Ricordi

di
genere
bisex

Sono bisex.
Intendiamoci non me ne sono fatto mai un problema, anzi.
Credo che tutto sia riconducibile alla mia infanzia.
Ma andiamo per gradi.
Ero molto piccolo, avrò avuto poco più di sei anni quando ci trasferimmo nella nuova casa.
La mia famiglia : i miei genitori e noi due fratelli.
Tra noi fratelli c’erano due anni di differenza. Io ero il più piccolo.

Ero piccolo ma mi piaceva molto tutto quello che riguardava il sesso, forse perché incuriosito da quello che sentivo dire a mio fratello e ai compagni di gioco più grandi.

E in cortile eravamo proprio una banda di ragazzini e ragazzine di ogni età. Ed è logico che noi più piccoli assorbivamo come spugne tutto quello che si diceva e si faceva durante il giorno.
In più credo di aver avuto fin d’allora una spiccata curiosità per il mio corpo in particolare per il mio pisello allora ancora piccolo e senza peli. Me lo toccavo spessissimo, appena ne avevo la possibilità e mi procuravo piacere anche se involontariamente visto che ancora non sapevo cosa fosse la masturbazione.
Ero affascinato da come era fatto, dalla pelle che scendeva sotto quel rigonfiamento in cima, dalle palline che sentivo dure ed elastiche allo stesso tempo dentro quel sacchetto rugoso.
E m’incuriosiva molto anche guardare come ce l’aveva mio fratello che aveva già un pisello decisamente più grande. Cercavo in ogni modo di spiarlo quando andava in bagno a fare pipì e provavo una sorta di emozione non meglio definita quando alla fine lo stringeva per far uscire le ultime gocce e tirava su e giù la pelle su quella specie di fungo rosa e lucido daccapo. Aveva un bel po’ di peli alla base e un sacchetto sotto gonfio quasi il doppio del mio.
Allora non sapevo darmi una spiegazione del perché mi piacesse tanto guardarglielo ma ripeto ogni volta che potevo lo spiavo. Le sensazioni e le emozioni che provavo non erano diverse da quelle che mi dava spiare e guardare sotto le gonne delle donne anzi mi rendevo conto di provare lo stesso gusto.
L’emozione poi raggiungeva il massimo quando con mio fratell capitava di fare il bagno insieme.
Avevamo una vasca molto grande e in due ci stavamo dentro seduti. Alla fine poi ci alzavamo per insaponarci. A quel punto per me cominciava il momento magico: poter toccare il corpo di mio fratello maggiore.
Aveva la pelle lucida, liscia e un po’ olivastra e quando mi chiedeva di insaponare la sua schiena sentivo un brivido scuotermi tutto. Passavo la mano un po’ tremante, dalle spalle fino al suo culo sodo e sporgente, più volte, anche più di quelle necessarie forse, ma lui non mi fermava mai.
Poi toccava a lui fare altrettanto e la sua mano mi procurava brividi sempre più forti. Soprattutto man mano che crescevo e lui oltre la schiena si soffermava ad insaponarmi anche davanti facendo battute e apprezzamenti sulle dimensioni del mio pisello che diceva crescere giorno dopo giorno.
Avevo ormai un po’ più di dieci anni e con un mio amico di cortile, praticamente coetaneo, avevo cominciato a masturbarmi. Quindi i suoi palpeggiamenti per quanto apparentemente scherzosi mi eccitavano moltissimo e dopo un po’ avevo il pisello dritto e durissimo. Lui sorrideva e continuava a manipolarlo ancora un po’ nella mano fino a quando non veniva interrotto dalla voce di nostra madre che ci esortava a sbrigarci.
In quelle occasioni dopo dovevo trovare il modo di farmi quanto prima una pugnetta ripensando con gusto alle sensazioni provate.
Come ho già detto col mio amico C. avevo già da un po’ scoperto la masturbazione e praticamente quasi tutti i giorni trovavamo il modo di appartarci da qualche parte per poterci fare una pugnetta in pace.
Spesso lui portava una foto di una donna nuda rubata al fratello più grande e guardando quella ragazza in posa sconcia con un seno prosperoso e la fica ricoperta da un triangolo di peli nerissimo l’eccitazione montava rapidamente e le nostre mani ci portavano al gusto molto presto.
Questo termine – gusto – è stato per molto tempo il modo con cui chiamavo l’orgasmo. Ma con C. e gli insegnamenti di mio fratello ben presto scoprii tutti i termini riguardanti il sesso: sega, cappella, scopare, inculare, bocchino, sburro ecc.
Insomma C. è stato il mio insegnante e avendo anche quasi un anno più di me rappresentava un punto di riferimento……
(Continua)
scritto il
2015-02-09
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