La prima doppia
di
fede1
genere
gay
L’estate passo’ con il giornalaio che mi fece sua molte volte e in tutti i posti dove era possibile scoparmi con mio grande piacere. La porcata piu’ grossa e rischiosa fu quando gli feci un pompino mentre ero rannicchiato dentro l’edicola con il rischio di farci scoprire dagli avventori ma mi piaceva troppo il suo cazzo. Purtroppo arrivo’ il giorno del ritorno in citta’ e non sapendo come fare per incontrare altri uomini presi a masturbarmi il culo con delle grosse carote rimpiangendo il bel cazzo del giornalaio.Ero diventato maggiorenne e non potevo continuare con gli ortaggi volevo un cazzo ma il problema era che non sapevo come fare a trovarlo data la mia poca esperienza. La fortuna mi vene in aiuto un giorno che rimasi solo in casa ad aspettare che venissero a montare il nuovo armadio. Quando aprii la porta e mi si presentarono due bei maschioni uno maturo e l’altro sui 25 anni, ebbi un tuffo al cuore e mi senti pulsare il buchetto. Indossavo una maglietta ed un pantaloncino che metteva in risalto la rotondita’ del mio culo che era ancora evidenziata da quante volte lo avevo preso in estate. Mentre facevo strada agli operai mi girai e notai che il piu’ giovane dei due mi fissava il culo insistentemente ed io gli sorrisi lascivo ricambiato . Li lasciai a montare non sapendo come fare per attirare l’attenzione dell’operaio piu’ giovane ma dopo una mezz’ora fu lui a venirmi a cercare per chiedere del bagno. Gli feci strada sculettando , mi ero tolto anche gli slip e quando fui sulla porta mi girai in modo di venire a contatto con il suo ventre e lui non perse l’occasione di farmelo sentire. Chiudo la porta , se vuoi per me è uguale e si tiro’ fuori il cazzo che era gia’ barzotto. I miei occhi tradirono la mia voglia guardandolo per tutto il tempo della pisciata. Poi prese a sgocciolarlo ma la cosa stava andando verso la masturbazione e gli si ingrossava in mano, Girandosi verso di me mi disse se mi piaceva , io annui’ e lui mi disse di chiudere la porta ed avvicinarmi . Lo feci e quando gli fui vicino gli impugnai il cazzo che cresceva nella mia mano. Che bravo che sei come ti chiami ed io inconsciamente Federica , alche’ lui mi sorrise mi disse che che aveva bisogno di venire e per farlo bisognava che glielo succhiassi . Mi inginocchiai e presi a succhiarglielo come una troia consumata ed anche lui mi fece i complimenti da come ero brava. Il suo cazzo mi riempiva la bocca e lo pompavo in preda alla voglia arretrata come un affamata. Non feci caso alla porta che si apriva ma sentii due mani che mi tiravano mentre non lasciavo la presa del cazzo e mi tiravano giu’ i pantaloncini lasciando il mio culetto in aria. Guarda che bella puttanella che abbiamo qui disse l’altro operaio mentre si mise a leccarmi il buchetto facendomi sospirare a bocca piena. Poi anche lui tiro’ fuori un bel cazzo ma il primo gli disse che toccava lui scoparmi e cosi’ cambiarono posizione. Presi in bocca il cazzo del secondo operaio mentre il primo mi allargava le chiappe e gli sentii dire che ne dovevo avere presi parecchi perche’ avevo il buchetto cedevole. Io lo guardai annuendo e sorridendogli gli dissi di scoparmi che avevo voglia. Adesso ti accontento subito e mi infilzo’ in un solo colpo lentamente fino a sbattere le palle sulle mie chiappe facendomi lasciare per un attimo l’altro cazzo per guaire di piacere. Senti questa puttanella come gli piace adesso te le leviamo noi le voglie ma andiamo in camera staremo meglio. Mi tolse il cazzo dal culo e sentii un gran vuoto ma fu questione di poco perche’ l’operaio si era sdraiato sul letto e mi invito’ a cavalcarlo facendolo con gran piacere lasciandomi andare di schianto per farmi riempire tutta. Inizia a danzare su quel cazzo che mi riempiva mentre mi tormentava i capezzoli facendomi gocciolare dal mio cazzetto che non tardo’ a venire per la voglia che avevo. Poi mi tiro’ a se per baciarmi e sentii l’altro operaio che mi puntava anche lui il cazzo al buchetto. Provai a protestare ma quello sotto mi strinse a se e mi disse di rilassarmi perche’ dopo sarebbe stato solo godimento. Mi rilassai e quando sentii anche l’altro cazzo appuntarsi al buchetto spinsi all’indietro per facilitargli l’entrata. Ma quando la sua cappella entro’ , questa volta urlai di dolore lui si fermo’ fino a che non mi passo’ e piano piano mi penetro’ anche lui. Mi sentivo allargare all’inverosimile e mi sentivo pieno e ripresi a provare piacere. Loro ripresero a scoparmi piano piano fino a che fui io ad incitarli a scoparmi con piu’ forza perche’ stavo impazzendo dal piacere. I due non se lo fecero ripetere e mi portarono ad avere due orgasmi mentre si scambiarono anche le posizioni per scoparmi meglio dandomi della troia, fino a che li sentii ingrossare e spingere ancora di piu’ fino a che quasi in simultanea mi riempirono del loro sperma bollente. Restammo cosi’ attaccati per un po di tempo poi il secondo tolse il cazzo e per osmosi usci’ anche il primo lasciandomi un vuoto dentro e un buchetto cosi’ largo e slabbrato che ebbi quasi paura che non sarebbe mai tornato normale. Ero sdraiato e discinto sul letto mentre mi facevano i complimenti per la mia troiaggine e che non era da tutti prendere due cazzi come i loro insieme.
Quasi quasi ne avrei voluto ancora ma loro si rivestirono e tornarono a finire il lavoro. Mi ero quasi addormentato quando sentii palparmi il culo era il primo operaio che mi diceva che avevano finito e che stavano andandosene ma che se volevo rivederli li potevo chiamare e mi infilo’ il biglietto da vista fra le chiappe facendomi sentire puttana.
Quasi quasi ne avrei voluto ancora ma loro si rivestirono e tornarono a finire il lavoro. Mi ero quasi addormentato quando sentii palparmi il culo era il primo operaio che mi diceva che avevano finito e che stavano andandosene ma che se volevo rivederli li potevo chiamare e mi infilo’ il biglietto da vista fra le chiappe facendomi sentire puttana.
3
5
voti
voti
valutazione
6.7
6.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Lo voglio ancora
Commenti dei lettori al racconto erotico