La vera storia di …… (fragranze femminili)

di
genere
etero

Per la prima volta la punta della lingua scivola sul clitoride gonfio di Evelina facendola gemere piano.
Che sapore strano, eccitante.
Avevo diciassette anni quando Evelina mi ha spalancato le porte del sesso, divaricando le sue morbide cosce e facendomi leccare la sua fichetta profumata per ore intere: sento ancora il suo sapore in bocca.
È da allora che adoro il cunnilingus per quella percezione diretta delle vibrazioni della donna e del piacere mentale che provo nel donare un godimento sensuale così intenso.
Per un anno intero sono andato quasi tutti i giorni a casa sua, arricchendo, di giorno in giorno, il mio bagaglio esperienziale relativo al rapporto tra lingua e clitoride, in primis, per poi ampliare le divagazioni linguistiche su ogni orifizio disponibile senza tralasciare neanche un centimetro quadro della pelle del suo corpo.
Evelina me la sono leccata tutta!
Lei manteneva con totale intransigenza la sua verginità, lasciando però spazio alle mie dita che la allietavano con incursioni approfondite nel suo culetto burroso. Godeva come una matta allagandomi la bocca.
Di contro lei mi segava con crescente cognizione di causa, perfezionando tecnica e metodo, raggiungendo infine il traguardo del pompino: la delizia del 69!
Leggendo qui tante storie strampalate mi sono chiesto se le mie esperienze potessero essere anch’esse interessanti. Raccontare gli incontri che ho vissuto? Perché no.
Ho il ricordo così vivido di tutte le ragazze con cui ho condiviso i piaceri carnali, che non mi è stato difficile descrivere i miei trascorsi con loro.
Scrivere al presente ciò che è avvenuto nel passato mi è venuto istintivo: sembra sia appena successo, quasi che stia ancora succedendo e non sia mai finito.
Ricordo i loro occhi, i dettagli dei loro volti e dei loro corpi.
Non sono state tutte belle e non sono state tutte all’altezza delle aspettative.
Ho descritto solo quelle che mi hanno segnato per essere state molto sexy nella loro autenticità, colma di imperfezioni, ma capaci di un fascino ed un’attrazione travolgenti.
Le ho descritte fedelmente, con i loro occhi sfavillanti o torbidi, i loro nasi adunchi o all’insù, le loro tette grosse o piccole, le chiappe sode o morbide, le gambe lunghe e irrequiete.
La forza magnetica dei loro sguardi e l’eccitazione per i loro corpi.
Ricordo le emozioni che provavamo, i gesti e le parole di ognuna di loro.
Così ho scritto a ruota libera quello che la memoria ha perfettamente conservato. Tralasciando gli incontri insignificanti o addirittura disastrosi che hanno costellato il mio passato, mi sono concentrato solo su quelli che mi hanno gratificato appieno.
Ogni storia vera che ho raccontato ha un minimo comun denominatore: il protagonista che sono, ovviamente, io. Così mi soffermo principalmente sulle esperienze che più mi piacciono descrivendo con più attenzione i dettagli che mi eccitano maggiormente.
Totalmente affetto da pigofilia, adoro guardare, toccare e baciare il culo delle donne, specie se tondo e sodo; chiaramente preferisco principalmente scoparle a pecorina. A me piace così.
I nomi li ho cambiati così come ho modificato certi dettagli troppo identificativi. Se ci dovesse essere qualche piccola incongruenza, è dovuta a questi cambiamenti.
Sono certo che se qualcuna di queste ragazze leggesse il suo racconto, si riconoscerebbe immediatamente.
Ho scritto di Claudia e di quanto si allenava sulla pista e di come i suoi addominali facessero a gara con i suoi glutei allenati ad esibirsi in una ostentazione che mi faceva girare la testa. Mi sembra di sentire ancora sui polpastrelli le fibre dei suoi addominali e la consistenza di quei glutei.
(…con la schiena arcuata, schiacciata verso il basso ed il culo svettante verso l’alto, comincia a succhiarmi il cazzo con una precisione ed una risolutezza mai viste…)
Non è mai arrivata oltre gare nazionali di atletica. Adesso vive in Germania.
La erre moscia di Angelica mi vibra ancora nelle orecchie, quella erre che mi ha ipnotizzato, eccitandomi più delle sue cosce nelle calze a rete autoreggenti o i piedini dalle scarpe coi tacchi a stiletto. (…si mette a favore di sguardo perché possa guardarla bene mentre lo succhia forte e lo lecca roteando la lingua sulla cappella…). Non ne ho saputo più nulla.
La visione di Diana, (oggi) cintura nera di karate, terribilmente sexy, appoggiata nuda al cassettone per farsi ammirare in tutta la sua bellezza è indelebilmente fissata nella mia mente. Unica detentrice di una fica prensile e di una determinazione irreplicabile negli occhi. (…ha le tette compatte, aderenti senza volumi decisi ma che si sollevano come premute da sotto la pelle creando dolci collinette che ricordano i seni acerbi…). Non è più tornata in Calabria: ora insegna all’accademia in una città d’arte.
Non dimenticherò mai la dolce Aurora mentre si guarda in piedi allo specchio in mutande e reggiseno con ai piedi le sue belle scarpe col tacco alto (…con le mani ha cominciato a carezzarsi il corpo partendo dalle tette, avvicinandole l’una all’altra…). Lei che ha scoperto quanto il corteggiamento fosse un sublime preambolo alla carnalità. Un vero addio al nubilato. Oggi vive in campagna attorniata da cani, gatti e un cavallo.
Ho scritto delle due sorelle more Federica e Isabella, la prima dai capelli lisci e lunghi e la seconda dai ricci fittissimi contrapposte anche nella loro sensualità (…Federica mi gira intorno carezzandomi la schiena con la punta delle unghie che poi mi fa scivolare sui pettorali facendomi venire i brividi ed i capezzoli duri…). Non mi è più capitato di fare sesso con due sorelle (… tengo le tette rotonde di Isabella tra le mani, lecco i capezzoli e li succhio piano, cercando di essere delicato il più possibile, pensando di avere a che fare con un a che fare verginella inesperta, ma da come mi sta segando, questa è una che di cazzi ne deve aver manipolati parecchi…). Sono tornate entrambe in Campania.
Quanta gioia negli occhi azzurri di Diletta che aveva un sorriso più lucente del sole (…i suoi capelli ondeggiano selvaggi. Non so cosa darei per poterle vedere i magnifici occhi azzurri che mi guardano mentre spingo il cazzo a fondo nella sua bocca…). Dopo Ibiza non l’ho più incontrata.
Con Barbara ho avuto una bella storia, strabordante di sesso (…che visione divina quelle tette maestose, grosse e pesanti, gonfie e tese, con le areole piccole e rosate e i capezzoli non troppo prominenti…) ma anche ricca di emozioni ed esperienze di viaggio. Vive ancora nella mia città e l’ho incontrata casualmente: gli stessi occhi di allora mi hanno risvegliato le stesse pulsioni. Credo anche a lei…
La donna colta, ma spensierata per eccellenza è Matilde che del sesso fa un’esperienza divertente e liberatoria (…non è raro andare in bagno per poi trovarla che si masturba nel letto prona, con le chiappe sollevate, e le dita che saettano tra la fica ed il buco del culo...). Insegna tutt’ora all’università con qualche ruga in più sul bel volto allegro.
Di Ludovica sento, come se fosse ora, la sua lingua calda che mi scivola nell’orecchio facendomi rabbrividire e le sue parole sussurrate piano (… mi cinge le gambe con le sue e mi afferra per tirarmi verso di sé e farmi penetrare più a fondo. “Vieni!” mi sussurra piano, “vienimi dentro!” mentre affondo con vigore il cazzo nella fica bagnata…). Dopo la vacanza in Sardegna non l’ho più incontrata.
La vacanza in Puglia è stata perennemente segnata dall’incontro con Estela che da Madrid era venuta per turismo in Italia. Si è rivelata una ragazza che portava degnamente alto l’onore delle ragazze iberiche (…con movimenti non troppo veloci della testa, mi sta ingoiando tutto il cazzo, portandoselo bene fino in fondo alla gola, facendomi sentire tutto il calore di Spagna sulla cappella e lungo l’asta…). Chissà cosa starà combinando oggi.
La serata un po’ folle a casa di Marco con Carlotta e Benedetta si potrebbe riassumere in “sex ‘n’ drugs ‘n’ rock’n’roll”. Carlotta era una modella (…indossa una stupenda camicia bianca, lunga fin sotto la cintura, completamente trasparente sotto la quale si delineano perfettamente i suoi seni minuti, ma perfettamente tondi, dalle piccole areole scure ed i capezzoli esageratamente lunghi. I pantaloni, di un bianco abbagliante, sono attillatissimi, praticamente dei fuseaux con tasche e passanti nei quali spicca una cinturina della stessa pelle, rossa e lucida, dei sandali che hanno una elaborata allacciatura multipla alta fino alla caviglia che farebbero la felicità di un feticista…) come pure Benedetta (…ha un culo più pieno di quello a pesca di Carlotta, leggermente a pera, bello, sodo, seducente veramente più arrapante. Quando cammina ancheggia e lo mostra. I pantaloni le disegnano alla perfezione i glutei…). Marco è sparito all’estero mentre Carlotta ha quattro figli e vive a Milano dove, ogni tanto, incontra ancora Benedetta: io non le vedo da decenni.
La storia con Alessandra è, per i miei trascorsi tranquilli, una delle più piccanti visto che mentre facevo sesso con lei, ci guardava la sua coinquilina lesbica (… con lo sguardo altalenante tra il culo di Alessandra e la mano di Emma che si muove nelle sue mutande sento crescere il piacere e la voglia netta di venirle nella figa…)
Emma si è sposata con una ragazza e vive negli Stati Uniti mentre Alessandra si è trasferita a Roma facendo perdere entrambe le loro tracce.
Come è successo non so, ma ho desiderato Noemi solo vedendola in foto (…nelle foto si nota che ha un vitino stretto da vespa sopra ad un culo di una bellezza veramente notevole e porta con disinvoltura due grosse tette, piene e rotonde; la natura le ha fatto un immenso favore, donandole un corpo tutto curve…). Dal vivo, sempre infagottata in abito poco sexy, non mi aveva attratto. Una volta scoccata la scintilla, il motore ha spinto subito al massimo. Noemi si è sposata, ha fatto due figli senza badare, purtroppo, alla dieta.
Sara ha incarnato la forza della natura (…un culo che pare d’acciaio forgiato, proteso all’infuori ed alto e dalle chiappe incredibilmente rotonde, quasi sferiche: un culo da oscar…); una ragazza esplosiva, pronta con entusiasmo in ogni istante (…senza perdermi la visione dei movimenti della sua lingua sul mio cazzo che ne gode pulsando. Lo osservo scomparire dentro la bocca mentre le sue belle labbra carnose scorrono sul bordo del glande facendomi impazzire di piacere…). Con lei ho condiviso momenti di sesso indimenticabili. Purtroppo la Sicilia se l’è ripresa facendone scomparire le tracce.
Anche l’esperienza con Valentina è a suo modo unica perché non ho mai più fatto sesso in un locale (…la tengo per i fianchi e me la scopo seguendo inconsciamente il ritmo della musica che proviene dalla sala. Le guardo il bel culo rotondo e mi concentro sulla sensazione della cappella che scorre dentro la sua fica accogliente. Quasi mi dimentico di essere nel cesso di un locale …). Stavo pure per tagliarmi le labbra col suo bicchiere rotto. Valentina è tornata in Canada.
Vedere da terra le cosce infinite di Rosa sopra di me è ancora una delle visioni più eccitanti del mio vissuto. Ricordo la piega che lo slip faceva infilandosi tra le labbra della sua poderosa fica carnosa e mi eccito ancora adesso. Dettagli importanti come i capelli vaporosi o le labbra carnose basterebbero a farne un’icona, ma l’incontro stravagante dovuto alla caduta, e le sfumature particolari, rendono l’incontro peculiare (…mentre la inculo con decisione, lei si carezza il clitoride, lo schiaffeggia e con l’altra mano, tutta intera, si penetra la fica. Sento la pressione delle sue nocche attraverso il culo sul mio uccello…).
Echi di lei mi sono giunti dal web: si è sposata, ha un figlio e vive fuori città. Ha ancora dei capelli favolosi.
Non ho ancora scritto di Alyssa, la ragazza olandese conosciuta in Grecia, che aveva un caschetto di capelli biondi liscissimi e dritti come spaghetti e una propensione alla masturbazione.
Anche a Valeria, bolognese doc, che studiava architettura, piaceva masturbarsi mentre mi succhiava l’uccello.
Una ragazza che mi ha segnato a fondo è stata Deborah: l’istruttrice di palestra strafiga (ma strafiga veramente!) che mi ha cercato, attizzato e torturato senza mai darmela (che rimpianto!), ma che mi ha fatto conoscere Giulia (ho cominciato a scrivere di loro con un altro pseudonimo).
Giulia è stata una ragazza favolosa: una passionaria del sesso. Per chi ci crede era dello scorpione. Si eccitava a dismisura succhiandomelo: le si bagnavano immediatamente le mutande. Ci siamo visti a lungo. Infinite le sveltine dopo il lavoro alternate a scopate estremamente appaganti. Le prime volte guardavo incredulo come Giulia ingoiasse con gusto le mie eiaculazioni: mi ha confessato che adorava lo sperma. Altro frangente di estrema soddisfazione era il modo in cui godeva col culo: ripetuti orgasmi le scuotevano mentre la inculavo a pecorina (con mia immensa soddisfazione). L’unica ragazza con cui ci siamo fatti vari video.
Vorrei scrivere anche di Anna: è la mia ultima amante di cui sono perdutamente innamorato.
A presto!
scritto il
2022-11-28
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