Vera storia di sesso e di amicizia - Vergini e no

di
genere
prime esperienze

Io ho sempre adorato le poppe abbondanti. Invece la mia migliore amica, con la quale condividevo meravigliosi momenti di sesso, aveva un paio di tette piccolissime ma con due capezzoli rosa, gonfi e molto sensibili. Nemmeno lei sapeva perchè avesse quella reazione quando glieli strizzavo, ma io impazzivo di eccitazione quando la vedevo tremare in quel modo. Il cazzo mi veniva duro come il marmo e non vedevo l’ora di scoparla.
Ma purtroppo non sempre i desideri si avverano.
Subito.
Magari dopo.


_______________________________________
UNO

Mariangela, che tutti chiamiamo Maryang, ha avuto la sua festa per il suo diciottesimo compleanno una settimana fa. Quella classica, con i genitori, la sorella, nonni, zii, qualche amico e la torta con le candeline.
Oggi invece Maryang ha organizzato una festicciola più intima con me e con Lory, che in realtà si chiama Loretta. Io mi chiamo Alex, noi tre ci conosciamo praticamente dalla scuola materna, ed ora festeggiamo insieme i suoi diciotto anni e dieci giorni. Io li ho compiuti due mesi fa, invece Lory ha quasi otto mesi più di me e ha già la patente.
Io le ho regalato un braccialettino di caucciù con degli inserti in argento, consiglio di Lory, che invece le ha regalato un sextoy, e la faccia di Maryang quando ha esclamato “cosa me ne faccio che sono ancora vergine!” ci ha fatto scompisciare dalle risate. Purtroppo Lory è dovuta andar via per un impegno improvviso ma con la promessa che le avrebbe poi spiegato meglio tutto il funzionamento.
Io non sono intervenuto perchè ne so meno di loro.

Io e Maryang ci siamo stravaccati sul divano a finire un intruglio alcolico comprato qui sotto al market cinese. Io le domando se Lory è ancora vergine, e Maryang mi dice “certo che sì, ma di sicuro non lo so, forse no”.
Bon, tutto chiaro, i segreti delle amichette si difendono.
- Che dici, lo facciamo? - mi chiede Maryang. “Cazzo, finalmente ti sei decisa” penso io, e lo dico con euforia.
- Cazzo, finalmente ti sei decisa! -
- Ahahha, ma nooo, cosa hai capito? - esclama Maryang con una risata.
- Io pensavo che fosse la volta buona di scopare con te! -
- E invece no! -
- Ma che palle, Maryang...ma allora cos’è che vuoi fare? -
- Dai...lo sai...toccami il seno...- mi sussurra poi piega la testa all’indietro in attesa che io le baci il collo. Cosa che mi eccita molto, è una specie di rito che facciamo da parecchio tempo e che fa impazzire Maryang.
Le sfilo la maglia, reggiseno assente, segno che se l’aspettava. In ogni caso il reggiseno serve a poco, ha due tettine appena accennate, ma sopra c’ha due deliziosi capezzoli rosa, gonfi fin sull’aerola.
Per il resto, calma piatta.
Non posso fare a meno di pensare alla maglia che sfrega sui quei capezzoli, forse è per quello che sono già un po’ turgidi.
- Tirati su, lo facciamo sul divano - le dico. Lei si mette in ginocchio, io la faccio sempre aspettare un po’ prima di toccarla come le piace, ho capito che l’attesa la rende pronta, reattiva al massimo. Incrocia le braccia sulla testa, un ciuffo di capelli rossi le scivola sugli occhi. Io appoggio le mani aperte sui suoi fianchi e le faccio scorrere lente su fino alle ascelle e poi ridiscendo. Mi attira da morire la sua pelle bianca, quel corpo così poco femminile, se vogliamo, ma assolutamente perfetto.
Le guardo il viso, sta così bene con quelle lentiggini, ne ha qualcuna anche sulle spalle. Lei mi fa un sorriso appena accennato, molto complice, con le labbra che tremano un pochino. Le slaccio la cintura dei jeans, li sbottono e apro la zip, giusto per poterle osservare anche il pancino sotto l’ombelico.
Maryang sussurra impaziente: - daiii...cosa aspetti...fallo...-
Poso le mani aperte sui seni , muovo i palmi in modo circolare sui capezzoli premendo un poco, e lei al primo contatto va fuori di testa, come sempre, ma ora non mi spaventa più.
Maryang aspira aria tra i denti stretti poi ansima a bocca aperta, trema come una foglia. I suoi capezzoli diventano durissimi ed io li racchiudo tra le dita, ruotandoli con delicatezza. La sua pelle candida, dal seno in su assume un bel colore rosa, e il suo viso anche di più, quasi rosso. Lei s’ingobbisce, incurva le spalle ma vuole che io continui, non come le prime volte che io smettevo quando mi sembrava che protestasse. Ora so, me lo aveva spiegato, che devo rigirarle i capezzoli anche se si lamenta. Ma lo faccio sempre con molta attenzione, non le farei mai del male.
La cosa che mi eccita di più è vedere la sua pancia che sobbalza come se fosse sotto un perenne orgasmo, io rimango sempre ammutolito da questa reazione, non so se è normale in tutte le ragazze. Ma non so un cazzo di cosa è normale in tutte le ragazze.
Continuo quella che lei definisce “la sua bellissima tortura” finchè non la sento mormorare - basta...basta...- Allora mi arresto, lei si accascia su di me, petto contro petto, ed io sento sulla mia pelle i due chiodi ancora duri. L’abbraccio e la tengo stretta finchè non la smette di tremare.
Le altre volte, subito dopo ci masturbiamo, o reciprocamente oppure ognuno per conto suo mentre ci guardiamo. Magari ci scappa un pompino o una leccata di fica. Ma non credo sia questa volta, è già molto tardi.
Maryang mi chiede se ce la faccio a segarmi in cinque minuti, mentre lei si riveste, ma io preferisco di no, anche se ho il cazzo che mi scoppia.
Di scopare non se ne parla.


____________________________________
DUE

- Ciao Alex, che fine hai fatto? nel weekend non ti ho visto, sei andato via? -
- Ciao Maryang, autobus pienissimo, oggi! Se vai direttamente a casa scendo anch’io qui, ti accompagno.-
- Sì sì, vado a casa, dai scendiamo. E quindi? che hai fatto? -
- Mi hanno mandato a Verona per uno stage di tre giorni. C’era una Fiera per il settore agricolo ed ho dovuto accompagnare una manager. Pare che la sua collaboratrice si sia ammalata proprio il giorno prima. -
- Almeno è stato utile? interessante? -
- Insomma, direi di si, tutto sommato.-
- Dai, ora mi spieghi. Vai pure in camera mia, io dico a mamma che sono tornata.-
- Fatto, mia mamma ti saluta, se vuoi puoi fermarti a pranzo. -
In camera di Maryang, come molte altre volte, sperando che non ci sia nessuno in casa. Purtroppo oggi non è così.
Lei salta sul letto e si sistema a gambe incrociate, io mi accomodo su una sedia.
- Quindi? su, racconta.- mi esorta.
- Sì. Allora, questa manager si chiama Elena, è una donna piacevole, non giovanissima, quaranta-quarantacinque anni, ha un figlio quattordicenne. Le piace comandare, fa rigare dritto tutti quanti, ma è anche estremamente capace, da ciò che ho visto. Durante la Fiera ha chiuso un paio di contratti molto importanti, a quanto ne so, e ha preso molti appuntamenti per future vendite.
Abbiamo lavorato in modo frenetico venerdì, sabato e domenica, fino alla chiusura.
Però sabato sera è successo questa cosa che non mi aspettavo affatto.
Siamo usciti dalla Fiera molto stanchi, io, lei e gli altri collaboratori. Abbiamo cenato tutti insieme e poi a nanna. Lei mi ha detto di seguirla in camera per rivedere un contratto, cosa che ho fatto. In effetti bisognava aggiungere qualche dato, roba di cinque minuti.
- Alex, per favore dai un’occhiata alla terza pagina ma comunque controlla di nuovo tutto. Io mi faccio una doccia che sono a pezzi. -
Io mi siedo e riprendo in mano il contratto, trovo l’errore e correggo. Noto che ha lasciato aperta la porta del bagno, quindi glielo comunico a voce alta.
- Elena, ho trovato l’inghippo, ora è tutto a posto. -
- Grazie Alex, ho finito, arrivo subito- risponde anche lei a voce alta.
Torna in camera avvolta nell’accappatoio, si toglie la cuffietta per la doccia intanto controlla i fogli.
- Molto bene, così va meglio. Però non posso dire altrettanto per i miei piedi. Ho un male pazzesco! Indossare tutto il gorno le scarpe con il tacco 12 è una morte. -
- Vuoi che ti faccia un massaggio? - le domando, ma ti giuro, Maryang, senza nessuna malizia!

- Non ti credo - mi dice Maryang ridendo - quando vuoi sai essere un tale porcello...dai, continua. -

Allora Elena mi dice di getto - Ma figurati! -
Poi mi guarda e domanda: - Ma davvero lo faresti? -
- Perchè no? lo faccio ogni tanto anche a mia mamma, lei lavora in un reparto di confezionamento e rimane in piedi tutto il giorno. -
- Ok, dai proviamo - mi dice e si siede su una poltroncina. Io mi accomodo sul pavimento a gambe incrociate come sei tu adesso e inizio a massaggiarle un piede. Prima sotto la pianta con le nocche delle dita, e poi anche sopra, sul collo del piede. Elena pareva contenta - Uuuhhhh ci voleva proprio... - ed io ho continuato la manipolazione sulle dita, dall’alluce al mignoletto.
Quando ho finito su un piede, lei ha scavallato le gambe per pormi l’altro piede, e l’accappatoio si è aperto un po’. Io non ho detto nulla, ma ho sbirciato e le ho visto le cosce. Lei se n’è accorta che ero distratto, ed ha capito il motivo.
- Alex, non fare il birichino eh? - mi dice, e si aggiusta l’accappatoio. Io so che sono arrossito, mi tremano le mani ma riprendo subito il massaggio. Però l’ho vista che sorrideva.
- Quanti anni hai, Alex? - mi ha chiesto mentre le lavoravo il piede.
- Ne ho fatti diciotto qualche mese fa. -
Mi guarda un po’ dubbiosa. Muovendo le gambe, l’accappatoio si è aperto un poco di più.
- Riesci a massaggiarmi anche i polpacci? - mi domanda.
Io, senza rispondere, lo faccio. Prima sulle caviglie poi sui polpacci e poi mi viene da proseguire sulle cosce. Mi attiravano da matti, l’ho fatto d’istinto ma lei si è slegata la cintura e l’accappatoio si è aperto ancora di più. Lei fa un movimento, non so se casuale o voluto, ed io le vedo la fica, solo un attimo ma poi chiude di nuovo tutto.

- Uhhh...mamma mia che puttana! - esclama Maryang.
- Non so, non mi è sembrata una puttana. Secondo me è solo una donna che quando le capita si prende il suo piacere -
- Mah...punti di vista... e poi?...- mi chiede Maryang.

Poi Elena mi domanda se ho un cellulare. Io rispondo di sì, e lei mi dice che devo spegnerlo, davanti a lei.
Io lo spengo e lei controlla che sia effettivamente spento.
- Non voglio sorprese - mi spiega, rendendomi il cellulare.
Riapre l’accappatoio, divarica le gambe ed io sto lì imbambolato a fissare con la bava alla bocca la prima fica di una donna adulta che vedo dal vivo.
- Non è la prima volta...vero? - mi domanda Elena. Penso che intenda dire se ho già scopato.
- N..no - dico.

- No?!?! - esclama Maryang con una faccia stupitissima. - E con chi l’hai fatto, che non mi hai mai detto niente? -
- Uff... un paio di volte l’ho fatto, ma con prostitute. Non posso raccontarti tutto, dai...
- Sei un porco, Alex, un vero porco. Vai avanti, va’... - mi dice con una faccia disgustata. Non sto lì a dirle che non è vero, che me lo sono inventato.

Eh niente...allora Elena mi chiede: - Ti piaccio? - Io faccio cenno di sì, ma sono preoccupato perchè avevo il cazzo durissimo ed ora invece sento che si ammoscia. Questa situazione mi agita da morire.
- Allora avvicinati, non aver paura... hai già leccato una donna qui? - mi dice accarezzandosi il pube. Io faccio cenno di sì e mi è venuto in mente quando lo faccio a te, anche se non sei proprio una donna adulta, ma ho pensato che avrebbe dovuto essere la stessa cosa.
Mi metto in ginocchio tra le sue gambe, le tocco, le accarezzo. Poi mi butto e affondo la faccia nella fica, tra i peli bagnati.
Elena fa un sospiro profondo, mette la mano sulla mia testa e sussurra - Bravo ragazzo, sì...così...- Il mio cazzo si riprende, mentre la lecco mi masturbo come posso ma vengo quasi subito, con la lingua tutta dentro la vagina ed il naso che masturba il clitoride.
Elena invece ha goduto molto dopo di me, quasi non me ne accorgevo. Ma prima mi ha suggerito di inserire nella vagina due dita e di proseguire così, dentro e fuori, senza smettere di leccarla.
Ad un certo punto mi ha allontanato la testa ed ha appoggiato le gambe sopra le mie spalle. Si è messa ad ansimare forte, da lì ho capito che stava venendo. Sono stato lì a fissarle le tette e la pancia, era tutta un fremito.

- Cazzo, mi sono bagnata ad ascoltarti! - mi dice Maryang, mordicchiandosi le unghie con espressione pensierosa.
- Mi spiace, se fossimo stati soli facevo godere anche te - dico con orgoglio malcelato, ma Maryang non mi da retta.
- E non avete scopato? - mi domanda curiosa.
- Macchè, finito così, mi ha baciato in bocca e ha detto che era tardissimo. Si è alzata ed è andata in bagno, ed io ho pulito le gocce della mia sborra cadute sul pavimento. -
- Vado in bagno anch’io! - esclama uscendo di corsa dalla stanza.
Quando è tornata, mi dice che ha fatto solo pipì.


____________________________________________
TRE

Settembre.
Siamo rientrati tutti dalle vacanze meno Lory, che è ancora a Bose, dalla nonna. Torna la prossima settimana.
A casa di Maryang, soli, dopo quasi un mese.
Abbiamo parlottato per una mezz’oretta, è bello ritrovarci dopo un periodo di lontananza.
- Sei bello abbronzato - mi dice.
- Tu invece sei come gli altri anni, appena colorata -
- Eh! lo sai quanta crema mi devo mettere con la pelle che mi ritrovo! -
- Ti ho pensata, distesa sulla sabbia, al sole. -
- Seee, l’hai trovata! più facile trovarmi sotto l’ombrellone.
- Dai, fammi vedere l’abbronzatura...spogliati. -

Maryang che in mezzo alla stanza si sfila la maglietta.
Maryang che non vedeva l’ora di togliersi le bermuda.
Le mutandine.
Il reggiseno, per ultimo.
Nuda.
Le tettine non si sono ingrossate, e come potrebbero, in un mese? forse i capezzoli si sono gonfiati un po’. Ma forse sono i miei occhi che vedono solo ciò che vogliono vedere: nell’ultimo mese il mio desiderio di poppe grosse è lievitato. Troppe tettone al mare, mi sono riempito gli occhi e la testa. Roba da seghe quotidiane.
- Voltati, fatti guardare dietro.-
Invece in un mese il culo di Maryang è lievitato proprio come il mio desiderio di poppe grosse. Un culo bello pieno, tondo e sodo.
In effetti è pochissimo abbronzata, ma preferisco così. Adoro la sua pelle bianca.
- Ti sei rasata la fica.-
- Ti piaccio così? -
- Non so, sembri una bambina.-
- Depilazione per il costume. Ma ti piaccio? -
- Sì sì...invece il tuo culo mi sembra cresciuto.-
- Non me lo dire. Dovrò fare una dieta. Ma ti piace lo stesso? -
- Tutto di te mi piace, Maryang. -
- Allora fammelo capire.-

Prendo il suo posto al centro della stanza, mi spoglio.
Nudo
Il mio cazzo duro vive già di vita propria.
Maryang si avvicina, lo stringe in una mano.
- E’ a causa mia che è così grosso e duro? -
- Sì Maryang, è colpa tua. Il mio cazzo apprezza molto quando ti vede nuda.-
Sorride. Voglio pensare che sia felice per l’effetto che fa su di me la sua bellezza.
- Alex, toccami...lo sai come...-
In piedi, nudi e soli, nella stanza. Le mie mani sulle sue tettine, i miei occhi dentro i suoi occhi.
Maryang trema, si stringe nelle spalle e si sfrega le ginocchia l’una contro l’altra pestando i piedi come quando le scappa la pipì. Le mie dita sui suoi capezzoli le regalano scosse elettriche che la scuotono.

Ti prego Alex non fermarti. Non fermarti.
Mi stringe sempre più forte il cazzo.
Io stringo sempre più forte i capezzoli.
La sua voce che implora...basta...basta...

Davanti al mio viso il suo viso, rosso di sole e di eccitazione.
Il suo respiro nel mio, la bacio e lei mi butta le braccia al collo abbracciandomi stretto stretto come se dovesse partire.

E’ cambiata, la mia Maryang.

La osservo dall’alto del mio punto di vista.
E’ la prima volta che mi fa un pompino in questo modo, io in piedi e lei in ginocchio. C’è mezzo mondo che lo fa così, ma io realizzo che tra noi non è mai successo. L’abbiamo sempre fatto da sdraiati. Anche quando la leccavo eravamo sdraiati.
Dimentico tutto, la sua saliva mi lucida il glande, le sue dita giocano con i coglioni, sento il piacere che monta dal cervello al cazzo, voglio solo godere, non c’è altro pensiero in questo momento.
Le blocco la testa tra le mani e chiavo il suo viso, chiavo i suoi occhi, le sue lentiggini, la sua bocca chiusa con dentro il mio uccello che sborra cucchiaiate di roba sulla sua lingua, nella sua gola, e lei manda giù tutto, ingoia come non ha mai fatto prima.

E’ cambiata, la mia Maryang.

- Devo parlarti, Alex.- Sono agitato, mi sa che c'è una confessione in corso...
- Ho conosciuto un uomo, in vacanza.- mi dice Maryang.
- Succede. - Ho la bocca secca, la voce mi esce strana.
- L’ho conosciuto una sera, in una specie di chiosco sulla spiaggia. Sai, quei posti in cui alla sera mettono musica ed è pieno di giovani - mi dice.
- Lascia perdere i particolari. Simpatico, il tipo?-
- Si, mi faceva ridere, tutto qua. Mi annoiavo e lui si è seduto vicino a me e abbiamo parlato. -
- Forse aveva capito che stavi cercando una storia per riempire le serate.-
- Non essere cattivo Alex, non cercavo nulla, fammi spiegare. Lui è...è un uomo grande...insomma, ha trentadue anni. Almeno, così mi ha detto.-
- Ma sei pazza? Tu sei una ragazzina, quello voleva solo fotterti! -
- Non lo sono più, una ragazzina, Alex. Sono stata una settimana intera con lui, tutti i pomeriggi. Altro che ragazzina. E sì, voleva solo fottermi, ma l’ho capito dopo.-
- E hai imparato ad ingoiare. -
- Non solo...ho fatto di tutto, Alex. Tutto quello che mi chiedeva. Ero un’altra, non vedevo l’ora di fare sesso con lui.
- Ma smettila Maryang, perchè cazzo mi dici ste cazzate? potevi ragionare, no? potevi chiamarmi, porca troia!-
- No, non ho ragionato e non ho pensato di chiamarti, va bene? Ero fuori di testa Alex! E poi, cosa avresti potuto fare? Eri a centinaia di chilometri!-
- Boh, magari ti convincevo a mandarlo a quel paese. Vabbè, adesso hai lui che ti può toccare le tette, un vero uomo, un ragazzotto come me non ti basta più. Non è così? -
- No Alex, è finita, dopo quella settimana è finita. Me lo ha detto chiaro, era solo una faccenda di sesso.-
- Beh, te ne farai una ragione.-
- Non mi toccava solo le tette...non sono più vergine, Alex -

Quando il silenzio diventa insopportabile.
Quando ti rendi conto che sei nudo e non sai perchè.
Quando ti viene voglia di scappare al più presto.

- Ti prego Alex...adesso non andartene... - sussurra dopo un tempo interminabile in cui nessuno di noi due riesce più a parlare.
- E dove vuoi che vada? sono tutto nudo.-
- Non fare battute stupide...so che stai male, Alex...-
- Bah...che importanza ha? tu piuttosto, come stai? sei innamorata?-
- Ma no, non lo sono mai stata. Ero presa da tutto quel sesso, e poi lui era un uomo grande, ha saputo infinocchiarmi, mi attirava...che ti devo dire? E’ stato un errore, ecco. Ma non mi vergogno di nulla, è stata solo un’esperienza che mi sentivo di fare. Non sono bugiarda Alex, non sai quanto desideravo tornare a casa per dirtelo. Sensi di colpa a mille...-
- E perchè? mica hai degli obblighi, puoi benissimo fare la tua vita senza dirmi tutto. -
- Alex, non girarci intorno. Noi siamo amici da quando siamo nati, abbiamo un certo tipo di obblighi, chiamiamoli morali, ecco... perlomeno io mi sento in obbligo verso di te, e anche di Lory, se vogliamo...potevo non dirti niente e nulla sarebbe successo, ma avevo bisogno di parlarti, di raccontare...-
- Io non credo di avere diritto di sapere le ultime notizie sui tuoi amorazzi. E non ho neanche voglia di sentirteli raccontare. Cos’è, un modo per sentirti più sollevata?-
- Alex, lo so che tu avevi la fissa di fare l’amore con me, e anch’io lo avrei fatto davvero volentieri, ma non mi sentivo ancora pronta. -
- Eh, però con quello stronzo che ti ha scopata eri pronta, cazzo! -
- Sei geloso Alex! ecco una cosa di te che non conoscevo! -
- E’ la tua stupidità che mi fa incazzare, non è la gelosia. -
- Ma cosa vuoi che sia! sei geloso! e comunque anche tu hai scopato prima con altre donne, mica mi hai aspettato! -
- Seee...magari avessi scopato! -
- Me lo hai detto tu, che sei andato a puttane!-
- Era una balla, mica potevo dire a quella di Verona che non avevo mai scopato! Ma a te l’avrei detto, prima o poi.-
- Oh dio mio, fammi capire...vuoi dire che sei ancora vergine? -
- Se per vergine intendi mettere il cazzo dentro una fica, sì, sono ancora vergine. Per il resto so far tutto, se ti serve, lo sai benissimo.-
- Oh cazzo...-
- E diglielo pure a Lory, visto che siete amiche...a me non frega nulla che lo sappia, quando mi capiterà di scopare vi informo. -
- Se vuoi, glielo dirai tu...penso sia più onesto.-
- Senti chi parla di onestà...-
- Sto zitta, non parlo più. Sei arrabbiato, non ragioni.-
- Ecco, è meglio se stai zitta.-
- Lory dovrebbe tornare fra qualche giorno. - dice Maryang dopo qualche minuto di silenzio.
- Magari ha fatto anche lei una settimana di bagordi e arriva già bella sverginata. Bella coppia di puttanelle che siete...-
- Non siamo affatto delle puttanelle! Ma ce l’hai anche con Lory adesso?? Oltretutto lei non è più vergine da un bel po’! Cazzo, ma cosa mi fai dire.....non dire che te l’ho detto, eh? -
- Ma bene! Alla fine l’unico che non ha mai scopato sono io. Sono l’amico bello e bravo ma per il cazzo vi rivolgete ad altri. -
- Se vuoi puoi dirmelo, Alex. Giuro che capirò.-
- Che cosa devo dirti?-
- Vaffanculo stronza. -
- Hai ragione. Vaffanculo stronza.-

Mi rivesto ed esco sbattendo la porta. Si usa così, no?
Vado a casa, inforco la bici e faccio due volte su e giù tutta la ciclabile lungo il fiume.
Si volta pagina, Alex.
Sei cresciuto come il culo di Maryang durante le vacanze.


[continua]


metr0pol@libero.it
di
scritto il
2025-03-06
3 . 1 K
visite
3 1
voti
valutazione
7.4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.