Un gioco finito male
di
Metrox
genere
confessioni
1° giorno
- Dai, solo una bugia, una bugia qualunque, mentre parliamo.
- Ehhhh...sembra divertente!
- La facciamo cadere nel discorso, così, semplicemente. Diciamo due cose, una vera e l'altra falsa.
- Va bene...però domani ci diciamo cosa è vero e cosa non lo è.
- E' solo un gioco, d'accordo.
- Comincia tu.
- Ok, vediamo...dunque, molti anni fa, non ci conoscevamo ancora, fui fermato dalla polizia, dicevano che avevo picchiato la mia donna. Feci un paio di giorni di galera poi uscii perchè non c'erano prove.
- Non me l’hai mai detto! Ma tu l'avevi picchiata o no?
- Sì, ma solo un po’. Tutte le volte che avevo voglia di incularla si lamentava, non voleva, trovava mille scuse, allora io la menavo con la cinghia finchè non me lo dava.
- Ma che pervertito che eri! Beh, a pensarci bene, anche con me non sei molto carino quando mi prendi da dietro, all’inizio mi fai sempre male, non hai pazienza ad aspettare un po’ prima di spingere.
- Però non ti ho mai picchiata.
- Vero. E poi, come te la sei cavata?
- Lei poi ritrattò, disse che era caduta.
- Uhm...un classico. Però non pensavo che tu fossi così manesco.
- Ora sono un brav'uomo, tranquilla. Dimmi le tue bugie, dai.
- Sì...allora...ecco qua: quando ero ragazza mi piaceva ballare di fronte alla finestra con le tette di fuori e con le persiane mezzo aperte, e sapevo che i miei amici giù in cortile guardavano e poi si facevano le seghe.
- Tu che ne sai se si facevano le seghe? E comunque, tutto qua?
- Me lo hanno detto loro, che poi si facevano le seghe. E no, non è tutto qua. Alla sera ci scendevo, in cortile, e mi facevo toccare sotto la gonna da uno di loro.
- Vabbè, son cose da giovincelle, magari eri innamorata.
- No no...era uno diverso tutte le sere.
- Uhhh, che puttanella!... o forse sei solo una bugiarda...
- No, giuro che è vero. Poi ho imparato a fare i pompini e facevo anche quelli.
- Ah-ah...ho capito, eri proprio una puttanella...
- Dai, adesso dimmi la tua seconda bugia.
- Non è una bugia, ti racconto di quella volta che ho scaraventato un cagnetto giù dal ponte.
- Ma allora eri davvero un violento!!
- Mi dava fastidio. Tutte le volte che passavo abbaiava come un forsennato. Una volta cercò addirittura di mordermi il polpaccio.
- Potevi lamentarti con il portinaio.
- Credi che non l'abbia fatto? mi ha sbattuto la porta in faccia. Lo lasciava sempre libero, quel coglione, diceva che faceva la guardia.
- Però non era il caso di....
- Quella notte era molto buio, non si vedeva un cazzo, niente luna. Stavo rientrando in casa, ho attraversato l’androne facendo bene attenzione a non far rumore. Ero ancora un ragazzo, non volevo svegliare i miei, capisci? quando ecco quel figlio d'un cane che si mette ad abbaiare, e mi ringhia contro proprio davanti al portone del cortile facendo un fracasso della malora. Allora l'ho preso per il collare, ho riattraversato la strada e l’ho buttato giù nel fiume.
- Ma no!! poverino...
- Ho sentito un tonfo giù nell’acqua, poi silenzio completo.
- Che bastardo...
- Io o il cane?...mmmh...passami le sigarette...dai, dimmi l’altra storiella.
- Non ti piacerà.
- Ahahah...non preoccuparti, se è come l'altra stronzata del cortile, mi ecciti pure!
- Vedremo se ridi ancora...allora, io ti ho tradito con Giulio.
- Cosa hai detto?
- Si, hai sentito bene, ho scopato con Giulio, molte volte.
- Quando?
- Mentre tu eri fuori dai clienti. Stavamo nel retro, dopo pranzo, quando il negozio era chiuso.
- Giulio lo conosco da ragazzo, figurati.
- L’ultima volta è stata l’altro giorno, quando tu sei andato a Milano per lavoro. Qualche volta mi ha pure sborrato in bocca.
- Ah, allora sto tranquillo, questa sì che è una balla! in tutti questi anni tu non hai mai voluto che ti venissi in bocca, mi hai sempre detto che ti fa schifo.
- Hai ragione, mi dispiace, con te non ce l’ho mai fatta, ma con Giulio non resisto, gli succhio l’uccello fino a quando gode, e lui mi riempie la bocca.
- Non ti credo, non sei capace di mentire bene, te l'ho detto.
- Ne sei così sicuro? anche prima mi hai detto che sono una bugiarda. Però una delle mie due confessioni è vera.
- Ti meriteresti due schiaffoni, comunque sia.
- Tu meriteresti la galera per quel cane, cento anni di galera, e anche per ciò che hai fatto alla tua amichetta.
- Smettila, dormiamo.
- D'accordo, è meglio.
________________________________________
2° giorno
- Buongiorno...che fai già in piedi?
- Non ho più sonno. Guarda fuori, piove anche oggi.
- Poco male, è sabato, stiamo in casa.
- Sì, stiamo a letto tutto il giorno. Possiamo anche scopare, che ne dici?
- Mi è venuto il ciclo.
- Mi accontento, puoi sempre farmi un pompino, voglio venirti in bocca...come facevi con Giulio, ahahha...
- Che sporcaccione che sei...a proposito, ricordati che devi dirmela, sei pronto?
- Che cosa devo dirti?
- La cosa falsa. Me la devi dire. Non posso pensare di stare con uno che picchia le donne e ammazza i cagnolini.
- Era un bastardo, nemmeno tanto piccolo. Dai, vieni qui, apri la bocca...
- Non lo sopporto.
- Cazzo, ma allora dimmi di te! Continua ancora la tua tresca con Giulio?
- Sì e no. Quando capita. Ora lo sai.
- Se è vero, è davvero un figlio di puttana. Bell'amico del cazzo. E tu sei una troia!
- Anche se non fosse vero, potrebbe esserlo...le occasioni non mancano.
- Se è vero che tu facevi la puttanella in cortile con i tuoi amici, può anche essere vero che mi tradisci con Giulio. Una, se è puttana, non cambia.
- Ma non capisci proprio niente! E non dirmi che sono puttana!
- Stai calma, probabilmente non c'è niente da capire. Dimmi che la storia con Giulio è una balla e ci mettiamo una bella pietra sopra.
- Non so cos'è meglio...se aspettarmi che la storia della tua ex sia falsa o se è meglio che tu non abbia mai ucciso quel cane.
- Adesso te lo dico chiaro e che sia finita: non ho mai ucciso nessun cane.
- ........
- Allora è vero che tu picchiavi quella povera donna.
- Se le meritava! non potevo sempre reprimere le mie voglie...e inoltre rubava continuamente soldi dal mio portafoglio.
- Non ti sopporto, giuro!
- Tocca a te adesso, mia cara. La tua verità e la tua bugia. Ora le devi dire.
- D’accordo, ti dico la verità: non ti ho mai tradito con Giulio.
- Non è vero...sei una maledetta bugiarda.
- Chiedilo a lui, se non mi credi.
- Con lui i conti li farò dopo.
- Sei davvero convinto che io abbia fatto tutto quello che ti ho detto?
- Da una che faceva pompini a tutto il condominio cosa vuoi che mi aspetti?
- Mi stai offendendo...ero una ragazzina!
- Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le conosco quelle come te.
- Credo che me ne andrò, se la pensi così su di me.
- Ah-ah...scommetto che vai da Giulio a farti sborrare in bocca!!
- Razza di stupido...credo che me ne andrò via davvero!
- Vattene pure, non ti voglio più tra i piedi!
- Puoi star certo che non tornerò, brutto stronzo!
- Vaffanculo!
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3°giorno
- Ohhh, ciao amica mia carissima, sono anni che non ci vediamo, come stai?
- Ciao Giulio...capiti a proposito, ti devo raccontare una storia.
- Ehi, ma tu stai piangendo! Dai dimmi, sembra una cosa seria!
- Lo è...ma non ci crederai mai...
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- Dai, solo una bugia, una bugia qualunque, mentre parliamo.
- Ehhhh...sembra divertente!
- La facciamo cadere nel discorso, così, semplicemente. Diciamo due cose, una vera e l'altra falsa.
- Va bene...però domani ci diciamo cosa è vero e cosa non lo è.
- E' solo un gioco, d'accordo.
- Comincia tu.
- Ok, vediamo...dunque, molti anni fa, non ci conoscevamo ancora, fui fermato dalla polizia, dicevano che avevo picchiato la mia donna. Feci un paio di giorni di galera poi uscii perchè non c'erano prove.
- Non me l’hai mai detto! Ma tu l'avevi picchiata o no?
- Sì, ma solo un po’. Tutte le volte che avevo voglia di incularla si lamentava, non voleva, trovava mille scuse, allora io la menavo con la cinghia finchè non me lo dava.
- Ma che pervertito che eri! Beh, a pensarci bene, anche con me non sei molto carino quando mi prendi da dietro, all’inizio mi fai sempre male, non hai pazienza ad aspettare un po’ prima di spingere.
- Però non ti ho mai picchiata.
- Vero. E poi, come te la sei cavata?
- Lei poi ritrattò, disse che era caduta.
- Uhm...un classico. Però non pensavo che tu fossi così manesco.
- Ora sono un brav'uomo, tranquilla. Dimmi le tue bugie, dai.
- Sì...allora...ecco qua: quando ero ragazza mi piaceva ballare di fronte alla finestra con le tette di fuori e con le persiane mezzo aperte, e sapevo che i miei amici giù in cortile guardavano e poi si facevano le seghe.
- Tu che ne sai se si facevano le seghe? E comunque, tutto qua?
- Me lo hanno detto loro, che poi si facevano le seghe. E no, non è tutto qua. Alla sera ci scendevo, in cortile, e mi facevo toccare sotto la gonna da uno di loro.
- Vabbè, son cose da giovincelle, magari eri innamorata.
- No no...era uno diverso tutte le sere.
- Uhhh, che puttanella!... o forse sei solo una bugiarda...
- No, giuro che è vero. Poi ho imparato a fare i pompini e facevo anche quelli.
- Ah-ah...ho capito, eri proprio una puttanella...
- Dai, adesso dimmi la tua seconda bugia.
- Non è una bugia, ti racconto di quella volta che ho scaraventato un cagnetto giù dal ponte.
- Ma allora eri davvero un violento!!
- Mi dava fastidio. Tutte le volte che passavo abbaiava come un forsennato. Una volta cercò addirittura di mordermi il polpaccio.
- Potevi lamentarti con il portinaio.
- Credi che non l'abbia fatto? mi ha sbattuto la porta in faccia. Lo lasciava sempre libero, quel coglione, diceva che faceva la guardia.
- Però non era il caso di....
- Quella notte era molto buio, non si vedeva un cazzo, niente luna. Stavo rientrando in casa, ho attraversato l’androne facendo bene attenzione a non far rumore. Ero ancora un ragazzo, non volevo svegliare i miei, capisci? quando ecco quel figlio d'un cane che si mette ad abbaiare, e mi ringhia contro proprio davanti al portone del cortile facendo un fracasso della malora. Allora l'ho preso per il collare, ho riattraversato la strada e l’ho buttato giù nel fiume.
- Ma no!! poverino...
- Ho sentito un tonfo giù nell’acqua, poi silenzio completo.
- Che bastardo...
- Io o il cane?...mmmh...passami le sigarette...dai, dimmi l’altra storiella.
- Non ti piacerà.
- Ahahah...non preoccuparti, se è come l'altra stronzata del cortile, mi ecciti pure!
- Vedremo se ridi ancora...allora, io ti ho tradito con Giulio.
- Cosa hai detto?
- Si, hai sentito bene, ho scopato con Giulio, molte volte.
- Quando?
- Mentre tu eri fuori dai clienti. Stavamo nel retro, dopo pranzo, quando il negozio era chiuso.
- Giulio lo conosco da ragazzo, figurati.
- L’ultima volta è stata l’altro giorno, quando tu sei andato a Milano per lavoro. Qualche volta mi ha pure sborrato in bocca.
- Ah, allora sto tranquillo, questa sì che è una balla! in tutti questi anni tu non hai mai voluto che ti venissi in bocca, mi hai sempre detto che ti fa schifo.
- Hai ragione, mi dispiace, con te non ce l’ho mai fatta, ma con Giulio non resisto, gli succhio l’uccello fino a quando gode, e lui mi riempie la bocca.
- Non ti credo, non sei capace di mentire bene, te l'ho detto.
- Ne sei così sicuro? anche prima mi hai detto che sono una bugiarda. Però una delle mie due confessioni è vera.
- Ti meriteresti due schiaffoni, comunque sia.
- Tu meriteresti la galera per quel cane, cento anni di galera, e anche per ciò che hai fatto alla tua amichetta.
- Smettila, dormiamo.
- D'accordo, è meglio.
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2° giorno
- Buongiorno...che fai già in piedi?
- Non ho più sonno. Guarda fuori, piove anche oggi.
- Poco male, è sabato, stiamo in casa.
- Sì, stiamo a letto tutto il giorno. Possiamo anche scopare, che ne dici?
- Mi è venuto il ciclo.
- Mi accontento, puoi sempre farmi un pompino, voglio venirti in bocca...come facevi con Giulio, ahahha...
- Che sporcaccione che sei...a proposito, ricordati che devi dirmela, sei pronto?
- Che cosa devo dirti?
- La cosa falsa. Me la devi dire. Non posso pensare di stare con uno che picchia le donne e ammazza i cagnolini.
- Era un bastardo, nemmeno tanto piccolo. Dai, vieni qui, apri la bocca...
- Non lo sopporto.
- Cazzo, ma allora dimmi di te! Continua ancora la tua tresca con Giulio?
- Sì e no. Quando capita. Ora lo sai.
- Se è vero, è davvero un figlio di puttana. Bell'amico del cazzo. E tu sei una troia!
- Anche se non fosse vero, potrebbe esserlo...le occasioni non mancano.
- Se è vero che tu facevi la puttanella in cortile con i tuoi amici, può anche essere vero che mi tradisci con Giulio. Una, se è puttana, non cambia.
- Ma non capisci proprio niente! E non dirmi che sono puttana!
- Stai calma, probabilmente non c'è niente da capire. Dimmi che la storia con Giulio è una balla e ci mettiamo una bella pietra sopra.
- Non so cos'è meglio...se aspettarmi che la storia della tua ex sia falsa o se è meglio che tu non abbia mai ucciso quel cane.
- Adesso te lo dico chiaro e che sia finita: non ho mai ucciso nessun cane.
- ........
- Allora è vero che tu picchiavi quella povera donna.
- Se le meritava! non potevo sempre reprimere le mie voglie...e inoltre rubava continuamente soldi dal mio portafoglio.
- Non ti sopporto, giuro!
- Tocca a te adesso, mia cara. La tua verità e la tua bugia. Ora le devi dire.
- D’accordo, ti dico la verità: non ti ho mai tradito con Giulio.
- Non è vero...sei una maledetta bugiarda.
- Chiedilo a lui, se non mi credi.
- Con lui i conti li farò dopo.
- Sei davvero convinto che io abbia fatto tutto quello che ti ho detto?
- Da una che faceva pompini a tutto il condominio cosa vuoi che mi aspetti?
- Mi stai offendendo...ero una ragazzina!
- Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Le conosco quelle come te.
- Credo che me ne andrò, se la pensi così su di me.
- Ah-ah...scommetto che vai da Giulio a farti sborrare in bocca!!
- Razza di stupido...credo che me ne andrò via davvero!
- Vattene pure, non ti voglio più tra i piedi!
- Puoi star certo che non tornerò, brutto stronzo!
- Vaffanculo!
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3°giorno
- Ohhh, ciao amica mia carissima, sono anni che non ci vediamo, come stai?
- Ciao Giulio...capiti a proposito, ti devo raccontare una storia.
- Ehi, ma tu stai piangendo! Dai dimmi, sembra una cosa seria!
- Lo è...ma non ci crederai mai...
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