La sua ricca puttanella 3
di
Aramis
genere
gay
Capitolo 3: Notte di compleanno
Alberto fece una rapida doccia per pulirsi il culo usato, sverginato e pieno di sperma. Si lavò lentamente, la sua mente si riempì di colpa quando pensò all’ "errore" che aveva fatto. Sapeva che il brivido di dieci minuti con Manuel l'avrebbe inseguito per il resto della vita.
"Non posso credere di essere stato inculato così." Si disse.
Si era votato al celibato finché non avrebbe incontrato quello giusto. Christian era quello giusto per lui, lo sapeva. Quello che l'infastidiva sopratutto era che aveva detto molte volte a Christian che avrebbe fatto del suo compleanno una notte da ricordare. E ora stava pulendosi profondamente il buco da tutto lo sperma del giardiniere.
"Perché doveva essere il giardiniere? Come posso essere caduto così in basso?"
Ma poi riconsiderò la sua asserzione. C'era qualche cosa in Manuel che lo faceva diverso da chiunque altro. Pensò ai ragazzi della scuola con cui aveva flirtato durante il corso degli anni e nessuno di loro poteva compararsi a lui, Manuel lo faceva sentire vulnerabile e sottomesso. Alberto non poteva credere che stava pensando in quella maniera di quel ragazzo...
Manuel era seduto sul suo letto a guardare video e fotografie oscene delle sue conquiste passate, Samuele, Paolo, Carlo, Daniele, Martin, Tommaso e Luca. Tutti quei ragazzi erano vergini col disperato bisogno di una soddisfazione sessuale e lui sapeva di essere quello giusto per realizzare quel sogno.
Guardò ogni ragazzo, erano tutti diversi ma uguali per come si davano a lui come puttane totali. Lamenti e grida erano diversi ma tutti loro imploravano per la stessa cosa. Qualcuno che li li cambiasse da ricchi ragazzi annoiati in qualche cosa per cui i genitori si sarebbero uccisi se avessero scoperto quello che facevano.
Dopo avere guardato l’ultimo puttano che aveva inculato, Daniele, non potè fare a meno di pensare ad Alberto. Lui non era come Daniele che era molto sexy, forse addirittura più di Manuel stesso. Non capiva perché lui era stato così preso da quel ragazzo. Dopo averci pensato per alcune ore arrivò al motivo. Alberto era il solo che aveva già un ragazzo ed il fatto che fosse stato il primo a prendergli la verginità lo eccitava ulteriormente.
Il pensiero di far rompere la relazione con Christian e fare di Alberto la sua nuova puttana gli aggiunse una nuova sfida che era disposto ad affrontare. Manuel sorrise al pensiero di Christian che scopriva che il suo ragazzo non era così innocente come pensava...
Alberto finì di farsi la doccia e si vestì con una dei suoi abiti favoriti per la sera. Si mise dell'acqua di colonia che Christian aveva comprato per lui, sperando che potesse mascherare il profumo di Manuel che si attardava ancora sulla sua pelle. Quando sentì suonare il campanello della porta corse là e fu sorpreso dalla vista di Christian con un enorme vaso ricolmo di fiori e due scatole. Christian era figo e sexy come un fusto di GQ.
"Christian! Cos’è tutto questo?" Disse colpito.
"Buon compleanno, baby. Spero che ti piaccia." Disse l’amico con un caldo sorriso.
"Piacermi? Sei pazzo? Questa è la cosa più bella che mi sia stata data!" Disse Alberto eccitato.
Prese il vaso: "Lo metterò nella mia stanza, ritornerò in un secondo."
Andò nella sua stanza e fece spazio sul comodino per i fiori. L’aveva fatto perché il profumo di Manuel aleggiava ancora nella stanza e pensò che le piante sarebbero riuscite a cambiarne l’odore quando fossero tornati dal club.
Ritornò in soggiorno, Christian si era seduto e lui gli si sedette vicino. Gettò uno sguardo alle scatole e disse: "Allora, quando posso aprirle?"
"Adesso se vuoi o dopo il club... quando vuoi, puoi scegliere." Disse Christian.
"Penso che dovremmo farlo a cena, è molto più romantico così."
"Bene, andiamo al ristorante prima che sia troppo tardi."
Manuel finì la doccia ed indossò una sottile camicia nera e pantaloni casual. Era strano che nessuna delle sue conquiste fosse disponibile per la sera così decise di andare al club e raccogliere qualcuno.
Andò a solito club, voleva qualcosa di diverso delle solite puttane; sperava di incontrare Alberto ma pensava che stesse facendosi spremere dal suo ragazzo... letteralmente...
Alberto seguì Christian alla sua H3 Hummer Blunotte che i genitori gli avevano comprato per il suo compleanno. Andarono in un ristorante frequentato da celebrità e nonostante ne vedessero solo qualcuna, ebbero una cena meravigliosa. Alberto fece del suo meglio per dimenticare Manuel, ma la visione del suo meraviglioso corpo continuava a riempirgli la mente.
Andarono al Club 21, dove non erano mai stati. La pista da ballo era piena di ragazzi. "E’ proprio un club gay" Disse alberto guardando i fusti sexy che gli passavano davanti, poi disse a Christian di prendergli un drink. Andarono al banco, presero i drink e si guardarono intorno, tutti sembravano divertirsi come se quello fosse l’ultimo giorno della terra. Questo portò il sorriso sulla faccia di Alberto e lo eccitò, fino a che....
Vide Manuel che parlava con un ragazzo, lo guardò flirtare con quel ragazzo che sembrava avere la sua stessa età, non sapeva perché ma si sentì improvvisamente geloso.
"Cosa c’è che non va, baby?" chiese Christian.
Alberto uscì dal suo stupore geloso e si concentrò su Christian.
"Oh, nulla... guardavo solo tutti quei ragazzi sulla pista, vuoi ballare?"
"Sì, va bene."
Si alzarono ed Alberto tirò Christian più vicino a dove Manuel stava parlando col ragazzo. Per tutto il tempo che ballarono Alberto lanciò rapide occhiate a Manuel. Ogni volta Manuel stava facendo dei gesti sessuali al ragazzo, per lo meno Alberto pensava che fossero sessuali. Leccandosi le labbra, tirando il ragazzo più vicino a se e strofinandosi contro di lui.
Alberto sentì che la gelosia cominciava a montare, doveva smetterla con quel sentimento verso Manuel, lui amava veramente Christian, cosa fare per trasformare la sua fissazione verso Manuel in qualche cosa di negativo? poi un'idea lo colpì. Lui decise di interrompere Manuel.
"Ehi Christian, vedo là qualcuno che conosco... vuoi conoscerlo anche tu?"
"Ok, come si chiama?"
"Manuel. L’ho conosciuto recentemente, è un bel ragazzo, andiamo."
Manuel era così impegnato ad entrare nei pantaloni del ragazzo che non vide Alberto avvicinarsi. Il ragazzo stava dicendogli se voleva andare a casa sua dato che i suoi genitori erano fuori quella notte quando Alberto gridò per sovrastare la musica: "Ehi Manuel! Non sapevo che frequentassi questo club!"
Manuel guardò Alberto che sorrideva ed il ragazzo che stava dietro di lui. Il ragazzo gli sembrava un completo idiota, sicuramente non il tipo con cui Alberto doveva stare.
"Ehi là." Disse Manuel. "E’ la prima volta che vengo qui. Volevo solo vedere come andava quaggiù. Chi è il fusto dietro di te?"
"Questo è mio marito, Christian... Christian questo è Manuel." Disse Alberto.
"Marito?" Disse Christian.
"Christian... era un scherzo... ed inoltre é da tanto che siamo insieme che potremmo essere maritati." Disse sarcasticamente Alberto.
Manuel allungò la mano e Christian la strinse. "Anche la stretta di mano è debole", si disse Manuel.
"Chi è il tuo amico?" Disse Alberto dirigendo la sua attenzione verso il ragazzo bruno.
"Ummm, nessuno... stavamo solo parlando." Disse Manuel.
Il ragazzo si girò, disse: "Nessuno!", e si allontanò.
Christian ed Alberto si guardarono l'un l'altro sorpresi.
"Cosa fate voi due stanotte?" Disse Manuel cambiando discorso.
"Beh, è il mio compleanno, dopo aver lasciato il club torneremo a casa mia dove passeremo la notte." Disse Alberto.
"Oh sì, giusto, è il tuo compleanno. Quasi me n’ero dimenticato... " disse Manuel mentendo.
"Sei il benvenuto se vuoi unirti a noi." Disse Alberto.
La testa di Christian si girò rapidamente a guardarlo mentre si chiedeva se stesse parlando seriamente.
"Ahh... Oh no... Non posso. Questa è la vostra notte di stare insieme, andate e divertitevi." Disse Manuel ma avrebbe voluto veramente andare.
"Sei sicuro? Sarebbe bello avere un terzo con noi questa notte." Disse Alberto.
"Sei sicuro di volerlo Alberto?" Chiese Christian. "Pensavo che volessi che fosse solo per noi!"
"Sì, sarebbe figo che Manuel stesse con noi per un po, non è figo Manuel?" Chiese Alberto.
Manuel non capiva cosa stesse accadendo ma era sicuro che l’avrebbe scoperto quando fossero stati a casa.
"Bene, ma solamente se va bene a te e Christian."
"Bene io voglio che tu venga e Christian è d’accordo." Disse Alberto.
Christian non sapeva cosa dire e seguì la corrente. "Ok, tutto quello che vuoi."
Andarono alle loro macchine e Manuel li seguì. Per tutto il tempo Manuel pensò a quanto Christian era accondiscendente. Se una puttanella avesse parlato così a lui, il suo culo non sarebbe stato salvo; capiva che Christian non andava bene per Alberto perché a una troia è necessario far vedere chi è il capo.
Christian avrebbe voluto dannatamente chiedere ad Alberto perché voleva che quel ragazzo venisse, sapeva che Alberto voleva perdere la verginità da tutti gli indizi che gli aveva lanciato durante la settimana passata e quindi era confuso.
Alberto sapeva precisamente quello che voleva fare. Tenere Manuel in casa finché poteva e fondamentalmente fare una scena. Pensava di non permettere a Manuel di fare niente di quello che avevano fatto quel giorno, doveva farlo pentire per quello che aveva fatto e gettargli in faccia il suo amore per Christian. Era così sicuro che il suo piano avrebbe funzionato che non ci pensò due volte. Sapeva che Christian aveva comprato regali veramente costosi che avrebbero fatto vergognare Manuel.
Quando arrivarono a casa di Alberto si sedettero sul divano. Alberto accese il camino e la televisione. Non era proprio quello che aveva in mente per il suo diciottesimo compleanno.
Alberto andò all'armadietto del vino di suo padre e ne estrasse tre bottiglie, del ghiaccio e bicchieri con cui festeggiare.
"Bene i ragazzi, ora ci divertiremo!" Disse allegramente appoggiando lo champagne sul tavolino.
"E’ quello che volevo dire!" Disse Manuel. "Non c’è della birra?"
"I miei genitori non bevono birra, abbiamo solo vino." Disse Alberto.
"Va bene." Disse Manuel.
Per tutta la sera bevettero champagne prendendo sempre nuove bottiglie dall'armadietto. Alberto sembrava sempre più ubriaco e Manuel vide che anche Christian lo era; il parlare era diventato sempre più sconnesso, specialmente da parte di Alberto. Manuel aveva preso solamente tre sorsi del suo vino ed aveva guardato Alberto e Christian parlare di roba che non gli interessava. A questo punto le cose cominciarono a prendere una svolta.
Christian lasciò cadere la sua bottiglia vuota e si sdraiò indietro sul divano, balbettando tra di se cose che non avrebbe mai rivelato. Disse anche a Manuel dei sogni ad occhi aperti che aveva avuto su di lui quando l’aveva visto.
A quel punto era come svenuto sul divano ed Alberto, seduto vicino a lui, faceva correre le dita tra i suoi capelli. Manuel fu immediatamente eccitato dalla vulnerabilità di Alberto ed era pronto a provarci... di fronte a Christian.
Gli si sedette di fianco, lo guardò col suo più sdolcinato sguardo e gli sorrise.
"Sai... Sei stato la miglior fottuta... Oopppsss... L’ho detto troppo forte?" Disse Alberto ridendo.
"Sì, ma Christian non può sentiti."
"Quello che volevo dire era che... tu sei il miglior amico che abbia mai avuto... Mai... Lo dico veramente, bel tipo. Il miglior fottuto amico che abbia mai avuto." Disse ancora Alberto senza rendersi conto delle parole che diceva.
Manuel abbassò lo sguardo e vide la mano di Alberto andare al suo inguine, anche se nella mente pensava di toccargli la mano. Manuel gli afferrò la mano e la spinse sul suo cazzo semi duro. Alberto chiuse gli occhi e si lamentò.
"Wow, che bello."
Manuel si chinò sul suo orecchio e bisbigliò: "Vuoi di più?"
Alberto non aprì gli occhi ma rispose con un "MmmHmmm."
"Bene, perché è tutto il giorno che sto pensando a quel piccolo sedere stretto. Il mio uccello vuole sentirlo di nuovo!" Gli disse Manuel nell’orecchio.
Spinse fuori la lingua e cominciò a leccarlo intorno all’orecchio facendolo lamentare piano. Le sue grandi labbra avvolsero il lobo e lo succhiarono. Alberto poteva sentire il suo fiato su di sè provocandogli brividi lungo la spina dorsale.
Dopo alcuni minuti di questo trattamento Alberto non fu più in grado di resistere.
"Mmmm... inculami Manuel... prendimi adesso." Uggiolò.
Manuel aguzzò le orecchie sentendo le parole magiche, guardò Christian che sembrava morto sul divano e decise di spostare il suo corpo di fronte a loro così in caso si svegliasse sentendo i lamenti avrebbe visto tutto quello che accadeva davanti a lui.
"Sono così contento che tu mi abbia invitato Alberto." Disse Manuel abbassandosi i pantaloni e spingendo giù il ragazzo. "Continuavo a pensare quando sarebbe stata la prossima volta che potevo farlo." Slap!
Alberto si scosse sentendo il dolore nel sedere. "Manuel cosa fai?"
"Mi spiace baby, ma dovevo farlo. Questo sedere è così perfetto... Guarda come sono duro!" Manuel si alzò ed il suo uccello era duro come pietra dopo che la sua mano gli aveva picchiato il sedere.
Alberto fissò il cazzo e sorrise. "Avvicinalo così posso succhiarlo." Disse.
"Bene." Disse Manuel che gettò un’occhiata a Christian che stava ancora dormendo. Alberto prese il cazzo e se lo ficcò in bocca. "MMmmm... com’è buono... hahahaha!" Disse civettuolamente.
"Buono?... E’ perfetto." Disse Manuel con gli occhi incollati su Christian. Alberto succhiò leggermente il pene ma non abbastanza per Manuel.
"Succhialo più forte, puttana. Mettici sopra della saliva o te lo conficcherò nel culo così a secco."
"Sono un bambino... dammelo di nuovo." Uggiolò Alberto.
Manuel tornò a darglielo ed i sensi di Alberto sembrarono svegliarsi e concentrarsi su di lui.
Gli fotteva la bocca tentando di riempirgli con ogni centimetro del suo grosso cazzo la gola. Alberto stava tentando di fare del suo meglio per ingoiarlo ma era troppo inesperto.
"Dai ragazzo ingoialo tutto. Lo puoi prendere, so che ce la puoi fare." Disse Manuel tentando di incoraggiarlo.
Alberto si alzò dal divano ed angolò la testa in modo che l’uccello potesse scivolare dentro. La gola finalmente si stava aprendo senza farlo tossire troppo come era successo prima.
"Così Alberto... stai prendendo tutto il grosso cazzo... Sto allenando bene questa bocca e ti sto facendo diventare il mio succhia cazzi. È quello che vuoi vero, baby? Vuoi che io possieda questa bocca e questo sedere stretto?" Disse Manuel.
Tutto quello che Alberto poteva fare era lamentarsi alle domande di Manuel. La sua bocca era così piena che non poteva dire niente. Manuel afferrò la testa del ragazzo e chiavò la sua bocca lentamente e profondamente proprio come gli piaceva fare alle sue conquiste. La bocca di Alberto era estremamente bagnata e stretta e Manuel sentiva il desiderio di sborrargli dentro, ma non voleva ancora.
Si estrasse dalla bocca e si inginocchiò. Gli occhi di Alberto erano ancora un po’ bassi ma guardò tutto quello che gli stava di fronte. Vide Manuel finire di togliersi i pantaloni ed i boxer, poi alzargli le gambe. Presto sentì le labbra e la lingua sul culo.
"Ohhh.... Mmmeeerdaaa." Disse in estasi. Manuel era felice di sentire finalmente il gusto dolce del caldo buco del ragazzo, gli afferrò il sedere e se lo spinse sulla lingua.
"MMmmm.... Ohhh.... Manuel.... Sei stupendo!... Il mio amico me l’aveva sempre detto che i ragazzi latini sanno come farlo bene!" Disse Alberto guardandolo negli occhi.
"MmmHmmm.... Il tuo amico aveva ragione... e questo sedere non è niente di meno che perfetto." Disse Manuel tornando a tuffarsi rapidamente nel suo sedere.
Alberto strofinò le mani nei capelli di Manuel che infilò più profondamente la lingua.
La stanza era piena dei rumori di baci e succhiate dure ed avide di Manuel e dei bassi lamenti e guaiti di Alberto. Christian era completamente ignaro di quanto stava succedendo a mezzo metro da lui.
"Dio che bello!... Voglio che tu me lo faccia per sempre!" Disse Alberto.
"Non posso farlo per sempre... Devo prendermi questo sedere." Disse Manuel.
"Sì, uomo, inculami ancora."
Manuel gli alzò le gambe e gli sputò sul culo, poi strofinò la testa del cazzo intorno al perfetto buco stretto. Il ragazzo allargò il sedere ed alla fine Manuel riuscì a penetrare la stretta apertura dopo alcuni tentativi. La reazione di Alberto fu totalmente diversa dalla prima volta, da quando, meno di sei ore prima, Manuel lo aveva preso. Il dolore c’era ancora ma non così intenso, era come se il suo buco si fosse abituato al suo uccello.
I lamenti di Alberto erano abbastanza forti ed a Manuel sembravano veri, lui continuava a passare con lo sguardo da Alberto a Christian che stava ancora dormendo, aspettava solo che si svegliasse e vedesse cosa stava facendo il suo innamorato.
Sentì sul cazzo la stretta del sedere del ragazzo che cominciò a risucchiarlo; di solito doveva dire ai ragazzi come farlo, per Alberto era naturale.
"Cazzo sì, baby, stringi il sedere su questo cazzo!" Disse forte Manuel. "Ti piace ragazzo! Ti piace che fotta questo stretto sedere di cagna? Huh, figlio di puttana?"
Gettò uno sguardo a Christian che si agitava sul divano, non era stato sufficiente per svegliarlo ed allora provò una tattica diversa. Cominciò a spingere con forza il sedere di Alberto facendo scuotere il divano e muovendolo sul pavimento. Christian veniva scosso dalle vibrazioni e lentamente cominciò a svegliarsi. Come da copione Alberto cominciò a parlare sporco con Manuel.
"Che bello, baby, inculami così! Ohhh sì!!! Spaccami, uomo!"
La bocca di Christian si spalancò alla vista di quello che succedeva davanti a lui, vide Manuel che stava pompando profondamente e con forza nel suo uomo e non c'era niente che lui potesse fare. Era così stupito che non trovò la giusta reazione a quella situazione e rimase a guardare fino alla fine.
Manuel sorrise sapendo che Christian stava guardando, spinse profondamente dentro Alberto e sparò il suo carico nel ragazzo. Ora Alberto apparteneva veramente a lui e non c'era niente che Christian potesse farci.
Quando finì, lo estrasse e si mise i pantaloni. Alberto lo guardò coi suoi occhi di cucciolo e disse: "Stai andando via?"
"Sì, devo lavorare domani. Ricordi che devo essere qui alle 10 per finire il giardino?" Disse Manuel sapendo che Alberto non avrebbe ricordato niente di quello che era accaduto.
"UmmmHumm... Bene... Buona notte… Grazie... Ti amo." Disse Alberto chiudendo gli occhi.
Christian sentì quelle parole e non fu in grado ancora di reagire a quello che stava sentendo. Manuel si chinò e baciò appassionatamente Alberto.
"Ciao baby, ci vediamo presto."
Alberto fece una rapida doccia per pulirsi il culo usato, sverginato e pieno di sperma. Si lavò lentamente, la sua mente si riempì di colpa quando pensò all’ "errore" che aveva fatto. Sapeva che il brivido di dieci minuti con Manuel l'avrebbe inseguito per il resto della vita.
"Non posso credere di essere stato inculato così." Si disse.
Si era votato al celibato finché non avrebbe incontrato quello giusto. Christian era quello giusto per lui, lo sapeva. Quello che l'infastidiva sopratutto era che aveva detto molte volte a Christian che avrebbe fatto del suo compleanno una notte da ricordare. E ora stava pulendosi profondamente il buco da tutto lo sperma del giardiniere.
"Perché doveva essere il giardiniere? Come posso essere caduto così in basso?"
Ma poi riconsiderò la sua asserzione. C'era qualche cosa in Manuel che lo faceva diverso da chiunque altro. Pensò ai ragazzi della scuola con cui aveva flirtato durante il corso degli anni e nessuno di loro poteva compararsi a lui, Manuel lo faceva sentire vulnerabile e sottomesso. Alberto non poteva credere che stava pensando in quella maniera di quel ragazzo...
Manuel era seduto sul suo letto a guardare video e fotografie oscene delle sue conquiste passate, Samuele, Paolo, Carlo, Daniele, Martin, Tommaso e Luca. Tutti quei ragazzi erano vergini col disperato bisogno di una soddisfazione sessuale e lui sapeva di essere quello giusto per realizzare quel sogno.
Guardò ogni ragazzo, erano tutti diversi ma uguali per come si davano a lui come puttane totali. Lamenti e grida erano diversi ma tutti loro imploravano per la stessa cosa. Qualcuno che li li cambiasse da ricchi ragazzi annoiati in qualche cosa per cui i genitori si sarebbero uccisi se avessero scoperto quello che facevano.
Dopo avere guardato l’ultimo puttano che aveva inculato, Daniele, non potè fare a meno di pensare ad Alberto. Lui non era come Daniele che era molto sexy, forse addirittura più di Manuel stesso. Non capiva perché lui era stato così preso da quel ragazzo. Dopo averci pensato per alcune ore arrivò al motivo. Alberto era il solo che aveva già un ragazzo ed il fatto che fosse stato il primo a prendergli la verginità lo eccitava ulteriormente.
Il pensiero di far rompere la relazione con Christian e fare di Alberto la sua nuova puttana gli aggiunse una nuova sfida che era disposto ad affrontare. Manuel sorrise al pensiero di Christian che scopriva che il suo ragazzo non era così innocente come pensava...
Alberto finì di farsi la doccia e si vestì con una dei suoi abiti favoriti per la sera. Si mise dell'acqua di colonia che Christian aveva comprato per lui, sperando che potesse mascherare il profumo di Manuel che si attardava ancora sulla sua pelle. Quando sentì suonare il campanello della porta corse là e fu sorpreso dalla vista di Christian con un enorme vaso ricolmo di fiori e due scatole. Christian era figo e sexy come un fusto di GQ.
"Christian! Cos’è tutto questo?" Disse colpito.
"Buon compleanno, baby. Spero che ti piaccia." Disse l’amico con un caldo sorriso.
"Piacermi? Sei pazzo? Questa è la cosa più bella che mi sia stata data!" Disse Alberto eccitato.
Prese il vaso: "Lo metterò nella mia stanza, ritornerò in un secondo."
Andò nella sua stanza e fece spazio sul comodino per i fiori. L’aveva fatto perché il profumo di Manuel aleggiava ancora nella stanza e pensò che le piante sarebbero riuscite a cambiarne l’odore quando fossero tornati dal club.
Ritornò in soggiorno, Christian si era seduto e lui gli si sedette vicino. Gettò uno sguardo alle scatole e disse: "Allora, quando posso aprirle?"
"Adesso se vuoi o dopo il club... quando vuoi, puoi scegliere." Disse Christian.
"Penso che dovremmo farlo a cena, è molto più romantico così."
"Bene, andiamo al ristorante prima che sia troppo tardi."
Manuel finì la doccia ed indossò una sottile camicia nera e pantaloni casual. Era strano che nessuna delle sue conquiste fosse disponibile per la sera così decise di andare al club e raccogliere qualcuno.
Andò a solito club, voleva qualcosa di diverso delle solite puttane; sperava di incontrare Alberto ma pensava che stesse facendosi spremere dal suo ragazzo... letteralmente...
Alberto seguì Christian alla sua H3 Hummer Blunotte che i genitori gli avevano comprato per il suo compleanno. Andarono in un ristorante frequentato da celebrità e nonostante ne vedessero solo qualcuna, ebbero una cena meravigliosa. Alberto fece del suo meglio per dimenticare Manuel, ma la visione del suo meraviglioso corpo continuava a riempirgli la mente.
Andarono al Club 21, dove non erano mai stati. La pista da ballo era piena di ragazzi. "E’ proprio un club gay" Disse alberto guardando i fusti sexy che gli passavano davanti, poi disse a Christian di prendergli un drink. Andarono al banco, presero i drink e si guardarono intorno, tutti sembravano divertirsi come se quello fosse l’ultimo giorno della terra. Questo portò il sorriso sulla faccia di Alberto e lo eccitò, fino a che....
Vide Manuel che parlava con un ragazzo, lo guardò flirtare con quel ragazzo che sembrava avere la sua stessa età, non sapeva perché ma si sentì improvvisamente geloso.
"Cosa c’è che non va, baby?" chiese Christian.
Alberto uscì dal suo stupore geloso e si concentrò su Christian.
"Oh, nulla... guardavo solo tutti quei ragazzi sulla pista, vuoi ballare?"
"Sì, va bene."
Si alzarono ed Alberto tirò Christian più vicino a dove Manuel stava parlando col ragazzo. Per tutto il tempo che ballarono Alberto lanciò rapide occhiate a Manuel. Ogni volta Manuel stava facendo dei gesti sessuali al ragazzo, per lo meno Alberto pensava che fossero sessuali. Leccandosi le labbra, tirando il ragazzo più vicino a se e strofinandosi contro di lui.
Alberto sentì che la gelosia cominciava a montare, doveva smetterla con quel sentimento verso Manuel, lui amava veramente Christian, cosa fare per trasformare la sua fissazione verso Manuel in qualche cosa di negativo? poi un'idea lo colpì. Lui decise di interrompere Manuel.
"Ehi Christian, vedo là qualcuno che conosco... vuoi conoscerlo anche tu?"
"Ok, come si chiama?"
"Manuel. L’ho conosciuto recentemente, è un bel ragazzo, andiamo."
Manuel era così impegnato ad entrare nei pantaloni del ragazzo che non vide Alberto avvicinarsi. Il ragazzo stava dicendogli se voleva andare a casa sua dato che i suoi genitori erano fuori quella notte quando Alberto gridò per sovrastare la musica: "Ehi Manuel! Non sapevo che frequentassi questo club!"
Manuel guardò Alberto che sorrideva ed il ragazzo che stava dietro di lui. Il ragazzo gli sembrava un completo idiota, sicuramente non il tipo con cui Alberto doveva stare.
"Ehi là." Disse Manuel. "E’ la prima volta che vengo qui. Volevo solo vedere come andava quaggiù. Chi è il fusto dietro di te?"
"Questo è mio marito, Christian... Christian questo è Manuel." Disse Alberto.
"Marito?" Disse Christian.
"Christian... era un scherzo... ed inoltre é da tanto che siamo insieme che potremmo essere maritati." Disse sarcasticamente Alberto.
Manuel allungò la mano e Christian la strinse. "Anche la stretta di mano è debole", si disse Manuel.
"Chi è il tuo amico?" Disse Alberto dirigendo la sua attenzione verso il ragazzo bruno.
"Ummm, nessuno... stavamo solo parlando." Disse Manuel.
Il ragazzo si girò, disse: "Nessuno!", e si allontanò.
Christian ed Alberto si guardarono l'un l'altro sorpresi.
"Cosa fate voi due stanotte?" Disse Manuel cambiando discorso.
"Beh, è il mio compleanno, dopo aver lasciato il club torneremo a casa mia dove passeremo la notte." Disse Alberto.
"Oh sì, giusto, è il tuo compleanno. Quasi me n’ero dimenticato... " disse Manuel mentendo.
"Sei il benvenuto se vuoi unirti a noi." Disse Alberto.
La testa di Christian si girò rapidamente a guardarlo mentre si chiedeva se stesse parlando seriamente.
"Ahh... Oh no... Non posso. Questa è la vostra notte di stare insieme, andate e divertitevi." Disse Manuel ma avrebbe voluto veramente andare.
"Sei sicuro? Sarebbe bello avere un terzo con noi questa notte." Disse Alberto.
"Sei sicuro di volerlo Alberto?" Chiese Christian. "Pensavo che volessi che fosse solo per noi!"
"Sì, sarebbe figo che Manuel stesse con noi per un po, non è figo Manuel?" Chiese Alberto.
Manuel non capiva cosa stesse accadendo ma era sicuro che l’avrebbe scoperto quando fossero stati a casa.
"Bene, ma solamente se va bene a te e Christian."
"Bene io voglio che tu venga e Christian è d’accordo." Disse Alberto.
Christian non sapeva cosa dire e seguì la corrente. "Ok, tutto quello che vuoi."
Andarono alle loro macchine e Manuel li seguì. Per tutto il tempo Manuel pensò a quanto Christian era accondiscendente. Se una puttanella avesse parlato così a lui, il suo culo non sarebbe stato salvo; capiva che Christian non andava bene per Alberto perché a una troia è necessario far vedere chi è il capo.
Christian avrebbe voluto dannatamente chiedere ad Alberto perché voleva che quel ragazzo venisse, sapeva che Alberto voleva perdere la verginità da tutti gli indizi che gli aveva lanciato durante la settimana passata e quindi era confuso.
Alberto sapeva precisamente quello che voleva fare. Tenere Manuel in casa finché poteva e fondamentalmente fare una scena. Pensava di non permettere a Manuel di fare niente di quello che avevano fatto quel giorno, doveva farlo pentire per quello che aveva fatto e gettargli in faccia il suo amore per Christian. Era così sicuro che il suo piano avrebbe funzionato che non ci pensò due volte. Sapeva che Christian aveva comprato regali veramente costosi che avrebbero fatto vergognare Manuel.
Quando arrivarono a casa di Alberto si sedettero sul divano. Alberto accese il camino e la televisione. Non era proprio quello che aveva in mente per il suo diciottesimo compleanno.
Alberto andò all'armadietto del vino di suo padre e ne estrasse tre bottiglie, del ghiaccio e bicchieri con cui festeggiare.
"Bene i ragazzi, ora ci divertiremo!" Disse allegramente appoggiando lo champagne sul tavolino.
"E’ quello che volevo dire!" Disse Manuel. "Non c’è della birra?"
"I miei genitori non bevono birra, abbiamo solo vino." Disse Alberto.
"Va bene." Disse Manuel.
Per tutta la sera bevettero champagne prendendo sempre nuove bottiglie dall'armadietto. Alberto sembrava sempre più ubriaco e Manuel vide che anche Christian lo era; il parlare era diventato sempre più sconnesso, specialmente da parte di Alberto. Manuel aveva preso solamente tre sorsi del suo vino ed aveva guardato Alberto e Christian parlare di roba che non gli interessava. A questo punto le cose cominciarono a prendere una svolta.
Christian lasciò cadere la sua bottiglia vuota e si sdraiò indietro sul divano, balbettando tra di se cose che non avrebbe mai rivelato. Disse anche a Manuel dei sogni ad occhi aperti che aveva avuto su di lui quando l’aveva visto.
A quel punto era come svenuto sul divano ed Alberto, seduto vicino a lui, faceva correre le dita tra i suoi capelli. Manuel fu immediatamente eccitato dalla vulnerabilità di Alberto ed era pronto a provarci... di fronte a Christian.
Gli si sedette di fianco, lo guardò col suo più sdolcinato sguardo e gli sorrise.
"Sai... Sei stato la miglior fottuta... Oopppsss... L’ho detto troppo forte?" Disse Alberto ridendo.
"Sì, ma Christian non può sentiti."
"Quello che volevo dire era che... tu sei il miglior amico che abbia mai avuto... Mai... Lo dico veramente, bel tipo. Il miglior fottuto amico che abbia mai avuto." Disse ancora Alberto senza rendersi conto delle parole che diceva.
Manuel abbassò lo sguardo e vide la mano di Alberto andare al suo inguine, anche se nella mente pensava di toccargli la mano. Manuel gli afferrò la mano e la spinse sul suo cazzo semi duro. Alberto chiuse gli occhi e si lamentò.
"Wow, che bello."
Manuel si chinò sul suo orecchio e bisbigliò: "Vuoi di più?"
Alberto non aprì gli occhi ma rispose con un "MmmHmmm."
"Bene, perché è tutto il giorno che sto pensando a quel piccolo sedere stretto. Il mio uccello vuole sentirlo di nuovo!" Gli disse Manuel nell’orecchio.
Spinse fuori la lingua e cominciò a leccarlo intorno all’orecchio facendolo lamentare piano. Le sue grandi labbra avvolsero il lobo e lo succhiarono. Alberto poteva sentire il suo fiato su di sè provocandogli brividi lungo la spina dorsale.
Dopo alcuni minuti di questo trattamento Alberto non fu più in grado di resistere.
"Mmmm... inculami Manuel... prendimi adesso." Uggiolò.
Manuel aguzzò le orecchie sentendo le parole magiche, guardò Christian che sembrava morto sul divano e decise di spostare il suo corpo di fronte a loro così in caso si svegliasse sentendo i lamenti avrebbe visto tutto quello che accadeva davanti a lui.
"Sono così contento che tu mi abbia invitato Alberto." Disse Manuel abbassandosi i pantaloni e spingendo giù il ragazzo. "Continuavo a pensare quando sarebbe stata la prossima volta che potevo farlo." Slap!
Alberto si scosse sentendo il dolore nel sedere. "Manuel cosa fai?"
"Mi spiace baby, ma dovevo farlo. Questo sedere è così perfetto... Guarda come sono duro!" Manuel si alzò ed il suo uccello era duro come pietra dopo che la sua mano gli aveva picchiato il sedere.
Alberto fissò il cazzo e sorrise. "Avvicinalo così posso succhiarlo." Disse.
"Bene." Disse Manuel che gettò un’occhiata a Christian che stava ancora dormendo. Alberto prese il cazzo e se lo ficcò in bocca. "MMmmm... com’è buono... hahahaha!" Disse civettuolamente.
"Buono?... E’ perfetto." Disse Manuel con gli occhi incollati su Christian. Alberto succhiò leggermente il pene ma non abbastanza per Manuel.
"Succhialo più forte, puttana. Mettici sopra della saliva o te lo conficcherò nel culo così a secco."
"Sono un bambino... dammelo di nuovo." Uggiolò Alberto.
Manuel tornò a darglielo ed i sensi di Alberto sembrarono svegliarsi e concentrarsi su di lui.
Gli fotteva la bocca tentando di riempirgli con ogni centimetro del suo grosso cazzo la gola. Alberto stava tentando di fare del suo meglio per ingoiarlo ma era troppo inesperto.
"Dai ragazzo ingoialo tutto. Lo puoi prendere, so che ce la puoi fare." Disse Manuel tentando di incoraggiarlo.
Alberto si alzò dal divano ed angolò la testa in modo che l’uccello potesse scivolare dentro. La gola finalmente si stava aprendo senza farlo tossire troppo come era successo prima.
"Così Alberto... stai prendendo tutto il grosso cazzo... Sto allenando bene questa bocca e ti sto facendo diventare il mio succhia cazzi. È quello che vuoi vero, baby? Vuoi che io possieda questa bocca e questo sedere stretto?" Disse Manuel.
Tutto quello che Alberto poteva fare era lamentarsi alle domande di Manuel. La sua bocca era così piena che non poteva dire niente. Manuel afferrò la testa del ragazzo e chiavò la sua bocca lentamente e profondamente proprio come gli piaceva fare alle sue conquiste. La bocca di Alberto era estremamente bagnata e stretta e Manuel sentiva il desiderio di sborrargli dentro, ma non voleva ancora.
Si estrasse dalla bocca e si inginocchiò. Gli occhi di Alberto erano ancora un po’ bassi ma guardò tutto quello che gli stava di fronte. Vide Manuel finire di togliersi i pantaloni ed i boxer, poi alzargli le gambe. Presto sentì le labbra e la lingua sul culo.
"Ohhh.... Mmmeeerdaaa." Disse in estasi. Manuel era felice di sentire finalmente il gusto dolce del caldo buco del ragazzo, gli afferrò il sedere e se lo spinse sulla lingua.
"MMmmm.... Ohhh.... Manuel.... Sei stupendo!... Il mio amico me l’aveva sempre detto che i ragazzi latini sanno come farlo bene!" Disse Alberto guardandolo negli occhi.
"MmmHmmm.... Il tuo amico aveva ragione... e questo sedere non è niente di meno che perfetto." Disse Manuel tornando a tuffarsi rapidamente nel suo sedere.
Alberto strofinò le mani nei capelli di Manuel che infilò più profondamente la lingua.
La stanza era piena dei rumori di baci e succhiate dure ed avide di Manuel e dei bassi lamenti e guaiti di Alberto. Christian era completamente ignaro di quanto stava succedendo a mezzo metro da lui.
"Dio che bello!... Voglio che tu me lo faccia per sempre!" Disse Alberto.
"Non posso farlo per sempre... Devo prendermi questo sedere." Disse Manuel.
"Sì, uomo, inculami ancora."
Manuel gli alzò le gambe e gli sputò sul culo, poi strofinò la testa del cazzo intorno al perfetto buco stretto. Il ragazzo allargò il sedere ed alla fine Manuel riuscì a penetrare la stretta apertura dopo alcuni tentativi. La reazione di Alberto fu totalmente diversa dalla prima volta, da quando, meno di sei ore prima, Manuel lo aveva preso. Il dolore c’era ancora ma non così intenso, era come se il suo buco si fosse abituato al suo uccello.
I lamenti di Alberto erano abbastanza forti ed a Manuel sembravano veri, lui continuava a passare con lo sguardo da Alberto a Christian che stava ancora dormendo, aspettava solo che si svegliasse e vedesse cosa stava facendo il suo innamorato.
Sentì sul cazzo la stretta del sedere del ragazzo che cominciò a risucchiarlo; di solito doveva dire ai ragazzi come farlo, per Alberto era naturale.
"Cazzo sì, baby, stringi il sedere su questo cazzo!" Disse forte Manuel. "Ti piace ragazzo! Ti piace che fotta questo stretto sedere di cagna? Huh, figlio di puttana?"
Gettò uno sguardo a Christian che si agitava sul divano, non era stato sufficiente per svegliarlo ed allora provò una tattica diversa. Cominciò a spingere con forza il sedere di Alberto facendo scuotere il divano e muovendolo sul pavimento. Christian veniva scosso dalle vibrazioni e lentamente cominciò a svegliarsi. Come da copione Alberto cominciò a parlare sporco con Manuel.
"Che bello, baby, inculami così! Ohhh sì!!! Spaccami, uomo!"
La bocca di Christian si spalancò alla vista di quello che succedeva davanti a lui, vide Manuel che stava pompando profondamente e con forza nel suo uomo e non c'era niente che lui potesse fare. Era così stupito che non trovò la giusta reazione a quella situazione e rimase a guardare fino alla fine.
Manuel sorrise sapendo che Christian stava guardando, spinse profondamente dentro Alberto e sparò il suo carico nel ragazzo. Ora Alberto apparteneva veramente a lui e non c'era niente che Christian potesse farci.
Quando finì, lo estrasse e si mise i pantaloni. Alberto lo guardò coi suoi occhi di cucciolo e disse: "Stai andando via?"
"Sì, devo lavorare domani. Ricordi che devo essere qui alle 10 per finire il giardino?" Disse Manuel sapendo che Alberto non avrebbe ricordato niente di quello che era accaduto.
"UmmmHumm... Bene... Buona notte… Grazie... Ti amo." Disse Alberto chiudendo gli occhi.
Christian sentì quelle parole e non fu in grado ancora di reagire a quello che stava sentendo. Manuel si chinò e baciò appassionatamente Alberto.
"Ciao baby, ci vediamo presto."
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