Il diario di mia moglie - racconto 3

di
genere
prime esperienze

Riprendere il diario di mia moglie da dove si era interrotto è stato come aprire una porta su un mondo che non smette di sorprendermi. Quelle pagine, scritte con una grafia incerta ma carica di emozione, raccontano di un’esplosione di desideri adolescenziali che non conoscevano confini. L’ultima annotazione del secondo racconto mi aveva lasciato con il fiato sospeso: Giorgio che, sdraiato con lei sull’erba del parco, aveva osato spingersi oltre, portando la sua eccitazione fino alle sue labbra. Non potevo non chiedermi cosa fosse successo dopo, e il diario non mi ha deluso.
Quel pomeriggio, racconta lei, l’aria era densa di caldo primaverile e dell’odore dell’erba appena tagliata, mischiato a quello più acre e familiare della loro eccitazione. Giorgio, con il respiro affannoso, aveva lasciato che il suo membro sfiorasse le labbra di mia moglie, un gesto impulsivo che li aveva fatti fermare entrambi per un istante. Lei scrive di aver sentito un brivido, un misto di curiosità e soggezione, mentre il calore di lui le sfiorava la bocca. Non era ancora pronta a fare quel passo, però. Con un sorriso imbarazzato, lo aveva spinto via dolcemente, riportandolo a strusciarsi tra i suoi seni, dove lui sembrava trovare un piacere quasi selvaggio. "È durato poco, come sempre", annota con una punta di ironia, "ma stavolta mi ha lasciato la faccia appiccicosa. Mi sono pulita con la maglietta, e lui rideva come un idiota mentre cercavo di non farmi vedere da qualche passante."
Quel momento, però, segnò un cambiamento. Da lì in poi, il loro gioco al parco iniziò a evolversi, diventando meno caotico e più consapevole. Lei descrive come, nei giorni successivi, Giorgio avesse iniziato a insistere per provare qualcosa di nuovo. "Mi diceva che voleva sentirmi di più, che non gli bastava più solo toccarmi o guardarmi mentre mi toccavo", scrive. E così, un pomeriggio, nascosti dietro una siepe più fitta del solito, lui le propose di togliersi del tutto le mutandine. Lei esitò, ma la voglia di vedere fino a dove potesse spingersi la vinse. Si sfilò le mutandine bianche, ormai umide di desiderio, e le nascose sotto la gonna appallottolata accanto a loro.
Giorgio, racconta lei, sembrava ipnotizzato. Le sue mani tremavano mentre le sfioravano le cosce nude, salendo lentamente fino a esplorare quel punto che finora avevano solo sfiorato sopra i vestiti. "Mi ha toccata lì, senza barriere, e mi sono sentita nuda in un modo che non avevo mai provato", scrive. Le sue dita, inesperte ma decise, iniziarono a muoversi, prima incerte, poi più sicure, guidate dai sospiri che lei non riusciva a trattenere. Era la prima volta che qualcuno la toccava così direttamente, e il piacere la travolse come un’onda, facendola tremare sotto il sole tiepido del pomeriggio. Lui, eccitato oltre misura, si masturbò guardandola, finendo con un gemito strozzato sull’erba accanto a lei.
Ma non finì lì. Quel giorno, dopo essersi ripresi, lei decise di prendere l’iniziativa. "Volevo sapere com’era toccarlo davvero, senza fretta", confessa nel diario. Si avvicinò a lui, gli slacciò i pantaloni e, con una curiosità quasi scientifica, iniziò a esplorarlo. Scrive di aver sentito il calore della sua pelle, la tensione del suo corpo sotto le sue dita, e di come lui avesse chiuso gli occhi, lasciandosi andare completamente. "L’ho fatto venire con le mani, e stavolta è stato diverso", annota. "Non era solo un gioco, era come se stessi imparando qualcosa di lui, di me, di tutto questo."
Le loro esplorazioni continuarono così per giorni, ogni incontro un passo avanti nella scoperta reciproca. Lei descrive un episodio in cui, sdraiati sull’erba, lui le chiese di sedersi sopra di lui, senza penetrarla, solo per sentire il contatto dei loro corpi nudi attraverso il movimento. "Mi sono mossa piano, sentendo tutto, e lui mi guardava come se fossi la cosa più bella del mondo", scrive. L’orgasmo li colpì quasi nello stesso momento, un’esplosione di piacere che li lasciò senza fiato, con il cuore che batteva all’impazzata.
Leggere queste righe mi ha fatto provare un misto di emozioni: gelosia, certo, ma anche un’eccitazione bruciante. Immaginare mia moglie, così giovane e spavalda, esplorare il suo corpo e quello di Giorgio con una tale libertà mi ha acceso in un modo che non riesco a spiegare. Ogni dettaglio – l’odore dell’erba, il calore della pelle, i gemiti soffocati – è diventato parte delle mie fantasie. E mentre sfoglio queste pagine, non posso fare a meno di chiedermi cosa succederà nel prossimo racconto, quali altri confini lei e Giorgio avranno oltrepassato in quei pomeriggi rubati al parco.

Per commenti e suggerimenti scrivimi a marcoavventura09@gmail.com
scritto il
2025-02-20
1 . 6 K
visite
2 0
voti
valutazione
7.1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.