Nemmeno fossi un quindicenne… ep04

di
genere
masturbazione

…Appena rientrato, appoggio a terra le valigie: “Devo andare in bagno, non ce la faccio più!” Giustifico la fretta di dovermi isolare.
Chiudo la porta a chiave, alzo la tavoletta del water, calo i pantaloni e mi siedo.
Inspiro dal naso a pieni polmoni, poi espiro soffiando l’aria fuori dalla bocca.
Appoggio la schiena dietro e chiudo gli occhi mentre prendo con una mano il pene ed inizio lentamente a masturbarmi.

Certo, Lorena mi ha sempre arrapato non lo nego, sarà forse per quell’aria innocente da maestrina delle elementari, quando ti guarda da dietro i suoi piccoli occhiali da vista dalle lenti rettangolari, oppure sarà per quelle tettone che tenta sempre di coprire sotto a vestiti pesanti, o sarà perché mi è sempre sembrato che in lei ci sia molto più di quello che vedi.
Quello che è certo è che non avrei mai immaginato che la settimana appena trascorsa al mare in compagnia delle nostre famiglie, sarebbe stata per me così eccitante, al punto di dover passare così tanto tempo al bagno a masturbarmi… nemmeno fossi un quindicenne… ed ora ci risiamo…

Già il primo giorno di spiaggia sono stato costretto a passare gran parte della giornata a pancia sotto tentando di nascondere la mia erezione, nonostante Lorena avesse indossato un banalissimo costume nero intero.
Come potevo non averla?
Ancora ho ben scolpito in mente l'immagine di quel lembo di stoffa vicino all'inguine che sprofondava inghiottito dalla sua enorme figa affamata.
Ricordo perfettamente la sagoma delle labbra carnose come l’avessi ora davanti agli occhi.
Avrei voluto inginocchiarmi tra le sue gambe e leccare la sua vagina.
Chissà che cazzone è in grado di contenere tra le cosce!?
Mentre ripenso a quel lembo di stoffa inghiottito sento lo sperma risalire.
No!
Fermo la mano e contraggo i muscoli dei glutei più che posso. E’ ancora troppo presto!

Aspetto qualche attimo, poi richiudo gli occhi, faccio ripartire la mia mano e rinizio a pensare.

… Ripenso a quando tornavamo la sera dalla spiaggia…
..mhmmm.. Lei andava in camera per qualche secondo e tornava con la t-shirt senza nulla sotto: “Sono troppo pesanti ed il pezzo sopra del costume mi fa male!” Diceva.
“Ma non portarlo nemmeno in spiaggia!” Le rispondevo, strappandole una risata… mentre suo marito Daniele non rideva per niente…
Dio mio!
Mi ribolle il sangue al ricordo di quelle due enormi tettone materne libere di muoversi ed oscillare sotto la maglietta ad ogni suo movimento.
E che dire di quei capezzoli perennemente turgidi che sembravano perforare la maglietta sottile?
Minchia quanto avrei voluto prenderla da dietro e sollevare quei due cocomeri per sentirne il peso!
Avrei voluto tenere i suoi capezzoli tra le dita e ruotarli come le manopole della radio!

Sento salire di nuovo lo sperma…. Mi fermo un attimo stringendo un’altra volta i glutei cercando di pensare ad altro…
Respiro profondamente.
Ok è passato ma che voglia che ne ho! Non riuscirò a trattenermi ancora per molto…

Se ripenso poi a quello che è successo ieri…
Siamo andati a fare la spesa, tutti tranne Lorena che è dovuta rimanere in spiaggia a badare ai due mocciosi che volevano fare l’ultimo bagno dell’anno.
Appena tornati nell’appartamento, nel quale alloggiavamo tutti insieme, mia moglie Michela mi dice: “Enea vai in spiaggia e riporta a casa i bambini. Ormai Lorena sarà uscita pazza con quelle due pesti che non le daranno retta!”
Cazzo non vedevo l’ora! Ho pensato.
Sono arrivato in quella spiaggia deserta e quasi mi viene un colpo: I due marmocchi erano in acqua molto lontani dalla riva che urlano e giocano, mentre sdraiata sul suo lettino c’era Lorena che stava prendendo il sole... in topless.
Non avrei mai sperato in un colpo di fortuna del genere.
Mi sono avvicinato di soppiatto, senza farmi ne vedere né sentire fino ad arrivargli ad un metro e poi mi sono palesato.
Lei, sorpresa di avermi lì di colpo vicino, ha tentato di coprirsi, ma ormai era troppo tardi.
All'inizio sembrava imbarazzata dalla mia presenza, poi con il passare del tempo, era sempre più a suo agio in quella situazione e ha lasciato che potessi ammirare liberamente i suoi enormi seni nudi.
Avevo il cazzo durissimo e non facevo nulla per nascondere la mia erezione mentre
guardavo il suo pesante seno morbido divaricato ai lati del busto.
Mentre osservavo i grossi capezzoli turgidi al centro delle colossali areole nocciola, mi uscii quella frase: “Hai mai pensato di farti il piercing ai capezzoli Lorena?”
Lei li ha guardati con attenzione, poi si gira verso me e sorridendomi mi risponde: “Dici che mi starebbe bene?”
Stavo per morire!
Quella semplice risposta ha alimentato ancor più la mia eccitazione : “Vuoi che ti spalmi un po' di crema solare? Non ti vorrai scottare!?”
Risi come stessi scherzando ma Dio solo sa quanto fossi serio in quel momento…

“Enea!? Dobbiamo venire in bagno anche noi!’ Mia moglie Michela colpendo con un pugno la porta mi riporta alla realtà.
“Un minuto!“ Grido irritato come mi avesse svegliato nel bel mezzo di un meraviglioso sogno.

Cerco di estraniarmi dal mondo chiudendo nuovamente gli occhi.
Faccio ripartire la mia mano e ripenso a quello che è successo poco fa: Ormai la vacanza è finita e dopo aver accompagnato a casa Lorena e la sua famiglia, l'ho saluta abbracciandola così da poter sentire la sue tettone su di me e lei: “Piano che ieri mi sono scottata!”
“Te l’avevo detto Lorena! La crema ricordi? ”
Mi guarda con aria da puttana da dietro i suoi occhialetti con lenti quadrate e sorridendomi maliziosamente mi risponde: “Avresti dovuto insistere un altro po’ … ”

Vengo!... … …. .. . . .

Mi chiamo Enea, ho 43 anni e questa l'ho dedicata a Lorena…
scritto il
2024-09-17
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