Una serata indimenticabile
di
Metrox
genere
comici
Può capitare, una sera di dicembre, con in prospettiva le festività di fine anno, di decidere di regalare a te stesso e a tua moglie una serata a teatro.
E quindi ecco che ti rechi a teatro per assistere alla rappresentazione del Così fan tutte, di Mozart e, dopo lo spettacolo, porti tua moglie a cena in un piccolo ristorante stellato nel quale hai prudentemente prenotato un tavolo per due.
Ormai a notte fonda, felice di aver trascorso una serata indubbiamente simpatica, decidi di tornare a casa e scopri che i ladri ti hanno svaligiato l'appartamento.
Ora, tutto questo è sicuramente spiacevole, in special modo se i ladri si ostinano a portar via il forno a micronde e il centrotavola colmo di frutta, o se frugano disinvoltamente nel cassetto delle posate.
Ma, se entrando nel tuo appartamento con l'idea di scrollarti di dosso la nebbia e il freddo intenso e cominciando ad assaporare il tepore dei termosifoni, tu ti accorgi che casa tua è completamente vuota, la situazione non è solo spiacevole, è quanto meno curiosa.
Provate a fare mente locale.
Tutte le stanze sono vuote, completamente ed irrimediabilmente vuote. Non ci sono mobili, naturalmente niente sedie, nè un bicchiere per bere un po' d'acqua. Non c'è nemmeno il lavandino e neppure il rubinetto, niente di niente.
Ciò che hai racimolato in tutta la tua vita è semplicemente sparito. Niente fotografie, documenti, libri. In casa non ci sono più un rasoio o un pettine, nè il lampadario di Murano nè mutande di ricambio. Nemmeno il computer nè tantomeno il giradischi per i vinile, d’altra parte scomparsi anch’essi.
Ti siedi a terra sconsolato, la schiena appoggiata al muro, mentre tua moglie vaga imbambolata nelle stanze vuote, cercando invano di ricordare dove si trovava il tavolino rotondo con su la tovaglia di nonna fatta all'uncinetto. Tu intanto indichi col braccio teso, senza profferir parola, il segno lasciato sul muro dalla megalibreria di mogano.
Entrambi guardate con costernazione l'angolo in cui era situato il televisore nuovo, l'assenza più presente, e vi accorgete con raccapriccio che anche la boccia con il pesciolino rosso è svanita.
La moquette. Che senso ha rubare la moquette, chiede tua moglie, ma tu non hai risposte e continui a scrollare la testa, costernato.
Chiami la polizia - meno male che hai almeno il cellulare - e l'omino di turno, che è una donna, ti chiede se sei sicuro che la casa sia davvero tutta vuota, e tu le dici sì, perdìo, e lei ma guardi bene, e tu dici mavaffanculo e lei non le permetto, ma comunque veniamo subito, intanto scriva un elenco delle cose che le hanno rubato.
Un elenco? e da dove comincio?
Facendoti aiutare da tua moglie, riporti sulle Note del telefono una lista di ciò che manca: il letto, l'armadio a muro, il set di pentole, lo specchio dell'entrata, due caffettiere, il decalogo di Kieslowski, la chitarra, tutta la raccolta di Tex, la cucina completa...sì cara, grazie, anche la cucina, certo, ora lo scrivo...il tavolo, quattro sedie, e la biancheria...già, che vergogna, anche quella intima...il pollo, ti suggerisce tua moglie.
Il pollo? si, c'era anche un pollo appena cotto, nel forno. Tua moglie ti ha spiegato che intendeva portarsi avanti col lavoro e l'aveva lasciato nel forno a cuocere. Per la cena, aveva aggiunto, in quanto ignorava che tu avessi preparato con tanta cura quella serata indimenticabile.
Quindi nell'elenco scrivi pollo caldo poichè, quando arriverà la polizia e vorrà interrogarti, anche i più piccoli particolari avranno la loro importanza.
Poi ti fai una ragione dell'accaduto e decidi che la vita continua. La senti spingere con una prescia cui non puoi non dar retta, ed allora pensi di continuare l'elenco in bagno. Cerchi disperato il water ma della sua antica locazione è rimasto solamente un buco nel pavimento, collegato, ad odorare con più attenzione, direttamente con il condotto fognario del palazzo.
Ti accucci sul buco come non sei più abituato da decenni e dai voce al tuo fisico ormai stremato dalle vicende.
Ma è naturale, insieme all'armadietto dei medicinali e il box doccia, quei maledetti hanno portato via anche la carta igienica! al che chiami con stizza tua moglie, che ti raggiunge lesta, e ti si avvicina apparentemente noncurante ma in realtà profondamente a disagio nel vederti in tale posizione.
Ascolta con pazienza le tue rimostranze e alla tua richiesta d'intervento apre la borsa e ti offre con aria di scusa la brochure in carta patinata dell'opera di Mozart.
Tu pensi che peggio di così non può andare, e procedi.
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Questo raccontino è liberamente, moooolto liberamente, tratto da un libretto che lessi molti anni fa e di cui ho perso le tracce. Mi ricordavo il titolo ed ho fatto una ricerca, scoprendo che esiste ancora! Se interessa, è molto divertente e si legge in una serata.
Il titolo è Nudi e crudi, di Alan Bennet - ed.Adelphi.
TANTI AUGURI A TUTTE LE AMICHE E GLI AMICI DI ER! 🎅
E quindi ecco che ti rechi a teatro per assistere alla rappresentazione del Così fan tutte, di Mozart e, dopo lo spettacolo, porti tua moglie a cena in un piccolo ristorante stellato nel quale hai prudentemente prenotato un tavolo per due.
Ormai a notte fonda, felice di aver trascorso una serata indubbiamente simpatica, decidi di tornare a casa e scopri che i ladri ti hanno svaligiato l'appartamento.
Ora, tutto questo è sicuramente spiacevole, in special modo se i ladri si ostinano a portar via il forno a micronde e il centrotavola colmo di frutta, o se frugano disinvoltamente nel cassetto delle posate.
Ma, se entrando nel tuo appartamento con l'idea di scrollarti di dosso la nebbia e il freddo intenso e cominciando ad assaporare il tepore dei termosifoni, tu ti accorgi che casa tua è completamente vuota, la situazione non è solo spiacevole, è quanto meno curiosa.
Provate a fare mente locale.
Tutte le stanze sono vuote, completamente ed irrimediabilmente vuote. Non ci sono mobili, naturalmente niente sedie, nè un bicchiere per bere un po' d'acqua. Non c'è nemmeno il lavandino e neppure il rubinetto, niente di niente.
Ciò che hai racimolato in tutta la tua vita è semplicemente sparito. Niente fotografie, documenti, libri. In casa non ci sono più un rasoio o un pettine, nè il lampadario di Murano nè mutande di ricambio. Nemmeno il computer nè tantomeno il giradischi per i vinile, d’altra parte scomparsi anch’essi.
Ti siedi a terra sconsolato, la schiena appoggiata al muro, mentre tua moglie vaga imbambolata nelle stanze vuote, cercando invano di ricordare dove si trovava il tavolino rotondo con su la tovaglia di nonna fatta all'uncinetto. Tu intanto indichi col braccio teso, senza profferir parola, il segno lasciato sul muro dalla megalibreria di mogano.
Entrambi guardate con costernazione l'angolo in cui era situato il televisore nuovo, l'assenza più presente, e vi accorgete con raccapriccio che anche la boccia con il pesciolino rosso è svanita.
La moquette. Che senso ha rubare la moquette, chiede tua moglie, ma tu non hai risposte e continui a scrollare la testa, costernato.
Chiami la polizia - meno male che hai almeno il cellulare - e l'omino di turno, che è una donna, ti chiede se sei sicuro che la casa sia davvero tutta vuota, e tu le dici sì, perdìo, e lei ma guardi bene, e tu dici mavaffanculo e lei non le permetto, ma comunque veniamo subito, intanto scriva un elenco delle cose che le hanno rubato.
Un elenco? e da dove comincio?
Facendoti aiutare da tua moglie, riporti sulle Note del telefono una lista di ciò che manca: il letto, l'armadio a muro, il set di pentole, lo specchio dell'entrata, due caffettiere, il decalogo di Kieslowski, la chitarra, tutta la raccolta di Tex, la cucina completa...sì cara, grazie, anche la cucina, certo, ora lo scrivo...il tavolo, quattro sedie, e la biancheria...già, che vergogna, anche quella intima...il pollo, ti suggerisce tua moglie.
Il pollo? si, c'era anche un pollo appena cotto, nel forno. Tua moglie ti ha spiegato che intendeva portarsi avanti col lavoro e l'aveva lasciato nel forno a cuocere. Per la cena, aveva aggiunto, in quanto ignorava che tu avessi preparato con tanta cura quella serata indimenticabile.
Quindi nell'elenco scrivi pollo caldo poichè, quando arriverà la polizia e vorrà interrogarti, anche i più piccoli particolari avranno la loro importanza.
Poi ti fai una ragione dell'accaduto e decidi che la vita continua. La senti spingere con una prescia cui non puoi non dar retta, ed allora pensi di continuare l'elenco in bagno. Cerchi disperato il water ma della sua antica locazione è rimasto solamente un buco nel pavimento, collegato, ad odorare con più attenzione, direttamente con il condotto fognario del palazzo.
Ti accucci sul buco come non sei più abituato da decenni e dai voce al tuo fisico ormai stremato dalle vicende.
Ma è naturale, insieme all'armadietto dei medicinali e il box doccia, quei maledetti hanno portato via anche la carta igienica! al che chiami con stizza tua moglie, che ti raggiunge lesta, e ti si avvicina apparentemente noncurante ma in realtà profondamente a disagio nel vederti in tale posizione.
Ascolta con pazienza le tue rimostranze e alla tua richiesta d'intervento apre la borsa e ti offre con aria di scusa la brochure in carta patinata dell'opera di Mozart.
Tu pensi che peggio di così non può andare, e procedi.
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Questo raccontino è liberamente, moooolto liberamente, tratto da un libretto che lessi molti anni fa e di cui ho perso le tracce. Mi ricordavo il titolo ed ho fatto una ricerca, scoprendo che esiste ancora! Se interessa, è molto divertente e si legge in una serata.
Il titolo è Nudi e crudi, di Alan Bennet - ed.Adelphi.
TANTI AUGURI A TUTTE LE AMICHE E GLI AMICI DI ER! 🎅
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