Do you want an ice-cream?

di
genere
confessioni

Visto che è notte, qui tutto tace e sono predisposto al cazzeggio mentale, potrei tranquillamente considerare, tra le altre cose, di leccare un gelato alla crema. Ecco cosa intendo quando parlo di sogno ad occhi aperti. Che non sempre è solo desiderio. Ad esempio, in questo momento, io non desidero un gelato, io STO leccando un gelato. E sento tra la lingua e il palato l'esclusivo sapore del connubio delle paste di meliga tritate con le scaglie di cioccolato. Quando si dice un'invenzione geniale.
Parlando esclusivamente di sapore, oserei dire che è meglio il gelato piuttosto che il ciuccìo dei tuoi capezzoli. Sì, immagino il tuo bisbiglio di disapprovazione, d'altra parte ti capisco, le tue splendide poppe sono spesso coinvolte notevolmente nei nostri rapporti ravvicinati, con o senza gelato.
Ma rilassati, io mi riferivo solo al gusto in sè. Quanto alla consistenza, beh, non c'è storia, ne converrai. Pensa solo per un momento alla delicatezza dello sciogliersi in bocca della crema, appena ostacolata dalla presenza della farina di mais macinata a pietra, leggermente granulosa.
Però ora abbandona questa espressione ingrugnita, voglio spezzare una lancia in favore delle tue gemelle puntute.
Il gelato, dando per scontato che è buonissimo e altamente nutritivo, ha una vita ben delineata, è un predestinato, se vogliamo. Vive per il nostro piacere. Che detto così è anche leggermente provocatorio, ma insomma, è pur vero che è un godimento a tempo determinato, non sempre si arriva alla scalinata in piazza, perchè, passeggiando passeggiando, quando arrivi il gelato è già bell’e che finito.
Invece, il leccare i tuoi capezzoli è sempre un principio che prefigura piaceri successivi, predisponendomi sia mentalmente che, soprattutto, fisicamente, a godimenti anch'essi a tempo determinato, certo, ma con l'indubbio vantaggio di poter andare oltre la piazza suddetta. Il retrogusto che rimane preponderante è naturalmente quello della tua pelle tendente più o meno al miele, mentre non vi è traccia della soavità intrinseca del tuorlo biologico che troviamo invece così insinuante nella crema di un ottimo gelato artigianale.
Ma è anche vero che tutto non si può avere.
L'ideale sarebbe avere la possibilità di godere di entrambi i sapori, accoglierli e quindi separarli con schiocchi di lingua anche rumorosi. Il che si può fare spalmando delicatamente la gloriosa crema in parti uguali sui tuoi capezzoli, badando di coprire uniformente anche l'aerola e parte della mammella.
Lasciare decantare un minuto o due, non di più, in modo che il calore delle poppe sciolga appena la consistenza della crema, e che il gelo improvviso inturgidisca ulteriormente i tuoi due fragoloni, poi affrontare il momento con estrema decisione. E’ un’operazione facile da eseguire e gli appassionati - e le appassionate - del risucchio misto alla leccata troveranno un piacere inaspettato. Fidatevi.
Naturalmente il gelato può essere spalmato in molti altri modi e su altre zone del corpo, con amorevole reciprocità, ma sono certo che ormai la fantasia vi aiuterà in ogni vostra visione in merito, per stramba che sia.
Si accettano eventuali consigli personalizzati per affinare la pratica.


[Devo dire che non so mai in che genere inserire queste chiacchiere, può darsi che spesso la scelta non sia azzeccata]
di
scritto il
2025-01-08
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