oggi con la cappella praticamente sul clitoride di Veronica, oggi che potrei sverginarla con un semplice colpo di reni, oggi che stò vivendo esattamente quello che anche solo una settimana fa era la mia abitudine durante tutti i turni di notte di Michela... oggi sto sborrando come un demonio. A occhi chiusi neanche me ne rendo conto... sento solo gli spasmi dell'orgasmo. E quando li riapro lo spettacolo che mi si offre è da infarto: Veronica ha la testa sollevata verso di me, gli occhi sgranati che guardano verso il basso, tre lunghe tracce di sperma partono dal suo mento fino alla sua fica, che è completamente coperta di quella stessa sostanza che ormai 19 anni fa contribuì al 50 per cento della sua creazione. Pazzesco. Veramente pazzesco. Mi rendo conto che sto ancora mordendo le sue mutandine cazzo! Le prendo in mano e faccio il giro del tavolo, mia figlia apre subito la bocca ed io ne approfitto immediatamente "piano amore... sempre piano dopo...". E mentre la bocca di Veronica mi delizia con un amore senza pari, parto dal basso, dalla fica, usando quello straccetto rosa che erano le mutandine di mia figlia come se fosse una salviettina, risalgo fino alla pancia imbevendole bene di sborra; tolgo il cazzo dalla sua bocca "adesso leccale per bene". Lo fà; e poi prosegue da sola, per tutte le volte che servono per assorbire il grosso della sborra che la copre. Ed alla fine quasi mi torna duro per l'erotismo incredibile di quello che sto vedendo, di quello che sto vivendo. Non mi ero sbagliato, questa ragazza ha un incredibile potenziale! E con la stessa bocca impasticciata del mio sperma dice quello che ogni uomo sogna di sentire dalla sua donna: "Qualunque cosa. Qualunque cosa, senza nessun limite. Solo per te".

Racconta Veronica.
Papà si è ripreso... era piacevolmente sconvolto. Mi ha dato le salviettine del pub per pulirmi anche se non era rimasto molto da togliere. Si è aperto una birra. Ci siamo rivestiti, più o meno, ed ora sono seduta sulle sue gambe. "Mi fai impazzire Veronica. Lo hai capito, immagino". L'ho capito... oh se l'ho capito! "Si papà... ma vediamo se ho capito bene anche il resto! Tu...". Non mi dà il tempo di finire la frase "si amore, si. Ti turba saperlo?". Lo abbraccio forte forte!!!! "Ma che dici papà? Ne sono orgogliosa! Anche se poi... dove... dove sborravi? Non su di me, vero?". "Amore mio... non ti ho mai sfiorata, né con le mani né con altro! Mi sono sempre limitato a guardarti dormire quando mamma non c'era. Ed a sentire l'odore ed il sapore delle tue mutandine. Dove poi sborravo. Tu mi hai detto i tuoi segreti, ora ti sto dicendo il mio". Dire che mi sento orgogliosa è dir poco. "Spiegami papà... perché? Mamma non è brutta e tu allora perché ti eccitavi per me?". Silenzio. Finisce la birra papà, se solo lo vedesse la stronza che beve prima di pranzo! "Non te lo so spiegare amore. Non c'entra l'amore, quello esiste da sempre. Forse... anzi si, volevo dimostrare a te che sei bella, eccitante, anche se non mi vedevi. Forse è iniziato tutto per questo motivo. Sinceramente, nei momenti più intensi mi è balenata l'idea di sfiorarti, ma se l'avessi fatto non sarei qui ora. Me ne sarei andato dalla tua vita schifato di me stesso." Oddio quasi piange papà. "Amore mio... non lo hai fatto e questo fa di te l'uomo che adoro. Tu potevi avermi, lo sai vero??? Credo che in cuor tuo ne sia sempre stato consapevole. Il fatto che tu mi abbia aspettata, mi abbia rispettata, deve renderti orgoglioso. Di te stesso". Il bacio più dolce del mondo intero. "Cuoricino mio... lo sai che ora abbiamo un problemino da risolvere? Le tue mutandine!" Beh si... sono senza. "Non posso andare in giro così? Fresca fresca?". "Scemina! Quelle di prima le ho già buttate, ora usciamo da qui e andiamo a comprarle di corsa identiche!!! E non fare svolazzare troppo il vestitino, che sono geloso". Geloso? Piccolo cuore di Veronica, prendi anche questo cibo e vivi sereno.

Racconta papà.
Devo resettarmi un attimo, tornare lucido. Punto primo già fatto, messaggio a Michela. Punto secondo, centro commerciale. O comunque un negozio Intimissimi per le mutandine rosa di Veronica. Sto guidando in tangenziale, pochissimo traffico. Veronica è accanto a me, serena. Canticchia una canzone a me sconosciuta. Non manca molto, faremo un viaggio e due servizi: mutandine e Mac. Si sa, l'uomo resiste a tutto tranne che alle tentazioni... e le cosce e la fica nuda di mia figlia sono tentazioni troppo forti! Non smette di cantare Veronica, neanche quando risalendo con la mano arrivo al bordo del vestito e poi subito alla sua fichetta. Non smette di cantare... ma cambia leggermente tono di voce a allarga le gambe. L'effetto su di me di questa ragazza è straordinario. Ho sborrato da pochissimo ma sento il cazzo muoversi nei boxer. Risalendo col medio le apro le grandi labbra... sussulta. "Amore. Dobbiamo risolvere questo problema". "Quale problema papà?". "Dobbiamo fare l'amore". Ancora le sue mani sul mio braccio "quando vuoi... quando vuoi". Pensa Max, pensa cazzo!!! "Allora amore... oggi ormai non possiamo fare nulla, è troppo tardi per organizzare un qualcosa fatto bene. Però però... domani... se non sbaglio... fammi un favore, cerca su internet la fiera dei prodotti da ristorazione di Firenze. Dimmi le date di apertura e chiusura". "Dal 3 al 9 agosto. A Firenze papi, te lo confermo". Cazzo, ogni tanto leggere tutta quella spazzatura che arriva per mail serve! "Fantastico! Oggi quando torneremo a casa fai finta di niente. Io parlerò con mamma, poi a cena sarà lei stessa a chiederti di accompagnarmi. Ci fermeremo una notte. E faremo l'amore...". Per la prima volta le ho spinto la una falange tra le labbra interne della fica... cazzo, si sente che è vergine!!! Le mani di Veronica si spostano dal braccio al polso della mia mano. "Papà... voglio essere tua." "Resistiamo fino a domani amore... sarà bellissimo. E poi dobbiamo aggiornare un pochino il tuo armadio... che ne dici?". "Cioè? Non ho capito!". "Fai fare a me cuoricino mio. Facciamo shopping. Prendiamo qualcosa per i prossimi due giorni. Qualcosa che indosserai. Fidati di me!". "Ma papà, dove le metto queste cose???". Ah Veronica!!! "Amore... dimmi si o no. Vuoi essere strafica anche in quello che indossi? O vuoi continuare ad andare in giro sempre allo stesso modo, anche durante il nostro viaggio di nozze?". E credo proprio di averla colpita col viaggio di nozze... ha messo via il telefono, si è poggiata sul mio braccio ripetendo in continuazione "si si si" fin quasi al parcheggio del centro commerciale.

Racconta Veronica.
Papà sà bene come muoversi qui dentro. Arriviamo dritti e veloci da Intimissimi, entriamo ed usciamo in 5 minuti, il tempo di comprare le mutandine rosa identiche a quelle che ha preso ieri la mamma. Sinceramente sono un po delusa... credevo che papà mi comprasse qualcuna di quelle belle cose esposte sui manichini. Ed invece soli 5 euro spesi per le mutandine. Il mondo degli uomini è ancora un mistero per me! Presa per mano, papà mi lascia davanti alla porta del bagno delle donne: "Dai amore, vai a mettere le mutandine!" e mi dà la misera bustina bianca. "Ma papà, veramente io pensavo...". Ride il mio amore! "Fidati di me, fila in bagno ed esci con le mutandine addosso, che poi controllo!". Non vedo l'ora.

Racconta papà.
Ci dobbiamo sbrigare cazzo! Al Mac siamo stati veloci ma ora dobbiamo, anzi devo darmi una mossa! Non voglio tornare tardi a casa, Michela finirà il corso nel primo pomeriggio e me la devo lavorare bene. Primo negozio, eccolo. Una di quelle attività commerciali che non fallirà mai. Quanti cazzo di soldi ho speso qui dentro? Uno sproposito! Per Michela, Marta e per tante altre troiette. Troverò quello che mi serve, ne sono certo. "Amore, prendi un gelato qui di fronte, ok?". "Ma non posso venire con te?". "No qui no. Sarà una sorpresa... dai!". Non la vedo troppo convinta... ma alla fine mi sta a sentire ed entro finalmente nel paradiso in terra, il miglior negozio di lingerie in tutta Roma. Per un fissato come me di intimo, calze, corsetteria, accessori vari... qui c'è da perdere la testa! Prezzi assurdi, fino a 60, 70 euro per pochi centimetri quadrati di tessuto ma me vale la pena! Trovo comunque tutto quello che avevo in mente, faticando un po per la taglia, passo la carta di credito del pub e ritrovo Veronica in gelateria. La prevengo: "non ti mostro nulla! Dai, andiamo a prendere qualcosa da mettere sopra e scarpe". Guess e le sue taglie assurde mi aiuta. Spiego alla commessa che mia figlia ha diversi diciottesimi compleanni nel giro dei prossimi giorni. Veronica entra nel camerino con una montagna di cose da provare... ed ogni volta che ne esce rimango di sasso. Il primo abito è un classico tubino nero, cortissimo, con un vertiginoso spacco dietro la schiena. Il secondo è simile, ma con una sola spallina, lievemente più lungo e più morbido sotto. Il terzo è del tutto diverso, bianco panna, stretto stretto in vita e completamente scampanato sotto; forse Veronica avrebbe bisogno di un pò più di seno per indossarlo al meglio ma per quello che ho in mente è perfetto. Prendo tutto, più qualche altra cosetta ed un paio di decoltè nere tacco 12. Veronica è semplicemente raggiante! La scelta delle altre scarpe, nel negozio affianco, è più semplice... col numero 35 c'è ben poco! Poi veloci veloci a prendere profumo e qualche trucco. Butto tutto nel portabagagli della macchina. Sono quasi le tre cazzo! Faccio ritorno verso il pub, fermandomi all'altezza di un incrocio. "Amore, aspettami qui qualche minuto". Non sento neanche cosa risponde, scendo dalla macchina, a piedi volto l'angolo ed entro in un riservatissimo sexyshop. Ho tutto in mente, mi bastano meno di dieci minuti e torno da Veronica con le buste nere tipiche di quel tipo di attività. "Shhh non mi chiedere nulla! Ok amore???". Alle 4 e qualche minuto siamo a casa; ho lasciato tutti gli acquisti della giornata nel mio ufficio al pub, facendo la massima attenzione a buttare tutti gli scontrini e le ricevute della carta di credito. In ascensore, stretto a Veronica, faccio un rapido calcolo... la bellezza di quasi quattromila euro! Cuoricino mio, solo per te!

Racconta Veronica.
Non ho mai visto papà così. Nelle ultime due ore insieme fuori casa mi avrà detto 5 frasi di senso compiuto! Tutto trafelato, sempre di corsa, un mistero dietro l'altro... o forse sono tutte sorprese per me? Lo spero proprio! Se penso che domani succederà... Veronica lascia stare!!!! Levati questa cosa dalla testa o non ci arrivi sana di mente! Per fortuna la mamma è ancora collegata al computer per il corso, appena siamo entrati a casa è scappata in camera da letto col portatile facendoci cenno di state zitti. Brutta stronza, sapessi che belle ore ho passato con tuo marito. Appena la mamma si è chiusa in camera papà mi ha detto di fare la doccia, per eccesso di zelo. Ed ora che l'acqua mi scorre calda sul corpo rivivo ogni singolo momento delle ultime 26 folli ore della mia vita. Un emozione dopo l'altra... quante volte mi ha fatto venire papà??? Giuro non le saprei calcolare! Una parola ascoltata per la prima volta anni fa e poi approfondita su internet è stata 'pluriorgasmatica'. Ne ho capito il significato teorico ma ora anche quello pratico, quello concreto. Si, io lo sono senza ombra di dubbio. Mi sposto sotto la doccia, l'acqua calda mi cade sul viso, sul petto. Apro leggermente le labbra. Dio, come posso scordarlo??? Papà che mi piscia addosso... la mano scivola quasi senza padrone tra le mie gambe. Il clitoride è durissimo, quasi come i capezzoli. E le dita si muovono, veloci, circolari, come quelle di papà. Stà succedendo Dio mio... stò venendo cazzo cazzo... stò godendo... stò venendo da sola!!! O forse ci sei tu con me. Oddio amore mio... l'ho fatto, ci sono riuscita, si ci sono riuscita papà... l'ho fatto per te.

Racconta papà.
Credo che conoscere bene il proprio partner sia la ricetta della felicità. È come un consapevole prendersi in giro. Psicologia inversa. Chiedo una cosa per ottenere il contrario. E probabilmente anche Michela fà così con me. Ne sono più che consapevole! Alla fin fine, cosa saremmo senza i nostri piccoli o grandi segreti? La vita di coppia sarebbe noiosa. Nel caso di specie, sto cercando di ritagliarmi un paio di giorni ed una notte fuori casa. Michela lo sa benissimo!!! Quello che ignora è Veronica. Nostra figlia non è il mio biglietto con su scritto 'farò il bravo, voglio solo cambiare un po aria'... tutt'altro. Insistere per convincere mia moglie a venire con me 'che tanto la stanza è pagata dai fornitori' porta inevitabilmente al contrario. Più le dico che può fare il corso in albergo, che Veronica può stare con Marta, più si avvicina il momento in cui mi dirà di andarci con nostra figlia. Ed inevitabilmente succede! Alle 18 o poco più Michela è chiusa in cameretta con Veronica ed il gatto. Le sento parlottare. Percepisco spezzoni di frasi che oscillano tra il "ma sai che palle tutto il giorno a vedere frigoriferi" ed il "dai tesorino, fallo per papà". Attrice nata, la mia Veronica! A tavola, è già tutto organizzato; quando arriva il corriere con la pizza è anche fissato l'orario: partenza presto, alle 7, per poter sistemare gli accrediti e riuscire a fare un giretto prima di pranzo. Michela è tranquilla, addirittura preoccupata per Veronica; si prodiga in consigli su cosa mettere nel trolley e cazzate varie. Veronica tutta concentrata la ascolta ma ogni volta che Michela abbassa lo sguardo verso la pizza mi fissa negli occhi sbarrandoli. Traduzione: che palle! La cena finisce, Michela sciacqua i piatti passandoli a Veronica che li mette in lavastoviglie. Viste da dietro sono entrambe uno spettacolo, ognuna a modo suo! Michela ha messo da parte il suo abituale abbigliamento da casa, ha una maglietta senza reggiseno e sotto un tanga bianco che, sinceramente, le disegna il culo addirittura meglio del solito perizoma. Veronica canotta bianca e minigonna che, ogni volta che si piega per sistemare le stoviglie mette a vista il suo rotondissimo culetto avvolto in mutandine nere. Cazzo Max... fai sesso col 100 % delle donne di casa! Spendo qualche minuto della mia serata per prenotare l'albergo; la scelta ricade su una suite di una struttura davvero molto bella, una palazzina antica non lontana da Santa Maria Novella con una torre con l'orologio. Estate piena, mi costa uno sproposito ma dalle foto è magnifica. Praticamente si tratta di un appartamento, con tanto di idromassaggio, terrazza privata per la colazione e possibilità di pranzare o cenare in camera. Perfetto. E il Dio protettore dei peccatori mi viene in soccorso, sotto forma del mal di testa di Michela che la indirizza a letto molto presto, con la sua preghiera di tenere il volume basso del televisore. Ottimo! Niente energie sprecate stasera, tutto preservato per domani. Ma si sà, il diavolo fa le pentole...

Racconta Veronica.
Glielo devo dire! Non resisto fino a domani mattina. Papà è nella sua tenuta da divano... senza parole... quando lo vedo mi fa il solito umido effetto. Mi sdraio quasi completamente su di lui, con la testa poggiata sul suo bacino. Immediatamente mi fa cenno di fare silenzio, bisbigliando: "shhhh silenzio amore! La mamma è in camera, al buio cercando di farsi passare il mal di testa! Ma ha la porta spalancata... capito?" facendomi l'occhiolino. Dio mio lo adoro! "Si papà tranquillo... volevo solo dirti una cosa, una cosa importante. Ci sono riuscita! Da sola! Capito???". Mi dimostra che lo ha capito e soprattutto che ne è felice, prendendomi il viso tra le mani e sollevandomi verso le sue labbra; un piccolo, tenero bacio "amore, non ne avevo alcun dubbio! E ti dirò di più... in assoluta sincerità! Hai davanti a te un futuro ricco, ricco di piacere. Credi a questo vecchietto! Hai un grandissimo potenziale erotico... no, erotico e sessuale insieme! Erotico perché sai eccitare, sessuale perché ti sai eccitare, perché ti sai vivere un rapporto di coppia alla grandissima. Sei un cuccioletto... scoprirai ancora tante cose su te stessa. E domani a quest'ora..." la sua mano calda tra le mie gambe "domani a quest'ora avrai ancora più orizzonti aperti sul futuro".

Racconta papà.
Veronica è in cameretta, sta preparando il suo trolley. Entro in camera da letto, devo anch'io sistemare quello che mi occorre nei prossimi giorni. Michela ormai dorme. L'effetto del farmaco per il mal di testa avrà fatto effetto e lei si sarà lasciata prendere dal sonno. Non sono silenziosissimo... apro cassetti, armadio, scarpiera, ma Michela rimane com'è, posizione fetale, respiro regolare: la conosco bene, è nella sua pesantissima prima fase del sonno! "Papi"... un bisbiglio leggero leggero dalla cameretta di Veronica. Entro, mia figlia ha svuotato letteralmente l'armadio sul letto. Mi scappa da ridere: "ma amore... cosa stai combinando?". "Sono in crisi papiiiiiii non so cosa portare!". "Amore, prendi due, al massimo tre cambi di tutto. Le altre cose per te già ci sono... lo ricordi vero?". Col sorriso Veronica mi abbraccia: "si papi... anche se vorrei tanto sapere cosa hai comprato per me!!! Ho provato le cose di Guess e le scarpe alte, ho visto il profumo ed i trucchi... ma il resto???". "Il resto è una sorpresa!!! Metti nel trolley due cazzate, prepara un cambio per partire domani mattina e poi fila a letto che è tardi. Così dormi un pò!" Una bella pacca sul culetto e vado a fumare la mia sigaretta della buonanotte, che diventano due, alla mia età sono anch'io teso per domani. Poi un altro bisbiglio "Papi... papi...". Torno da Veronica, ha tolto tutto dal letto, lasciando solo un vestitino bianco. Lo conosco, è davvero carino, corto, arricciato in vita e con due bratelline sottili. "Ho fatto tutto papi, questo lo metto per partire. Va bene?". La mia mente perversa già se la immagina sul sedile passeggero a gambe aperte per tutto il viaggio, col vestitino tirato su. "Ottimo amore, veramente ottima scelta!". Veronica è felice... "davvero ti piace papà?". "Ma certo amore mio!". La vedo che tituba... in piedi accanto al letto. "Senti papà...posso chiederti una cosa?". "Ma certo amore? Che dubbio hai?". Mi sembra si sia fatta addirittura più piccola, come quando mi confessava qualche marachella pregandomi di non dirlo a mamma. "Posso... posso fartelo vedere???". "Ma cosa amore???". "Papà non resisto fino a domani.... posso farti vedere come vengo? Come vengo da sola... è stato troppo bello prima quando ci sono riuscita, ne sono troppo felice! Amore mio... voglio che tu mi veda mentre mi procuro piacere, da sola e solo per te".

Racconta Veronica.
Il sorriso di papà è lo stesso di quando abbiamo aperto insieme il registro elettronico e letto la mia spettacolare pagella da 9 virgola 4 di media, meno di due mesi fa. "Ma si amore!!! Certo che voglio vederti! Perché passerei la vita a guardarti e soprattutto perché so benissimo cosa significhi per te, cuoricino mio!". "Si papà... grazie... ma tu... tu devi stare lontano da me... capito? E vestito... vabbè, così coi boxer". Mi capisce subito il mio amore! Mi dice di aspettare un attimo, che va a controllare che mamma dorma. Torna con un asciugamano grande: "Amore, mamma dorme profondamente, col farmaco che ha preso per il mal di testa. Tu fai comunque più silenziosamente che puoi. E metti sempre questo sotto, così non fai casino sul letto". Lo amo, pensa sempre a tutto! "Grazie papà! Tu però mettiti seduto sulla poltroncina della scrivania. Stai fermo fermo e guardami! Va bene??". Il mio amore... bellissimo... lo sò che vorrebbe fumare adesso, ma non si può! Si mette seduto, poggia le mani sui braccioli e... posso iniziare! Spengo la luce grande della stanza, lascio solo i faretti sotto la libreria, che puntano giusto sul letto. In piedi, tolgo la canotta, restando solo con le mutandine nere; waw... i capezzoli sono già duri! Metto l'asciugamano sul letto e mi ci siedo sopra, con la schiena sul cuscino. Apro un pochino le gambe ed inizio a strofinarmi il clitoride da sulle mutandine... l'effetto si sente... mi sento subito umida... poi infilo la mano destra dentro l'elastico mentre con l'altra massaggio le tettine. Pazzesco... devo stare attenta o vengo subito!!!!! Non oso guardare papà. Le tolgo, tolgo le mutandine; voglio osare! Indice e medio della mano sinistra... li metto in bocca, li succhio come se fossero il cazzo del mio papà, bagnandoli bene di saliva. E quando tiro su la gamba sinistra e da sotto le appoggio sul buchetto lo trovo già umido... sto colando di brutto... spingo e quando sono dentro sento un "cazzo cazzo" sospirato da papà. Gli piace gli piace! Ed io spingo! Spingo forte come quando era lui a farlo. Mi sento un calore senza consolazione in tutto il corpo. Il clitoride... due dita, come fa papà... due dita che prima scorrono in lunghezza per inumidirlo con gli umori della fica e poi movimenti circolari. Decisi. Chiudo gli occhi. Con un solo pensiero nella testa, "viaggio di nozze", cerco di dare un ritmo univoco alle dita nel culo ed a quelle sul clitoride. Brivido brivido!!!! Allargo di più le gambe... stà succedendo stà succedendo... mi mordo il labbro inferiore per non urlare e cazzo vengo! Vengo quasi pisciandomi addosso per l'emozione!!!! Sono io cazzo, sono la nuova Veronica. Mi sono masturbata e sono riuscita a venire di nuovo da sola. Papà... lo so che ci sei... che mi stai guardando amore mio... e mentre il respiro pesante non vuole lasciarmi apro gli occhi, li incollo ai tuoi, esistono solo i tuoi magnifici occhi verdi: "ti amo papà. Solo per te. Solo per te..."

Racconta papà.
Spettacolare. Più le singole ore passano più si delinea il futuro roseo di mia figlia. Se penso che è ancora vergine... e riesce a lasciarsi andare facendo uno schizzetto meraviglioso!!! Me lo ha fatto indurire allo stremo in un attimo... appena ha iniziato a succhiarsi le dita. Mi spoglio, tanto ormai ho gran parte del cazzo fuori dai boxer, mi sento ridicolo. In ginocchio davanti al lettino, la bacio. Bacio mia figlia con amore, ammirarazione, orgoglio. Quando ci stacchiamo: "sei stata bravissima amore. Bravissima! Hai fatto tutto da sola... vuol dire tante cose, le scoprirai col tempo". Veronica, con un filo di voce: "papà... papà... voglio farti venire... ti prego... adesso, non domani. Adesso papi...". Questa ragazzina, questa meraviglia della natura, ha la facoltà di farmi vivere scollegato dalla realtà. Cancello dai miei pensieri la presenza in casa di Michela, faccio alzare Veronica dal letto, senza lasciarle la mano, ancora ha le ginocchia molli. Mi sdraio esattamente al suo posto, col cazzo oscenamente dritto sollevato dall'addome. Mi stringe la mano, Veronica. Forte. "Dimmelo papà, dimmelo...". "Succhiamelo pompinara". Si accuccia tra le mie gambe, il sangue del mio sangue. Lo impugna con due mani, con lo sguardo fisso sulla cappella lucidissima. È bravissima... non banale. Inizia da sotto e le sue labbra risalgono dallo scroto mentre le sue mani lentamente mi segano. Poi la sua bocca... una ventosa che scorre lungo tutto il tronco. E alla fine lo imbocca! Sempre più delicata, sempre meno denti che graffiano. Chiudo gli occhi. Mi godo alla grandissima le sensazioni che mia figlia mi regala. Come uomo... tolti gli anni della gioventù, ho sempre visto nel pompino il viatico per una gran bella scopata. Tante ragazze del pub, clienti o dipendenti, pensavano di farmi felice succhiandomelo per farmi venire... molti uomini lo sarebbero. Io no. Io dopo devo scopare! È più forte di me! Negli ultimi anni, solo Marta mi ha deliziato dei suoi lavori di bocca solo per farmi sborrare, senza nulla prima o dopo. Ma, c'erano tanti ma... quasi sempre succedeva in macchina, quando ancora studiava per la patente... e ce ne ha messo per passare i test... succedeva quando la accompagnavo in palestra prima di andare al pub. Ma è un eccezione. Ora Veronica... ora mia figlia ci sta mettendo il cuore! Ora lei non vuole farmi felice, lei vuole essere felice con me! Vuole gioire della mia gioia! Con qualunque altra ragazza, in una situazione simile, l'avrei già messa a 69, preparandole fica e culo per una bella scopata. Ma Veronica no. Si merita di vivere questo momento. Si merita un premio. Ed io le faccio il mio regalo, sotto forma di un orgasmo lento... una sborrata senza preavviso e senza spasmi. Semplicemente inizio ad eiaculare, senza dirle nulla... e Veronica non fa una piega, rallenta il ritmo con una prontezza tipica delle donne vissute. E quando alla fine alza la testa dal mio cazzo, lasciandolo pulitissimo, con tutti i capelli scompigliati, apre la bocca... vuota. E la sua vocina bassa bassa mi ricorda quando sono fortunato: "solo per te papà, solo per te".

- continua -








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2024-09-10
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