La vera storia di ESTELA (la concorrenza)

di
genere
etero

Venire in vacanza sul Gargano è stata un’ottima idea: il mare è bellissimo, le spiagge accoglienti e piene di ragazze.
Il folto gruppo di amici, per il quale abbiamo affittato un appartamento grande e comodo, alla vigilia della partenza, si è ridotto drasticamente per una serie di casini paralleli e quindi ci siamo ritrovati in tre in una bella villa di quattro stanze con doppio soggiorno vista mare.
La cosa più appagante della spiaggia è che quasi tutte le straniere sono in topless ed è un vero sollazzo allungare lo sguardo su questa selva di capezzoli al vento.
Puntiamo un gruppetto di tre francesi assai carine ed estroverse, apparentemente disponibili.
Sono molto diverse tra loro: una biondina minuta dai capelli lunghi e lisci, una castana formosetta dai capelli mossi ed una mora alta e magra con i capelli ondulati alle spalle. Nessuna delle tre è quel che si dice una gran fica, ma tutte hanno quel certo non so che, tale da renderle appetibili.
Tre e tre, stiamo tutti soppesando quale sia il miglior accoppiamento, ognuno cercando di orientare le proprie preferenze in quel gioco di complimenti e di mosse per saggiare il terreno.
A me piace la bionda dalle tette rotonde e mi dilungo volentieri in operazioni di avvicinamento e mentre mi prodigo a spalmarle la crema sulla schiena, arriva e saluta una giovanissima castana dai capelli lunghi e lisci che porta una maglietta sformata: deve essere un’amica delle francesi che la salutano e la baciano allegramente. Lei si toglie la maglietta facendo sobbalzare il suo seno florido lasciandolo nudo alla nostra vista. Ovviamente, con tutte quelle tette nude attorno, un paio in più non dovrebbero spostare la cosa più di tanto, ma la ragazza, che ha due belle tette a pera, più gonfie e rotonde nella parte bassa ed un po’ meno in quella alta, mi guarda con uno scintillio negli occhi che mi affascina e mi attrae terribilmente. Sono incuriosito dalle grandi areole brune e da quei capezzoli generosi.
La sensazione che ci sia una corsia preferenziale è avvalorata dalla sua immediata propensione a parlare quasi esclusivamente con me. Ci piacciamo a vicenda e lei, senza nessun filtro, lo fa vedere con evidente ingenuità.
Estela è spagnola di Madrid e studia all’accademia di belle arti.
Ha il viso allungato che, con i capelli lunghi e lisci, lo sembra di più. Il naso è importante, un pochino lungo, ma ha degli occhi grandi, da cerbiatta, con le sopracciglia folte e dalla forma armoniosa. Le labbra sottili si allargano spesso in un sorriso affascinante.
Longilinea dai fianchi larghi porta una mutanda che non spicca per audacia e mortifica le sue giovanissime chiappe. Ha le gambe lunghe, perfette per indossare le gonne corte e strette, anche se credo lei non porti il genere di gonna a cui sto pensando.
Si muove con indolenza, inclinando la testa di lato e facendo scivolare i suoi capelli castano scuro sul seno.
Muove le braccia con ampi gesti lenti, inusuali per una ragazza giovane.
Mentre sta seduta con le gambe incrociate, si flette facilmente, con la pancia quasi a terra, per prendere la sua borsa e tirarne fuori un pacchetto di sigarette. Se ne accende una con fare lievemente impacciato, come se non fosse un gesto consolidato. Ho l’impressione che non sia una vera fumatrice e che lo faccia solo per sembrare più grande, più matura e navigata.
Non fumo e non mi piace l’odore delle sigarette. Inoltre, tutte le volte che ho baciato delle fumatrici ho provato una sgradevole sensazione nel sentire il sapore della nicotina nelle loro bocche.
Da come aspira superficialmente il fumo, non credo che sia difficile chiederle di astenersi dal fumare per un po’ ed infatti è bastato accennare al fatto che il fumo può essere fastidioso, che lei non si è più accesa nemmeno mezza sigaretta.
Estela mi racconta della sua passione per il disegno e, mentre mi parla, mi tocca continuamente con le dita mantenendo gli occhioni fissi nel mio sguardo. Ha la propensione a toccare l’interlocutore quando parla; questo facilita le cose, così comincio a sfiorarla anch’io, ma con più malizia, facendola sorridere.
La francese bionda a cui avevo dedicato le mie attenzioni, ora fa di tutto per riprendersi l’esclusiva cominciando a parlarmi in continuazione e, come se non bastasse, mi propina, mettendole in bella vista, quasi in faccia, le chiappette ben esposte dal piccolo perizoma.
Si scatena la guerra tra le due ragazze che a colpi di tette e culo fanno a gara nel mostrarsi, ma Estela ha già vinto da un bel po’, perché la trovo più mollemente sensuale, mentre la biondina mi pare un po’ troppo frenetica, al limite del nevrotico e poi, in questa vacanza, propendo per una lieve pigrizia alla quale si addicono movenze a basso impatto.
Così le piroette esagerate della francesina durante il gioco a racchettoni con l’amica, hanno l’effetto opposto a quello di farsi desiderare. Infatti, me ne vado a fare un placido bagno con Estela.
Nuotiamo lentamente verso il promontorio roccioso al lato della spiaggia, lasciando alle attenzioni dei miei amici le francesi: secondo me la biondina ha più chances della sua amica paffuta che probabilmente andrà in bianco.
Nuotiamo fin oltre le rocce finché la spiaggia non scompare alla nostra vista. Facendo attenzione ai ricci di mare, iniziamo a salire su un’enorme roccia piatta che sembra un balcone naturale sul mare.
Con la banalissima scusa di aiutarla a salire, spingo Estela appoggiandole le mani sulle chiappe facendole fare un urletto divertito. L’acqua fredda mi ha ridotto l’uccello ad un pisellino, ma ad Estela il freddo le ha fatto drizzare i capezzoli e, con la pietra calda ci scalda i piedi, sento che la mia virilità si sta riscuotendo.
L’abbraccio, la bacio e lei aderisce col suo corpo bagnato al mio ed io mi godo la sensazione dei suoi seni morbidi che premono sul mio petto mentre lei sente, sul pube, quanto stia crescendo il mio apprezzamento nei suoi confronti.
Ha la lingua soffice che si insinua nella mia bocca con particolare audacia mentre le accarezzo la schiena ed il sedere. Con la stessa intraprendenza mi infila la mano nel costume cominciando a massaggiarmelo piano fino a rendere la situazione troppo compressa in quello spazio così limitato.
Senza pensarci troppo, mi abbassa il costume liberandomi da quella fastidiosa costrizione, per prenderlo bene in mano e menarmelo con movimenti lenti ma determinati che riscuotono immediato successo facendomi indurire l’uccello in pochi istanti.
Con una mezza giravolta mi posiziono quasi dietro di lei, che continua a masturbarmi con dovizia, e le prendo i seni pesanti tra le mani palpandoli entrambi contemporaneamente, a lungo, plasmandoli, pizzicandole i capezzoli eretti leccandole il collo e l’orecchio. Estela gradisce e stringe di più l’asta che tiene sempre stretta nel palmo della mano, muovendola a ritmi alternati di cui apprezzo le variazioni impreviste.
Le accarezzo la pancia per infilarmi nelle mutande scorrendo sul pelo voluminoso e largo fino a schiuderle le labbra e scivolare sul clitoride facendole venire i brividi con piccole rotazioni e carezze.
Incuranti di potere essere visti, ci tocchiamo con eccitazione crescente. Lei mi sta facendo montare un piacere intenso mentre io le massaggio l’inguine, lo accarezzo e le infilo un dito cominciando a penetrarla con piccoli movimenti che fanno aumentare i suoi brividi. Sento la sua passera bagnata e le infilo anche l’anulare insieme al medio e comincio a penetrarla con più vigore, per uscire a fare delle repentine incursioni sul clitoride facendola godere.
Le prendo una tetta gonfia e pesante in mano, soppesandola e tastandola con vero piacere mentre con l’altra mano la sto sditalinando con una certa foga, forse eccessiva, ma efficace.
La tetta è una delizia e la strapazzo con gusto, plasmandola e strizzandola piano mentre sento il capezzolo che si inturgidisce e si irrigidisce tra le mie dita che lo stringono e lo torcono delicatamente facendolo ergere ed allungare per sottoporlo alle dolci attenzioni dei miei polpastrelli.
Lei continua a masturbarmi con qualche pausa di distrazione, perché sta cominciando a godere delle mie carezze e dei miei baci con tutta la lingua infilata nella sua bocca avida.
Mi chino a leccarle l’altro capezzolo che non sto tirando con le dita, senza tralasciare di succhiarlo con cura, facendomi pulsare più forte il cazzo di piacere mentre continuo a penetrarla con le dita.
Sento che la sua fica fradicia ha bisogno di qualcosa di meglio delle mie due dita così mi scosto piano e mi accuccio davanti a lei, spostandole il costume di lato, e succhiandole avidamente le labbra e il clitoride per farla arrapare di più. Ha una fica giovane e perfetta dal sapore gradevole, con un clitoride liscio e compatto, eretto e appuntito. Le lecco con piacere questa passerina così fresca, succhiandole e triandole le labbra sempre più gonfie con la bocca, fino a farle ciondolare estroflesse come due rossi bargigli di gallo nostrano. Il suo trasporto è evidente ed il desiderio è al massimo.
Mi sdraio sotto di lei che mi sovrasta a gambe larghe. Lei si piega come un compasso e, senza piegare le gambe, abbassa la testa fino all’uccello per succhiarmi la cappella con decisione, ma solo per pochi istanti, perché poi lascia scivolare sul cazzo un botto di saliva e si accovaccia, tenendo il costume di lato con una mano, e si cala con la fica calda e bagnata sul mio cazzo grondante di saliva: sono dentro di lei in un soffio.
Talloni a terra comincia a scoparmi abbassando la fica al ritmo che le piace facendo dondolare le sue belle tette a pera. Da come si muove ho l’impressione che abbia perso la verginità poco più che adolescente ed ora è già una provetta scopatrice. Le tengo le caviglie mentre lei, con le mani pocciate sul mio petto, si muove con decisione godendosi questa cavalcata marina: tiene gli occhi chiusi, concentrata sul suo piacere che sta crescendo ogni istante sempre più. Le stringo le grosse tette tra le mani assaporandone la consistenza e la forma, tirandole un po’ entrambi i capezzoli che ora sembrano due baionette puntate su di me. La sua fica calda è un vero godimento per la mia cappella che, immobile, si fa scopare goduriosamente da quella passerina stretta che sembra sapere il fatto suo: si abbassa con foga per poi risalire adagio. Se continua così temo che verrò troppo presto.
La roccia calda mi sembra un comodo letto e guardare Estela scoparmi è incantevole mentre il sole mi cuoce le palle e la sua fica mi cuoce il cazzo.
Instancabile lei continua il suo saliscendi mentre mi stringe i capezzoli con le dita ed io tengo a bada a stento una gran voglia crescente di sborrarele dentro la figa. Mi scorrono brividi di piacere dalla schiena alle palle che, ormai gonfie, si sentono pronte a donare tutto il loro contributo alla causa del piacere.
Estela non sembra ancora in dirittura d’arrivo, ma io non ce la faccio più e cerco di segnalarglielo con un tentativo di cambiare posizione, ma lei non acconsente e cala anzi con più foga la sua fica accompagnandola con un lungo mugolio modulato.
Senza nessun segno premonitore lei viene con un orgasmo leggero di cui sento le vibrazioni delicate e la musicalità del suo gemito sommesso. Così, mentre lei cala e ferma la sua figa vibrante sul mio uccello, mi trasmette con intensità tutto il suo godimento ed io, libero da cortesie sessuali di attesa, le vengo nella fica, che ancora si scuote di piacere, con un’abbondante sborrata liberatoria ricca di pura goduria.
Lei, dopo un attimo, si affloscia su di me facendo aderire tutto il suo corpo sul mio e con la faccia felice mi bacia languidamente regalandomi un secondo piacere.
Restiamo al sole, in silenzio, a percepire le sensazioni degli orgasmi che lentamente svaniscono.
Estela si gira e scivola via, sdraiandosi accanto a me.
Mi tiro su il costume per un pudore postumo e, poco dopo mi addormento beato.
Mi risvegliano degli schizzi d’acqua e un urletto di Estela: le francesi sono venute a vedere che fine avevamo fatto. Chissà se la biondina intuisce cosa è successo. Non so, ma sta di fatto che sta facendo sgocciolare i capelli bagnati su di me e, mentre mi disturba un po’ aver perso l’intimità che si era creata, d’altra parte mi lusinga l’insistenza della francese: dovrei scoparmi pure lei?
Mentre sto pensando a come sarebbe stringere tra le mani quelle sue tettine rotonde, Estela mi si avvicina e mi bacia platealmente, poggiandomi la mano sul torace e infilando la sua lingua tanto a fondo che per un attimo penso che sia gigantesca.
La biondina rimane leggermente interdetta; aspetta quindi il tempo minimo necessario per non fare la figura dell’impulsiva, e, con la coda tra le gambe, se ne va tuffandosi e nuotando via con veloci bracciate.
Confesso che il pensiero di farmi anche la francese mi stuzzica e si fa largo nella mia mente l’immagine di una bella scopata a tre.
Estela sembra quasi capire a cosa sto pensando e mi bacia posandomi la mano sul pacco. Non è telepatica: è solo che vede come mi si è gonfiato l’uccello, ma non sa che è al pensiero delle loro bocche socchiuse che si uniscono succhiandomi il glande. Tengo gli occhi chiusi mentre metto meglio a fuoco l’immagine di loro due che si contendono il mio cazzo a colpi di lingua, slinguazzandosi tra loro sulla punta della mia cappella. Ho come la sensazione che stia accadendo davvero: Estela mi ha proprio tirato fuori l’uccello e me lo sta succhiando davvero.
Non sarà la stessa cosa che farsi spompinare da due belle ragazze contemporaneamente, ma la bocca calda di Estela sull’uccello è goduriosa.
I suoi lunghi capelli ricadono e non mi consentono di guardare come me lo sta succhiando, allora richiudo gli occhi e torno a immaginare la scena di loro due che si leccano le lingue mentre le strusciano sulla mia cappella:
il mio cazzo fa un guizzo nella sua bocca.
Lei continua a spompinarmi massaggiandomi le palle ed io riapro gli occhi abbandonando il sogno delle due bocche riunite su di me e contemplo la schiena nuda e le tette schiacciate su di me. Le spingo un po’ la nuca per farglielo scivolare più in fondo dentro la gola e lei si abbassa con naturalezza, portandosi la mia cappella oltre l’ugola: brava ragazza, fammi godere ancora.
La invito a portare le gambe ai lati della mia testa ed aiutandomi con le mani, le discosto il costume da vecchia zia che porta e immergo la mia lingua nella sua fica già lievemente dischiusa dall’eccitazione.
Estela non ha bisogno di altri solleciti e, con movimenti non troppo veloci della testa, mi sta ingoiando tutto il cazzo, portandoselo bene fino in fondo alla gola, facendomi sentire tutto il calore di Spagna sulla cappella e lungo l’asta.
Io cerco di non distrarmi e fare del mio meglio nel torturarle il clitoride con la lingua: lo lecco e lo succhio, roteando la punta o passando tutta la lingua per la sua lunghezza su tutte le labbra e poi tornare al clitoride gonfio che pulsa di piacere.
Infilo il medio dentro la fica caldissima mentre continuo a leccarla tutto intorno, le mordo l’interno delle cosce facendola gemere un po’. Il mio dito scorre dentro di lei allo stesso ritmo con cui lei mi ingoia l’uccello. Vedo il suo ano contrarsi ed espandersi come un’offerta invitante.
Tolgo il medio dalla fica e lo punto sul culo allargandolo e scivolandoci pentro come se fosse burro.
Allora infilo l’indice nella fica e la scopo piano con le dita contemporaneamente nel culo e nella fica, leccandole il clitoride con una profusione di varianti randomiche che la fanno godere sempre di più e la distraggono dal pompino che finora mi stava facendo divinamente.
Più io le faccio scorrere le dita dentro e meno spinge la testa sul mio uccello.
La preferivo più concentrata e dedita alla cura della mia cappella con l’ugola dilatata: che sensazione magnifica sentirsi dentro così in fondo alla sua gola accogliente.
Ma mi considero un altruista e voglio che anche lei goda della mia bocca.
Estela per godere, gode, tanto che si allaga e mi fa colare in bocca tutto il suo piacere crescente.
Mi faccio prendere dall’entusiasmo e le spingo le dita bene dentro, sia nella fica che nel culo, sentendo quanto le piace mentre lo faccio. Incoraggiato dai suoi geniti di piacere le infilo entrambi gli indici nella figa ed entrambi i medi nel culo, togliendole per un attimo il respiro, ma poi è lei che spinge verso di me per farsi penetrare con più decisione.
Così farcita ha smesso di spompinarmi ed ansima a bocca spalancata. Muovo entrambe le mani con lo stesso ritmo e la penetro facendola godere sempre di più: la fica ed il culo si contraggono e mi stringono le dita nell’attimo in cui lei geme e viene. Contemporaneamente all’orgasmo il culo si dilata e la figa mi spruzza in faccia il suo liquido caldo.
Come se lo sta godendo questo orgasmo doppio.
Ancora in preda alle vibrazioni si solleva e scivola verso le mie gambe infilandosi nella passera il mio cazzo duro ed eccitato dal suo piacere dirompente. Ha un lago nella fica che quasi non la sento.
Estela si muove sinuosa e mi scuote le chiappe di fronte sollazzandomi l’uccello.
Le piazzo le mani sulle chiappe e, una volta afferrate, non le mollo più, strizzandole e allargandole per guardale il buchetto frastagliato che si stringe mentre la vulva attorno al mio cazzo si estroflette leggermente nell’accoglierlo.
Tengo le chiappe ben divaricate, perché guardarle il buco del culo mi fa schizzare alle stelle la libidine.
Il mare, il cielo ed il suo culo che mi guarda tra le chiappe che danzano nelle mie mani, mentre ho il cazzo in ebollizione dentro la sua fica che è un forno.
Ancora è troppo dilatata e non riesce a farmi godere, pur muovendosi con la dovuta ritmicità: va in su e giù con passione, regalandomi una vista speciale delle sue chiappe, ma la sento poco ed ho una voglia di godere che mi fa impazzire.
Mi arrapa il suo culo e quasi vorrei sfilare il cazzo per piazzarglielo dento lo sfintere, che ora pare stretto, stretto, per sentirmelo aderente ed attillato sull’uccello.
Le infilo il dito nel culo mentre le scopo e, all’improvviso, la fica si stringe sul mio cazzo in una presa salda e goduriosa. È il momento giusto per venire anch’io e godere di questa giovane spagnola così arrapata.
Accompagno la penetrazione del mio uccello nella figa a quella del mio dito nel culo regalandole un piacere doppio. Sentire il calore del suo culo sul dito, lo sfintere che si stringe intorno, percepire la mia cappella scorrere dentro di lei è un crescendo di piacere.
Questa volta sono io che godo prima di lei e vengo con profonde contrazioni delle palle accompagnate dalla presa solida sulle sue chiappe soffici che sento cominciare a tremare di piacere appena dopo che le ho sborrato dentro l’ultimo schizzo di sperma.
Continua ancora a godere, quando io sono ormai venuto, muovendosi lentamente, assaporando l’ultimo turgore del mio cazzo sollazzato.
Spagna – Francia 2 a 0.
scritto il
2022-11-22
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