Vita in alto mare

di
genere
gay

Avevo sedici anni ed in treno stavo lasciando casa mia per iniziare la mia vita in mare.
Stavo sognando mentre guardavo fuori dal finestrino, stavo sognando della nuova vita che stavo per cominciare.
La lettera era arrivata il giorno precedente da ministero della Marina Mercantile.
Mi aveva informato che avrei dovuto presentarmi all’ufficio ed essere pronto ad imbarcarmi dopo la visita medica e le altre formalità.
Camminai per le sporche strade del porto e mi sentivo fuori di luogo, avevo vissuto tutta la mia vita in una piccola città e le grandi città erano qualche cosa di nuovo per me.
Entrai nell'ufficio e vidi che c'era un gran numero di uomini che aspettavano.
Mi recai alle informazioni ed un impiegato brusco mi disse di prendere certe carte e salire per un medico.
C'erano molti uomini anche nella stanza medica di attesa e mentre ero seduto notai che alcuni mi stavano guardando in modo interessato! Non sapevo come interpretarlo.
Fui chiamato e mi dissero di andare in una stanza, togliermi tutti i vestiti ed attende il dottore.
Mi spogliai, dopo averlo fatto mi guardai nello nello specchio e vidi un giovanotto di un metro e ottanta nuovo per me, ero abbastanza magro ma ben fatto e con un grosso cazzo.
Il dottore che entrò mi disse che doveva visitarmi, dopo la solita verifica del torace, mi disse di girarmi e piegarmi in avanti, si mise un guanto di gomma ed inserì un dito tra le mie natiche, sembrò che lo facesse a lungo e dopo una sensazione iniziale di "invasione" lo trovai molto eccitante, lui disse che andava tutto bene, di alzarmi e vestirmi.
Mi diede un modulo e mi disse di scendere di nuovo dall'impiegato.
Aspettai un po’ e poi finalmente arrivai alla scrivania, l'impiegato disse che era tutto a posto, la visita era stata positiva ed avevano un posto come Aiuto Steward sulla M.V.Ebro, avrei dovuto andare al molo e firmare i documenti, la nave sarebbe partita per le Indie Occidentali il giorno seguente.
Era un cargo passeggeri di circa cinquantamila tonnellate, con la chiglia nera, struttura superiore bianca e fumaioli rossi.
A bordo andai dal Capo Steward con cui conclusi le formalità e mi accompagnò ad una piccola cabina in mezzo alla nave.
Mi disse: "Sei fortunato figliolo, normalmente dovresti dividere la cabina con un altro ragazzo, ma su questa nave ognuno ha la sua cabina."
Mi guardai intorno nella cabina molto piccola, c’era una cuccetta, un divano molto piccolo, una tavola ed un lavandino ed anche se molto piccola, era grande non doverla condividere con altri.
Disfeci la mia valigia e mise i vestiti in un guardaroba molto piccolo, presi le mutande a cui ero interessato, negli ultimi tre anni avevo usato mutande di raso di vari colori ed erano mutandine da ragazza, amavo la sensazione della seta e le avrei portate anche sulla nave, ma sapevo che avrei dovuto stare attento che non le vedessero i marinai.
Ritornai alla cabina del Capo Steward e lui mi disse di andare dal Secondo Steward di bordo nel salone.
Arrivato al salone lo vidi, era alto circa un metro e ottanta ma molto ben fatto e di bell’aspetto, ed oltre al bell’aspetto la sua caratteristica più impressionante erano i capelli biondi.
"Ciao" Disse : “Come ti chiami?" "Pietro."
"Ok Pietro penso che tu sappia come preparare una tavola per cena, vuoi cominciare da quello"
"Ok Secondo" Dissi.
Bene, completai il mio compito e più tardi aiutai a servire la cena ai passeggeri, principalmente assistendo gli Steward senior.
Alla fine ero abbastanza stanco, così alle 9.30 andai nella mia cabina.
Mi spogliai rimanendo con le mutande, erano di raso rosso e pensavo di avere un aspetto veramente sexy; indossai di sopra un piccolo paio di pantaloncini sportivi.
Bussarono alla porta, era il Secondo Steward ed io fui molto sorpreso.
"Sì Secondo, in che posso aiutarla?"
"Dato che sei nuovo sulla nave pensavo ti facesse piacere un drink prima di andare a letto." Disse.
" Io non bevo molto, ma sì potrei farne uno con Lei."
Notai che aveva cambiato l’uniforme e portava solo un piccolo di paio di pantaloncini molto stretti.
Entrò, trovò due bicchierii e versò rum e coca cola.
Io non riuscivo a togliere gli occhi dal suo corpo, era lievemente peloso sul torace e aveva una piccola vita e gambe e cosce ben fatte.
Si sedette sul mio piccolo divano e disse: "Perché non ti siedi qui con me"
Io lo feci e mi sembrò strano sedermi vicino ad un fusto come lui.
Disse che il suo nome era Brian ed era sulla nave da due anni.
Notai che continuava a guardare i miei pantaloncini, poi disse: "Sono molto sexy"
"Sì, dissi io:”Mi piace portare pantaloncini sexy quando posso"
Lui mise una mano sull’inguine degli shorts e toccò me e la stoffa, ne fui molto sorpreso.
Lui continuò a strofinare la fronte dei miei pantaloncini ed io ero ammutolito, non sapevo cosa dire.
Finalmente parlai:”Ti piacciono i ragazzi Brian"
"Sì, mi piacciono i ragazzi giovani come te." E così dicendo fece correre le mani sotto la vita elastica ed allargò lentamente gli shorts.
“Cosa porti sotto?"
"Mutande di raso”, questo sembrò eccitarlo: 'Perché porti mutande da ragazza?”
"Mi piace indossarle!"
Lui mi tirò vicino e cominciò a baciarmi, con baci profondi ed appassionati e mettendo la lingua nella mia bocca, io ero eccitato e mi sentivo debole nelle sue braccia.
Non so per quanto tempo mi baciò e mi tenne stretto, ma alla fine disse: "Pietro caro, sento che avremo un grande viaggio, staremo via tre mesi e mi piacerebbe che tu fossi il mio ragazzo per il viaggio. Ti tratterò come la mia donna e faremo del grande sesso"
Io non ero veramente sicuro di volerlo, lui era molto bello e sexy, ma quando sentii il suo cazzo, mi sembrò essere piuttosto grosso.
Non avevo mai fatto sesso anale ed avevo paura che mi facesse male!
Mi tirò sulla mia cuccetta e mi spoglio, poi dopo alcuni baci furiosi, chiese se io avevo un po' di crema KY.
Casualmente ne avevo comprato un tubo alcuni giorni e sembrava fosse il momento di usarlo.
Mi fece sdraiare sullo stomaco e sentii le sue dita che giocavano col mio culo e poi il fresco del gel.
Mise delicatamente il cazzo contro le labbra del culo e spinse, mi fece dannatamente male!
"Fermati!" Dissi.
"Non preoccuparti caro.” disse Brian “Stai calmo!”
Ringraziando dio dopo aver sentito il cazzo entrare e la sensazione di bruciore, il dolore diminuì e poi cominciò ad immergersi avanti ed indietro dentro di me.
Ora sapevo cosa sente una donna al primo incontro sessuale.
Mi cavalcò finché non mi sentii troppo stanco ed esausto, ma sapevo di aver trovato il mio primo innamorato e che questo viaggio non sarebbe stato monotono!
Rimase nella mia cabina tutta la notte e andando via la mattina disse: "Bene caro mi è piaciuto il nostro sesso e mi assicurerò che tu ne abbia in abbondanza le prossime settimane!"
Mi sembrava strano essere amato e curato da un altro uomo ma aspettai ansiosamente la sua visita successiva.
di
scritto il
2014-01-20
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