History II
di
Metrox
genere
confessioni
Quella situazione così strana impedì alla mia libidine di attivarsi come avrei voluto. Rimasi a lungo immobile, come rintronato, con le mani appoggiate sulle sue gambe, a fissarle il pube perfettamente depilato. Alzai lo sguardo oltre l’ombelico, sui suoi seni, dove i due capezzoli svettavano orgogliosi, grossi e duri, al centro delle aerole di colore rosso scuro.
Trascinato dagli eventi e senza che me ne rendessi conto, scivolai in ginocchio dal sedile tra le sue gambe. Separai con frenesia le grandi labbra, carnose e morbide, esplorai la vagina e tornai a guardare il viso di History, in cerca di non so che cosa, forse di un cenno di assenso. Che arrivò, in silenzio, trasmesso da un battito lento di ciglia.
Le mie dita agitate scoprirono un clitoride pronunciato, lo strinsi tra pollice ed indice e cercai di masturbarlo con la delicatezza necessaria.
Poi iniziai a leccare la sua fica come non avevo mai fatto con nessuna donna, mi sentivo instancabile, feci vibrare la mia lingua dal culo al grilletto, continuamente, senza un attimo di tregua.
Mi staccavo un attimo solo per respirare un po’ e poi riprendevo a torturare il clitoride con velocissimi colpi di lingua. Non riuscivo a governare la voglia di appropriarmi totalmente di quel corpo, e violai senza remore il piccolo fiore tra le chiappe, dapprima con l’indice, poi con l’indice e il medio accoppiati, facendoli scivolare fino al palmo nella pancia della donna.
Violentai così il culo di History per molti minuti, durante i quali lei subì tutto il mio accanimento quasi in silenzio, rotto solo da pochi gemiti e dall’affanno crescente del suo respiro. La udii ripetere parole smozzicate che non capii poi corsi il rischio di rimanere strozzato tra le sue cosce quando finalmente raggiunse il meritato godimento.
Mi staccai dopo qualche minuto, lei era ancora semisdraiata come una bambola senza vita con il capo inclinato sulla spalla sinistra, una mano sul pube e le gambe divaricate. Mi rialzai a fatica e raggiunsi la sua bocca. Scoprii che era di nuovo in sè poichè rispose attivamente al mio bacio.
- Ohhh...Alex...lo sognavo da tanto...- sussurrò. Mi parve strano che una bella donna così non facesse sesso da tanto tempo. A meno che non volesse dire altro.
Diedi un’occhiata in giro, il vagone era ancora deserto ma questo non mi tranquillizzò affatto. D’altra parte, History era pur sempre completamente nuda.
- History, rivestiti adesso, metti che arrivi qualcuno... - dissi, cercando di far leva sul suo buon senso.
- Non si preoccupi, Alex, sono sicura che non verrà nessuno. Adesso si sieda, vedrà che andrà tutto bene - rispose.
- Se vuoi possiamo darci del tu, mi sembra il minimo, che ne dici? - domandai.
- Sssttt...si sieda, sono in debito. - Notai che non aveva voluto cogliere il mio invito. - Si tolga i pantaloni, su. - aggiunse.
- Ma nemmeno per sogno! Che facciamo, sfidiamo la sorte? -
- Alex...si vede benissimo che il suo membro sta soffrendo così compresso. Si rilassi, ci penso io - mi disse con voce suadente.
Mentre parlava mi stava accarezzando tra le gambe, ed era chiaro come il mio cazzo stesse smaniando per uscire. Mi convinsi subito, slacciai la cintura e mi calai pantaloni e boxer, ben cosciente che probabilmente stavo facendo una cazzata.
History cominciò a lisciarmi i testicoli, passò le unghie sotto lo scroto e mi accarezzò fino all’ano, con una perizia degna di una donna di classe.
Oppure di una puttana. Era la prima volta che pensavo che History fosse una puttana, ma subito cambiai idea, non era possibile!
- Mi piacerebbe tanto fare l’amore completo con lei, ma la situazione è un po’ precaria, lo ammetto... ma posso usare la bocca, se si accontenta - disse, e sul volto aveva un’espressione speranzosa.
Cazzo. History insisteva a darmi del lei, cosa mai vista dopo una leccata di fica, maledizione! Io mi sentivo a disagio, forse anch’io avrei dovuto darle del lei. A questo punto, mi sentivo pronto a qualsiasi cosa, il mio mondo stava rotolando ed io ero sicuro che prima o dopo qualcuno sarebbe arrivato per metterci tutt’e due in galera per atti osceni in luogo pubblico.
Non parlai. Per tutta risposta sedetti al mio posto con le gambe aperte e il pene ritto, durissimo e pulsante. History stava già mordicchiando la borsa flaccida delle palle, le sentii nella sua bocca, prima una e poi l’altra, e poi la sua lingua sul perineo e sul buco del culo. Giocò in quel modo fino a quando non ce la feci più, le afferrai i capelli affinchè non indugiasse oltre, avevo la nebbia nel cervello e volevo assolutamente il mio cazzo dentro la sua bocca.
Mi sentii pronunciare una delle tipiche frasi di un maschio infoiato che sta subendo un pompino: “succhiamelo troia!” , ma non dissi niente. Come facevo a dire “succhiamelo troia” a una donna alla quale stavo dando del lei?
Allora pensai “me ne sbatto!” e dissi - ma vaffanculo - e continuai a voce alta e a denti stretti:
- Succhiamelo troia... continua così, leccami ancora le palle...fai la brava puttana! -
History alzò gli occhi e mi parve che sorridesse, pur con l’uccello quasi tutto in gola.
- Avvicinati di più, troia, voglio mungerti le poppe - continuai.
Lei si sistemò più vicina ed io riuscii ad afferrarle i capezzoli e tirarli verso di me. History non smise di succhiare, ma aumentò i gemiti, e la sua espressione di dolore innalzò il livello della mia eccitazione.
Lei aveva un suo metodo particolare per sollazzarmi il cazzo: dava quattro o cinque colpi di lingua sotto il glande, sul filetto, poi subito dopo ingoiava la verga fino alla base e spompinava decisa per un po’. Quando iniziavo a sentire il piacere che stava montando, lei smetteva di colpo e riprendeva a lappare sotto il glande.
Tutto questo senza soluzione di continuità, e questa alternanza rapida mi faceva impazzire; quando mi pareva di essere lì lì per godere lei cambiava improvvisamente registro, e poi di nuovo, e ancora, per un tempo infinito. Praticamente una tortura feroce.
Finalmente mi concesse l’orgasmo, e non ebbi bisogno di bloccarle la testa sul cazzo. History non si staccò ma assorbì senza protestare i miei flutti, mai numerosi e abbondanti come quella volta. Un secondo orgasmo , ma più mentale, fu vedere le sue gote gonfie, segno che la sua bocca era piena di sborra, non una goccia era fuoriuscita dalle sue labbra.
Mi chinai verso di lei, le presi il viso tra le mani e volli guardarla mentre trangugiava tutto lo sperma, mi fissò negli occhi, li strizzò e inghiottì ancora una volta, poi si leccò le labbra e aprì la bocca in attesa del mio bacio.
- Mmm...che bello, Alex... - sussurrò History appoggiandosi allo schienale del sedile.
Io mi rivestii velocemente e, lo confesso, non vedevo l’ora che lo facesse anche lei.
- Ce l’hai un fazzolettino? - domandai.
- Aspetti, ho bisogno di un goccio d’acqua - disse. Aprì il borsone e prese un bottiglietta.
Mi sembrò dannatamente eccitante vedere la sua gola bianca mentre deglutiva. Distolsi lo sguardo. Dovevo pur mettere fine a quella avventura.
- Ne vuole un po’ anche lei? - mi chiese.
- History, ti prego - implorai coi nervi a fior di pelle - basta con questo “lei”! Ti ho leccato la fica e tu mi hai fatto un pompino, direi che siamo abbastanza in confidenza! -
- Ahahah...ok ok, va bene, non ti arrabbiare... - disse ridendo. Bevve un’altra sorsata. - Ah, nel borsone ci sono delle salviettine, se ti servono.-
- Grazie. - dissi, e andai a frugare nel borsone già aperto. Trovai le salviettine e vidi anche diverse mazzette di fotocopie, tipo fascicoli. Senza volerlo buttai l’occhio e notai una scritta sul primo che mi venne in mano: “Hotel Smeraldo - Camera 302”
Cazzo! Il titolo della mia serie dell’Hotel Smeraldo!
Sfogliai tutto il malloppo, almeno una trentina di pagine, e c’era tutto, la prima, la seconda e la terza parte!
- E questo cos’è? dove l’hai trovato? - domandai, sapendo già le risposte.
- Uhhh...dovresti saperlo, è la serie completa dei tuoi racconti dell’Hotel Smeraldo, è quasi un libro! L’ho stampato dal sito ER perchè mi piace di più leggere su carta - disse, allacciandosì il reggiseno.
- Ah! e così anche tu frequenti quel sito - constatai con stupore immotivato. D’altra parte perchè lei non potrebbe leggere racconti erotici? forse scriveva anche dei racconti! dovrò approfondire...
- Dio, quanto ho amato quella storia! Tre personaggi meravigliosi! - disse infilandosi il perizoma. - Ma ci sono anche altre copie, guarda pure. - proseguì.
Andai di nuovo a curiosare dentro il borsone. Vidi altri fascicoli, di cui alcuni pinzati insieme. Probabilmente erano vari capitoli di un’unica storia. Lessi un paio di titoli e mi girò un attimo la testa. Ma quante coincidenze! Si trattava di due serie di racconti, una “Diversamente Vergine”e l’altra “Ragazza Immagine”, entrambi di BF, che per me sono dei veri capolavori, come molti altri della stessa autrice.
- Questi li ho letti anch’io, molto belli! Tu cosa ne pensi? - domandai.
- Oh, hai trovato anche quei racconti! - disse - Beh, specialmente la prima serie l’ho trovata bellissima. Mi è piaciuto da morire seguire le vicende sessuali di Annalisa. Che poi non sono solo sessuali. -
- Ti consiglio di leggere anche “Pioggia”. E’ fantastico! - suggerii.
- L’ho già letto. Se lo hai letto tu, posso averlo letto anch’io, non credi? -
- Boh, direi di sì...comunque, BF ha un modo di scrivere molto coinvolgente, ho imparato molto da lei.-
- Sessualmente o in quanto scrittore? - disse con un tono un po’ ironico.
- Mah...forse in entrambe le cose. In prima istanza mi ha colpito molto sessualmente, mi sono anche masturbato su qualche suo racconto, cosa che non mi è mai capitata con altri, anche se ne ho letti di molto eccitanti. Poi ad una seconda lettura scoprii che non è tutto lì, in realtà sono pezzi di vita. -
- E’ successo anche a me di masturbarmi su quei racconti- confessò History.
“Ma porca puttana” pensai ” è mai possibile che History abbia i miei stessi gusti in modo così identico? ”
- Avessi l’occasione, le farei i miei complimenti, anzi, fallo tu per me - continuò.
- Ok, se la incontro glielo dico ma purtroppo è da un po’ che non la vedo nei miei commenti. Spero che succeda, prima o poi. -
- Come sto? - mi domandò History che nel frattempo si era rivestita.
- Sei bellissima History...una grande donna.-
- Oohhh...ma grazie Alex, autostima a mille! -
- Potremo rivederci, un giorno o l’altro? ti farebbe piacere? - le domandai.
- Io credo di dipenda tutto da te, Alex. Io sono libera, sono come il vento. -
- Sai cosa sto pensando? Che questo nostro incontro potrebbe essere la trama di una mia storia, ti disturberebbe se raccontassi tutto, anche...come dire...anche il nostro sesso? d’altronde, sarebbe un racconto erotico su ER... - dissi sperando in un consenso.
- Ma Alex! Ma davvero non hai capito niente? Dio mio, sei adorabile, nella tua ingenuità! -
- Cioè? spiegati...-
- Tu non devi scrivere il nostro racconto, è già tutto scritto! Lo stai scrivendo tu minuto per minuto, tutto, ma proprio tutto! -
Era chiaro che qualcosa mi stava sfuggendo, non riuscivo a connettere.
- Alex, pensaci. Io sono la donna che tu hai voluto oggi, mi hai creata come desideravi che fossi.-
- Ma smettila...abbiamo scopato, te ne sei già dimenticata? -
- Sì, abbiamo fatto il sesso che tu sognavi, il sesso che tenevi compresso nella tua mente. Possibile che tu non abbia considerato che non era normale che in tutto il treno non ci fosse proprio nessuno? Il motivo era che nella tua mente tu volevi fortemente che non ci fosse nessuno, ed hai creato l’ambientazione giusta.-
- Quindi secondo te era tutta una mia invenzione? ma figurati, non ci posso credere...anche tu? il tuo corpo, i nostri orgasmi? -
- Beh, raramente mi hai fatta bella come oggi, diciamolo. E quanto intenso è stato il mio orgasmo...fantastico, non è sempre stato così!
- Qualcosa di positivo c’è, allora...- dissi, con molta confusione in testa. History mi vide un po’ frastornato e si sedette vicino a me.
- Alex, ascoltami bene - disse, e mi prese le mani tra le sue. - Tu sei mio Padre e mia Madre, tu sei il mio creatore. Grazie a te, io sono stata nella Camera 302, sono stata Marina e sono stata Simona, una ragazzina, e non è stato affatto facile per me, e di conseguenza anche per te, presumo, immedesimarci in due donne così diverse, ed imparare anche come fare il sesso lesbico, che nessuno di noi due conosceva!
Non sei ancora convinto, Alex? Eppure sono stata Romina, la tua compagna, e sono stata Carlotta, la tua amante.... sono stata Marisa, la donnona della mensa...sono stata tutte le donne delle quali hai scritto e sarò tutte le donne di cui scriverai.-
- Quindi tu non esisti...- dissi, con la testa che fumava.
- Come sarebbe? Certo che esisto! Esisto nella tua mente, sono sempre lì, disponibile. E’ sufficiente che tu mi prenda e mi modelli a tuo piacimento. Sarò timida e sfrontata, puttana, ragazzina e donnaccia, sarò come tu mi vorrai. Ti farò godere in tutti i modi che inventerai, e so che tu mi farai morire di piacere, non mi lascerai mai senza un orgasmo meraviglioso.
Mi hai chiesto se ci rivedremo - continuò, dopo una pausa - Può darsi di si, Alex. Ogni volta che nei tuoi racconti c’è una donna che gode, quella sono io. Cercami, mi troverai.-
Io avevo finito le parole. Mi sembrava tutto così assurdo.
Decisi che era ora di scendere dal treno, presi il mio zaino e ci alzammo in piedi.
- Quando pensi di pubblicare il nostro racconto? - mi domandò.
- Non lo so, devo prima rileggerlo, aggiustarlo un po’, soprattutto devo capire...-
- Devi dirmi il titolo, altrimenti come lo riconosco? C’è un tale casino, in quel sito...e poi, lo sai che devo stamparlo, prima di leggerlo -
- Non ci ho ancora pensato, e come avrei potuto pensarci, oggi è successo di tutto! -
- Ahaha...hai ragione Alex! - disse ridendo. Poi mi suggerì:
- Senti, parafrasando Pirandello, potresti intitolarlo “Due personaggi in cerca d’autore” -
- Vorrai scherzare! Pirandello si rivolterebbe nella tomba!-
- Probabile...e che ne dici di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”? - rilanciò.
- Naaaa...anche Calvino non sarebbe per niente contento -
Il treno, dopo un piccolo scossone, si arrestò.
Ci abbracciammo, stringendoci forte l’uno all’altra.
- Devo andare. Ciao History - dissi, e le diedi una leggera pacca sul sedere.
Lei sorrise e mi disse: - Ciao Alex -
Mi voltai in attesa dell’apertura della porta automatica e sorrisi quando sentii una carezza piuttosto sostenuta su una natica.
Alla mia stazione, oltre me, non scese proprio nessuno, ma ora sapevo che succedeva tutto come io avevo deciso nell’inconscio. Ormai ero anche convinto che tutto il treno fosse sempre stato vuoto, fin dall’inizio. Forse non esisteva nemmeno il macchinista!
Dietro di me la porta si chiuse, e il treno ripartì piano. Io restai immobile sotto la pensilina a guardarlo finchè non fu inghiottito dalla nebbia, poi m’incamminai verso casa.
L’idea mi venne improvvisa, lungo la strada.
- Il titolo sarà semplicemente “HISTORY” e tu sarai bellissima - le sussurrai mentalmente.
Lei mi rispose, mentalmente:
- Grazie Metrox, lo leggerò con piacere.-
[Fine]
metr0pol@libero.it
Trascinato dagli eventi e senza che me ne rendessi conto, scivolai in ginocchio dal sedile tra le sue gambe. Separai con frenesia le grandi labbra, carnose e morbide, esplorai la vagina e tornai a guardare il viso di History, in cerca di non so che cosa, forse di un cenno di assenso. Che arrivò, in silenzio, trasmesso da un battito lento di ciglia.
Le mie dita agitate scoprirono un clitoride pronunciato, lo strinsi tra pollice ed indice e cercai di masturbarlo con la delicatezza necessaria.
Poi iniziai a leccare la sua fica come non avevo mai fatto con nessuna donna, mi sentivo instancabile, feci vibrare la mia lingua dal culo al grilletto, continuamente, senza un attimo di tregua.
Mi staccavo un attimo solo per respirare un po’ e poi riprendevo a torturare il clitoride con velocissimi colpi di lingua. Non riuscivo a governare la voglia di appropriarmi totalmente di quel corpo, e violai senza remore il piccolo fiore tra le chiappe, dapprima con l’indice, poi con l’indice e il medio accoppiati, facendoli scivolare fino al palmo nella pancia della donna.
Violentai così il culo di History per molti minuti, durante i quali lei subì tutto il mio accanimento quasi in silenzio, rotto solo da pochi gemiti e dall’affanno crescente del suo respiro. La udii ripetere parole smozzicate che non capii poi corsi il rischio di rimanere strozzato tra le sue cosce quando finalmente raggiunse il meritato godimento.
Mi staccai dopo qualche minuto, lei era ancora semisdraiata come una bambola senza vita con il capo inclinato sulla spalla sinistra, una mano sul pube e le gambe divaricate. Mi rialzai a fatica e raggiunsi la sua bocca. Scoprii che era di nuovo in sè poichè rispose attivamente al mio bacio.
- Ohhh...Alex...lo sognavo da tanto...- sussurrò. Mi parve strano che una bella donna così non facesse sesso da tanto tempo. A meno che non volesse dire altro.
Diedi un’occhiata in giro, il vagone era ancora deserto ma questo non mi tranquillizzò affatto. D’altra parte, History era pur sempre completamente nuda.
- History, rivestiti adesso, metti che arrivi qualcuno... - dissi, cercando di far leva sul suo buon senso.
- Non si preoccupi, Alex, sono sicura che non verrà nessuno. Adesso si sieda, vedrà che andrà tutto bene - rispose.
- Se vuoi possiamo darci del tu, mi sembra il minimo, che ne dici? - domandai.
- Sssttt...si sieda, sono in debito. - Notai che non aveva voluto cogliere il mio invito. - Si tolga i pantaloni, su. - aggiunse.
- Ma nemmeno per sogno! Che facciamo, sfidiamo la sorte? -
- Alex...si vede benissimo che il suo membro sta soffrendo così compresso. Si rilassi, ci penso io - mi disse con voce suadente.
Mentre parlava mi stava accarezzando tra le gambe, ed era chiaro come il mio cazzo stesse smaniando per uscire. Mi convinsi subito, slacciai la cintura e mi calai pantaloni e boxer, ben cosciente che probabilmente stavo facendo una cazzata.
History cominciò a lisciarmi i testicoli, passò le unghie sotto lo scroto e mi accarezzò fino all’ano, con una perizia degna di una donna di classe.
Oppure di una puttana. Era la prima volta che pensavo che History fosse una puttana, ma subito cambiai idea, non era possibile!
- Mi piacerebbe tanto fare l’amore completo con lei, ma la situazione è un po’ precaria, lo ammetto... ma posso usare la bocca, se si accontenta - disse, e sul volto aveva un’espressione speranzosa.
Cazzo. History insisteva a darmi del lei, cosa mai vista dopo una leccata di fica, maledizione! Io mi sentivo a disagio, forse anch’io avrei dovuto darle del lei. A questo punto, mi sentivo pronto a qualsiasi cosa, il mio mondo stava rotolando ed io ero sicuro che prima o dopo qualcuno sarebbe arrivato per metterci tutt’e due in galera per atti osceni in luogo pubblico.
Non parlai. Per tutta risposta sedetti al mio posto con le gambe aperte e il pene ritto, durissimo e pulsante. History stava già mordicchiando la borsa flaccida delle palle, le sentii nella sua bocca, prima una e poi l’altra, e poi la sua lingua sul perineo e sul buco del culo. Giocò in quel modo fino a quando non ce la feci più, le afferrai i capelli affinchè non indugiasse oltre, avevo la nebbia nel cervello e volevo assolutamente il mio cazzo dentro la sua bocca.
Mi sentii pronunciare una delle tipiche frasi di un maschio infoiato che sta subendo un pompino: “succhiamelo troia!” , ma non dissi niente. Come facevo a dire “succhiamelo troia” a una donna alla quale stavo dando del lei?
Allora pensai “me ne sbatto!” e dissi - ma vaffanculo - e continuai a voce alta e a denti stretti:
- Succhiamelo troia... continua così, leccami ancora le palle...fai la brava puttana! -
History alzò gli occhi e mi parve che sorridesse, pur con l’uccello quasi tutto in gola.
- Avvicinati di più, troia, voglio mungerti le poppe - continuai.
Lei si sistemò più vicina ed io riuscii ad afferrarle i capezzoli e tirarli verso di me. History non smise di succhiare, ma aumentò i gemiti, e la sua espressione di dolore innalzò il livello della mia eccitazione.
Lei aveva un suo metodo particolare per sollazzarmi il cazzo: dava quattro o cinque colpi di lingua sotto il glande, sul filetto, poi subito dopo ingoiava la verga fino alla base e spompinava decisa per un po’. Quando iniziavo a sentire il piacere che stava montando, lei smetteva di colpo e riprendeva a lappare sotto il glande.
Tutto questo senza soluzione di continuità, e questa alternanza rapida mi faceva impazzire; quando mi pareva di essere lì lì per godere lei cambiava improvvisamente registro, e poi di nuovo, e ancora, per un tempo infinito. Praticamente una tortura feroce.
Finalmente mi concesse l’orgasmo, e non ebbi bisogno di bloccarle la testa sul cazzo. History non si staccò ma assorbì senza protestare i miei flutti, mai numerosi e abbondanti come quella volta. Un secondo orgasmo , ma più mentale, fu vedere le sue gote gonfie, segno che la sua bocca era piena di sborra, non una goccia era fuoriuscita dalle sue labbra.
Mi chinai verso di lei, le presi il viso tra le mani e volli guardarla mentre trangugiava tutto lo sperma, mi fissò negli occhi, li strizzò e inghiottì ancora una volta, poi si leccò le labbra e aprì la bocca in attesa del mio bacio.
- Mmm...che bello, Alex... - sussurrò History appoggiandosi allo schienale del sedile.
Io mi rivestii velocemente e, lo confesso, non vedevo l’ora che lo facesse anche lei.
- Ce l’hai un fazzolettino? - domandai.
- Aspetti, ho bisogno di un goccio d’acqua - disse. Aprì il borsone e prese un bottiglietta.
Mi sembrò dannatamente eccitante vedere la sua gola bianca mentre deglutiva. Distolsi lo sguardo. Dovevo pur mettere fine a quella avventura.
- Ne vuole un po’ anche lei? - mi chiese.
- History, ti prego - implorai coi nervi a fior di pelle - basta con questo “lei”! Ti ho leccato la fica e tu mi hai fatto un pompino, direi che siamo abbastanza in confidenza! -
- Ahahah...ok ok, va bene, non ti arrabbiare... - disse ridendo. Bevve un’altra sorsata. - Ah, nel borsone ci sono delle salviettine, se ti servono.-
- Grazie. - dissi, e andai a frugare nel borsone già aperto. Trovai le salviettine e vidi anche diverse mazzette di fotocopie, tipo fascicoli. Senza volerlo buttai l’occhio e notai una scritta sul primo che mi venne in mano: “Hotel Smeraldo - Camera 302”
Cazzo! Il titolo della mia serie dell’Hotel Smeraldo!
Sfogliai tutto il malloppo, almeno una trentina di pagine, e c’era tutto, la prima, la seconda e la terza parte!
- E questo cos’è? dove l’hai trovato? - domandai, sapendo già le risposte.
- Uhhh...dovresti saperlo, è la serie completa dei tuoi racconti dell’Hotel Smeraldo, è quasi un libro! L’ho stampato dal sito ER perchè mi piace di più leggere su carta - disse, allacciandosì il reggiseno.
- Ah! e così anche tu frequenti quel sito - constatai con stupore immotivato. D’altra parte perchè lei non potrebbe leggere racconti erotici? forse scriveva anche dei racconti! dovrò approfondire...
- Dio, quanto ho amato quella storia! Tre personaggi meravigliosi! - disse infilandosi il perizoma. - Ma ci sono anche altre copie, guarda pure. - proseguì.
Andai di nuovo a curiosare dentro il borsone. Vidi altri fascicoli, di cui alcuni pinzati insieme. Probabilmente erano vari capitoli di un’unica storia. Lessi un paio di titoli e mi girò un attimo la testa. Ma quante coincidenze! Si trattava di due serie di racconti, una “Diversamente Vergine”e l’altra “Ragazza Immagine”, entrambi di BF, che per me sono dei veri capolavori, come molti altri della stessa autrice.
- Questi li ho letti anch’io, molto belli! Tu cosa ne pensi? - domandai.
- Oh, hai trovato anche quei racconti! - disse - Beh, specialmente la prima serie l’ho trovata bellissima. Mi è piaciuto da morire seguire le vicende sessuali di Annalisa. Che poi non sono solo sessuali. -
- Ti consiglio di leggere anche “Pioggia”. E’ fantastico! - suggerii.
- L’ho già letto. Se lo hai letto tu, posso averlo letto anch’io, non credi? -
- Boh, direi di sì...comunque, BF ha un modo di scrivere molto coinvolgente, ho imparato molto da lei.-
- Sessualmente o in quanto scrittore? - disse con un tono un po’ ironico.
- Mah...forse in entrambe le cose. In prima istanza mi ha colpito molto sessualmente, mi sono anche masturbato su qualche suo racconto, cosa che non mi è mai capitata con altri, anche se ne ho letti di molto eccitanti. Poi ad una seconda lettura scoprii che non è tutto lì, in realtà sono pezzi di vita. -
- E’ successo anche a me di masturbarmi su quei racconti- confessò History.
“Ma porca puttana” pensai ” è mai possibile che History abbia i miei stessi gusti in modo così identico? ”
- Avessi l’occasione, le farei i miei complimenti, anzi, fallo tu per me - continuò.
- Ok, se la incontro glielo dico ma purtroppo è da un po’ che non la vedo nei miei commenti. Spero che succeda, prima o poi. -
- Come sto? - mi domandò History che nel frattempo si era rivestita.
- Sei bellissima History...una grande donna.-
- Oohhh...ma grazie Alex, autostima a mille! -
- Potremo rivederci, un giorno o l’altro? ti farebbe piacere? - le domandai.
- Io credo di dipenda tutto da te, Alex. Io sono libera, sono come il vento. -
- Sai cosa sto pensando? Che questo nostro incontro potrebbe essere la trama di una mia storia, ti disturberebbe se raccontassi tutto, anche...come dire...anche il nostro sesso? d’altronde, sarebbe un racconto erotico su ER... - dissi sperando in un consenso.
- Ma Alex! Ma davvero non hai capito niente? Dio mio, sei adorabile, nella tua ingenuità! -
- Cioè? spiegati...-
- Tu non devi scrivere il nostro racconto, è già tutto scritto! Lo stai scrivendo tu minuto per minuto, tutto, ma proprio tutto! -
Era chiaro che qualcosa mi stava sfuggendo, non riuscivo a connettere.
- Alex, pensaci. Io sono la donna che tu hai voluto oggi, mi hai creata come desideravi che fossi.-
- Ma smettila...abbiamo scopato, te ne sei già dimenticata? -
- Sì, abbiamo fatto il sesso che tu sognavi, il sesso che tenevi compresso nella tua mente. Possibile che tu non abbia considerato che non era normale che in tutto il treno non ci fosse proprio nessuno? Il motivo era che nella tua mente tu volevi fortemente che non ci fosse nessuno, ed hai creato l’ambientazione giusta.-
- Quindi secondo te era tutta una mia invenzione? ma figurati, non ci posso credere...anche tu? il tuo corpo, i nostri orgasmi? -
- Beh, raramente mi hai fatta bella come oggi, diciamolo. E quanto intenso è stato il mio orgasmo...fantastico, non è sempre stato così!
- Qualcosa di positivo c’è, allora...- dissi, con molta confusione in testa. History mi vide un po’ frastornato e si sedette vicino a me.
- Alex, ascoltami bene - disse, e mi prese le mani tra le sue. - Tu sei mio Padre e mia Madre, tu sei il mio creatore. Grazie a te, io sono stata nella Camera 302, sono stata Marina e sono stata Simona, una ragazzina, e non è stato affatto facile per me, e di conseguenza anche per te, presumo, immedesimarci in due donne così diverse, ed imparare anche come fare il sesso lesbico, che nessuno di noi due conosceva!
Non sei ancora convinto, Alex? Eppure sono stata Romina, la tua compagna, e sono stata Carlotta, la tua amante.... sono stata Marisa, la donnona della mensa...sono stata tutte le donne delle quali hai scritto e sarò tutte le donne di cui scriverai.-
- Quindi tu non esisti...- dissi, con la testa che fumava.
- Come sarebbe? Certo che esisto! Esisto nella tua mente, sono sempre lì, disponibile. E’ sufficiente che tu mi prenda e mi modelli a tuo piacimento. Sarò timida e sfrontata, puttana, ragazzina e donnaccia, sarò come tu mi vorrai. Ti farò godere in tutti i modi che inventerai, e so che tu mi farai morire di piacere, non mi lascerai mai senza un orgasmo meraviglioso.
Mi hai chiesto se ci rivedremo - continuò, dopo una pausa - Può darsi di si, Alex. Ogni volta che nei tuoi racconti c’è una donna che gode, quella sono io. Cercami, mi troverai.-
Io avevo finito le parole. Mi sembrava tutto così assurdo.
Decisi che era ora di scendere dal treno, presi il mio zaino e ci alzammo in piedi.
- Quando pensi di pubblicare il nostro racconto? - mi domandò.
- Non lo so, devo prima rileggerlo, aggiustarlo un po’, soprattutto devo capire...-
- Devi dirmi il titolo, altrimenti come lo riconosco? C’è un tale casino, in quel sito...e poi, lo sai che devo stamparlo, prima di leggerlo -
- Non ci ho ancora pensato, e come avrei potuto pensarci, oggi è successo di tutto! -
- Ahaha...hai ragione Alex! - disse ridendo. Poi mi suggerì:
- Senti, parafrasando Pirandello, potresti intitolarlo “Due personaggi in cerca d’autore” -
- Vorrai scherzare! Pirandello si rivolterebbe nella tomba!-
- Probabile...e che ne dici di “Se una notte d’inverno un viaggiatore”? - rilanciò.
- Naaaa...anche Calvino non sarebbe per niente contento -
Il treno, dopo un piccolo scossone, si arrestò.
Ci abbracciammo, stringendoci forte l’uno all’altra.
- Devo andare. Ciao History - dissi, e le diedi una leggera pacca sul sedere.
Lei sorrise e mi disse: - Ciao Alex -
Mi voltai in attesa dell’apertura della porta automatica e sorrisi quando sentii una carezza piuttosto sostenuta su una natica.
Alla mia stazione, oltre me, non scese proprio nessuno, ma ora sapevo che succedeva tutto come io avevo deciso nell’inconscio. Ormai ero anche convinto che tutto il treno fosse sempre stato vuoto, fin dall’inizio. Forse non esisteva nemmeno il macchinista!
Dietro di me la porta si chiuse, e il treno ripartì piano. Io restai immobile sotto la pensilina a guardarlo finchè non fu inghiottito dalla nebbia, poi m’incamminai verso casa.
L’idea mi venne improvvisa, lungo la strada.
- Il titolo sarà semplicemente “HISTORY” e tu sarai bellissima - le sussurrai mentalmente.
Lei mi rispose, mentalmente:
- Grazie Metrox, lo leggerò con piacere.-
[Fine]
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