Quei bravi ragazzi
di
Aramis
genere
gay
Era un caldo giorno d’estate, io ero di nuovo a casa da solo con nulla fare e pensai di chiamare il mio amico Luca dicendogli di venire da me, e lui accettò immediatamente.
Io sono Carlo, un metro e ottantacinque di altezza, capelli biondo chiaro, occhi blu e fisico muscoloso da nuotatore. Luca è alto come me, stessa corporatura ma capelli neri ed occhi scuri.
Luca ed io siamo stati amici fin dal liceo e siamo sempre stati bene insieme. Luca sarebbe arrivato presto e pensai di fare una doccia prima che arrivasse,così almeno pensavo.
Ero nella doccia a strofinarmi il corpo col sapone mentre pensavo che avrei visto Luca e il solo pensieromi fece diventare completamente duro ed arrapato. Cominciai a masturbarmi ma poi mi resi conto che ero stato nella doccia per almeno 15 minuti e lui sarebbe arrivato entro pochi minuti.
Mi asciugai rapidamente, mi misi i boxer bianchi e degli shorts, la mia maglietta nera stretta ed aspettai che arrivasse.
Quando andai in soggiorno vidi che c’era già, aveva un grande sorriso furbesco sulla faccia, come se sapesse quello che avevo appena fatto e per chi ‘avevo fatto.
Lo salutai, mi sedetti vicino a lui e gli chiesi cosa voleva fare. Disse che era troppo caldo per abbandonare l'aria che condiziona ed io immediatamente fui d'accordo. Presi delle bibite fredde dal frigorifero e tornai a sedermi accanto a lui. Il soggiorno era piuttosto grande ma non volevo che ci fosse spazio tra noi. Avevamo appena cominciato a parlare quando lui si alzò, si aggiustò l’inguine e si allontanò. Pensai di aver fatto qualche cosa di male, rimasi seduto in silenzio scioccato per 2 minuti, poi Luca ritornò nella stanza e si sedette così vicino a me che metà della sua natica era sul mio inguine. Mi sorrise con quel sorriso magnifico, disse che gli dispiaceva e si mosse un po’.
Pochi secondi da quando eravamo venuti in contatto ed aveva cominciato a diventarmi duro, e rapidamente anche. Non mi presi la briga di nasconderlo perché volevo vedere la sua reazione ma Luca sembrò non averlo notato. Restammo in casa a parlare delle solite cose fino a quando fuori non cominciò a diventare più fresco. Tutti e due avevamo dei bei corpi e pensammo fosse una buon idea fare un po' di allenamento. Luca è sempre stato solo un po’ più debole di me ma questo non importava, beh non ancora ad ogni modo.
Quindi eravamo alla panca di sollevamento pesi quando mi chiese quanto potevo alzare. Dissi che non son lo sapevo, si avvicinò e disse che lui alzava 70 kg e scommetteva che io non ci riuscivo.Gli dissi che stava sognando e che 70 kg sarebbero stati un gioco per me.
Rise e tentò di allontanarsi, io l'afferrai per le anche, tirai il suo corpo più vicino al mio, pigiai il mio inguine contro il suo culo stretto, avvolsi le braccia intorno al suo corpo tonico e l'alzai in alto. Lui rise dicendo che avevo vinto ed io notai che stava spingendo il culo più vicino al mio corpo. Mi stava diventando di nuovo duro e capii che lui lo sentiva pigiare e picchiare contro il suo culo. Mentre lo facevo scendere lentamente, le mie mani strisciarono sul suo inguine e sentii il suo uccello che cresceva rapidamente, quasi scoppiando fuori dall’elastico dei suoi pantaloncini.
Ci fu un silenzio goffo tra noi, ci fissammo l’un l’altro negli occhi e ci sorridemmo. Io misi la mano destra sul suo elastico e lo tirai portando il suo cazzo pulsante più vicino al mio. Lui si leccò le labbra e si mosse in avanti per il bacio.
Le nostre labbra bagnate si toccarono e ci fu una passione che non avevo mai sentito prima. I nostri corpi erano di fuoco, le nostre lingue lottavano per esplorare la bocca dell’altro. Le nostre mani si muovevano cercando tutto quello che potevamo toccare.
Presi il suo uccello completamente duro e lo sentii pulsare nella mia mano.
Era lungo almeno 18 centimetri ed intonso, come il mio. Sentii la pre eiaculazione sulla punta del suo grosso pene ed io lo volevo dannatamente.
Smisi di baciarlo e vidi una disperazione profonda nei suoi occhi che mi dicevano che lui voleva esattamente quello che io volevo. Gli alzai la maglietta mettendo in mostra i suoi addominali eccitanti, i pettorali ed il corpo tonico. Feci correr le mani in giù sugli addominali e vidi il suo corpo coprirsi di pelle d’oca al mio tocco. Presi i suo boxer e mi inginocchiai. Sentii l'aroma del suo corpo lievemente sudato, il suo bel pube curato e le grandi palle. Leccai e succhiai alternativamente le due palle prima di mettermi in bocca la testa dell’uccello.
Il suo corpo rabbrividì di piacere mentre esalava un forte lamento. Non poteva fare a meno di spingere in avanti e lentamente fottermi la faccia. Mi lamentai, quello era proprio quello che volevo da lui.
Le spinte divennero più veloci e più profonde, ora le sue palle colpivano il mio mento ed il suo pube mi spazzolava il naso. Il suo respiro diventò più profondo ed i suoi lamenti più forti, poi il suo scroto di contrasse, diede un'ultima grande spinta ed io sentii uno sperma dolce e caldo fluire nella mia bocca. Ce n'era più di quanto potessi ingoiare in una volta. Dovetti prendere un respiro profondo e continuare a succhiare il seme che continuava a fluire dal suo pene.
Il caldo orgasmo era dipinto sulla sua faccia, ma io non avevo ancora finito con lui e quando mi alzai per baciarlo, il suo bacio di ritorno mi mostrò che era la stessa cosa per lui.
Guardò il mio cazzo ancora duro e pigiò il suo bagnato contro il mio; pochi secondi ed era di nuovo duro.
Cominciò a succhiarmi i capezzoli e giocare col mio uccello. Gli dissi che volevo sentirmi dentro di lui, lui mi lanciò quel sorriso sexy e si mise in ginocchio.
Non perse tempo a stuzzicare ma lo prese subito in bocca facendomi il miglior pompino della mia vita.
Avrei voluto venire subito ma capii che dovevo resistere un po’ per far felice il ragazzo.
Dopo alcuni minuti Luca smise di succhiarmi e disse che voleva sentirmi dentro in un modo diverso.
Sapevo bene cosa voleva perché lo volevo più di qualsiasi cosa al mondo. Si leccò un dito e se lo spinse lentamente nel culo stretto.
Questo mi stava eccitando troppo, doveva averlo subito.
Misi Luca sulla panca di schiena e misi le sue gambe sulle mie spalle. Il mio corpo si stava scuotendo d’eccitazione mentre il mio uccello si avvicinava al suo buco stretto. La punta del mio cazzo trovò il suo buco e vi spinsi delicatamente contro.
Non ci volle molta pressione perché la grossa cappela entrasse. La sua faccia mi disse che gli stava facendo un po’ male, allora lo estrassi un po’ dicendogli piano che non gli avrei fatto male.
Lui sorrise e mi diede un bacio appassionato, poi all'improvviso spinse il suo culo sopra il mio uccello. Scivolai completamente dentro fino a che le palle non colpirono le sue natiche. Il suo corpo si irrigidì al dolore improvviso. Provai a togliermi un po’ ma Luca tirò il mio corpo vicino al suo baciandomi, fissandomi negli occhi blu e dicendomi silenziosamente di non estrarlo.
Rimasi profondamente dentro di lui per alcuni minuti finché il dolore non cominciò a diminuire, poi, ad un suo cenno, cominciai lentamente ad incularlo. Il suo culo era così bello che io mi scuotevo in estasi.
Lo estrassi praticamente completamente, poi spinsi di nuovo l’uccello profondamente dentro di lui. Il mio ritmo diventò sempre più veloce, più profondo e più duro, i nostri corpi si coprirono di perline di sudore, il respiro diventò più profondo, appena sufficiente per permettere i lamenti che scappavano dalle bocche.
Cominciai a masturbarlo mentre mi sentivo avvicinarmi all’eiaculazione.
Lo baciai di nuovo, spinsi questa volta veramente profondamente e mi sentii venire e venire profondamente dentro di lui, mi sentivo schizzare nel suo culo mentre guardavo la sua faccia e lo sentivo uscire tra i corpi pigiati insieme.
La sensazione era incredibile ed avrei voluto che non finisse. Passarono almeno 5 minuti prima che cominciassero a tornarci molli. Estrassi il mio cazzo da lui e vidi il mio sperma che gocciolava fuori dal suo buco bagnato. Ce n’era così tanto su di lui e dentro di lui che l'odore di sesso, sudore e sperma era dappetutto.
Facemmo una doccia insieme e ci confessammo l’amore che ambedue avevamo sempre saputo che c’era poi, da allora, facemmo sesso ogni volta che sentivamo il desiderio di allenarci.
Io sono Carlo, un metro e ottantacinque di altezza, capelli biondo chiaro, occhi blu e fisico muscoloso da nuotatore. Luca è alto come me, stessa corporatura ma capelli neri ed occhi scuri.
Luca ed io siamo stati amici fin dal liceo e siamo sempre stati bene insieme. Luca sarebbe arrivato presto e pensai di fare una doccia prima che arrivasse,così almeno pensavo.
Ero nella doccia a strofinarmi il corpo col sapone mentre pensavo che avrei visto Luca e il solo pensieromi fece diventare completamente duro ed arrapato. Cominciai a masturbarmi ma poi mi resi conto che ero stato nella doccia per almeno 15 minuti e lui sarebbe arrivato entro pochi minuti.
Mi asciugai rapidamente, mi misi i boxer bianchi e degli shorts, la mia maglietta nera stretta ed aspettai che arrivasse.
Quando andai in soggiorno vidi che c’era già, aveva un grande sorriso furbesco sulla faccia, come se sapesse quello che avevo appena fatto e per chi ‘avevo fatto.
Lo salutai, mi sedetti vicino a lui e gli chiesi cosa voleva fare. Disse che era troppo caldo per abbandonare l'aria che condiziona ed io immediatamente fui d'accordo. Presi delle bibite fredde dal frigorifero e tornai a sedermi accanto a lui. Il soggiorno era piuttosto grande ma non volevo che ci fosse spazio tra noi. Avevamo appena cominciato a parlare quando lui si alzò, si aggiustò l’inguine e si allontanò. Pensai di aver fatto qualche cosa di male, rimasi seduto in silenzio scioccato per 2 minuti, poi Luca ritornò nella stanza e si sedette così vicino a me che metà della sua natica era sul mio inguine. Mi sorrise con quel sorriso magnifico, disse che gli dispiaceva e si mosse un po’.
Pochi secondi da quando eravamo venuti in contatto ed aveva cominciato a diventarmi duro, e rapidamente anche. Non mi presi la briga di nasconderlo perché volevo vedere la sua reazione ma Luca sembrò non averlo notato. Restammo in casa a parlare delle solite cose fino a quando fuori non cominciò a diventare più fresco. Tutti e due avevamo dei bei corpi e pensammo fosse una buon idea fare un po' di allenamento. Luca è sempre stato solo un po’ più debole di me ma questo non importava, beh non ancora ad ogni modo.
Quindi eravamo alla panca di sollevamento pesi quando mi chiese quanto potevo alzare. Dissi che non son lo sapevo, si avvicinò e disse che lui alzava 70 kg e scommetteva che io non ci riuscivo.Gli dissi che stava sognando e che 70 kg sarebbero stati un gioco per me.
Rise e tentò di allontanarsi, io l'afferrai per le anche, tirai il suo corpo più vicino al mio, pigiai il mio inguine contro il suo culo stretto, avvolsi le braccia intorno al suo corpo tonico e l'alzai in alto. Lui rise dicendo che avevo vinto ed io notai che stava spingendo il culo più vicino al mio corpo. Mi stava diventando di nuovo duro e capii che lui lo sentiva pigiare e picchiare contro il suo culo. Mentre lo facevo scendere lentamente, le mie mani strisciarono sul suo inguine e sentii il suo uccello che cresceva rapidamente, quasi scoppiando fuori dall’elastico dei suoi pantaloncini.
Ci fu un silenzio goffo tra noi, ci fissammo l’un l’altro negli occhi e ci sorridemmo. Io misi la mano destra sul suo elastico e lo tirai portando il suo cazzo pulsante più vicino al mio. Lui si leccò le labbra e si mosse in avanti per il bacio.
Le nostre labbra bagnate si toccarono e ci fu una passione che non avevo mai sentito prima. I nostri corpi erano di fuoco, le nostre lingue lottavano per esplorare la bocca dell’altro. Le nostre mani si muovevano cercando tutto quello che potevamo toccare.
Presi il suo uccello completamente duro e lo sentii pulsare nella mia mano.
Era lungo almeno 18 centimetri ed intonso, come il mio. Sentii la pre eiaculazione sulla punta del suo grosso pene ed io lo volevo dannatamente.
Smisi di baciarlo e vidi una disperazione profonda nei suoi occhi che mi dicevano che lui voleva esattamente quello che io volevo. Gli alzai la maglietta mettendo in mostra i suoi addominali eccitanti, i pettorali ed il corpo tonico. Feci correr le mani in giù sugli addominali e vidi il suo corpo coprirsi di pelle d’oca al mio tocco. Presi i suo boxer e mi inginocchiai. Sentii l'aroma del suo corpo lievemente sudato, il suo bel pube curato e le grandi palle. Leccai e succhiai alternativamente le due palle prima di mettermi in bocca la testa dell’uccello.
Il suo corpo rabbrividì di piacere mentre esalava un forte lamento. Non poteva fare a meno di spingere in avanti e lentamente fottermi la faccia. Mi lamentai, quello era proprio quello che volevo da lui.
Le spinte divennero più veloci e più profonde, ora le sue palle colpivano il mio mento ed il suo pube mi spazzolava il naso. Il suo respiro diventò più profondo ed i suoi lamenti più forti, poi il suo scroto di contrasse, diede un'ultima grande spinta ed io sentii uno sperma dolce e caldo fluire nella mia bocca. Ce n'era più di quanto potessi ingoiare in una volta. Dovetti prendere un respiro profondo e continuare a succhiare il seme che continuava a fluire dal suo pene.
Il caldo orgasmo era dipinto sulla sua faccia, ma io non avevo ancora finito con lui e quando mi alzai per baciarlo, il suo bacio di ritorno mi mostrò che era la stessa cosa per lui.
Guardò il mio cazzo ancora duro e pigiò il suo bagnato contro il mio; pochi secondi ed era di nuovo duro.
Cominciò a succhiarmi i capezzoli e giocare col mio uccello. Gli dissi che volevo sentirmi dentro di lui, lui mi lanciò quel sorriso sexy e si mise in ginocchio.
Non perse tempo a stuzzicare ma lo prese subito in bocca facendomi il miglior pompino della mia vita.
Avrei voluto venire subito ma capii che dovevo resistere un po’ per far felice il ragazzo.
Dopo alcuni minuti Luca smise di succhiarmi e disse che voleva sentirmi dentro in un modo diverso.
Sapevo bene cosa voleva perché lo volevo più di qualsiasi cosa al mondo. Si leccò un dito e se lo spinse lentamente nel culo stretto.
Questo mi stava eccitando troppo, doveva averlo subito.
Misi Luca sulla panca di schiena e misi le sue gambe sulle mie spalle. Il mio corpo si stava scuotendo d’eccitazione mentre il mio uccello si avvicinava al suo buco stretto. La punta del mio cazzo trovò il suo buco e vi spinsi delicatamente contro.
Non ci volle molta pressione perché la grossa cappela entrasse. La sua faccia mi disse che gli stava facendo un po’ male, allora lo estrassi un po’ dicendogli piano che non gli avrei fatto male.
Lui sorrise e mi diede un bacio appassionato, poi all'improvviso spinse il suo culo sopra il mio uccello. Scivolai completamente dentro fino a che le palle non colpirono le sue natiche. Il suo corpo si irrigidì al dolore improvviso. Provai a togliermi un po’ ma Luca tirò il mio corpo vicino al suo baciandomi, fissandomi negli occhi blu e dicendomi silenziosamente di non estrarlo.
Rimasi profondamente dentro di lui per alcuni minuti finché il dolore non cominciò a diminuire, poi, ad un suo cenno, cominciai lentamente ad incularlo. Il suo culo era così bello che io mi scuotevo in estasi.
Lo estrassi praticamente completamente, poi spinsi di nuovo l’uccello profondamente dentro di lui. Il mio ritmo diventò sempre più veloce, più profondo e più duro, i nostri corpi si coprirono di perline di sudore, il respiro diventò più profondo, appena sufficiente per permettere i lamenti che scappavano dalle bocche.
Cominciai a masturbarlo mentre mi sentivo avvicinarmi all’eiaculazione.
Lo baciai di nuovo, spinsi questa volta veramente profondamente e mi sentii venire e venire profondamente dentro di lui, mi sentivo schizzare nel suo culo mentre guardavo la sua faccia e lo sentivo uscire tra i corpi pigiati insieme.
La sensazione era incredibile ed avrei voluto che non finisse. Passarono almeno 5 minuti prima che cominciassero a tornarci molli. Estrassi il mio cazzo da lui e vidi il mio sperma che gocciolava fuori dal suo buco bagnato. Ce n’era così tanto su di lui e dentro di lui che l'odore di sesso, sudore e sperma era dappetutto.
Facemmo una doccia insieme e ci confessammo l’amore che ambedue avevamo sempre saputo che c’era poi, da allora, facemmo sesso ogni volta che sentivamo il desiderio di allenarci.
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