Lettera a Perla (20. Il Pigiama)

di
genere
etero

Sono sveglio dalle sei. Sto pensando al tuo respiro regolare, a te che assapori il sonno del mattino come una gatta o un ghiro. Mentre tu dormi mi sono spogliato e mi sono infilato sotto il getto caldo della doccia: l’acqua mi investe con quella gradevole forza sulla testa, sul volto, sulle spalle. Uno shampoo veloce e poi la saponetta gira vorticosamente tra le mani. Mi insapono le braccia, il torace, l’addome e con un sorrisetto malizioso il mio sesso compiaciuto dall’attenzione che vorrei fosse la tua.
Mi risciacquo pensando che a volte basta un pensiero ad eccitarmi.
Mi infilo l’accappatoio e con i piedi sulla spugna del tappetino comincio ad asciugarmi il corpo. Ho caldo e mi levo l’accappatoio per asciugarmi i capelli. Il mio sguardo impietoso va a cogliere i segni del tempo su quel corpo che un tempo guardavo più orgoglioso di adesso. Poi mi guardo dritto negli occhi o penso a come mi guarderesti tu. Vedresti quel che vedo io. Non importa, non sono più il giovane che vorrei essere, ma non per questo mi crogiolerò nel rammarico: pancia in dentro e petto in fuori!
Mi infilo i boxer neri e di corsa i calzini, i jeans, la camicia nera e, in un tempo che mi sembra infinito, schizzo fuori di casa. La tua sveglia non è ancora suonata quando mi avvio lungo la strada che mi porta da te.
Penso a tutte le volte che sono venuto da te per rubare un po’ del tuo tempo prezioso e guido cercando di placare la mia irruenza, la mia fretta di essere da te il prima possibile.
I semafori mi sembrano durare un’eternità. Vorrei essere già da te, ma sarai ancora a letto a stirarti come una micia.
Forse a breve ti siederai sul letto e comincerai una sequenza implacabile di sbadigli. Il pensiero mi fa sorridere, perché nulla di uno sbadiglio si può considerare sexy.
La vita reale è piena zeppa di quotidiane pratiche assolutamente non sexy, ma ho il dono di saperle posizionare correttamente nei pensieri e sfruttarne la loro carica di tenerezza.
I miei pensieri mutano rapidamente indirizzo quando imbocco la tua via: penso al momento in cui aprirai la porta con gli occhi corrucciati in uno sguardo di rimprovero, perché, per l’ennesima volta, sono venuto a casa tua senza avvertirti. Sarà il mio primo bacio a far scomparire quello sguardo accigliato.
Parcheggio. Ti scrivo. Il portone si apre ed io sono già con il cuore in gola. Eccoti ... finalmente!
Sei seminascosta dietro la porta con il pigiama e i capelli tutti arruffati dal sonno e, come l’altra volta, con lo spazzolino in mano. Borbottando con la schiuma del dentifricio che ti cola, mi rimproveri con lo sguardo mentre chiudi la porta.
Scompari nel bagno.
Sono impaziente e la tua assenza mi fa battere di più il cuore. Mi sembra che tu stia facendo tutto con una lentezza esasperante, incomprensibile ... dove sei mia adorata gazzella?
Ricompari alla mia vista con il pigiama morbido, ma attillato, e una maglietta a maniche corte che lascia intravedere perfettamente il tuo seno rotondo. I tuoi occhi mi sorridono mentre ti avvicini e mi abbracci per posare un bacio delicato sulle mie labbra.
Il tempo si ferma, il cuore si arresta ed io vorrei stare così per sempre.
Ciao Gatta dolce, è per questi istanti di infinita gioia che vale la pena vivere.
Il bacio si prolunga, si amplia, si complica e si sviluppa lasciandoci senza fiato perché le nostre bocche sugellano la nostra voglia di stare così l’uno nell’altra.
Quanto tempo è passato dall’ultima volta? Mi sembra un tempo incalcolabile tanto che non voglio perdere nemmeno un attimo di questa nuova emozione. Sento le tue labbra sulle mie e tremo dalla felicità. Ho voglia di stringerti per non lasciarti nemmeno per un istante.
Sollevando le tue braccia per mettermele al collo hai abbandonato il cruccio e sollevato la maglietta quel tanto che basta alle mie dita di carezzare la tua pelle calda. Adoro abbracciarti così sfiorando il tuo corpo con dolcezza per poi stringerti con più decisione per assicurarmi che non sei un’illusione o una fantasia.
Le mie mani scorrono sotto la maglietta lungo la schiena e scendono nuovamente. La stoffa del pigiama è sottile e le mie mani accolgono le tue chiappe rotonde con una voluttà carica dall’attesa di poterti toccare. Assaporo la forma facendo scorrere il palmo con le dita aperte dalla vita fino all’attacco delle cosce e poi roteando e palpando piano la tua opera d’arte forgiata con fatica e sudore. Poi la presa si fa più consistente di pari passo alla pressione del mio bacino sul tuo, accompagnando il guizzare delle nostre lingue con la stretta delle mie dita. Vorrei assaporare più a lungo quel tesoro che ho per le mani, ma senza il tessuto che separa la tua pelle liscia e tesa dai miei polpastrelli. Mi infilo piano dentro il pigiama e mi concedo qualche attimo di stupore soddisfatto nel carezzare questa fantastica meraviglia. Un capolavoro della natura.
Mi piace carezzarti così. Avrei fretta di guardarlo, ma mi impongo di non averne.
I tuoi occhi incrociano i miei ed ho un fremito improvviso di desiderio carnale, un guizzo percettibile anche attraverso i miei jeans. Tu premi contro di me ed io ti bacio più forte stringendoti con decisione del sentire il tuo corpo contro il mio. Senti le mie mani con che passione ti stringono ... poderosamente.
Le bocche si separano ed in quell’attimo ne approfitto e ti giro per appoggiare il tuo sedere rotondo sul mio sesso eccitato prigioniero della ruvida stoffa. Questo attimo inebriante dovrebbe essere dilatato nel tempo e ripetuto come una danza in cui la rotondità sembra aderire perfettamente al mio ventre.
Senti il mio respiro accanto al tuo orecchio e sai che mi piace averti tra le braccia. Senti il mio corpo premere e sei certa che adoro cingerti così. È oltremodo vero: impazzisco di gioia nel tenerti così.
Sono indeciso ora se riprendere la posizione in cui le mie mani approfittavano del tuo ineguagliabile di dietro, ma poi decido altrimenti e ti prendo per i fianchi con entrambe le mani e ti tiro con decisa delicatezza verso di me mentre spingo il bacino contro le tue chiappe dure come se ti volessi penetrare attraverso i vestiti. Mi eccita sentire le tue forme premute su di me.
Infilo la punta delle mie dita nel tuo pigiama e le faccio scorrere lungo l’elastico posando il palmo delle mani questa volta sulla pelle della tua bella pancina rotonda. I pollici si toccano mentre le dita sono rivolte verso il basso e così all’unisono scivolano dentro il tuo pigiama fino a sfiorare con i polpastrelli i peli del pube. Le mani si dividono e ti accarezzano la parte alta delle cosce e poi simmetricamente scivolano verso l’interno dove la tua pelle è vellutata. Adoro sentire la tua pelle così soffice sotto le mie dita. Indugio su quella parte così delicata per poi risalire lentamente ai lati del ventre, sui fianchi. Comincio a baciarti il collo con le labbra dischiuse e la lingua che ti solletica la pelle sotto i lobi delle orecchie. Premo il mio bacino contro di te mentre le mie mani scivolano verso l’alto per accogliere a coppa i tuoi seni. Nell’istante in cui le mie dita scorrono sulle tue areole il tuo corpo risponde alle mie carezze con l’evidenza di piccoli brividi e la tensione dei capezzoli che si drizzano piano tra le mie dita.
Per un istante vorrei che fossimo già uniti in un amplesso focoso, ma ancora non è il momento. Preme il mio sesso e manifesta palesemente la sua premura. La mia mano destra scorre sulla tua pelle setosa, sul tuo ventre aggraziato fino a superare piano il monte di venere e carezzare con tutte le dita unite il tuo inguine caldo. Il pollice fermo sul pube insieme al polso mentre le dita danzano con carezze circolari sopra al tuo piacere crescente. Ora si lanciano con una carezza rettilinea alla ricerca della tua fonte dove si immergono le dita più audaci che si tuffano in te, nel tuo liquido desiderio, per ritornare a curarsi del tuo bottoncino che comincia a fare capolino tra le labbra. I polpastrelli giocano con lui e poi tornano nella valle carnosa, gonfia di piacere, che si apre sotto di loro.
Siamo ancora davanti alla porta e siamo ancora vestiti eppure già ho perso il lume della ragione.
Cercando di mantenere un barlume di lucidità smetto di carezzarti e ti volgo di nuovo verso di me per baciarti e mentre le nostre lingue si attorcigliano tra di loro, tu mi sbottoni la camicia e la fai cadere a terra.
Stessa sorte per la tua maglietta. Pensieri e contraddizioni lottano nella tua mente. È palese che vuoi tutto e il contrario di tutto. La mia brama aumenta sempre di più.
Il tuo volto tra le mie mani si inclina per esaltare il vortice della danza nelle nostre bocche. Il collo sottile tra le mie dita, le spalle si allargano sotto le mie mani che si posano ora sui tuoi seni per possederli.
Mi abbasso e li bacio. La punta della mia lingua combatte con i tuoi capezzoli e poi scivola sulla pancia, ai lati dell’ombelico mentre le mie mani ti tengono per la vita, la lingua scorre sulla pelle disegnando arabeschi di mille brividi. Ricordo che avresti voluto della panna montata sulla pancia anziché sui tuoi capezzoli e così lascio la mia lingua scivolare sul tuo bel pancino che risponde generosamente a tanta cura. Le dita sentono le tue fossette e il desiderio di vederle ha il sopravvento. Hai la pelle d’oca. Ti accompagno in una piccola giravolta che mi mostra la tua schiena maestosamente bella. Lentamente, molto lentamente, per godere di questo momento ti sfilo piano il pigiama. Così come all’alba il sole sorge da dietro le colline in tutta la sua fulgente potenza, così il tuo culo poderoso, col suo apparire, mi stordisce per la sua esagerata presenza. Sconfinata delizia la visione delle tue chiappe scultoree.
Baci e carezze di mille ore non basterebbero a saziare la mia voglia di possederlo tra le mie mani. Tu però dopo poco ti giri e mi tiri verso di te per baciarmi ancora mentre le mie mani carezzano senza tregua la tua lunga schiena. Piccoli passi, come di un ballo d’altri tempi quasi dimenticato, ci conducono a un passo dal letto che accoglie il tuo corpo con un morbido sussurro.
Quando siamo vicini, abbracciati stretti, non riesco a cogliere con un solo colpo d’occhio tutta la tua sconvolgente bellezza, ma ora che sono in piedi davanti al tuo corpo disteso, nudo sul letto, sono sbalordito dalla potenza delle tue forme. Mi guardi negli occhi e mi domando se intuisci quale potere hai nel catturare la mia ammirazione. Ti guardo incredulo di poterlo fare e assaporo la libertà di cogliere con lo sguardo la tua bellezza. Le gambe dritte con i piedi allungati come una ballerina sembrano tornite tanto che le tue cosce restano ferme e solide. Scorrono i miei sguardi lungo il tuo delizioso ventre, si soffermano sulle tue dolcissime tette mentre tieni le braccia sollevate e appoggiate oltre la testa. I capelli sparsi e i tuoi occhi nei miei chiamano a gran voce il mio corpo verso il tuo. Abbandono i miei jeans e finisco di spogliarmi completamente senza mai lasciare il tuo sguardo. Appoggio le mie mani sulle tue caviglie e mi accovaccio per baciare piano i tuoi piedi dalle unghie laccate e mentre le mie mani scorrono sulla pelle delle tue cosce le mie labbra stampano docili baci al loro passaggio. Bacio le tue cosce mentre le mani carezzano il tuo ventre, e quando loro si spostano sui tuoi seni bacio piano il tuo ombelico.
E poi torno a baciarti le cosce e i riccioli setosi e mentre allaghi piano le gambe assaporo il tuo frutto schiudendolo con la lingua. La mia lingua dirige una sinfonia di brividi sul tuo corpo. Come le onde del mare si infrangono sulla spiaggia così la mia lingua calda scivola sulla battigia del tuo sesso che ne accoglie lo scorrere ritmicamente imprevedibile. Ora le mie dita si infilano nei tuoi capelli mentre la mia lingua titilla i tuoi capezzoli finché senti la mia bocca nella tua e il mio sesso caldo appoggiato sul tuo.Sono sopra di te e ti bacio profondamente mentre sento fluire il desiderio sotto la pelle.
Scendo di lato per farti ruotare dolcemente sulla pancia e poterti guardare la schiena inarcata, le fossette evidenti, le chiappe d’oro puro che sollevi delicatamente offrendomi in un dono inaspettato. Non attenderò nemmeno un secondo che tu possa ritirare tale splendida offerta, così senti le mie mani simmetriche su di te e la mia bocca baciarti la vulva carnosa e gonfia di desiderio. La mia lingua non ti lascia nemmeno un istante. Le mie labbra ti succhiano e ti tirano le labbra e senti le mie dita che ti accarezzano una alla volta, si infilano dentro di te alternandosi alla punta della mia lingua che adoro usare per penetrarti ovunque. E in questa danza il tuo corpo chiama.
Eccitata, affannata senti una differenza d’attenzione dovuta all’indispensabile vestizione del prode cavaliere. Senti le mie mani tenerti per i fianchi sollevati. Tu sei ancora sulle ginocchia e appoggi il volto di lato per regalarmi i tuoi sguardi obliqui mentre mi pervade il desiderio solare di un amplesso che ci possa unire in un attimo di armonia.
Non ci sono le parole e poi non devo farti arrossire troppo. Facciamo l’amore come delle girandole nel vento. Con passione. Sei sopra di me quando fremi di piacere e vibri e guardi i miei occhi socchiudersi mentre ti bacio ed esplodo di piacere.
Hai la schiena sudata così come la fronte. Ti bacio e ti bacio e ti bacio ancora e sono felice.
scritto il
2023-02-14
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