Passeggiata sulla battigia

di
genere
sentimentali

Passeggiata sulla battigia
Una vacanza in paesi dove la temperatura, nel periodo invernale è di 22 / 25 gradi, è da provare.
Ti alzi al mattino ed indossi solo una maglietta, i boxer ed infradito o scarpette, che goduria.
Quel mattino, dopo colazione, abbiamo raggiunto con l’auto presa a noleggio, una spiaggia kilometrica, per camminare sulla battigia a piedi nudi.
Che bello essere raggiunti dalla schiuma delle onde e camminare sulla sabbia e l’acqua limpida, seppur un po’ fredda.
La spiaggia è profonda, con sabbia soda, dove fino a poco prima s’erano spinte le onde con l’alta marea.
Altre persone come noi stavano godendo questo paradiso, non erano poche quelle che camminavano, completamente nude, nessuno era infastidito di questa libertà.
Dopo aver camminato per una buona oretta, abbiamo individuato un riparo tipico di queste spiagge, sassi neri messi a cerchio che raggiungono un’altezza di circa un metro e mezzo, che riparano dal vento a da occhi indiscreti per chi vuol prendere il sole senza costume.
Anche noi che mai lo avevamo praticato, volevamo provare questa sensazione.
Abbiamo steso il nostro telo sopra alla finissima sabbia, abbiamo tolto il costume, ci siamo incremati ben bene specialmente su cazzo e palle e mia moglie, pube e tette, per non scottarci, non avendo mai esposto al sole queste parti del corpo.
Il sole era bello caldo, il vento, grazie ai sassi, non arrivava sui nostri corpi, ad un certo punto apro gli occhi perché mia moglie, a voce alta stava inveendo contro un uomo che aveva beccato a fare il guardone, l’ha invitato, sia a parole sia con gesti inequivocabili a sloggiare.
Dopo, ero uscito per capire, dal suo punto di visione, cosa riusciva a vedere, effettivamente da là aveva una bella visione sulla fica aperta di mia moglie, grazie al fatto che era sdraiata con le gambe flesse e divaricate. A distanza di una ventina di minuti, altro episodio. All’ingresso del nostro rifugio s’è paventata una donna, sulla quarantina, con vestitino leggero con in spalla uno zaino, in inglese chiedeva di poter condividere lo spazio con noi, mia moglie ha risposto in italiano, dicendole di accomodarsi, di risposta, la donna “ok grazie”, siete italiani. Grazie grazie, siccome vorrei anch’io prendere il sole caldo su tutto il corpo nudo, però ho timore a farlo in un luogo, dove potrebbero arrivare persone non desiderate. Contemporaneamente ci siamo presentati: piacere io sono Marco, mia moglie a sua volta, io sono Vera e la nostra ospite, piacere Dalia.
Con poche mosse, aveva posato a terra lo zaino, aveva tolto il suo vestitino così da mostrarsi completamente nuda, mettendo in bella mostra un seno molto generoso, s’era messa con gambe flesse a stendere il telo, in quella posizione il suo culo era molto vicino al mio viso, era una bella vista, quel suo bel buchetto roseo, aveva stimolato il mio cazzo che s’era indurito e rizzato, ho incrociato lo sguardo di mia moglie, tra il divertito e il rimprovero.
Terminata l’operazione del telo, Dalia si era rivolta a me per spalmarle la crema, io, per non attirare le ire di Vera, ho assentito, chiedendo di farlo con l’aiuto di mia moglie. Dalia ha accolto con molto piacere la controproposta, s’era inginocchiata, come del resto anche io e mia moglie, così da non sporgere troppo dai sassi, a me toccava la parte dietro. Partito dalle spalle sono sceso giù fino ai glutei, poi bicipite e polpaccio, sono tornato alle chiappe, troppo bello massaggiare quella zona, con la mano a coltello, sfregavo quel bel buco del culo, a mia moglie, ch’era toccata la parte davanti, dopo aver spalmato sulle tette era arrivata alla pancia e poi giù fino al pube, li si sono trovate le sue e le mie mani, le mie dita si sono fatte largo fra le pieghe delle figa di Dalia, che ansimava e si stava bagnando. Dalia aveva tirato verso di se il viso di Vera e aveva iniziato a baciarla con veemenza infilandole la lingua nella sua bocca. Le mie dita facevano raggiungere l’orgasmo alla nostra visitatrice, divenuta parte integrante di un trio godereccio.
Dalia, in modo diretto, ha chiesto a mia moglie di acconsentire che io la potessi penetrare con il mio cazzo, ricevuto l’assenso, s’è posizionata sopra al mio corpo, così che le sue prosperose tette mi ballonzolavano davanti alla bocca, non ho perso l’attimo per baciarle e leccarle, con maestria, Dalia aveva preso il mio pene e se lo era infilato in figa, abbiamo iniziato un ciupa ciupa delizioso. Vuoi che Vera rimanesse li solo a guardare? no, si posiziona a cavallo della mia bocca, così che io possa leccare la sua figa e contemporaneamente limonare con Dalia, che gode grazie al mio cazzo.
Le due donne arrivano, dopo un poco, ad un orgasmo quasi in sincronia, io sono ancora con il cazzo duro, mia moglie mi porge la sua figa bagnatissima da leccare, intanto che Dalia smanetta il mio membro e mi porta all’ebollizione con una gran sborrata, che finisce sulla mia pancia, le due donne la leccano tutta.
Rimaniamo tutti e tre sdraiati sul telo a farci baciare dal sole caldo.
La giornata poi s’era conclusa con una cena a base di pesce in un ristorantino niente male, poi tutti e tre, nell’appartamento che avevamo affittato a trascorrere una notte piacevole, dopo un’ulteriore cavalcata di sesso.


scritto il
2025-02-03
3 2 9
visite
2
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Inizia tutto casualmente
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.