Laura
di
Le due cantine
genere
corna
Fin da quando ho iniziato ad avere occhi diversi per il corpo femminile, la mia vicina di casa é sempre stata tra i miei desideri. Laura aveva quaranta anni, madre di un amico della mia età, bionda, bella..burrosa.
La guardavo stendere in terrazzino con i suoi leggins grigi che esaltavano le sue rotondità ed avvolgevano quel culo tondo e sodo. Io avevo vent'anni e sono sempre stato bello, non ho mai avuto bisogno di corteggiare troppo una donna. Ho sempre preso il meglio di quello che mi veniva offerto.
Lei lavorava in un ufficio e spesso la vedevo andare a lavorare fasciata da gonne sotto il ginocchio con camicette chiare che anche volendo non riuscivano a non celare quei due grossi seni.
Era elegante esageratamente sexy.
Avevo una ragazza Paola da due anni di Trieste era bellissima ero innamoratissimo stavano bene insieme, la copia perfetta.
Ma si sa che la vita non vive di sole perfezioni..
I miei rapporti con Laura erano quelli di buon vicinato, amico del marito, del figlio lei amicissima di mia madre..
Ogni tanto però notavo che anche lei mi guardava con uno sguardo strano che facevo fatica ad interpretare e quando succedeva le mie fantasie si sfogavano nei già meravigliosi incontri sessuali con Paola..
Perchè i miei pensieri, sebbene potevo dire di avere tutto, ricadevano su di lei, ristagnavano in quel lago profondo dove il proibito ed i tabù mi macchiavano la coscienza..
Ero appena tornato dalla stagione al mare, capelli lunghi ricci castani, abbronzatissimo.
Una mattina ho visto Laura in terrazza, mi a chiamato con il cellulare in mano e mi ha detto - ti faccio vedere una cosa, vieni - mi sono avvicinato a lei e mentre scorreva le foto sullo schermo mi ha appoggiato il suo seno sul gomito..
Quel contatto così ravvicinato mi ha fatto eccitare, ed il sangue ha fatto gonfiare il mio pene. Lei a guardato il rigonfiamento nella mia tuta e mi ha sorriso non spostando le sue tette dal mio gomito.
Ho visto le foto della casa in campagna che stavano mettendo a posto, poi dopo un'occhiata sotto l'elastico della mia tuta mi ha detto - guarda anche questa - era lei in perizoma bianco con i capelli biondi a metà schiena lo sguardo verso l'obiettivo.. meravigliosa.
E' uscita mia madre da casa io e Laura ci siamo guadati e sono tornato in casa che la testa mi girava dalle forte emozioni..
Nel frattempo avevo preso casa con Paola e quella mattina e quei ricordi si sono lentamente affievoliti ma quel giorno dei primi di settembre, quel contatto, la vista della mia erezione, la sua fotografia sexy erano un pensiero che ogni tanto tornava a galla insieme a tantissima domande a cui non riuscivo a darmi risposte.
Il 25 settembre, come consuetudine, il giorno del compleanno di mio padre la famiglia si riuniva per una cena di pesce a casa dei miei. Io e Paola siamo arrivati in treno mia sorella ed il suo compagno erano già con un prosecco in mano pronti per l'aperitivo.
Solite tranquille chiacchiere: la stagione, le loro ferie i progetti. Tra un bicchiere di bianco e l'altro la serata è proseguita fino al suono del campanello.
Sono andato ad aprire e sulla porta c'erano Laura e suo marito con il regalo per mio padre. Mia madre si era dimenticata di dirmi che sarebbero passati per la torta..
Lo sguardo di Laura mi ha penetrato fino al midollo, non riuscivo a non guardarla con quella gonnellina verde pistacchio e quel top nero..
Con la scusa di una sigaretta io e Paola siamo scesi nello scantinato e presi da un eccesso di alcol e voglia siamo finiti in cantina. Anche lei desiderosa, si è accucciata in ginocchio, mi ha abbassato pantaloni e boxer ed ha iniziato a succhiami la cappella.
Ero eccitatissimo, se chiudevo gli occhi vedevo solo Laura e la sua gonna corta.. Paola continuava brava come era sempre stata a leccarmelo, toccarmelo.
Poi si era girata alzandosi la gonna a spostando il perizoma nero e si era messa a pancia in sotto appoggiata ad un tavolino. Ho iniziato a scoparmela prima piano poi più forte, entravo nella sua fica tutta bagnata lei ansimava cercando di non fare rumore..
Alzando lo sguardo ho visto dietro la porta socchiusa della cantina gli occhi di Laura. Continuavo ad invadere quel bellissimo corpo conosciuto fino che ho sentito il corpo di Paola tremare colto dall'orgasmo e sentivo le parti interne della sua vagina sussultare ed i suoi gemiti. Non avevo mai tolto gli occhi da quelli di Laura che con una mano aveva alzato la sua gonna spostato le mutandine e si toccava la sua vagina..
Eravamo stati anche troppo tempo, la festa su continuava e dovevamo tornare dai miei, ho fatto riprendere Paola ci siamo sistemati e siamo risaliti. Quando sono uscito dalla cantina mi sono accorto che quella in fianco aveva la luce accesa, quella di Laura.
Tornati su la festa proseguiva, quando ho chiesto a mia madre dov'era Laura mi ha detto che aveva mal di testa ed era andata a casa. Gli altri erano tutti sul divano con il digestivo in mano, poi con la scusa di andare a salutare velocemente un amico sono tornato nelle antine ed in quella di Laura c'era la luce accesa.
Sono entrato ci siamo baciati le nostre mani si intrecciavano in movimenti rapidi e precisi, le emozioni di quei contatti suscitavano momenti di estasi inesplorata..
Leccavo Il suo seno, i suoi capezzoli rosa turgidi e gemeva piano in un canto leggero e soave di passione.
L'ho fatta stendere, gli ho sfilato il perizoma bianco vedendo il triangolo di peli sopra il clitoride mi sembrava che il mio cazzo esplodesse.
Ho messo la mia testa tra le sue grandi labbra bagnate e mi sono finalmente immerso in quel lago tanto desiderato.
Ogni tanto entravo con le dita dentro con la mano destra e guardandola negli occhi mi portavo le dita in bocca leccandole..
Lei sembrava provare qualcosa di nuovo, di inaspettato come inaspettato e stato il suo orgasmo che mi è scoppiato in bocca ed io ho continuato a leccare a baciare quel liquido aromatico e copioso..
La sua testa girava a destra e sinistra come a dire no in silenzio fra i rantoli, i suoi occhi parlavano esprimendo un senso di beatitudine.
Si è alzata mi ha abbassato i jeans e boxer insieme ed ha iniziato a leccarmi i miei 20 cm duri come non mai. Era una sensazione inspiegabile di pienezza completa, di trasporto totale.
Stavamo facendo tutto quello che non avremmo dovuto fare, ma l'inspiegabile, la passione il trasporto ci aveva sradicato fuori da ogni nostra logica non c'erano altre possibilità...era scritto così..
Continuava a baciarmi a giocare accarezzandomi il culo, la schiena ogni tanto mi faceva abbassare per baciarmi in bocca e poi continuava in quel fantastico gioco..Avevo perso la cognizione del tempo quando si e alzata e messa a pancia in giù con le mani in avanti appoggiate al tavolino..
L'ho presa da dietro con forza con tutta la voglia che avevo, iniziando a penetrarla sempre più forte sempre con più enfasi.
Lei si è girata è mi ha detto -E' la terza volta che mi fai venire, mettimelo dietro..-poi con una voce più flebile ha aggiunto -piano però che è la prima volta- ho tolto il mio cazzo da lei e l'ho posizionato tra le sue rotonde chiappe, ho insalivato il suo buchetto piano piano facendo entrare il dito e poi tra i suoi sospiri sono entrato.. con la mano cercava di fermare le grida di dolore io intanto lentamente la riempivo tutta sentendo che si stava rilassando e lubrificando.. Nel momento che scorreva senza difficoltà la sua bocca ha iniziato ed emettere suoni di piacere -non fermarti ti prego è bellissimo, fammi godere anche lì, vienimi dentro..- intanto con le mie dita con un movimento circolare toccavano il suo clitoride.
-Godo, godo, cosa mi fai... - anch'io ho aggiunto gemiti ai suoi e sono venuto in un'esplosione calda ho riempito il suo culo con la vista che mi si sdoppiava e la testa persa in paradisiaco oceano di piacere..
siamo rimasti lì fermi a respirare e recuperare quando la porta della cantina si è aperta.
Paola, il marito di Laura mio padre erano a fissarci con gli occhi sgranati.. lei piegata in avanti la gonna alzata la schiena nuda con la quarta che penzolava davanti, io con il cazzo infilato nel suo culo subito dopo i nostri orgasmi.. L'ho sfilato ed i nostri umori sono iniziati a gocciolare sul pavimento della cantina..
Nessuno ha parlato nessuno di loro si era mosso come in un fermoimmagine...Cosa cera da dire.
Un miraggio, un sogno la sua realizzazione un orgasmo io quattro lei e cosa è rimasto.
Nulla: lei ha divorziato, Paola è tornata a Trieste e mio padre felice del regalo che gli avevo fatto non mi ha parlato per anni.
Avremmo potuto avere una storia insieme.
Probabilmente si lei sembrava una trent'enne bella, bionda, bel corpo ma dopo quella sera del 25 settembre ci sentivamo ancora quegli sguardi smarriti addosso dei nostri rispettivi partner.
Il gioco valeva la candela.. si. Fin che si gioca si rimane giovani e fin che si è giovani, dentro, si può sempre sperare e sognare.
Mi sono sposato, ho beccato mia moglie tradirmi (forse mi aveva scoperto con Laura non l'ho mai saputo), ci siamo lasciati ma in tutti questi anni abbiamo continuato a perdere i sensi sui nostri corpi io e Laura, l'amore più grande della nostra vita..
L'unico grande rammarico è per le persone Paola ed il marito di Laura che assolutamente non si sarebbero meritate una scena così davanti agli occhi.
La guardavo stendere in terrazzino con i suoi leggins grigi che esaltavano le sue rotondità ed avvolgevano quel culo tondo e sodo. Io avevo vent'anni e sono sempre stato bello, non ho mai avuto bisogno di corteggiare troppo una donna. Ho sempre preso il meglio di quello che mi veniva offerto.
Lei lavorava in un ufficio e spesso la vedevo andare a lavorare fasciata da gonne sotto il ginocchio con camicette chiare che anche volendo non riuscivano a non celare quei due grossi seni.
Era elegante esageratamente sexy.
Avevo una ragazza Paola da due anni di Trieste era bellissima ero innamoratissimo stavano bene insieme, la copia perfetta.
Ma si sa che la vita non vive di sole perfezioni..
I miei rapporti con Laura erano quelli di buon vicinato, amico del marito, del figlio lei amicissima di mia madre..
Ogni tanto però notavo che anche lei mi guardava con uno sguardo strano che facevo fatica ad interpretare e quando succedeva le mie fantasie si sfogavano nei già meravigliosi incontri sessuali con Paola..
Perchè i miei pensieri, sebbene potevo dire di avere tutto, ricadevano su di lei, ristagnavano in quel lago profondo dove il proibito ed i tabù mi macchiavano la coscienza..
Ero appena tornato dalla stagione al mare, capelli lunghi ricci castani, abbronzatissimo.
Una mattina ho visto Laura in terrazza, mi a chiamato con il cellulare in mano e mi ha detto - ti faccio vedere una cosa, vieni - mi sono avvicinato a lei e mentre scorreva le foto sullo schermo mi ha appoggiato il suo seno sul gomito..
Quel contatto così ravvicinato mi ha fatto eccitare, ed il sangue ha fatto gonfiare il mio pene. Lei a guardato il rigonfiamento nella mia tuta e mi ha sorriso non spostando le sue tette dal mio gomito.
Ho visto le foto della casa in campagna che stavano mettendo a posto, poi dopo un'occhiata sotto l'elastico della mia tuta mi ha detto - guarda anche questa - era lei in perizoma bianco con i capelli biondi a metà schiena lo sguardo verso l'obiettivo.. meravigliosa.
E' uscita mia madre da casa io e Laura ci siamo guadati e sono tornato in casa che la testa mi girava dalle forte emozioni..
Nel frattempo avevo preso casa con Paola e quella mattina e quei ricordi si sono lentamente affievoliti ma quel giorno dei primi di settembre, quel contatto, la vista della mia erezione, la sua fotografia sexy erano un pensiero che ogni tanto tornava a galla insieme a tantissima domande a cui non riuscivo a darmi risposte.
Il 25 settembre, come consuetudine, il giorno del compleanno di mio padre la famiglia si riuniva per una cena di pesce a casa dei miei. Io e Paola siamo arrivati in treno mia sorella ed il suo compagno erano già con un prosecco in mano pronti per l'aperitivo.
Solite tranquille chiacchiere: la stagione, le loro ferie i progetti. Tra un bicchiere di bianco e l'altro la serata è proseguita fino al suono del campanello.
Sono andato ad aprire e sulla porta c'erano Laura e suo marito con il regalo per mio padre. Mia madre si era dimenticata di dirmi che sarebbero passati per la torta..
Lo sguardo di Laura mi ha penetrato fino al midollo, non riuscivo a non guardarla con quella gonnellina verde pistacchio e quel top nero..
Con la scusa di una sigaretta io e Paola siamo scesi nello scantinato e presi da un eccesso di alcol e voglia siamo finiti in cantina. Anche lei desiderosa, si è accucciata in ginocchio, mi ha abbassato pantaloni e boxer ed ha iniziato a succhiami la cappella.
Ero eccitatissimo, se chiudevo gli occhi vedevo solo Laura e la sua gonna corta.. Paola continuava brava come era sempre stata a leccarmelo, toccarmelo.
Poi si era girata alzandosi la gonna a spostando il perizoma nero e si era messa a pancia in sotto appoggiata ad un tavolino. Ho iniziato a scoparmela prima piano poi più forte, entravo nella sua fica tutta bagnata lei ansimava cercando di non fare rumore..
Alzando lo sguardo ho visto dietro la porta socchiusa della cantina gli occhi di Laura. Continuavo ad invadere quel bellissimo corpo conosciuto fino che ho sentito il corpo di Paola tremare colto dall'orgasmo e sentivo le parti interne della sua vagina sussultare ed i suoi gemiti. Non avevo mai tolto gli occhi da quelli di Laura che con una mano aveva alzato la sua gonna spostato le mutandine e si toccava la sua vagina..
Eravamo stati anche troppo tempo, la festa su continuava e dovevamo tornare dai miei, ho fatto riprendere Paola ci siamo sistemati e siamo risaliti. Quando sono uscito dalla cantina mi sono accorto che quella in fianco aveva la luce accesa, quella di Laura.
Tornati su la festa proseguiva, quando ho chiesto a mia madre dov'era Laura mi ha detto che aveva mal di testa ed era andata a casa. Gli altri erano tutti sul divano con il digestivo in mano, poi con la scusa di andare a salutare velocemente un amico sono tornato nelle antine ed in quella di Laura c'era la luce accesa.
Sono entrato ci siamo baciati le nostre mani si intrecciavano in movimenti rapidi e precisi, le emozioni di quei contatti suscitavano momenti di estasi inesplorata..
Leccavo Il suo seno, i suoi capezzoli rosa turgidi e gemeva piano in un canto leggero e soave di passione.
L'ho fatta stendere, gli ho sfilato il perizoma bianco vedendo il triangolo di peli sopra il clitoride mi sembrava che il mio cazzo esplodesse.
Ho messo la mia testa tra le sue grandi labbra bagnate e mi sono finalmente immerso in quel lago tanto desiderato.
Ogni tanto entravo con le dita dentro con la mano destra e guardandola negli occhi mi portavo le dita in bocca leccandole..
Lei sembrava provare qualcosa di nuovo, di inaspettato come inaspettato e stato il suo orgasmo che mi è scoppiato in bocca ed io ho continuato a leccare a baciare quel liquido aromatico e copioso..
La sua testa girava a destra e sinistra come a dire no in silenzio fra i rantoli, i suoi occhi parlavano esprimendo un senso di beatitudine.
Si è alzata mi ha abbassato i jeans e boxer insieme ed ha iniziato a leccarmi i miei 20 cm duri come non mai. Era una sensazione inspiegabile di pienezza completa, di trasporto totale.
Stavamo facendo tutto quello che non avremmo dovuto fare, ma l'inspiegabile, la passione il trasporto ci aveva sradicato fuori da ogni nostra logica non c'erano altre possibilità...era scritto così..
Continuava a baciarmi a giocare accarezzandomi il culo, la schiena ogni tanto mi faceva abbassare per baciarmi in bocca e poi continuava in quel fantastico gioco..Avevo perso la cognizione del tempo quando si e alzata e messa a pancia in giù con le mani in avanti appoggiate al tavolino..
L'ho presa da dietro con forza con tutta la voglia che avevo, iniziando a penetrarla sempre più forte sempre con più enfasi.
Lei si è girata è mi ha detto -E' la terza volta che mi fai venire, mettimelo dietro..-poi con una voce più flebile ha aggiunto -piano però che è la prima volta- ho tolto il mio cazzo da lei e l'ho posizionato tra le sue rotonde chiappe, ho insalivato il suo buchetto piano piano facendo entrare il dito e poi tra i suoi sospiri sono entrato.. con la mano cercava di fermare le grida di dolore io intanto lentamente la riempivo tutta sentendo che si stava rilassando e lubrificando.. Nel momento che scorreva senza difficoltà la sua bocca ha iniziato ed emettere suoni di piacere -non fermarti ti prego è bellissimo, fammi godere anche lì, vienimi dentro..- intanto con le mie dita con un movimento circolare toccavano il suo clitoride.
-Godo, godo, cosa mi fai... - anch'io ho aggiunto gemiti ai suoi e sono venuto in un'esplosione calda ho riempito il suo culo con la vista che mi si sdoppiava e la testa persa in paradisiaco oceano di piacere..
siamo rimasti lì fermi a respirare e recuperare quando la porta della cantina si è aperta.
Paola, il marito di Laura mio padre erano a fissarci con gli occhi sgranati.. lei piegata in avanti la gonna alzata la schiena nuda con la quarta che penzolava davanti, io con il cazzo infilato nel suo culo subito dopo i nostri orgasmi.. L'ho sfilato ed i nostri umori sono iniziati a gocciolare sul pavimento della cantina..
Nessuno ha parlato nessuno di loro si era mosso come in un fermoimmagine...Cosa cera da dire.
Un miraggio, un sogno la sua realizzazione un orgasmo io quattro lei e cosa è rimasto.
Nulla: lei ha divorziato, Paola è tornata a Trieste e mio padre felice del regalo che gli avevo fatto non mi ha parlato per anni.
Avremmo potuto avere una storia insieme.
Probabilmente si lei sembrava una trent'enne bella, bionda, bel corpo ma dopo quella sera del 25 settembre ci sentivamo ancora quegli sguardi smarriti addosso dei nostri rispettivi partner.
Il gioco valeva la candela.. si. Fin che si gioca si rimane giovani e fin che si è giovani, dentro, si può sempre sperare e sognare.
Mi sono sposato, ho beccato mia moglie tradirmi (forse mi aveva scoperto con Laura non l'ho mai saputo), ci siamo lasciati ma in tutti questi anni abbiamo continuato a perdere i sensi sui nostri corpi io e Laura, l'amore più grande della nostra vita..
L'unico grande rammarico è per le persone Paola ed il marito di Laura che assolutamente non si sarebbero meritate una scena così davanti agli occhi.
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