Giulia parte 2

di
genere
dominazione

Allora prima di tutto premetto che i fatti narrati non sono realmente accaduti è vi invito a dare un voto e a lasciare un commento al racconto qualora aveste suggerimenti per il continuare della storia scrivetemi a questa mail: tepidecay@gmail.com
Allora dopo ciò che e successo nel racconto precedente confesso che mi segai molto volte su Giulia, non riuscivo a resisterle era troppo sexy, per la descrizione potete semplicemente leggere il racconto precedente, essa era sexy ma anche molto stronza, era figlia unica e ricca di famiglia, si divertiva a sedurre i ragazzi per poi spezzargli il cuore, trattava male chiunque, non rispettava nessuno è si atteggiava come se fosse una dea, inoltre si divertiva ad andare in discoteca ogni sera e scopare sempre con uno diverso insomma una vera puttana, dalla volta della videocamera mi segavo spesso su di lei, ma piano piano comincio a non bastarmi più, volevo punirla per come si comportava e soprattutto volevo scoparla, ci provai anche con lei ma lei mi trattava come se fossi uno sfigato il che mi mandava su tutte le furie, alla fine cedetti alla tentazione e decisi di stuprarla, una sera quando lei andò in discoteca io la seguii e la aspettai al uscita uscii dopo qualche ora, quella sera portava un vestitino attillato nero molto sexy, quando lei uscii mi accorsi subito che era ubriaca, scesi dalla macchina lei mi ignorò ma io la colpi alla testa con una borraccia in metallo, lei svenne io la legai e la misi nella mia macchina, poi guidai fino a casa e una volta arrivato portai in casa Giulia ancora svenuta, la misi nel letto e aspettai che lei rinvenisse quando lo fece, comincio subito a urlarmi contro cerco di alzarsi ma la avevo legata al letto “cosa vuoi bastardo pervertito?” mi urlo lei “voglio te” dissi tranquillo e la baciai sulle labbra, aveva delle labbra molto soffici e carnose, “lasciami andare subito o ti denuncio” urlo lei “ah si?” Chiesi mostrandole il suo telefono “ridammelo” urlo “se no che fai?” Dissi “ti prendo a calci nei coglioni finché non ti castro” continuo a urlare “davvero?”chiesi “fai pure” dissi lei provo a divincolarsi dalle corde ma non riuscii era legata a pancia in su “cosa vuoi da me?” chiese arrabbiata “scoparti” dissi “ non te la darò mai” disse “ e qui che ti sbagli” dissi “tu sei legata non puoi fare nulla e io ti voglio stuprare” le comunicai, a queste parole lei sembro spaventata, la slegai, “non volevi prendermi a calci sulle palle?” Chiesi lei rimase immobile, non disse nulla, mi afferrai le palle “vedi? Sono qua, colpiscile” le dissi, lei scoppio a piangere, “lasciami andare ti prego” supplico io non la ascoltai, presi un coltello e glielo puntai alla gola “da oggi sei la mia puttana capito?” Dissi “si” disse lei piangendo “se disubbidirai ti uccidero” dissi lei non rispose, la spinsi nel letto e mi misi su di lei, le toccai le tette, erano morbidissime, capii subito che sotto il vestitino non portava ne mutande ne reggiseno “esci senza intimo?” Chiesi “sei davvero cagna” conclusi e ricominciai a toccarle le tette, avevo il cazzo durissimo, ero così eccitato che le strappai il vestitino di dosso lei continuava a piangere, le succhiai un po’ i capezzoli poi decisi che il momento era arrivato la misi a pecora, lei piangeva fortissimo, io la presi dai fianchi e le penetrai il culo col mio cazzo, avevo 18 centimetri la sotto e lei comincio a gemere di dolore, mi supplico di fermarmi ma io aumentai solo il ritmo ero in estasi finalmente né la stavo scopando lei piangeva sempre più forte alla fine io aumentai il ritmo finché non venni quando sborrai lei rimase paralizzata “come è possibile?” Disse spaventata e preoccupata allo stesso tempo “io … io … sono venuta”
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scritto il
2024-09-16
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