In pompa magna

di
genere
incesti



Mi chiamo Sonia, ho 40 anni, sono una bella donna: alta 1.65, ho i capelli a caschetto neri, gli occhi blu che rendo più decisi e penetranti con eyeliner nero, una bocca carnosa. Il mio corpo e magro e slanciato, ho la terza di seno ed un culo rotondo che, se lo metto in mostra, tutti notano.
Sono divorziata da tanti anni e vivo con mio figlio Andrea che ho avuto molto giovane da un marito che in pratica mi ha sedotta e abbandonata. Ho perso tutte quelle esperienze che una ragazza normale fa in gioventù, succube di uomo che mi faceva vivere praticamente come una reclusa. Mi sembra sempre di dover rincorre il tempo, ho tanta voglia repressa, cristallizzata dentro me, ma ho paura di affrontare una storia che mi faccia ricadere nell'inferno che per 14 anni ho già vissuto, se mi innamoro dipendo da quella persone che può trattarmi come un "fazzoletto di carta, basta che non sia della stessa marca" come dice in una canzone Vasco. Mi piace scopare, farmi scopare, ma quello che per me è un'ossessione e prenderlo in bocca, tenerlo lì, leccarlo e sentire che al mio lui piace, che ansima per quelle sensazioni che gli do.

Una sera ero in treno e c'era davanti a me un ragazzo universitario, un bel tipo. Ho iniziato a guardargli il pacco coperto dai jeans e mi sono eccitata. Sentivo la mia patata sotto la gonna puntare e schiacciandola tra le cosce mi piaceva ancora di più. Ho iniziato a provocarlo, eravamo rimasti soli nello scompartimento fuori era buio ed il rumore del treno ci cullava. Ho aperto le gambe e gli ho fatto vedere le mutandine, lui sembrava molto interessato, mi fissava smanioso e notavo crescere un rigonfiamento sotto la sua cerniera. Mi son slacciata la camicetta fino a fargli vedere un gran scollatura. Non ce la facevo più, sudavo dalla voglia e spudorata gli ho detto: ― Se me la lecchi. io te lo succhio, ti faccio venire nella mia bocca se tu mi fai venire, ok?. ―, l'ho detto mentre mi sfilavo il perizoma e gli facevo vedere il mio pelo, aprendogli le grandi labbra con le dita. Lui senza rispondere si è inginocchiato mi ha divaricato le gambe e con la testa tra le mie cosce a iniziato a leccarmela. Dopo un bel po', quando oramai la sua bocca era piena di me, ha cominciato più forte a leccarmi la clitoride che spiccava rosa e turgida sotto i miei peli curati, e sono venuta in maniera folgorante, una scossa elettrica mi ha percorso il corpo arrivando calda alla mia fica. Appena battito e respiro si sono normalizzati mi sono messa nel sedile accanto al suo e mi sono deliziata con un lungo cazzo. Lo tenevo al caldo della mia bocca leccandolo aspirandolo, quando cominciavo davvero a divertirmi il ragazzo mi ha spruzzato il suo 'yogurt' tutto in bocca. Ho ingoiato quel denso succo, mi sono alzata tornando al mio posto. Mi era piaciuto molto anche se era venuto troppo presto.

Un pomeriggio stavo correndo al parco e un uomo continuava dietro di me a correre al mio stesso ritmo guardandomi il culo. Mi sono fermata, mi sono girata e l'ho guardato meglio, era davvero bello, la mia si è trasformata in voglia, non gli ho neanche parlato, l'ho preso per mano, l'ho trascinato dietro una siepe, gli ho tirato giù di forza la tuta e i boxer e ho preso in bocca il suo cazzo che era ancora mollo. Lo menavo piano con le mani con la sua cappella dentro la mia bocca. Quando era del tutto eretto era lunghissimo, ho cercato di mettermelo tutto in bocca ma non ci riuscivo. Era strabiliante. Mentre ero inginocchiata ho infilato la mia mano nella mia fica che era stonfa di voglie e mi masturbavo mentre glielo succhiavo. Sono venuta e ansimando continuavo il mio gioco preferito. Lui voleva penetrarmi ma io volevo ancora il suo cazzo nella mia bocca e ho continuato a lungo, poi ho accelerato aspettando il suo schizzo. Quando ho capito che stava venendo l'ho rimesso in bocca e ho bevuto tutto il suo 'yogurt'. Ho tenuto quel bel cazzo per un'ora tra le mie labbra, bellissimo.

Questi sono alcuni esempi, ho fatto pompini dovunque mi piace troppo, mi piace anche il 'succo della vita' che io chiamo 'yogurt' perché 'sperma' mi sembra volgare. Sono proprio assurda, succhio cazzi e arrossisco se dico sperma o la clitoride, anche se io preferisco dire il clitoride perché in realtà è un falso pene.

Poi una sera di un caldo giugno rientro a casa, convinta che non ci sia nessuno, mi metto le ciabatte e passo in corridoio per andare a cambiarmi e vedo dalla porta socchiusa mio figlio, Mirko che ormai ha 20 anni, completamente nudo che si tocca il suo cazzo. Nell'altra mano una mia foto in costume da bagno. Resto imbambolata e lo osservo, il suo cazzo è duro, è lungo e la pelle si abbassa facendo uscire tutta la cappella, rosa, quando le sue dita spingono verso il corpo, poi si ricopre quando la mano torna in avanti. Si muove piano, sento dentro di me la voglia crescere, mi bagno tutta, ho caldo, mi piace quello che vedo, vorrei.. ma non dovrei.. ma vorrei. Mi spoglio nuda lì in corridoio mi allargo la fica e faccio roteare le dita sulla clitoride che è durissima. Ho voglia di leccarglielo, ho voglia di sentirlo. Apro la porta, lui mi guarda, io lo guardo mi butto tra le sue gambe e lo lecco, gli lecco con impazienza la cappella ruotando su tutta la circonferenza la mia lingua. Lui vuole, gli piace e mi sorride. Lo inglobo dentro la mia bocca, poi lo sfilo, poi lo inglobo, poi lo sfilo. Quando vedo che sta per venire mi stacco e lo bacio sulla bocca mentre lui mi palpa le tette ed i miei capezzoli sembrano esplodere da quanto sono eccitata. Appena mi accorgo che il suo uccello cede, torno a giocarci con lingua e bocca, dopo due ore lo faccio venire fino in gola, il suo 'yogurt' è il più buono, ha un retrogusto di cocco ed è di una densità perfetta. Glielo dico lui ride, dopo un'ora torno in camera sua e mi faccio scopare, lo fa duro con forza e sento la sua voglia passare dalla sua cappella ala mia fica e godo.. godo.. godo. Gli sfioro le labbra con le mie, mi distendo nuda in parte a lui. Ci addormentiamo nudi e vicini, il suo profumo mi coccola, sa di latte e borotalco come quando era piccolo. Ci svegliamo e il suo cazzo ha ancora voglia, mi faccio penetrare il culo, all'inizio mi brucia e non riesce a entrare, è la prima volta per lui, poi ci lubrifichiamo e il mio dolore diventa piacere, il piacere diventa godimento, il godimento si perde nell'estasi suprema sentendomi gemere anche lui viene e sento il suo liquido scaldarmi fino allo stomaco. Mi faccio la doccia, vado a preparare la cena quando è pronto lo chiamo: ― Amore è pronta la carbonara. ― e lui arriva ancora nudo con il cazzo in tiro e mentre lui mangia io glielo succhio. Poi mi chiede: ― Mamma posso dormire con te, dopo?. ― La sua domanda non merita risposta e viene di nuovo dentro la mia bocca e io sono alle stelle, Meraviglioso.
scritto il
2024-11-09
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