Chi l'avrebbe mai detto
di
fede1
genere
gay
Finalmente Gianni torno a casa e mi fiondai vogliosamente su di lui che rispose subito alle mie avances portandomi sul letto dove ci strappammo quasi i vestiti di dosso facendo l’amore molto rumorosamente. Quando ci fummo calmati Gianni mi chiese come mai ero cosi’ eccitata ed io non volevo dirgli cosa era successo e mi limitai a dire che era solo tanta voglia di lui. Gianni se la bevve e passammo la serata a letto a fare l’amore . Poi dovetti tornare a casa dopo essermi struccata e riprendere quelle sembianze maschili che mi appartenevano sempre meno. Mentre tornavo a casa preso dai miei pensieri non mi resi conto che stavo sculettando come una donna , il mio culetto doveva essere un bel veder fasciato stretto dentro dei jeans che ne modellavano le curve. Ed infatti mi sentii apostrofare da una voce che mi diceva , ma sei proprio tu? , mi girai sorpreso e la sorpresa fu ancora piu’ grossa quando vidi chi era , don pietro che conoscevo da quando ero bambino. Anche lui rimase per un attimo soprpreso ed io provai a glissare cambiando discorso dicendogli che sorpresa era tanto che non ci incontravamo. Hai proprio ragione mi disse a vederti da dietro sembravi una donna ma come sei cambiato , sei piu’ ……...non saprei come dire diverso piu’ ………...non ti offendere femminile. Io arrossii e la buttai sul ridere . Allora che mi racconti gli dissi , cosa vuoi che ti racconti in chiesa è sempre uguale piuttosto tu è tanto che non fai vedere e confessarti , mi disse maliziosamente, penso che ne hai di cose da raccontarmi. Io arrossi ancora e schernendomi gli dissi , ma cosa dice. E dai che si vede che nascondi qualcosa sei cosi diverso e poi sai le voci girano e diciamo che sono venuto a constatare di persona. Mi sentii cascare il mondo addosso malgrado tutte le attenzioni qualcuno aveva notato il mio cambiamento, certo , pensai se sculetto sempre cosi senza accorgemene. Facciamo cosi’ domani pomeriggio mi dica un ‘ora che passo a trovarla e parliamo. Va bene passa verso le 16,00 cosi abbiamo un paio di ore tutte per noi e mi raccomando passa da dietro cosi’ nessuno ti vede entrare da me. A casa mi trovai a ripensare alle sue ultime parole, perche’ tutta quella segretezza, poi mi baleno’ un pensoero , stai a vedere che anche don pietro, ma no cosa vado a pensare. La giornata scorse tranquilla e ben prima delle 16,00 in preda alla’ curiosita’ andai all’appuntamento. Oh mi fa piacere che sei venuto e mi abbraccio’ . Indossava la tonaca mi fece accomodare e mi offri’ da bere . Allora cosa mi dici,a proposito fa caldo non ti da noia se mi tolgo la tonaca, faccia pure padre. Rimase in canottiera e boxer con l’apertura sul davanti. I miei occhi caddero sl suo pacco per capire come ce lo aveva grosso. Lui mi sgamo’ e disse caro mio allora le voci che girano sono vere. Io arrosii e un po da femmina gli dissi quali voci. Penso che ti devi confessare vieni qui in ginocchio davanti a me e confessa i tuoi peccati che poi ti do l’assoluzione o la penitenza. Volle che mi inginocchiassi davanti a lui e non di lato e per farmi andare piu’ vicino allargo le gambe. Praticamente ero davantal suo cazzo a malapena coperto dal cotone delle mutande. Dai confessa i tuoi peccati vedrai che dopo stari meglio. Io iniziai dai peccati di tutti i giorni ma lui mi incalzava dicendomi di lasciarmi andare a raccontargli tutto. Così presi a raccontargli dall’inizio del giornalaio scendendo nei particolari e raccontandogli le mie sensazioni ed emozioni solo che dopo un po che raccontavo notai il suo cazzo spingere sul cotone dei boxer inequichevolemente . Sembrava un bel cazzo quello che si stava ingrossando davanti ai miei occhi e cosi’ vicino ala mia bocca e la mia parte di troia inizio’ ad eccitarsi. Vai avanti raccontami i particolari disse con voce affannata. Il suo boxer era sempre piu’ teso ed a un certo punto la sua cappella fece capolino dall’apertura seguita dal resto del cazzo. Era un bel cazzo venoso sormontato da una cappellona grossa gia’ bagnata dal precum ed io tirai fuori la lingua e la leccai. MMMMMMMMMMMMlo sentii mugolare , continua . Ed io incoraggiato imboccai quel bel cazzo dopo avergli succhiato quella cappellona. Piano piano lo presi tutto in bocca gustandomi tutte le nervature che lo percorrevano e facendo sospirare il don mentre con le mani sulla mia testa mi spingeva sempre piu’ giu’. Con un bello sforzo me lo feci arrivare fino in gola e poi risalii gustandomelo sempre di piu’ mentre il mio buchetto voglioso pulsava impazzito. Mamma mia che bocchinara che sei meglio di tante che frequentano la chiesa. Hai capito pensai, il don , se la fa con altre brave donne tutte casa e chiesa.Intanto quella cappellona aumentava di volume e solo perche’ sono una porca mi sono sforzata a tenerlo in bocca aspettando che me la riempisse. Dopo pochi minuti il Don non riusci’ a resistere alla mia bocca e grugnendo e sbuffando oltre agli epiteti che mi lancio’ affondo il suo cazzone in bocca riempiendola di una sborrata che non riuscii a contenere e mi calo sul collo e sulla maglietta . Il Don era stravolto e si era lasciato andare sullo schienale della sedia boccheggiando ed ogni tanto ripeteva mamma mia che bocchinara. Io fini di gustare tutto quel latte riprendendo anche quello che mi era calato sul collo ma la voglia mi era rimasta e ripresi a succhiare quella cappellona nel tentativo di rianimarla. Aspetta disse il Don non crederai mica che sia subito pronto mi devi dare un po di tempo e poi non so se ne abbiamo poi guardo’ l’orologio e mi disse che il tempo era volato ma la prossima volta ci saremo divertiti molto. . Cosi’ eccitato me ne andai pensando alla troia che ero diventata perche’ bastava mi presentassero un cazzo e non resistevo ..
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