Matrimonio godereccio

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Matrimonio godereccio
Metà luglio, con due mesi d’anticipo era arrivato un invito al matrimonio di due conoscenti, non lo aspettavamo, però è stato gradito e subito abbiamo contattato i futuri sposi per concordare il regalo.
Come ormai d’abitudine, hanno attivato una raccolta per il loro viaggio di nozze ed anche noi avremmo contribuito. Messo in agenda.
Il 1° di settembre, una cara amica ci chiama, lei sarà la fiorista che preparerà l’allestimento per il matrimonio a cui siamo stati invitati e ci chiede, sapendo che saremo al matrimonio ed anche lei con la mamma sono invitate, se possono venire sulla nostra macchina.
Acconsentiamo, ci accorderemo per i dettagli.
Con un piccolo margine di anticipo siamo pronti e intanto che saliamo in macchina, chiamiamo Erika per avvisarla del nostro arrivo. Quando risponde al telefono, dal tono di voce cogliamo ch’è imbarazzata a rispondere, lei sempre loquace ci fa strano, infatti ci riferisce che la mamma Anna è in ritardo nei preparativi, è appena entrata in doccia, la seduta dal parrucchiere è stata più lunga del previsto.
Ci accordiamo che quando saremo a casa loro, saliremo in attesa che siano pronte entrambe.
Erika ci accoglie alla porta d’ingresso dell’appartamento, è una meraviglia, un abitino semplice ma elegante, sotto niente reggiseno, i suoi capezzoli sono ben evidenti, quasi a bucare il tessuto.
Un caloroso saluto con un forte abbraccio con baci sulle guance, con mia moglie i baci sono a stampo sulla bocca, il mio cazzo vibra subito e s’indurisce un po’.
Appena varcata la soglia, riusciamo a vedere Anna che veloce veloce, uscita dal bagno si dirige in camera, completamente nuda, le tette che ballonzano, si gira di scatto, vediamo anche la fica depilata e poi possiamo ammirare il culo, anche le chiappe ballano con quell’accenno di corsa. Fantastica.
Erika, ci offre da bere, accettiamo un bicchiere di d’acqua frizzante, ci mettiamo a chiaccherare in salotto.
Si affaccia sulla porta la cara e bella Anna, tutta agghingata, con tacco 12, mi pongo il quesito: chissà se lo reggerà fino a sera ?, anche lei con abitino semplice ed al tempo stesso elegante, anche lei ha lasciato il reggiseno nel cassetto, con scollatura a V che mette in bella mostra quel che possiede, non come quello di Erika, ma data la differenza d’età, una generazione, attizza, eccome.
Credo si potrà vivere una gran bella serata in bella compagnia.
Tutti per il loro matrimonio vogliono creare belle atmosfere, una giornata che sarà unica, ora non è proprio sempre così, ma sorvoliamo, un applauso a chi aveva realizzato il contorno floreale nello spazio dove viene pronunciato il fatidico SI.
S’era iniziato a brindare in onore degli sposi, la location del ristorante era all’interno di un meraviglioso parco. Le portate si susseguivano, ma come in tutti i pranzi dei matrimoni i tempi sono diluiti nel tempo, tuttavia essendo stato celebrato nel tardo pomeriggio, si dimezzano le attese.
Dopo gli antipasti, ci eravamo trovati seduti ad un tavolo, dove oltre a noi quattro, la regia della serata aveva aggiunto una coppia di donne, che da subito abbiamo capito che avrebbero tenuto le distanze da noi, si erano posizionate distaccate di una sedia, sia da una parte che d’altra, mancando due ospiti, che all’ultimo avevano disertato.
Non era certo un problema, fra noi quattro, io, mia moglie Chiara, e le due amiche Anna ed Erika, s’era creata una gran bella complicità, foriera di quanto sarebbe avvenuto. Siamo arrivati al dolce e al fatidico brindisi, ben augurante per il futuro, un numero di scatti fotografici degno di un grande evento, poi non s’è fatto mancare l’ausilio di un drone che, sorvolando le nostre teste, ha realizzato immagini, prima irrealizzabili. Il finale, come le grandi feste: fuochi d’artificio.
Durante una pausa le tre donne sono andate assieme al bagno, al loro ritorno, con modo intrigante, m’hanno detto che avevano preparato, per me, un bel regalino per il dopo matrimonio.
Gl’invitati alla spicciolata stavano lasciando la villa, anche noi quattro ci apprestammo a fari saluti e siamo andati al parcheggio.
Saliti in macchina, le tre donne, quasi contemporaneamente, volevano portarmi a conoscenza quale fosse il regalino: mia moglie ha tolto dalla borsetta un sacchetto al cui interno vi erano tre sacchettini, con dentro in ogni uno, un perizoma.
Anna, Chiara ed Erika, quando erano andate al bagno, s’erano tolte le mutandine, ma prima, con il dito, avevano fatto aderire bene il tessuto alle loro fighe, così da farle impregnare dagli umori vaginali.
Ora, oltre ad essere tutte e tre senza mutande, volevano sottopormi alla prova: indovinare a chi appartenevano i perizioma. Il gioco, sarebbe stato messo in atto a casa di Anna ed Erika.
Tutto questo aveva generato in me una gran voglia, il cazzo s’era già mosso e si stava indurendo, il mio cazzo era già avanti, pensava al gioco che tra poco, sarebbe stato realtà.
Giunti nell’appartamento di Anna ed Erika, s’era aperto il bagno per le esigenze di tutti, io ultimo a fruirne, all’uscita mi ero ritrovato ad essere l’unico con i vestiti addosso, le tre donne s’erano liberate del loro bell’abitino, avevano i bollori e avendo, precedentemente, tolto il perizoma, erano completamente nude, tutte con le fiche depilate, il gioco poteva iniziare.
Dovevo indovinare, annusando le mutandine delle tre donne, a chi appartenevano, indicandone il nome.
Ho chiesto che mi fosse permesso, poter mettere il mio naso sulle vulve delle tre donne, altrimenti, avrei potuto individuare quali appartenessero a mia moglie, m’è sempre piaciuto giocare con le mutandine della mia cara mogliettina, ma per le altre due sarebbe stato al caso.
Le tre donne, che gironzolavano per il salone, facendo dondolare le loro bocce, acconsetirono alla mia richiesta.
Chiara, Erika e Anna, si sedettero sul divano tirando su le gambe allargandole, per permettermi dì appoggiare il mio naso per odorare le loro fighe.
Un gioco che mi stava arrapando, annuso a fondo quella di Erika, poi prendo le mutandine, la prima la scarto, la seconda mi sembra che mi dia un riscontro, annuso anche il terzo perizoma. Do il mio voto: Quello di Erika è il secondo odorato, quello color carne.
Ora annuso tra le gambe di Anna, vado ad individuare il suo di perizoma, siccome prima ne avevo scartato uno, rosso, che non lo ritenevo abbinabile ad Erika, ma nemmeno a mia moglie Chiara, l’ho indicato come appartenente ad Anna. Ne avevo l’occasione, metto il naso là sulla figa di mia moglie, quanto mi piace annusarla e leccarla, prendo il terzo perizoma di color blu Cina, lo annuso e lo indico come suo.
Siamo alla verifica. Partecipano anche le tre donne, tutti annusiamo la figa di Erika, annusiamo il perizoma indicato da me. Erika conferma che il suo è quello color carne. Stessa cosa facciamo con Chiara ed anche qui, la conferma arriva da chi l’indossava, era proprio il blu, automaticamente è stato azzeccato anche quello Rossa di Anna.
Le donne non sono state precise nell’individuare a chi appartenevano. Io, alla grande, ho superato la prova, il premio era stato conquistato: sesso con le tre donne, che avrebbero accettato tutte le mie richieste.
Anna si era sdraiata, così Chiara s’era seduta a gambe larghe sulla sua bocca, Erika a leccare la fica della mamma Anna, io da dietro, a pecorina, ho iniziato a stantufare la bella e giovane Erika. In sintonia e sincronia le tre donne hanno raggiunto l’orgasmo, il primo della serata. Loro si scambiaron le posizioni, io sempre a scopare a pecorina, tutte e hanno gradito il mio cazzo.
Volevo continuare a giocare, allora mi sono messo supino ed una alla volta Chiara, Erika ed Anna si sono impalate sulla mia verga. Le penetravo intanto che giocherellavo con le loro tette, poi le chiappe, fino a portarle ad un altro orgasmo. Il mio cazzo teneva ancora, ma ero al limite. Ho fatto sdraiare le tre maialine, ho dato qualche colpetto di mano al mio membro, ed ora il mio orgasmo era arrivato. Ho regalato uno schizzo ad ogni viso delle tre donne, Erika, dopo il terzo schizzo ha preso con le mani il mio cazzo, e l’ha leccato e pulito per bene, poi ci siamo leccati e puliti dagli schizzi di sperma, tra il viso e le tette. Eravamo sazi, stanchi, ma soddisfatti. Ci siamo salutati e dato appuntamento per il ribattino.
1-continua






scritto il
2024-10-28
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